Mi ha chiamato il profe TdC per la tesi di laurea, proponendomi un altro sabato mattina da lui per definire il layout del documento; l’ultima volta era insieme al suo collega DG, titolare di uno studio rinomato della città ed hanno approfittato di me sessualmente in cambio di un aiuto nella gestione del mio tema da presentare. Non posso dire però che la situazione non sia stata piacevole, tutto sommato ho ricevuto piacere e una tesi quasi pronta per la laurea.
Decido quindi di accettare, primo perché ormai la tesi deve essere presentata e non posso tirarmi indietro, ma anche perché proprio da quel famoso sabato, vuoi per la concentrazione per lo studio (anche il fine settimana sui libri), vuoi per il litigio con il mio ragazzo che non ho più visto, non ho più fatto sesso, da allora, e quasi un mese di astinenza forzata a 25 anni sono un problema…
Mi presento con una tutona di quelle che vanno dalle caviglie strette, alle spalline larghe, non indosso il reggiseno per scelta e perché mi piace sentire la mia quarta che fluttua all’interno del tessuto, suono alla porta e mi apre TdG, mi guarda con una certa ammirazione ed io sotto sotto spero di chiudere la mattinata come il mese scorso, in realtà mi comincia a parlare nell’atrio, dicendomi che non resterà a seguire i lavori per la presentazione in power point ma lascerà l’incombenza ai suoi figli che ha adottato anni fa con la moglie, strappandoli da un paese in rovina: i ragazzi sono quasi diplomati in informatica e faranno certamente un ottimo lavoro, in cambio, vorrebbe la mia disponibilità ad aiutarli a maturare, facendo loro conoscere i piacere della carne, ma deve sembrare una conquista (loro)…sono smarrita, ed incazzata… non ho parole ma soprattutto, non ho scelta, finché non mi laureerò devo essere pronta ai compromessi. Prima di entrare nella sala mi dice che DG mi saluta e che, una volta laureata, sarà Sua premura assumermi come collaboratrice in modo da non perdere la mia brillante capacità analitica... la cosa mi inorgoglisce e facilita, in parte, la mia disponibilità alla richiesta del professore… TdG mi presenta ai sui figli… altra sorpresa, due ragazzotti alti, ricci, di chiare origini africane, neri come il carbone dal sorriso bianchissimo.. imbarazzo iniziale per tutti, ma non si perde tempo, TdG ci lascia al lavoro ed esce di casa; diligentemente si comincia sulla parte corpo della tesi mentre in contemporanea si creano le slide in ppt, apprezzo la competenza dei ragazzi nonostante l’età anche se, ogni tanto, vedo che sbirciano le mie forme ma sono ben educati e non azzardano commenti, ma si scambiano occhiate eloquenti che non sfuggono alla mia attenzione...dopo un’ora intensa di lavoro molto positivo ci prendiamo una pausa: mi siedo sul divano e chiacchieriamo del più e del meno; Ragazzi, complimenti, siete proprio bravi, grazie dell’aiuto. Loro mi guardano sorridono e fanno spallucce, e mi raccontano delle loro attività, scolastiche, imprese sportive, sono simpatici, si appoggiano a vicenda, ridiamo insieme delle vicissitudini e poi io chiedo maliziosa commenti sulle ragazze… loro si fanno seri e criticano le ragazze del quartiere accusandole di razzismo, io che sono pronta a cogliere i pretesti, sostengo che non sono tutte così; loro mi incalzano e mi chiedono se in passato ho mai avuto un ragazzo di colore, ed io rispondo serena che non ho mai avuto occasione, mi rispondono ironicamente che tanto dicono tutte così, io compresa; mi fingo offesa e per dimostrare la mia coerenza, con un movimento leggero mi abbasso la zip sulla schiena facendo scivolare le spalline del vestito lungo i fianchi e sfoggiando le mi poppe, poi li guardo e vedo in loro smarrimento, eccitazione, così li affronto e dico loro..ed ora, che sapete che non sono razzista che fate? Sfidandoli apertamente, loro rispondono avvicinandosi con una certa diffidenza, e si mettono ai miei lati, sembrano ipnotizzati ed entrambi allungano una mano cominciando a sfiorare il mio seno che risponde prontamente inturgidendo i capezzoli.. i ragazzi sono timidi, serve una scossa, così li provoco: ragazzi non sono una bambolina, seguite il vostro istinto oppure copiate quello che vedete fare su i siti porno che guardate…le mie parole restano sospese nell’aria per qualche istante, poi entrambi si gettano su di me, uno stringe con decisione la tetta che ha in mano, leccandomi la spalla ed il collo, mentre l’altro si avventa sul capezzolo succhiandolo avidamente e leccandolo con vigore... adesso la situazione che sta accelerando mi regala vampate di calore nella vulva che comincia a fantasticare sulle prossime mosse.. i ragazzi sembrano ancora un poco timidi così mi alzo in piedi, la tuta rimane appesa ai fianchi ma lentamente la abbasso e mi porto alle caviglie anche il perizoma, restando nuda davanti a loro: stavolta si svegliano, e il primo si mette di fronte, si abbassa i pantaloni da basket mostrandomi il suo arnese nodoso e scuro, io lo afferro e lo stringo, mentre lui continua