Oggi è una pessima giornata, piena di “schiaffi” morali; sono appena uscita dall’ufficio del mio prof di tesi di laurea dove ho ricevuto cattivissime notizie: sono in ritardo con la tesi, il rischio è di saltare la sessione prossima con conseguenze, per me, difficili. Se succedesse, i miei genitori dovrebbero pagare un anno di tasse in più, poi ci stiamo trasferendo in altra regione e, questo, comporterebbe un affitto aggiuntivo da pagare presso città universitaria, praticamente un salasso non sostenibile, non posso permettermi di fallire.
Esco dalla sede in stato catatonico e quasi mi scontro con Eva, laureata da un paio d’anni, oggi assistente universitaria in altro stabile, ma molto più famigerata per il suo sedere scolpito nel marmo (che anche oggi risalta su jeans attillati, ed immancabile tacco) mi saluta con affetto, abbiamo avuto modo di studiare qualche esame insieme, e subito si offre di bere un caffè. Accetto e iniziamo a parlare subito della mia situazione disperata, lei mi guarda con uno strano ghigno, poi mi dice: ma Chiara, ti sei presentata vestita così dal prof. TdC? (altro schiaffo morale, certo non sono “tirata”ma…) io la osservo interdetta, ma lei continua guarda che sono dei docenti, ma prima di tutto sono uomini...a cui non piace solo analizzare… io la guardo interrogativa, lei mi spiazza di nuovo.. Chiara, ma credi che questo bel culo sia solo coreografico? come credi sia diventata assistente? Le parole mi colpiscono come una verità occulta ma sempre intesa, Eva è un fiume in piena … Chiara, sveglia!!, si chiama impegno (sorridendo), compromesso, incombenza... quante volte credi io abbia ceduto, e non solo al profe della tesi...Mettilo in preventivo..dimmi la verità il prof. TdC ti ha dato un altro appuntamento? (annuisco)ecco.. hai ultima possibilità di convincerlo di essere disponibile... sei una bella bionda con caschetto sbarazzino, due belle pere... metti il tutto in risalto vestendoti un poco sexy e vedrai...e visto che devi farlo.. divertiti…non ti peserà.
Non dormo da una settimana a causa di questa situazione, ma mi vesto con camicetta azzurra, con profonda scollatura, jeans stretto con scarpettina con tacco non troppo alto ma affilato.. quando mi fa entrare nello studio il prof. sembra serioso, ma disponibile... ha davanti la mia bozza di tesi, mi guarda, poi ritorna sugli appunti, mi osserva ancora.. poi mi dice: è disposta a lavorare sabato mattina a casa mia per avere una possibilità di farcela (ecco l’esca) dico di sì, va bene..lo sa che questo è un extra impegno per me? (annuisco), conosce il prof DG? (me lo ricordo come un uomo con grande petto barba lunga e stomaco prominente ex giocatore di rugby, titolare di uno degli studi più importanti della città) si rispondo, ne ho seguito alcuni seminari..ecco, avrò bisogno anche di lui sabato mattina per definire alcune tematiche, le dispiace se lo convinco ad esserci? Sono in panico… e con un piede tra il paradiso della laurea e l’inferno di mandare tutto in frantumi con conseguenze famigliari... CERTAMENTE NE SAREI ONORATA ribadisco...
Sabato suono alla porta di casa del prof, mi apre lui, siamo all’attico, su di un tavolo con panno grigio sono disposti testi vari, bottiglia d’acqua, tazzine del caffè e seduto c’è DG, mi avvicino e mi presento, lui mi guarda con sufficienza, è concentrato, si comincia subito...per un’ora la mia tesi tocca vette altissime di qualità e concetti siamo un ottimo trio, io espongo, i professori ribattono e rilanciano concetti, tagliano o aggiungono migliorando di molto il documento, devo dire che quando si decide per pausa sono quasi esausta... TdC esprime la sua soddisfazione e poi :DG domanda ironico :quanto dovremmo mettere di parcella alla laureanda per il mio e tuo tempo? TdC ci pensa e poi ridendo dice guardandomi... ha molto da offrire signorina? Io replico, che non ho lavoro e son di famiglia modesta…giusto, ribadisce TdC, quello che ha lo porta sempre con se’; ci faccia vedere quanto ci tiene…mi avvicino modesta, i due uomini sono al mio fianco, uno per parte, sento le loro presenze incombere su di me..il momento della verità …il mio vestito semplice mi scivola alle caviglie in un attimo, resto a capo chino... capisco che però gli ho stupiti, non si aspettavano l’assenza del reggiseno e così li colgo imbambolati alla vista delle mie tette.. ma la mia soddisfazione dura poco, le mani si avventano su di me, ognuno di loro mi stringe una tetta e con l’altra mi accarezza la schiena, una sintonia perfetta ma stili diversi, TdC è andato subito a stringere il capezzolo, come se sapesse che per me è particolarmente stimolante, mentre DG è impegnato nel tentare di trattenere la mia quarta nelle sua manona enorme... sono tesa e nervosa... mi manca qualcosa, finché mi sovviene la voce di Eva in mente che mi ricorda...” cerca di non vederne la forzatura..divertiti e pensa a quanto ne guadagnerai” .. come se si aprisse un “meccanismo” mentale, mi libero dai pregiudizi e dalla paura di essere giudicata così quando una mano si infila