Mi chiamo Mario, ho cinquantadue anni, sono separato da otto mesi, da quando mia moglie, ha preferito la vita con me, a quella più elettrizzante, e soddisfacente che le ha regalato una donna, che ha conquistato il suo cuore. All’inizio questa cosa mi ha molto infastidito, ma poi col passare dei mesi, mi sono reso conto che anche lei, come tutte le donne, quando trovano la persona giusta, al momento giusto, e nel luogo giusto, decidono di vivere la loro vita in maniera totalmente diversa. Lavoro come impiegato, da oltre quindici anni in uno studio legale e fiscale, che fornisce assistenza fiscale, e cura la contabilità di altre aziende. Nel mio stesso ufficio, si lavora Giorgio, collega di cinquantacinque anni, sposato da oltre venti anni, che ha un figlio grande, che aveva lavora in un’altra città. Giorgio a differenza di me, lavora nel nostro gruppo, da solo otto anni, perché proviene, dagli uffici di una società che è stata assorbita dal mio studio legale. È la classica persona dall’aspetto normale e mite, con un filo di pancetta, e un principio di calvizie. Sul lavoro, spesso volentieri, il nostro direttore, lo tratta in maniera dura, e lui, che ha un carattere timido e sottomesso, trema come una foglia. È sposato con Gioia, una splendida femmina che quando l’ho conosciuta circa due mesi fa, ho sentito dentro di me il desiderio di possedere quella splendida creatura, di scoparla, e di farla godere moltissimo. La sua conoscenza stata alquanto casuale, in quanto Giorgio aveva la sua auto, in riparazione presso l’officina meccanica, e al mattino e alla sera, la moglie che lavora in un edificio poco lontano dal nostro ufficio, lo accompagnava al mattino, e passava riprenderlo la sera. La seconda sera, pioveva a dirotto, allora Giorgio, mi ha offerto un passaggio, in quanto abito a metà strada fra la sua abitazione e il nostro luogo di lavoro. Appena salito in auto, sul sedile posteriore, ho potuto ammirare attraverso lo specchietto splendidi occhi azzurri della signora, che in maniera alquanto casuale lanciava delle occhiate al mio indirizzo. Mentre lui parlava guardandosi intorno, sia della pioggia, che del noioso ingorgo in cui c’eravamo infilati, io continuavo ad osservare quegli splendidi occhi, che mi scrutavano in maniera discreta, ma continua. Dentro di me mi sono domandato, come mai una splendida donna così, era diventata sua moglie, e soprattutto, avevo la netta sensazione, che alla signora piacesse il cazzo, anche se apparentemente non lo dava a vedere. La sera successiva, mentre eravamo di nuovo incolonnati nel solito ingorgo sotto la pioggia, ho notato che lei, aveva in qualche modo modificato l’angolo dello specchietto, in maniera da poter ammirare la mia figura quasi per intero, così, sono posizionato al centro del sedile posteriore, e lentamente iniziato ad carezzarmi il pacco, che significativamente si è gonfiato, mettendo in mostra sotto la stoffa, la mia abbondante dotazione, un bel membro, di quasi una ventina di centimetri, e di una discreta circonferenza, che dire della mia ex moglie, era perfetto per far godere una donna. Lei mi ha osservato attraverso lo specchietto per tutto il tempo che siamo stati in auto, passando ripetutamente la lingua sulle labbra per unificarle, mentre lui continuava a parlare di cose banali, fin quando ad un certo punto, le ha chiesto una cosa, e lei non gli ha risposto, in quanto aveva sicuramente la mente all’inseguimento di un suo personale pensiero.
«Amore mi ascolti?»
Lui ha appoggiato la sua mano sulla sua spalla, e a quel punto lei si è girata verso di lui, cercando di capire quale fosse la sua domanda.
«Amore mi sembri distratta, cosa stai pensando?»
