Sta per calare la sera mentre, svuotato nei testicoli ma con la mente tumultuosa, il figlio di Ada sta tornando verso casa.
Fortunatamente è un tragitto breve e sicuro, altrimenti avrebbe potuto rischiare un incidente tanto è preso dal rivivere il pomeriggio trascorso. La sua amata zia, il suo porto sicuro, si è rivelata un pozzo di perversione. Dinanzi a sé ha ancora i suoi occhi che lo fissano sorridente mentre lo sbocchina ancora ed ancora, indefessa fino ad ottenere la completa resa del nipote nella sua bocca. Lungi dall’aver finito, sempre guardandolo negli occhi sconvolti, aveva lasciato colare il seme dalla bocca alle mani, e spalmatolo sulle grosse tette, vi aveva stretto in mezzo il pisello tutt’altro che a riposo del ragazzo.
“Che bravo il mio nipotino, sempre duro per la sua zietta, verrai ancora per me, vero?” La risposta fu una serie di sbuffi inconsulti ed una spinta di bacino, la cappella di nuovo marmorea a premerle sulle labbra.
Compiaciuta, la trans l’aveva accolta fra le labbra continuando a massaggiare l’asta con i seni inseminati. Fu un duro lavoro, ma alla fine un ulteriore sborrata la ricompensò dei suoi sforzi accompagnata da un urlo belluino del figlio dei suoi più cari amici e, nonostante fosse la terza di quel pomeriggio, le imbrattò completamento il volto.
Lo aveva lasciato andare con un sapido bacio, invitandolo a farsi una doccia prima di andare per poi voltarsi e togliersi completamente il costume lasciando ad ammirare la perfezione delle natiche sode e tonde, mentre si rituffava nella piscina.
Dopo quelle che parvero ore, Mattia Secondo era riuscito ad alzarsi da quella sdraio ed era rientrato in casa degli zii, salvo trovare la doccia occupata. Difatti, quello che doveva essere lo zio Salvo a giudicare dal tatuaggio sulla schiena, teneva inchiodava la zia Viola alle piastrelle mentre pompava brutalmente fra le sue cosce. Venne colto in flagrante dalla donna che, riaperti gli occhi, gli sorrise. Il ragazzo batté in ritirata, l’uccello clamorosamente rinvigorito e dolorante, e corse via da quel covo di piacere.
*****
Dei suoni indistinti lo strapparono al sonno, non capiva, qualcuno era nella sua stanza e parlava? Cercò di ignorarli e riprendere sonno, la sera prima si era messo a letto dopo una rapida doccia e una cena con i suoi, stranamente tranquilli. Durante la notte i sogni si erano mescolati ai ricordi di quanto avvenuto in piscina nei giorni scorsi, e si era dovuto masturbare di nuovo…un profumo dolce, una sensazione umida sul collo…” Forza dormiglione, sei un uomo ora mica puoi startene a poltrire!” A quelle parole mezze sussurrate al suo orecchio spalancò gli occhi e solo grazie al fatto che suoi genitori gli avevano sostituto il letto singolo con uno a due piazze l’anno prima non cadde a terra, tale fu il salto indietro che fece nel trovarsi Viola stesa di fianco a lui…nuda. “Zia ma tu…che...perché?” “Regalo di compleanno!” rispose allegramente la donna, per poi cingergli il collo con le braccia e ficcargli la lingua in bocca. Inginocchiato sul suo letto, con i seni eburnei di Viola schiacciati sul petto, il ragazzo sentì il cazzo farsi di marmo, mentre la sua lingua lottava inesperta con quella di Viola, apprendendo senza parlare. Fu lei dopo vari minuti ad interrompere lo scambio di saliva:
“Allora sei felice del tuo regalo?”
“Io…voglia di più zia!”
“Si? Vediamo quel che si può fare…”
Dopo quanto accaduto negli ultimi giorni, il giovane si era finalmente sbloccato, riuscendo a dar voce a suoi pensieri confusi. Non era un caso che fosse accaduto proprio con Viola, da sempre la musa principale del suo onanismo.
Il neo-diciottenne certamente si aspettava di chiavare, e la donna era piuttosto tentata di farsi infilzare dalla sua nerchia prominente, ma non avrebbe mai potuto tradire il sogno della sua amica Ada. Fu solo per motivi altruistici quindi, che passò la mattinata con la testa del ragazzo fra le cosce, insegnandogli e godendo nella sua bocca. “Così si, SI! Sto venendo…la Zia Viola sta venendo sulla tua lingua…Oh caro… continua, non smettere!”. Il giovane come un affamato continuava a mangiare la fica della donna, inghiottendo i suoi umori, la testa stretta fra le gambe della femmina gemente, mentre con una mano è abbrancato ad una sua coscia e con l’altra si sega a tutto spiano. Euforico e inorgoglito continuò il lavoro fino a strappare un nuovo orgasmo alla zia che lo lasciò col volto imbrattato di umori, lordando a sua volta il copriletto del proprio seme caldo.
