La vedova Mc Bride e i suoi figli 1

  • Scritto da rokirae il 12/10/2020 - 08:37
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1.
Oklahoma 1885. La famiglia McBride vive in una piccola casa appena fuori della cittadina di Millsbourne dove si sono trasferiti da pochi mesi, dopo aver lasciato il Kentucky e le sfortunate attività ereditate dal nonno paterno. Josh, il capofamiglia, lavora la terra acquistata a buon prezzo dal signor Kirchener, un proprietario terriero benestante, padrone di drogherie e altri stores in città. Naturalmente ha portato con sé la moglie Rose, che nel Kentucky faceva la maestra, e i due figli, James e Samuel.
Josh è un uomo massiccio di 55 anni, con i capelli lunghi fin quasi alle spalle e una barba non folta. Gran lavoratore, molto attaccato alla sua famigliola, non frequenta se non di rado i saloon ed è molto misurato nel bere e nel fumare. Di lui i figli hanno in egual grado rispetto e timore.
Rose, 54 anni, è una donna di grande personalità, che bada alla casa ma non disdegna di dare una mano al lavoro dei maschi, soprattutto nella stalla. Anche lei attaccatissima alla famiglia, ha lasciato a malincuore il suo lavoro ed i suoi alunni ma non ha esitato a seguire il marito quando ha deciso di tentare una nuova vita in Oklahoma. Una donna si direbbe giunonica, per le tette 6d, ma anche per le cosce carnose, appena un po’ cellulitiche, e per il didietro imponente.
Il primogenito, James, Jimmy in famiglia, 22 anni, un bel giovanotto molto prestante, capelli scuri molto folti, senza barba, che recita bene il ruolo di vice capofamiglia, segue il padre come un modello da emulare, lavora intensamente al suo fianco e si concede solo rare visite in saloon con i pochi amici che si è fatto in città. Reca sul petto una piccola cicatrice, frutto di una furibonda colluttazione con un bandito nel corso di una rapina in banca. Ma altrettanto visibile una muscolatura di tutto rilievo e un pacco piuttosto robusto, che sicuramente non è passato inosservato alle ragazze, e non solo ad esse, di Millsbourne.
Il secondo figlio, Samuel, ovvero Sam, 19 anni, biondino, capelli lunghi fluenti, barba appena accennata, una figura ben modellata . A differenza del fratello, non ama molto lavorare nei campi, appena può si prende una pausa per coltivare la passione dell’armonica. Al padre queste continue divagazioni non piacciono per nulla, la madre invece apprezza la sua inclinazione musicale e lo difende dalle ire del padre.
A sera, dopo cena, vanno tutti a letto, sfiniti per la giornata di lavoro. Ma, prima di cedere al sonno, Josh e Rose non mancano mai di celebrare il rito coniugale, e lui la cavalca con tutta l’energia residua, come Bill il suo cavallo preferito monta la sua giumenta. E quando alla fine la incula selvaggiamente, Rose non riesce a trattenere un gemito profondo che riecheggia fuori della loro camera da letto. Un gemito che Jimmy e Sam ben riconoscono e che coincide con l’acme della loro masturbazione serale: sono anni che anche loro due sfogano i bollori giovanili immaginando le scopate animalesche dei genitori e, siccome dormono nello stesso letto, lo fanno sfregando forte i rispettivi uccelloni e sborrandosi addosso, con l’effetto di imbrattare inevitabilmente, almeno in parte, le lenzuola e anche le mutande. E sapessero quanto sospira, con preoccupazione mista a tenerezza, la madre Rose la mattina le mette a lavare!
Nel giro di un anno Josh e la sua famiglia sono riusciti a rendere produttivo un terreno praticamente abbandonato e a metter su una aziendina promettente, con produzioni agricole apprezzate e con una stalla sempre più efficiente. Josh e Rose sono contenti, la nuova vita si annuncia davvero come la svolta che avevano cercato. Non potevano immaginare le nuvole che si addensavano sul loro destino e che sarebbe stato proprio il boom economico della regione, trainato dall’avvento della tanto sognata ferrovia, a tradursi in una sciagura.