Lei ha dato ancora una piccola occhiata specchietto, poi si è girata verso di lui, dopo avergli sorriso, ha risposto in tono un poco ironico.
«Amore stavo pensando, quanto sarebbe bello essere sdraiati su di una spiaggia in costume da bagno, a rosolarci al sole, invece di dover stare qui infila, con questa noiosa pioggia battente.»
Lui ha annuito, ha sorriso, mentre io quel punto ho lanciato la mia battuta di circostanza.
«Scommetto che sarebbe uno spettacolo bellissimo, una splendida donna come te, sdraiata a prendere il sole. Chissà quanti maschi, passerebbero davanti per ammirarti, e io sicuramente sarei tra quelli.»
Lei ha fatto un mezzo sorriso ironico, che ho ammirato attraverso lo specchietto, mentre lui, ha fatto un cenno d’assenso col capo, sorridendo, ha confermato la mia idea.
«Ti assicuro, che mia moglie, quando prende il sole, è un vero spettacolo, ed è anche interessante vedere quanto susciti, l’interesse in altri uomini.»
Sentire quelle parole, hanno innescato dentro di me, ancora più forte il desiderio di possedere quella femmina, che se all’apparenza, è una brava moglie, devota e rispettosa, sono convinto che una volta fatto emergere la troia che è in lei, dovrebbe essere sconvolgente scoparla. L’occasione, anche in questo caso, si è presentata in maniera del tutto inaspettata. Eravamo impegnati a redigere il bilancio di un’azienda, e mentre io mi occupavo del controllo delle fatture, entrate e uscite, lui era impegnato al controllo di tutte le varie spese sostenute dall’azienda, e i relativi incassi. Doveva semplicemente, copiare, le varie voci riportate su un lungo elenco di fogli, e alla fine fra le entrate, e le uscite far coincidere le cifre riportate in fondo ai vari elenchi. Avremmo dovuto consegnare tutto, dopo circa un’ora, quando lui comincia a imprecare tremare come una foglia.
«Accidenti! Maledizione! Non è possibile, questa volta il capo mi spella vivo, perché non riesco a capire, come mai le cifre che ho sullo schermo non coincidono con quelle presenti nei vari elenchi da cui le ho prese.»
Lo guardo, leggono i suoi occhi, un vero e proprio momento di paura. Cerco in qualche modo essere utile a risolvere il suo problema.
«Prova a lanciare una diagnostica, che ti evidenzi quale sia il problema, che non ti fa coincidere le varie cifre.»
Mi risponde che lo ha già fatto due volte, ma senza nessun risultato, allora mi sposto dalla mia scrivania alla sua, e seduto davanti al suo pc, provo di nuovo a lanciare il programma per capire quale sia l’errore che ha commesso, ma anch’io ottengo lo stesso risultato. Vedo la disperazione del suo volto, allora quel punto, mi ricordo che esiste un piccolo trucco, che se viene applicato in maniera corretta e precisa, può risolvere un simile problema. Apro un programma specifico, inserisco tutti i dati che lui ha memorizzato del suo lavoro, e poi lancio la diagnostica. Dopo appena pochi secondi, sullo schermo compare il lungo elenco delle voci da lui inserito, con evidenziata una voce che è stata immessa per due volte, e che quindi crea la disparità nei risultati contabili. Rimane sbalordito dalla mia abilità, si mette di nuovo al lavoro dopo aver eseguito la dovuta correzione, e quando mancano dieci minuti alla consegna del lavoro ha perfettamente riallineato tutte le cifre che ora coincidono con quelle scritte nei vari elenchi. Improvvisamente la porta si apre, ed entra il nostro superiore, prende da lui vari fascicoli, osserva il contenuto del lavoro nel più assoluto silenzio, mentre nella stanza non vola nemmeno una mosca, e credo che nemmeno suo respiro sia regolare fin quando il capo, ci osserva entrambi, con un mezzo sorriso si complimenta con noi per l’ottimo lavoro. Lui fa un profondo sospiro, come se la vita fosse tornata a scorrere nel suo corpo, mentre io ero sicuro che sarebbe tutto è andato bene.
