Notte bianca a Reggio

  • Scritto da Fantachiosco il 06/02/2021 - 12:49
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Ci incontrammo tutti sotto casa di Mirella con le sue coinquiline e qualche altro loro amico. Verso il tardo pomeriggio ci avviammo verso gli aliscafi presi dall'auforia di passare una serata diversa a Reggio, c'era la notte bianca, ciò vuol dire qualcosa differente dalle solite uscite nella nostra città. Prendemmo posto tutti vicini e per me era la prima volta che salivo su quel mezzo piccolo e compatto ma potente che solcava il mare dello stretto, e un pò mi fece uno strano effetto, non ne ero abituato. Mi chiedevo come fosse vedermi dall'esterno, un ragazzo pieno di sé per la serata che si profilava, in jeans ed una camicia bodeaux con le maniche arrotolate sulle braccia lasciando visibili dei bracciali artigianali ed un orologgio nero, sicurezza che però svaniva ogni volta che venivo sballottolato ad ogni onda. 

Di fianco a me c'era seduta Mirella, con un vestitino molto leggero, scuro, decorato con dei ghirigori chiari che creavano contrasto, anche se l'attenzione veniva catturata da una scollatura esagerata che mettevano ancora più in risalto il suo seno sodo. Era della misura tale che pensavi "adesso lo afferro, sono sicuro che ci entra perfettamente nella mia mano", e ed era proprio così. Da tempo ormai eravamo scopamici, tutto nacque da alcune scopate casuali quando non avevamo niente da fare e prendevamo dei discorsi spinti che poi si concludevano in un letto. Non abbiamo mai intrapreso un discorso serio sulla nostra relazione, eravamo veramente buoni amici, non c'era amore, ma soddisfavamo le nostre voglie sessuali quando spuntavano simultaneamente. Sì, perchè spesso prendevamo quei discorsi e ci piaceva giocare con i doppi sensi, mettere in imbarazzo le altre persone, soprattuto lei che aveva uno spirito esibizionista e godeva delle reazioni impacciate degli altri di fronte a determinate situazioni; proprio come me che le reggevo il gioco e ci divertivamo.

Tutti sull'aliscafo ridevano e scherzavano di gusto mentre a me per poco non veniva il mal di mare, ma fortunatamente, come se il suo sesto senso glielo dicesse, Mirella mi prendeva la mano mentre continuava i suoi discorsi con gli altri e tentavo di inserirmi anche io.

Fortunatamente arrivammo presto, e ci avviammo a piedi verso il centro della città dove i negozi erano tutti aperti e lo sarebbero stati per tutta la serata tra il via vai di persone, ed era bello perchè tra un cocktail e l'altro si poteva entrare a fare un pò di shopping, curiosare in giro e vedere un pò di mercanzia, anche se la mercanzia che faceva più gola era proprio Mirella, che era partita da casa con la voglia di stuzzicare i maschietti. Ondeggiava il suo sedere ad ogni passo quando camminava, e se stava ferma faceva notare le sue lisce gambe abbronzate, ma il più bello veniva quando dopo aver fatto finta di urtare sbadatamente un altro uomo, anche se era accompagnato dalla sua donna, si girava per chiedere scusa col suo sguardo penetrante mentre succhiava dalla cannuccia del suo cocktail.

Spesso invece altri andavano proprio a fermarla per conoscerla, e lei dopo averci parlato un poco tornava con aria vittoriosa. Aveva un modo di fare che ti attraeva e quasi sempre chi si trovava di fronte pensava di non essere in grado di poterla domare rinunciando dunque all'iniziativa presa. Questo la eccitava tantissimo, ed in una serata come quella, nella quale lo faceva ripetutamente, quella sensazione le dava alla testa, e ci ritrovammo tutti esaltati chi per l'alcol, chi per l'eccitazione e chi per tutte e due le cose.

Era soddisfacente quando accettava ed esuguiva i miei suggerimenti. Seduti su una panchina mentre facevamo finta di portare avanti una conversazione tranquillamente gioiosa le dicevo di fare in modo di muovere le spalle tra una risata e l'altra così la scollatura si apriva lasciando una visuale libera sull'intero reggiseno, mentre con una mano si accarezzava le gambe, per farsi desiderare completamente, tanto che spesso nel muretto di fronte a noi si creava volentieri qualche gruppetto di ragazzi che se la mangiavano con gli occhi e chissà quante porcate pensavano, ma restavano solo a guardare soprattutto quando lei mi accarezzava la gamba avvicinandosi a volte spietatamente al mio pacco che ormai era ben visibile dall'eccitazione, per non parlare delle sue labbra carnose che con quel rossetto dal colore così intenso sembrava proprio una puttana. Era forte la tentazione di baciarla ma non volevo guastare il giochino in corso.