tra le mutandine puntando al mio fiorellino mi viene d’istinto e spontaneo chiudere gli occhi buttar indietro la testa e sospirare... il gesto di benestare viene colto come un via libera, vengo svincolata degli slippini e coricata sul tavolo, le gambe raccolte sul lato corto del piano ed il resto adagiato sul lato lungo, TdC si dedica al mio busto leccando, mordicchiando e succhiando tutto ciò che può, mentre DG mi allarga le cosce, sono praticamente spalancata di fronte ad un perfetto sconosciuto, e il tutto è … elettrizzante e nuovo, così accolgo con curiosità il dito medio che, non lontano dalle dimensioni di un wurstel, mi penetra prima lentamente, il tempo di inumidirsi e poi con un ritmo leggero ma che mi percorre tutta. Appoggio i piedi sul petto di DG che mi diletta con le sue dita, ruota, penetra, si muove, rende un semplice petting una esperienza sensoriale finissima; TdG invece mi sta stendendo un velo di saliva su tutto il corpo, leccando e stimolandomi, quando porto le braccia sopra la testa quasi a stirare la schiena, lui si rituffa a piene mani e bocca sulle tette strizzandole e tormentandole, scoprendo un mio punto debole, mi piace sentire i capezzoli tirare e stropicciare, così facendo schiude una altra di quelle finestre psichiche e fisiche che mi portano a mordermi il labbro inferiore e sbocciare in una orgasmo supremo che bagna la mano di DG e mi fa ansimare…
Vengo invitata a girarmi a pancia sotto, adesso sono un po' più preoccupata, TdC dice qualcosa che non capisco ma il dubbio rimane per poco, DG forza col suo pollice il mio buchetto, certo non sono una vergine, ma non è una pratica per me comune, così cerco di sgusciare via sperando che ciò svii le intenzione, ma , una sonora sculacciata mi rimette in riga, e, come evidente, non uscirò senza faticare da questo sabato di tesi; capisco che ormai non posso tirami indietro e ripenso ai vantaggi e soprattutto non è la prima volta quindi quando sento anche un lubrificante scivolare tra le chiappe, assecondo rilassando il muscoli, così il pollicione entra fino in fondo con un colpo solo strappandomi un urletto.. appoggio la guancia sul tavolo e, quasi inconsapevolmente, le mie mani vanno ad allargare il sedere per sentir tirare di meno le membra ma, DG approfitta e oltre al pollice di una mano, infila il medio dell’altra nella vulva, dando il via alla mia prima doppia penetrazione. All’inizio sono disorientata poi riesco a focalizzare il piacere…e di nuovo sento montare dentro di me un desiderio nuovo di sentirmi presa così senza amore ma solo per un proprio piacere ed interesse personale.. il pollice lento e il medio veloce rendono all’inizio tutto confuso, poi i miei sensi stimolati in maniera così variabile imparano e, comincio ad apprezzare sempre di più.. sento i miei orifizi stringersi ed allargarsi in sintonia con le mani che li stanno violando... ad ogni respiro rilascio una rantolo di apprezzamento sono in un limbo misto, sento movimento alle mie spalle e quando capisco che le dita abbandonano la loro performance non faccio a tempo a girarmi che l’uccello teso del professore mi penetra il buchetto violando inesorabilmente il mio lato b: DG si siede sulla sedia a pochi centimetri da noi e si gode lo spettacolo del suo collega che mi incula con gusto..per fortuna le dimensioni del membro che si introduce dietro non sono molto diverse dal pollice che hanno sostituito, così soffro solo i primi colpi e poi il ritmo e il piacere prendono il sopravvento…. per TdC deve essere tutto così piacevole che mi inonda di sperma caldo le viscere, rilasciando più di un grugnito di piacere spingendo fino in fondo e godendosi l’appoggio delle mie natiche. Dopo un minuto di relax il professore si sfila facilmente da dietro ed io rimando un attimo distesa ad occhi chiusi, poi vengo invitata a sedermi su divano, scendo con gli umori che fuoriescono ma non mi vergogno anzi credo mi sia uscito anche un sorriso sornione, mi accomodo sul divano, seduta, alzando gli occhi vedo DG che si slaccia i pantaloni avvicinandosi e mi porge il suo uccello, non c’è bisogno di parole, apro al bocca e lo ingoio, mi era mancato, ad essere sincera, questa parte del rapporto, mi piace succhiare e deve vedersi perché le enormi mani si appoggiano alla mia nuca intrappolandomi e scopandomi la bocca in maniera da non lasciarmi possibilità di liberarmi.. respiro col naso un po' in affanno ma riesco a sentire il piacere del gesto... e non solo per me, DG si stacca, prende in mano il suo uccello con l’altra mano mi mette il pollice tra le labbra costringendomi a spalancare la bocca, alla vista dei mie denti bianchi e lingua spalancata irrompe con un orgasmo che non ho mai visto, ha cominciato a venire copiosamente, con schizzi violenti e continui che non smettevano più, ho ingoiato e continuato a farlo non ricordo per quanto... solo nel momento che la lasciato le mie labbra son riuscita a riprendermi ma ero inondata si liquido caldo..
Un sabato mattina utile in tutti i sensi.
Giovanna
ralfie
Post New Comment