«Mario sei un grandissimo amico! Mi hai salvato la vita! Devo trovare il modo per sdebitarmi con te.»
Lo guardo sorrido, e scherzando gli dico che per sdebitarsi oggi dovrà pagare il pranzo ad entrambi. Lui accetta volentieri, insieme ci rechiamo presso la solita tavola calda dove andiamo consumare i nostri pasti, ci mettiamo seduti ad un tavolo insieme a Lucio un altro collega, che è in compagnia di Milena una bella donna che lavora con lui nello stesso ufficio. Mentre stiamo mangiando, seguo il discorso della donna che inveisce contro il marito reo di aver avuto un’avventura sessuale con un’altra donna più giovane, e ora che è stato colto in flagrante, cerca di minimizzare l’accaduto. Il nostro collega cerca di difendere il marito.
«Dai Milena, cerca di capire, gli uomini sono cacciatori, perché evidentemente ci sono donne che amano essere prede da cacciare.»
Lei lo guarda, ribatte ancora più seccata.
«Con questo vorresti dire che tutte le donne sono puttane, e che voi uomini siete sempre autorizzati a provarci con tutte, tanto alla fine una scopata la rimediate sempre.»
Resto in silenzio, mentre Giorgio si intromette nel discorso, e dà man forte all’amica, cercando di ribattere alla logica del nostro collega.
«Non sono affatto d’accordo con te amico, ci sono donne che amano giocare a fare le prede, ma tante altre, che sono delle brave persone, mogli fedeli, che difficilmente lasciano convincere a vivere una qualsiasi avventura.»
Milena concorda con le parole di Giorgio, mentre Lucio ribatte che le donne, quando trovano la persona giusta, al momento giusto, nel luogo giusto, non perdono l’occasione di vivere nuove esperienze. Io non mi intromettono, anche se dentro di me sono perfettamente convinto che Lucio il nostro collega, ha perfettamente ragione perché ho sperimentato sulla mia pelle, che quello che lui ha detto corrisponde nella maggior parte dei casi a verità. Tornati in ufficio Giorgio vuole riprendere il discorso, e mi chiede il mio parere non avendolo sentito a tavola.
«Tu che cosa ne pensi? Sei convinto anche tu come Lucio, che tutte le donne sono puttane, come dice lui, che se capita l’occasione giusta, tutte aprono le cosce ci stanno, a farsi sbattere dal primo, che soddisfa in qualche modo la voglia di novità.»
Lo guardo, dopo un’attenta riflessione, gli racconto il motivo per cui mia moglie se n’è andata, e ha voluto il divorzio per poter convivere con il suo nuovo amore, una splendida donna, che ha preso il mio posto nel suo cuore. Quindi, posso dire che Lucio ha una buona parte di ragione, quando dice che, se una femmina si trova nel posto giusto al momento giusto, con la giusta persona, difficilmente si lascerà sfuggire l’occasione di una nuova esperienza. Lui ribatte che sua moglie non rientra in questa categoria. Io lo guardo dentro di me sorrido pensando che sicuramente si sta sbagliando. Il giorno successivo, mentre stiamo andando a pranzo, lo vedo intento ad una lunga telefonata, e alla fine mi chiede se per il sabato successivo ho impegni. Non avendo nulla da fare gli rispondo che sono totalmente libero, e allora lui mi invita a cena a casa sua, per ripagarmi in qualche modo lo scampato pericolo del giorno precedente. Fingo un po’ per non accettare subito, anche se dentro di me prende subito corpo l’idea, che questo sia l’occasione giusta per poter in qualche modo riuscire a scopare la sua splendida moglie. Passano lentamente i giorni durante i quali cerco di elaborare un piano per raggiungere il mio obiettivo, e poi finalmente arriva il sabato sera e puntuale alle venti, mi presento a casa sua, dove lui mi accoglie calorosamente, quando entro nel salone mi trovo