“Allora…piaciuta la prima parte del tuo regalo?” Dopo un tempo indefinito, la voce roca ed ansimante della femmina lo raggiunge mentre sbuffando riprende fiato, facendo guizzare il membro del giovane.
***
Stavolta è suo padre a coglierlo nel mentre viene spompinato.
L’uomo ha chiuso lo studio a metà giornata, dato il grande evento in programma, e rientrato a casa per pranzo coglie i due amanti nel pieno di un rumoroso sessantanove. Non fosse per i gemiti, li avrebbe visti comunque, nudi e capovolti, sul suo letto! Osserva dapprima con fierezza il modo in cui il figlio si prende cura della fica della rossa che mugola di piacere, evidentemente con la bocca piena di cazzo, poi sente il membro farsi duro e rammenta che a causa dei numerosi appuntamenti anticipati, non ha potuto svuotarsi le palle usufruendo dei buchi sempre disponibili di quella vacca della sua segretaria. “Massì che male c’è?” E su questo pensiero inizia a slacciarsi i pantaloni.
***
“Tutto suo padre…Mi sta divorando…Dio che bello sarebbe farsi montare ora…Ma no, ho promesso…Ada è mia amica…chissà quanto sborra…ma che?!” i deliri di Viola vengono interrotti dalla scomparsa della lingua affondata nella vulva e dalla successiva pressione di qualcosa di ben più consistente. Le viene tolto anche il ciuccio di bocca, giusto il tempo di vedere che è Mattia Senior che le sta infiocinando. Le sfugge un lamento mentre la penetra fino alle palle, subito soffocato dall’uccello del nipote. Anche se è la prima volta, i due si coordinano facilmente andando avanti per parecchio. Sotto gli incitamenti del padre, Mattia Secondo le fotte la bocca come fosse una fica, eccitato ma al contempo invidioso di non essere lui quello che le sta martellando la cervice. L’uomo più maturo invece, chiava la donna con forza, una gamba di lei sulla spalla, alternando improperi a consigli: “Stai godendo, eh troia? Lo sento da come mi stringi… Vedi figliolo? Devi farglielo sentire fino in fondo, forte e veloce prima, lento e profondo poi…Guardala ti sta sbavando il cazzo come una fontana, la vacca perde la testa quando ha la fichetta piena…e le fai un po’ male!” Così dicendo le molla un ceffone sul monte di venere arrossato e le schiaccia il clitoride col palmo, causando il violento orgasmo della donna che si dibatte nella presa dei due, graffiando coi denti il membro del nipote ormai al limite, e quasi viene strozzata dalla sua sborrata direttamente in gola. Soddisfatto, il padre smette di trattenersi e farcisce la zoccola a sua volta.
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Passeggia per strada da qualche ora, cercando di fare chiarezza.
Arrabbiato, perché si sente defraudato dal padre che ha gli ha sottratto la Zia Viola quel pomeriggio, quando l’ha trascinata nel bagno lasciandolo solo nella stanza, col risultato di farlo sentire inadeguato, si è vestito senza lavarsi ed è uscito. In giro per ore, è confuso perché non capisce cosa stia succedendo. Sa solo che è stanco di essere sbocchinato fino a farsi svuotare il cervello. Al prossimo giro, ed ormai era sicuro ci sarebbe stato, avrebbe fatto in modo di prendersi ciò che voleva.
Rientra a casa direttamente all’ora di cena, organizzata con tutta la sua allargata e porca famiglia e nonostante la sua decisione rimane comunque immobile di fronte il baccanale che ha davanti. Nel suo salotto, pieno di cuscini e coperte, tutti quelli che considera suoi parenti sono nudi ed impegnati nei più disparati amplessi. La zia Annie è inginocchiata con lo zio Gigi che alle sue spalle ci dà dentro abbrancato ai suoi fianchi mentre lo Zio Davide, il fratello più giovane di suo padre, sembra volerla soffocare fottendole la bocca brutalmente mentre le tiene la testa stretta fra le mani, i capelli neri stretti nei pugni. Poco distante lo Zio Salvo, sdraiato a terra, viene cavalcato dalla Zia Sara i cui grossi seni ballonzolano a ritmo degli schiaffi che ricevono, facendola guaire come una cagna.
La scena più sconvolgente rimane quella sul divano dove sua nonna Guendalina, che ormai ha superato i sessanta da un pezzo, a cavalcioni su suo padre si incula da sola a velocità sostenuta dandogli la schiena, la fica che ruscella umori a tutto spiano; nel mentre di fianco a loro suo nonno paterno riceve lo stesso trattamento da una scatenata Viola…Un momento ma sua madre?
Il pensiero non fa in tempo a sfiorarlo che una mano da dietro gli afferra il cazzo fattosi duro nei pantaloni. “Che ne dici della tua festa?” La voce roca e sensuale della genitrice che gli sussurra all’orecchio gli manda un brivido lungo la schiena. Si volta e rimane abbagliato dalla visione del suo corpo nudo, rimanendo immobile mentre la osserva inginocchiarglisi davanti e, slacciatagli la patta, prenderglielo in bocca.