E difatti, mentre i lavori di costruzione della ferrovia proseguivano a tambur battente, a Millsbourne si era scatenata la corsa a edificare nuove case e nuovi negozi e, all’improvviso, il signor Kirchener era tornato alla carica con i McBride per ricomprarsi il suo terreno, con l’intento ufficialmente di insediarvi a poche miglia dal centro città una nuova sala giochi, in realtà di ubicarvi una specie di quartier generale dei suoi molteplici e poco limpidi affari. Josh era stato prima blandito con offerte allettanti di danaro (avrebbe rivenduto il terreno ad un prezzo superiore a quello con cui l’aveva comprato). Quando poi gli erano state indirizzate minacce piuttosto palesi dagli sgherri di Kirchener, si era rivolto allo sceriffo Stanton per chiedere la protezione della legge. Lo sceriffo tutto avrebbe voluto fare fuorchè mettersi contro un boss come Kirchener, ma aveva avuto occasione di incontrare una volta all’emporio cittadino la signora McBride e ne era rimasto abbagliato, e dunque aveva accettato di buon grado l’invito a cena a casa di Josh. 
Allo sceriffo la famiglia McBride appare molto decisa a resistere alle minacce ricevute e più di tutti lo meraviglia la forza d’animo della signora Rose, e per non sfigurare ai suoi occhi accantona presto il suo atteggiamento di prudenza e cerca di mostrarsi ancor più risoluto di tutti loro. Ma il patto siglato nella cena a casa McBride non resta segreto, tanto che una settimana dopo, all’uscita dall’emporio dove si è recato per acquistare un telone per la stalla, Josh si imbatte in un paio di ceffi al soldo di Kirchener che lo provocano. Cerca di sottrarsi ad una lite e fa finta di non sentire. Ma quando gli insulti toccano sua moglie Josh non si trattiene più e si avventa su uno dei due. La colluttazione è violenta, ma quando Josh mette a terra il suo avversario, l’altro gli spara alle spalle e scappa via. Josh muore in strada senza che nessuno lo soccorra, nessun testimone si presenta dallo sceriffo, la paura a Millsbourne fa il deserto, l’omertà regna regina verso la supremazia incontrastata del ricco e speitato boss e dei suoi uomini.
Un evento drammatico come la morte violenta del capofamiglia non poteva non produrre in casa Mc Bride reazioni di dolore straziante, ma anche di sbandamento emotivo. Il secondogenito Sam è il più scosso e dice alla madre che è da pazzi restare in questa terra infame, che è saggio tornare in Kentucky, dove lei potrebbe riprendere il suo lavoro a scuola e loro due figli troverebbero sicuramente qualche mestiere da svolgere. Ma Rose, passato qualche giorno di disperazione e di scoramento, capisce che è l’ora di assumere con coraggio le redini della famiglia e della fattoria e perciò sentenzia in modo molto risoluto: “Di qui non ci muoviamo …. qui ci ha portati vostro padre …. qui ci sono i frutti del suo lavoro,…. abbandonare questa terra significherebbe ucciderlo una seconda volta!” E la stessa coraggiosa risolutezza manifesta al pavido sceriffo Stanton che, spaventato dall’atto intimidatorio di Kirchener, si era dato irreperibile per una settimana, salvo a ripresentarsi a casa McBride per consigliare alla bella vedova di usare la ragionevolezza, magari di accettare le offerte di Kirchener e reinvestire il ricavato della vendita in una delle nuove attività commerciali che cominciano a fiorire a Millsbourne. “Sceriffo, puoi dire a Kirchener ed ai suoi sgherri che non ci fanno paura ….”; poi, guardando Stanton negli occhi, aveva esclamato: “… e, se a Millsbourne non ci sono uomini con gli attributi giusti, saranno i miei figli a mostrare di che pasta sono fatti i McBride!”

Molte interessante e ben scritto... PS quando parlano i diretti interessati va a capo :)
Grazie

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