davanti quella splendida femmina che suscita in me ancora più forte il desiderio di averla. Gioia, indossa una mini nera, una camicetta bianca, con un solo pochi bottoni chiusi, e questo mi permette di ammirare con il suo splendido decolletè. I suoi splendidi capelli castano scuri, scendono lungo le spalle, mentre le scarpe con il tacco dodici che indossa, inarcano il suo meraviglioso fondoschiena, mettendolo perfettamente in risalto, fasciato dalla mini aderente. I suoi occhi chiari, le labbra carnose, impreziosite da un rossetto non eccessivamente vistoso, la rendono bella e molto desiderabile. Dopo i vari convenevoli e saluti, durante i quali ho modo di ammirare questa splendida femmina, che in una o più occasione ha indugiato con lo sguardo su di me, mi rendo conto che se gioco bene le mie carte, questa sera riuscirò in qualche modo a godere del piacere del suo corpo. Con la scusa di mettere in frigo due bottiglie di vino che ho portato, la seguo in cucina, mentre lui continua ad apparecchiare la tavola. Quando lei si piega in avanti, per mettere le bottiglie dentro il frigo, dalla mia posizione possono ammirare, il pizzo delle calze autoreggenti, che si intravede appena sotto il bordo della gonna. Con la scusa di verificare, se posizionato correttamente le bottiglie all’interno del frigo, mi avvicino lei, e in qualche modo i nostri corpi entrano in contatto. Il mio membro duro, compresso dentro la stoffa dei miei pantaloni, entra in contatto con il suo corpo quando lei si sposta. Rimane per un lungo istante immobile, poi si gira e mi lancia occhiataccia, quasi a volermi sgridare, per essermi strusciato su di lei. io invece ho la forte sensazione che a lei il gioco non sia dispiaciuto per niente, continuo durante tutti i preparativi della cena, ad entrare in contatto con lei in ogni occasione, strusciandomi su di lei, e a sfiorarla con le mani, ogni qualvolta ne capita l’occasione. Lui intanto è allegro ed euforico, mentre racconta dello scampato pericolo, io quel punto inizio ad attuare il mio piano, che prevede di farlo ubriacare, in maniera che possa avere libero accesso a lei. Per prima cosa, facciamo ripetuti brindisi con del prosecco, mentre io ne assaggiò appena un po’, lei, ma soprattutto lui, ne beve due o tre calici, che subito rendono alquanto allegro l’ambiente. Seduti a tavola, mentre parliamo di lavoro e di altre cose, io che me la trovo alla mia destra, non perdono occasione, di riempire il bicchiere di lui, con del vino dalla forte gradazione, e contemporaneamente di passare ripetutamente la mia mano sopra la sua coscia. In un primo momento, per quanto infastidita, ha scostato la mano, o addirittura a serrato le gambe, per impedirmi di risalire all’interno, ma poi complice il vino, le risate, le varie battute a doppio senso, lentamente, mi accorgo, che ora la mia mano, scorrere liberamente, fino a raggiungere l’attaccatura della gamba. Ben presto le mie dita accarezzano la sua fica, da sopra la stoffa di un’esigua e sottile mutandina. Cerco di portare il discorso sul sesso, e lui in questo mi asseconda inconsciamente, mentre lei cerca in qualche modo di limitarlo.
«È chiaro che, tu Giorgio, con una splendida donna come lei, devi sentirti fiero, e molto onorato se qualche maschio, le riserva qualche occhiata di puro desiderio. Scommetto che in tutti questi anni di matrimonio, ti sarà capitato molte volte, di vedere lo sguardo bramoso, di altri uomini che osservando tua moglie, avranno desiderato di averla fra le loro braccia.»
Lui ride, e dopo l’ennesimo bicchiere di vino, comincia a raccontare vari aneddoti, in cui lei è stata protagonista del desiderio di altri uomini.