a palpare le mie rotonde poppe; dietro, l’altro, si è inginocchiato e mi sta leccando tra le chiappe un po' a caso ma appoggio la gamba destra di lato sul divano e con la mano libera gli spingo la testa tra le pieghe più intime, intimandolo di leccare piano ed in profondità; è diligente e sento subito beneficio, sono istintivi ma devono aver visto parecchio materiale in rete perché se la cavano abbastanza bene. Le avide bocche succhiano e leccano..il loro impegno si traduce in un piacere in continua crescita come l’eccitazione nella stanza, sento che quello dietro si stacca, ma non ci faccio caso finché non si appoggia alle mie chiappe con il suo cazzo, e ciò mi induce incuriosita a girarmi: con mia sorpresa scopro un membro fuori media, un vero e proprio attrezzo nero e grosso, cerco di nascondere lo stupore, ma non posso che eccitarmi alla vista di tale aggeggio.. stanca di stare in piedi mi siedo sul divano con i ragazzi di fronte che evidentemente aspettano una mia mossa, così, prendendoli per le palle, avvicino al mio viso queste due cappelle gonfie e pulsanti pianto i miei occhi sui loro ed attendo; sembriamo in stallo ma devono prendere iniziativa: finalmente il più dotato si prende il cazzo alla base e lo abbassa appoggiandolo alle mie labbra chiuse... simulo una blanda resistenza ma poi, visto che spingeva con delicatezza, gli spalanco la bocca per un pompino, accogliendolo tra le labbra e dentro la bocca calda; le sensazioni che prova devono essere superiori alle stesse aspettative perché dalla bocca gli escono grugniti di piacere che superano i miei.. alterno entrambi i ragazzi per non far scendere la tensione, dopo poco faccio sedere il fratello “maggiore” comodo sul divano, ed io mi concentro su di lui mettendomi in ginocchio al suo fianco e agguantandogli il grosso membro e cercando di ingoiarlo il più a fondo possibile, invito l’altro a penetrarmi con le dita per alleggerire la tensione sulla mia vulva carica di immaginazione... le mani inesperte stringono le mie natiche le allargano e poi accarezzano le labbra sporgenti, in fondo sapere di essere quasi una prima esperienza per loro mi eccita moltissimo così sento i miei umori scendere quando due dita entrano ed escono scivolando senza problemi.. è un ottimo mix tra dare ed avere, ma sottovaluto la mia capacità orale (o la voglia del fratello dotato?) perché d’improvviso la cappella che ho tra le labbra erutta calda lava che non riesco a trattenere completamente , colandomi dalla bocca serrata, nonostante ne ingoi quantità enormi…
Il fratello “maggiore” non ha resistito... si scusa balbettando quasi in colpa dello scarso selfcontrol, ed io per non creare traumi gli dico che non vedevo l’ora di sentirlo venire, così mi corico grata, sul suo ventre piatto, col viso rivolto al cazzo che si appoggia morbido alla mia mano che però non lo vuole mollare, così, passato il primo minuto di sospensione per riprendere fiato, sento di nuovo pulsare la verga nera; sono sorpresa (ma la sua giovane età non pone limiti alla “resurrezione”) quando la cappella bussa di nuovo tesa sulla mia guancia, tasto la consistenza del nerbo e lo trovo già teso e pulsante.. non posso aspettare, così come si addice ad una cavallerizza mi accomodo a cavalcioni sull’arnese che scivola con difficoltà tra le pieghe della mia vagina, ma non posso fermarmi ora, sarebbe peggio, così vengo piano piano impalata come si deve.. ma la difficoltà dura poco il tempo di godere silenziosamente mentre i miei umori viscosi consentivano al movimento di non trovare attrito.. per completare il piacere gli prendo le mani e le porto sulle mie chiappe per aiutarlo nel movimento, intanto l’altro fratello, in debito di attenzioni, si è posizionato dietro il divano in modo che potessi leccarglielo ad ogni discesa e salita.. finalmente il ritmo giusto, gestivo la cadenza e la profondità della cavalcata ma anche io ho le mie necessità, così dopo poco sentivo la mia eccitazione al limite, mancava ancora qualcosa….così ho invitato il mio scopatore ad allungarsi con le dita della mano fino al punto di infilarmi senza difficoltà il suo medio nel mio buchetto… appena entrato l’impulso è stato devastante, stringevo così tanto che rischiavo di staccarglielo…ho dimenato i fianchi come una verginella ma godendo come una pornodiva urlando numerosi siii!!! a tutto volume.. sentivo così’ caldo tra le cosce che mi son stupita, ma poi ho realizzato che anche lui è venuto di nuovo, confondendo i suoi umori con i miei…entrambi spossati ci siamo accasciati, ma sapevo di essere in debito col fratello minore: mi son coricata sull’enorme divano e gli ho detto di mettere il suo uccello tra le mie tette che ancora dure ed eccitate che si sono strette sulla verga calda e gonfissima..il fratellino, così provocato, è durato pochi colpi e due leccate alla cappella per inondarmi di sperma lattiginosa..
La mia tesi prende struttura…. Con l’aiuto delle mie forme
ralfie
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