Era stanca, ormai era parecchio tardi e il romanzo scivolò dalle mani. L'acqua calda della doccia aveva fatto il suo effetto Ancor più soporifero e rilassante. Si mise su un fianco e coprì buona parte del corpo con il lenzuolo con la luce soffusa dal comodino davanti a lei che la illuminava in viso e buona parte delle gambe . Sentiva abbandonarsi al dio del sonno, quando sentì dei piccoli rumori alle sue spalle.
In quel silenzio spalancò gli occhi e anche le orecchie. Capì dopo alcuni minuti che si, era entrato qualcuno in camera. Quel qualcuno poteva essere non il marito, perché era vedova da qualche mese , non un ladro perché si era accorta proprio grazie allo specchio di una terza opzione. Il figlio.
Nello stesso istante che capì che era il figlio e che quindi poteva rimanere rilassata, sentì meglio uno sbattito. E pochi secondi dopo ne sentì altri. Lei, resto ferma immobile. Gli sembrarono strani e abbastanza famigliari. Poi ebbe la conferma di tutto quel che stava accadendo . Si sentì toccare su una natica. E poi tra le natiche . Prima qualcosa come un dito , poi una mano fino poi a delle labbra che cominciarono a baciarle tutto il fondoschiena . Pensò subito che il figlio era ormai impazzito e che quello confermava le volte anche aveva trovato il suo intimo sporco di sperma .
Le voglie del ragazzo , si stavano trasformando in altro. Dall'intimo stava passando direttamente al corpo nudo della madre . Lei si ricordò delle tante volte che il figlio aveva fatto complimenti anche accessi del suo fondoschiena. Ecco, ora era passato ai fatti. Sentiva le mani sul suo culo, poi i baci soffici, dolci fino poi, alla lingua . Aveva tutta lampelle d'oca , sentiva i capezzoli al massimo della durezza , il figlio che gli leccava il buco del sedere e lei che non diceva una parola . Lo lasciava fare. Erano mesi , anni, che non sentiva quel brivido, quel piacere . La morte del marito, ma ancor prima la malattia lunga . Tanti giorni di sofferenza ma anche di assenza di piacere . Un piacere che ora era di nuovo lì. Sul suo corpo , quel piacere che anche il padre sapeva dare. Sentiva la lingua leccare entrambi i buchi e ancor più eccitante , guardare allo specchio lui. Vederlo mentre si masturbava e vedere che qui lineamenti , quel viso, quegli occhi non erano i soliti. Non erano del padre , ma del figlio . Era come se lo spirito del padre si fosse impadronito del figlio. Faceva esattamente le stesse cose del padre. Leccava docilmente tra le sue cosce , tra le sue natiche . Mentre leccava poi la fica , il dito la penetrava nel sedere. E lui si masturbava , mentre possedeva la madre. E lei pensò: dio mio, lui si immagina che io stia dormendo. Che non senta e non vedo nulla. E invece sto esplodendo come lui ora vedo che sta esplodendo sul mio culo. La sento e la intravedo anche. I suoi schizzi caldi. Quella bocca spalancata mentre gode e si tira quel capezzolo che è più grande dell'altro. Sembra quasi deforme!
Anche lei non resisteva più, il figlio uscì dalla camera e lei rimanendo però sempre nella stessa posizione , con una mano si toccava i due buchi fradici e sentiva lo sperma del ragazzo e col dito sporco si masturbava, con l'altra mano si tirava forte forte il capezzolo. Godendo dopo pochi istanti tutto tra le sue cosce chiuse . Rimase così, in quella posizione ancora alcuni minuti , e prima di addormentarsi soddisfatta , calda e sudata, penso che adesso le.toccava per le prossime fare una bella scopata.
Il signor John
Paolo
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