«Mi ricordo in particolare, circa cinque anni fa, nel villaggio turistico dove c’era, l’animatore, un ragazzo brasiliano, che non le staccava mai gli occhi di dosso, e che voleva in qualche modo insegnarle a ballare la samba, solo per potersi strusciare su di lei.»
Gioia gli dà un’occhiata, cercando in qualche modo di evitare che lui continui a raccontare questi episodi, mentre lui invece sembra sempre più divertito, dopo l’ennesimo brindisi alla sua bellezza, che io propongo, cerco in qualche modo di conoscere altri eventuali aneddoti. Lei cerca in qualche modo di sminuirsi, mentre lui ormai libero da remore, racconta altre situazioni, in cui lei si è trovata al centro delle attenzioni di altri maschi. Mentre lui parla lei cerca in qualche modo di ribattere alle affermazioni di suo marito.
«No non è vero! Sei tu che stai ingigantendo le cose che non sono affatto vere. Ti sembra che io possa in qualche modo provocare un uomo? Non lo farei mai, perché sono consapevole, che poi verrai a trovarmi in una situazione alquanto imbarazzante.»
Lui che ormai è quasi sbronzo, le ribatte che ha le prove, dice la pura verità. Lei lo guardò senza capire, mentre io incuriosito adesso insisto per vedere queste prove.
«Giorgio, a questo punto devi assolutamente dimostrare che quello che dici è la pura verità. Se lei veramente ha in qualche modo provocato un uomo, e tu ne hai la prova a devi mettere qui sul tavolo e mostrarla, così da poter verificare chi di voi due ha ragione.»
La cena ormai è passata in secondo piano, nessuno di noi ha voglia di mangiare, lei, incuriosita osserva il marito che alquanto insicuro, e quasi barcollando, va nello studio, e dopo un attimo ritorna con in mano un CD rom. Lei lo guarda sbigottita, con i freni inibitori ormai saltati, seppur ridendo cerca in qualche modo di impedire la visione di quello che era contenuto del CD.
«Non Giorgio, ti prego, questo no! Era un gioco fra di noi.»
Io la stringo a me, con la scusa di impedirle di bloccare il suo marito, colgo l’occasione per farle sentire il mio sesso duro e dritto nel solco delle natiche, mentre con le mani abbracciandola da dietro il palpo i seni. Lui ride, seduto sul divano, mi invita a sedermi con lei in mezzo a noi due, mentre avvia la visione della registrazione. Ben presto le immagini mostrano lei che lentamente esegue uno spogliarello, che lui riprende con la telecamera, e fra un indumento dell’altro si diverte a scattare delle foto. Nel video lei è sensuale, maliziosa, si muove con gesti molto languidi ed erotici, che mi fanno ancora di più aumentare la mia erezione. Lei ora la sente premere contro la sua coscia, in quanto si è girata verso di lui quasi per fare in modo che il mio corpo aderisca al suo. Dopo un momento di comprensibile imbarazzo, ora lei si lascia andare le mie carezze, con la mano che da dietro risale la coscia. Mi lascia insinuare sotto il vestito per accarezzare la sua splendida natica che sento nuda in quanto lei indossa sicuramente uno string che dietro si è infilato nel solco delle natiche. Sullo schermo, scorrono sempre più immagini di lei, che si sta denudando, e mostra il suo splendido corpo. Io la guardo, sono sempre più eccitato, mentre lui si è appoggiato con il capo reclinato all’indietro, e dopo un istante ci rendiamo conto, che il sonno ha preso il sopravvento. Gioia e io ci diamo uno sguardo, e per un momento restiamo in silenzio a fissarci, poi lei si gira, si alza e cerca in qualche modo di sollevare Giorgio, che dorme pesantemente. Scatto in piedi, le offro il mio aiuto per accompagnarlo a letto nella loro camera matrimoniale. Lo mettiamo disteso, lei gli sfila solo le scarpe, poi in silenzio ritorniamo nel salone. Sullo schermo ora scorrono le foto, che lui le ha scattato mentre la filmava, e queste immagini sono davvero belle e molto erotiche, al limite del porno.
