Lucia 1 - Signora fuori e puttana a letto

  • Scritto da Fantachiosco il 28/02/2021 - 01:32
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Era una casa ormai disabitata da anni, prestata da una parente per permettere di frequentare l'università fuori sede senza l'onere di pagare l'affitto durante il percorso di studi. Si accedeva da un'entratina dove c'era una porta perennemente chiusa a chiave che era un salone pieno zeppo di vecchie cose, l'altra porta invece portava ad un corridoio che dava accesso alle stanze da un lato, mentre dall'altro lato, per tutta la sua lunghezza, c'era un mobile antico molto capiente di un color legno scurito dalla poca luminosità di due applique a muro che con quella luce giallina e quella carta da parati rendeva l'ambiente molto cupo ma allo stesso tempo privato per noi.

Fu proprio in quel corridoio e con quella precisa atmosfera che per la prima volta la sbattei contro la parete, con una mano le pressavo la faccia contro il muro, le mordicchiavo le labbra, il mio cazzo contro il suo culo, e l'altra mano che si intrufolava nella sue gambe. Con uno scatto si gira e mi afferra il cazzo iniziando a segarmi, mentre la spingevo contro il muro premendo sulla gola. Aveva uno sguardo lussurioso mentre con tanto vigore faceva su e giù con la mano, sempre più veloce. Quando il mio cazzo durissimo pulsava sempre di più iniziò a fissarlo mentre mi segava forte in maniera incontrollabile, e quando venivo imperterrita continuò con soddisfazione mentre sborravo ovunque sul pavimento, sulla carta da parati, sui suoi vestiti, senza mai fermarsi finchè fu sicura che ebbi finito. Aveva la mano tutta unta e la sfregò con l'altra praticamente impiastricciandole entrambe anzichè pulirsi, ma non le importava, anzi poi le asciugò sui pantacollant neri che indossava mentre ci guardavamo soddisfatti.

Era bellissima, una leonessa con i capelli riccissimi e scuri, alta, un piccolo seno ma un culo da paura, con uno stacco di cosce impressionante. A volte sfilava e si faceva fotografare come modella anche per il negozio di abbigliamento per il quale lavorava spesso in Calabria. Era molto elegante e riservata, seria a primo acchito, ma una volta presi di confidenza faceva esplodere un sorriso magnifico. 

Per una serie fortuita di avvenimenti diventammo amici e cominciammo a frequentarci, ero incredulo di quant'era bella ma sapevo quel che facevo, ero riuscito ad entrare nel suo mondo molto privato. Lei si era molto invaghita, il preludio dell'essere una coppia a tutti gli effetti.

Una sera eravamo nella sua cucina, piccola ma molto accogliente, la tv sopra il frigo, appena dopo il tavolo c'era una piccola poltroncina dove lei si era accovacciata mentre io ero seduto accanto in uno spazietto giusto appena per la mia sedia. Guardavamo La Malaeducaciòn, un talkshow che parlava di svariati argomenti riguardanti il sesso e dei differenti punti di vista delle persone ospiti al programma, ovviamente noi commentavamo con le nostre opinioni. Durante la pubblicità uscì fuori in balcone per fumare una sigaretta, c'era un bellissimo panorama notturno dello Strettto, nonostante ci fossero palazzi tutt'attorno la vista era libera sul mare. In quel momento pensavo alle parole che Lucia mi aveva appena detto "La mia fiducia va sempre guadagnata, ci sono i maschietti e poi ci sono gli Uomini, quelli che ti conquistano, che ti sanno dominare e farti godere... come hai fatto tu... per me è sacra la filosofia dell'essere Signora fuori e puttana a letto... in tutto e per tutto, per filo e per segno" e pensavo a quanto accaduto qualche giorno prima nel corridoio di casa sua. 

Con quelle parole in mente iniziai a fantasticare un pò e finita la sigaretta mi ritrovai con un durello. Tornai dentro in cucina mentre lei era ancora sulla poltrona, con la testa poggiata e i lunghi capelli ricci al di là del poggiatesta per non darle fastidio. Slacciai i jeans, lo tirai fuori in silenzio, mi avvicinai e strofinai il mio cazzo alla sua guancia. Quando se ne accorse le tirai i capelli all'indietro per farla stare con la testa salda alla poltrona e cominciai a sbatterle il cazzo sulla guancia e le chiesi "Quindi, cosa mi dicevi prima... cos'è che sei tu?". Ma non rispose, sorrise e stava per avvicinare le mani. Tirai molto più forte facendole strozzare un urlo e le dissi di stare ferma e di rispondere alla domanda mentre il mio cazzo le sbatteva in faccia. Continuava a non rispondere e le aprì la cerniera della felpa, le alzai la maglietta e le afferrai un capezzolo stringendo anche quello.

"Sii sincera, a me puoi dirlo... cosa vorresti che facessi adesso"

Con voce decisa "Voglio che mi ficchi il tuo cazzo in bocca" girò la testa aprendo la bocca con la lingua di fuori. Mi avvolse completamente la cappella e ruotava attorno con la lingua. La feci alzare e sempre per i capelli la portai verso la camera da letto. Adesso c'era molto più spazio e la feci inginocchiare per infilarglielo dentro la bocca calda. Subito si fionda a spompinarmi di gusto. Ogni tanto l'istinto fa in modo di spingerle la testa per farla affondare di più. Proprio nel momento in cui vengo le blocco la testa e sono io a muovermi leggermente mentre le inondo la bocca e lei comincia a succhiare fortissimo aspirando tutto. Apre la bocca mostrandomi quanto era stata brava e ingoia "Hai visto che brava pompinara sono? Sì sono la tua puttana e voglio il tuo cazzo, sbattimelo dentro adesso" finalmente confessò.

La feci mettere a quattro zampe sul letto, le abbassai i pantaloni della tuta godendomi lo spettacolo di quel meraviglioso culo che si scopriva pian piano. Mano mano scendevano anche le mutandine e un rivolo di umori con esse. Era una di quelle donne che si bagnano copiosamente, era davvero esagerata e a me eccitava tantissimo, avrei passato volentieri intere giornate a leccarle quella figa bagnatissima dai labbroni enormi.

Con il cazzo ripulito dalla sua bocca la penetrai vigorosamente. Le mie mani sui suoi fianchi guidavano il movimento scandito dal rumore dei colpi che risuonavano. Fu molto intenso, soprattutto quando l'afferrai nuovamente per i capelli. A lei piaceva essere comandata e dominata, lo sentivo dalla sua passera super bagnata. Dopo poco venne con un urlo liberatorio. Si stese sul letto e mi disse di segarmi, voleva il mio sperma addosso. Mi misi a cavalcioni su di lei e mi masturbai fino a sborrarle addosso. Le piaceva molto sentire la sborra calda sul suo corpo e se la spalmò addosso soddisfatta.

Adoravo il fatto che la donna che di lì a poco mi avrebbe amato era la mia puttana personale.

 

Ciao sono una checca disponibile a farsi trapanare il culo e a fare bocchini con ingoio, anche a domicilio - [email protected]

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