In piedi, nell’ingresso della casa in cui è cresciuto, riempie la bocca della madre in poco tempo, le orecchie piene dei rumori dell’orgia in pieno svolgimento alle sue spalle. Si è fatto fregare di nuovo…No! Stavolta si prenderà quello che vuole!
Come una furia afferra la donna che lo ha messo al mondo e la trascina nella sua stanza buttandola sul letto dopo aver sbattuto la porta. Imbufalito le si lancia sopra dopo essersi spogliato in fretta e furia, le allarga le cosce e mette in pratica tutto quello che ha imparato con Viola.
Ada deliziata dalla sua presa d’iniziativa si lascia dominare, godendo della sua irruenza. Succhiata, morsa, scopata con la lingua, la sua fica si contrae sotto l’azione grezza del figlio portandola, complice la situazione, a restituirgli il favore e venirgli in faccia. Il giovane si abbevera dei suoi umori, inorgoglito e di nuovo duro come il ferro, per poi issarsi fra quelle cosce cercando di tornare da dove è venuto. La madre gli viene in aiuto aprendosi le labbra con una mano ed in attimo il bulbo della cappella è dentro, seguito da una lunga spinta che lascia gli incestuosi amanti senza fiato, sconvolti entrambi da un nuovo orgasmo.
Ada assapora il momento tanto agognato, scossa dal proprio godimento mentre viene inseminata dal figlio, con un po’ di rammarico per la brevità subito spazzato via da quest’ultimo che le si sdraia addosso continuando a spingere come un ossesso, il cazzo che non ha perso vigore alcuno.
“Troia…siete tutte troie, vi scopo tutte e vi sfondo...” Questo ed altri sussurri sconclusionati accompagnano la monta incestuosa, e Ada si abbandona fra gli spasmi stringendo a sé suo figlio, il maschio che la sta coprendo come la cagna che le dice di essere...Come la troia che è.
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L’uomo osserva, appoggiato allo stipite della porta, La matura femmina stringere a sé il giovane maschio mentre viene chiavata. Dalla sua posizione può vedere distintamente l’irruento andirivieni del cazzo nello scoscio, gli umori che fuoriescono copiosi ad ogni affondo. La stanza è permeata da gemiti, inframezzati da improperi ed incitamenti. Non ha idea di quanto tempo passi, sa solo che il suo membro è di nuovo dolorosamente duro nonostante lo sborra versata nel culo di sua suocera, vorrebbe buttarsi in mezzo ma stavolta si trattiene non volendo sciupare il momento. Si sega lentamente, all’improvviso una mano si aggiunge alla sua accompagnata da una lunga leccata sulla schiena. Sta per girarsi quando finalmente suo figlio ruggisce infilzando sua moglie fino alle palle e sborrandole dentro.
“Allora figliolo, hai già finito?”
S’introduce così ai due amanti ancora sconvolti, dopo aver afferrato la mano di Viola trascinandola con sé fino al bordo del letto.
Si scambia uno sguardo carico di orgoglio con il suo ragazzo “Ora sei un uomo, e come tale devi sapere che le donne della famiglia di tua madre hanno bisogno di ben altro per essere saziate…vero tesoro?”
La moglie gli sorride con gli occhi languidi, l’appagamento di pochi istanti soppiantato da una nuova voglia. Libera i fianchi del figlio e gattona fino al bordo del letto, imboccando il pene turgido del marito. “Mmh…Così brava, insalivalo per bene così che possa entrarti nel culo per bene…Perché è questo che le donne della sua famiglia anelano figlio mio. D’altronde la tua bella mammina ha cominciato proprio così!”
E se la ride vedendolo scendere con lo sguardo sulle terga della madre.
Il ragazzo vorrebbe inconsciamente restituire il favore al padre, ma la bella Viola ha altri piani. Gli afferrano una mano e se la preme sul sesso rorido incantandolo facilmente per poi condurlo fuori dalla camera, accompagnati dagli urletti di Ada inculata dal marito.
***
È mattina quando i due coniugi dopo essersi alzati, passano di fronte la camera chiusa del figlio “Puttana…sto venendo, vengo dentro il tuo culo sfondato…Sborro!” Nel sentirlo ancora darci dentro e così sicuro ormai, si scambiano un sorriso soddisfatto e proseguono in cucina sulla scia dei suoni della monta anale.
“Non sai che roba…Mi ha riempita per tutta la notte, probabilmente mi ha messa incinta da quanta me ne ha sparata dentro, sono tutta arrossata e gonfia, ma è stato impossibile resistergli o fermarlo...Menomale che è venuta a salvarmi…Sicuramente sarei ancora lì a farmi chiavare a sangue se non fosse per…Oh buongiorno!” Viola interrompe il racconto della notte trascorsa tra le grinfie del nipote ad un’accaldata Sara ed una divertita Annie, per salutare Ada e Mattia che le guardano ad occhi sgranati. “Se queste tre sono qui…” Inizia lei “…Mi ha preso alla lettera” Prosegue lui, e ridendo si siedono a tavola, presto raggiunti dagli altri salvo Guendalina...
Fine
Manuel & Monica Drake
Giovannaesse
Cantastorie28
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