Giorgio.
Mi chiamo Giorgio, ho cinquantacinque anni, sono sposato da oltre venti con Gioia, una splendida donna, da cui ha avuto un figlio, che ora vive in un’altra città. La nostra unione è stata, sempre molto tranquilla e serena. Il sesso fra di noi, a mio avviso, è sempre stato bello e appagante. Amo molto indugiare nei preliminari, ben sapendo che lei questo mio atteggiamento piace molto. È bello sentirla eccitata, e poi possederla lentamente, facendola godere molto, fino al punto, che è lei stessa chiedermi di raggiungere il mio orgasmo. Da otto anni di lavoro in un nuovo ufficio, assieme a Mario, un tipo molto simpatico, molto esperto nel suo lavoro, che da alcuni mesi è stato lasciato da sua moglie, che ha chiesto il divorzio, per poter vivere la sua vita assieme ad un’altra donna. In questi ultimi tempi, lui ha avuto l’occasione di conoscere mia moglie, e anche se lei non se n’è accorta, mi sono subito reso conto che la conoscenza di quest’uomo, ha suscitato un certo interesse in lei. Mi sono reso conto, di trovarmi davanti a un bivio, a dover fare una scelta, ma soprattutto, riuscire a capire se, la mia forte convinzione, che il nostro rapporto sia forte e duraturo, possa in qualche modo essere messo in discussione, da quanto asserisce Mario, che ogni donna, quando si viene a creare la situazione giusta, al momento giusto, e nel luogo giusto, cede alla tentazione di vivere una nuova esperienza, specie se in campo sessuale. Mi sono subito reso conto, che mia moglie, dopo una iniziale volontà di non cedere, ha in qualche modo, fatto nascere in lui il desiderio di averla. Ho colto l’occasione, invitando la cena, per verificare se è questo mio pensiero, o meglio dubbio, sia in qualche modo giusto. La prima cosa che ho notato, è stato l’abbigliamento di mia moglie, che ha indossato una mini, delle autoreggenti, una camicetta bianca, poco abbottonata, che ben evidenziava il suo splendido seno, le scarpe con il tacco dodici, che le inarcano i glutei, ponendo sempre più in risalto il suo splendido culo. Dentro di me, ho avuto immediatamente la netta sensazione, che anche lei in qualche modo, desiderava provocarlo. Senza sapere fino a che punto, si sarebbe spinta in questo strano gioco, ho deciso di assecondarla, facendo ben attenzione, ad intuire se fra di loro, vi è già una certa complicità, oppure in che modo lui, avrebbe in qualche modo approfittato di questa occasione che io gli avevo offerto su un piatto d’argento. Appena giunto in casa nostra, Mario in qualche modo, ha subito iniziato a corteggiare mia moglie. Ho osservato senza essere visto, il modo in cui lui si è strusciato a lei, mentre insieme riponevano le bottiglie di vino nel frigo, e lei, che ha in qualche modo accettato il contratto del suo corpo con quello di lui, dove già era ben evidente il pacco gonfio. Appena iniziata la serata, dopo il primo brindisi, mi sono subito reso conto che Mario, aveva la ferma intenzione di farmi ubriacare. Ho intuito che questo fosse parte del piano, che lui aveva studiato, forse insieme a lei, per farmi ubriacare, e mettermi in qualche modo fuori gioco. Ha una buona resistenza all’alcol, e quindi ho in qualche modo assecondato il loro progetto, fingendo subito, che l’alcol avesse già alterato velocemente la mia lucidità. Mia moglie, dopo un momento di imbarazzo, ha incominciato ad assecondarlo, ben presto ho capito, che il gioco la stava coinvolgendo sempre di più, anche se cercava di salvare le apparenze. Quando il discorso è scivolato sul sesso, ho deciso di giocare una carta vincente. Ho in qualche modo provocato la curiosità di Mario con alcuni filmati, di lei che in passato, si è esibita in eccitanti spogliarelli per me. Appena iniziata la visione del CD, mi sono subito reso conto, che in qualche modo avrei messo in mostra mia moglie, ad un altro maschio, e questa cosa, mi ha provocato due sensazioni nettamente distinte. Una parte di me, voleva che tutto finisse, che per nessun motivo, un altro uomo potesse vedere lo splendido corpo di mia moglie. Ma un’altra parte di me, ha desiderato ardentemente di vedere quale sarebbe stata la reazione di lei, mostrata a lui, e questa sensazione mi ha provocato una forte erezione. Mi sono subito reso conto, che ben presto anche lei se ne sarebbe accorta, e quindi ho iniziato a fingere di non essere più lucido. Ho notato che anche mia moglie, ormai assecondava le sue carezze sul suo corpo, ho finto di cadere in un sonno profondo, e loro per restare soli, mi hanno portato in camera da letto. Non hanno nemmeno cercato di spogliarmi, tanto era forte il loro desiderio di tornare nel salone. Appena sono usciti, io ho lasciato passare circa cinque minuti, poi silenziosamente sono andato in bagno, mi sono lavato la faccia. L’acqua fresca, ha in qualche modo ridestato i miei sensi, e sollevando il viso mi sono guardato allo specchio. Dentro di me è improvvisamente, è esploso un forte contrasto di idee. Una parte di me, accettava consapevolmente quello che stava succedendo nel salone, mentre un’altra parte si sentiva profondamente tradita. Mi sono guardato allo specchio, cercando di capire cosa volevo.
«Ma che razza di maschio sei. Quale uomo accetterebbe di lasciare che sua moglie, abbia un comportamento così sconveniente, quasi da puttana. Ora vai di là, e lo cacci, e ristabilisci il tuo ruolo di maschio e marito.»
Ho riempito di nuovo le mani con l’acqua fresca, mi sono bagnato ancora il viso, tornando a guardarmi di nuovo nello specchio.
«Smettila di opporti alla realtà, hai capito benissimo, che dentro di te è quello che vuoi, vederla con un altro maschio. Da tempo te ne sei reso conto, che il sesso che fa con te è diventato poco appagante, quasi monotono, e questa sera ti sei eccitato moltissimo, quando hai visto gli occhi di Mario, desiderare la tua donna. Probabilmente anche lei, desidera vivere quest’esperienza, da come si è vestita, e da come lo ha assecondato, accettando tutte le sue provocazioni, è facile giungere alla conclusione, che quando uscirai da questa porta, li troverai sicuramente che stanno scopando.»
Mi bagno di nuovo il viso, e questa volta mi giro, ignorando lo specchio, e dopo essermi asciugato, esco silenziosamente lungo il corridoio. La porta che divide le due zone della casa, è semplicemente accostata, lasciando un bello spiraglio, che permette un’ottima visione di quello che sta succedendo dentro il salone. Gioia, si muove al ritmo lento della musica del video, sta ripetendo le stesse cose che io ho ripreso tanti anni fa, si spoglia lentamente, lasciando cadere la camicetta, e ora gioca con i seni mentre con le mani abilmente slaccia il reggiseno, lo lancia verso di lui che sta seduto sulla poltrona con il suo membro duro fra le mani. Vedo benissimo che lui è più dotato di me, perché stringendolo nella mano alla base, ne spunta al di sopra un’altra parte, mentre io se impugno il mio, sopra le mie dita, esce poco più della cappella. Lui afferra il reggiseno che lei gli ha lanciato, stringe le coppe intorno all’asta, sempre seguendo i suoi movimenti languidi, con gli occhi fissi sul suo seno che lei gli mostra, inizia a masturbarsi, mentre lei con due piroette lascia cadere anche la gonna rimanendo solo con le calze e tacchi alti. Improvvisamente lui si alza in piedi, l’attira a sé, e la bacia con passione, mentre le sue mani scivolano dietro la schiena, si impossessano delle sue natiche stringendole con forza contro di lui. Lei risponde al bacio, e dopo un poco lui si gira volgendomi le spalle, mentre fa sedere lei sul bordo del divano, e anche se non lo vedo chiaramente, dal movimento avanti indietro del corpo di lui, mi rendo conto che ora mia moglie gli sta facendo un pompino. Tiene entrambe le mani sul suo capo, dettando il ritmo della pompa, mentre lei tiene le mani appoggiate alle sue gambe per assecondare il movimento. Dopo aver ampiamente assaporato il piacere della bocca di mia moglie, improvvisamente lui la fa distendere i si inginocchia fra le sue gambe, abbassa il suo volto e con la lingua va leccare la fica di mia moglie. Vedo gemere di piacere la donna che amo, che ora sta godendo eccitata dalla lingua di un altro uomo. Osservo mentre tengo in mano, il mio cazzo sempre più duro, mentre dentro di me, devo prendere una decisione, ma non è facile. Ho due alternative: entrare fare un casino, e porre fine a tutto questo che sta succedendo tra loro due, con il rischio che poi con mia moglie la storia sarà finita, oppure stare qui ad osservare quello che succede, senza intervenire, oppure? Se io decidessi di fare un’altra cosa, più impensabile, più incredibile, la più folle che mi possa mai venire in mente. Faccio un profondo respiro, poi mi spoglio nudo, e con il cazzo in mano entro silenziosamente nel salone. Quando arrivo vicino a loro, lui le ha già infilato il cazzo dentro, che lo sta spingendo lentamente fino in fondo, con mia moglie che tiene gli occhi chiusi, e la bocca parzialmente aperta. Mario mi guarda, per un attimo resto immobile, poi mi osserva, vede che non sono per niente adirato nei suoi confronti, quindi con un gesto del capo mi invita a mettere il mio uccello in bocca a mia moglie. Quando lei avverte la mia presenza apre di colpo gli occhi, mi guarda sbalordita mentre lui le affonda tutto dentro il suo sesso duro che la fa sobbalzare, io gli sorrido, vi offro il mio cazzo da succhiare. Lei lo afferra con la mano l’ho portato alle labbra, e lentamente infila tutto in bocca succhiandolo avidamente. Nelle due ore successive, facciamo godere in maniera intensa e completa. Dopo l’iniziale indecisione, fra Mario e me, scatta una complicità che nemmeno sospettavo, che porta mia moglie godere con orgasmi molto intensi e profondi. Durante il nostro gioco, mentre sono sdraiato supino e mi sto inculando mia moglie, Mario la scopa davanti, e per la prima volta lei riesce a godere in una doppia penetrazione. Dopo che l’abbiamo fatta godere tantissimo, che entrambi siamo venuti due volte dentro di lei, alla fine sfiniti, ci guardiamo negli occhi ci mettiamo a ridere.
«Mio caro amico sei un uomo fortunato, perché hai fra le braccia una donna come tua moglie. Spero che quello che abbiamo fatto provare questa sera sia solo la prima volta di tante altre.»
Lo sguardo, sorrideva mia moglie, abbraccio forte la bacio, mi giro verso di lui che mi osserva in silenzio.
«Mario amico mio, capito da subito che volevi scoparti mia moglie, e anche io, dentro di me aveva questo desiderio. Quando questa sera ho visto mia moglie vestirsi in maniera sexy e provocante, ho capito che anche lei desiderava qualcosa di nuovo nel nostro rapporto.»
Da quel momento nasce una profonda amicizia fra le tre, che ha portato mia moglie godere spesso volentieri fra le nostre braccia.
inevitabile follia
Marlen
selen
p45
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