Quando l'alcol prese il sopravvento fu ancora più divertente quando flirtava con un tizio ed io mi avvicinai e mettendole una mano sul culo le dissi "chiappette d'oro andiamo che Giulia ha bisogno di te". E lei "ma dai, proprio adesso?! Dille di aspettare" mi diceva con tono indispettito, non per la mano sul culo ma per il fatto che li avessi interrotti, e mordendosi le labbra "ha la chiave del mondo in mezzo alle gambe ed invece devo sempre farle vedere come si attirano i cazzi" e mentre andavamo via il poverino interdetto restava incredulo.

Io: "Povera Giulia, ignara che la usiamo per uscirne da ste situazioni. Comunque tu sei una gran puttana, lo sai?"  

Mirella puntualizzò con goduria "Non lo faccio mica per soldi, lo faccio perchè mi piace, quindi al massimo ho l'anima da puttana!"

Andò avanti così per tutta la serata, e rientrati a casa ero ancora ubriaco quindi tra tutte le coinquiline si decise di farmi restare a dormire da loro facendo cambio di letti così mi ritrovai in una camera doppia con Mirella, i letti erano uno accanto all'altro a distanza di 2 metri. Mi girava ancora un pò la testa, ma vederla spogliarsi davanti a me mi eccitò molto. Eravamo al buio mentre ci toglievamo i vestiti e vedevo il suo seno nell'oscurità grazie alle luci che venivano da fuori. Disse "metto il top solo perchè domani ci potrebbero vedere le altre, sai che con questo caldo non sopporto nulla addosso". In effetti le altre non sapevano nulla di noi, abbiamo sempre fatto tutto di nascosto, anche quella sera stessa i nostri giochini avvenivano quando ci allontanavamo dal resto del gruppo.

Mi spogliai anche io, era difficoltoso con la sensazione di ubriachezza con cui lastanza mi girava attorno, avvicinai una sedia sulla quale adagiai la camicia. Mentre slacciavo i pantaloni potevo notare anche il mio torso atletico in penombra, pensando che praticare sport dava le sue soddisfazioni. Per tutto il tempo notai Mirella che mi osservava in silenzio dal suo letto, non disse neppure una parola, in effetti era tornata a casa molto stanca. Rimasto solo con i boxer a tentoni riuscì a sdraiarmi nel letto, l'effetto dell'alcol era persistente anche per il mio amico più giù che era rimasto duro e a differenza mia non accennava a riposarsi. Non riuscivo a prendere sonno e mi alzai a bere un bicchier d'acqua, tornando alla mia postazione urtai col letto di Mirella che ancora non si era addormentata, si girò verso di me e continuava ad osservarmi. I suoi occhi risplendevano nel buio e con un sorriso accennato fissava il mio pacco che sembrava continuare a far festa. Quindi decisi di avvicinarmi, lei si girò su di un fianco incuriosita e restò ferma nel silenzio più profondo. Abbassai i boxer e con una mano indirizzai il mio cazzo verso di lei che era impassibile.

Solo quando poggiai la cappella alle sue labbra allora aprì gradualmente la bocca, dapprima facendolo entrare con lentezza e facendomi sentire tutto, il suo respiro, il lieve strofinamento dei suoi denti lungo tutto il cazzo per poi arrivare alla sua morbida lingua che lo avvolse e mi sentì risucchiare dentro. Cominciò a spompinarmi delicatamente ma affondandolo dentro più che poteva. D'istinto allungai la mano palpando il suo interno coscia morbidissimo e che emanava un forte calore. Mi insinuai dentro le sue mutandine coprendo del tutto la sua fica, con piccoli movimenti la stimolavo per poi allargarla e sentire che si bagnava. Continuavo a massaggiarla con la fica aperta finchè lei con la sua mano invita le mie dita ad entrare, comincio a masturbarla e lei si bagna sempre di più mentre quel buco diventa sempre più largo. Inizia quell'inevocabile rumore di goduria proveniente dal mezzo delle sue cosce, quindi la faccio alzare mettendola davandi a me, toccandole il seno e baciandola nel collo la sento ansimare mentre ci avviamo verso la finestra dove lei si appoggia al davanzale, le allargo le gambe e continuo a masturbarla forte; quel movimento veloce e la sua fica bagnata rompono il silenzio. Inarca la schiena verso di me che la penetro col mio cazzo turgido. Continuiamo a scopare godendoci la vista della città buia illuminata dalle luci dei lampioni ed il mare in lontananza. Mirella nel mezzo del godimento poggia la sua guancia al vetro della finestra appannandolo al suo rifiatare, si sente che le piace quando stringo il suo seno nelle mie mani, le sue gambe cominciano a tremare forte finchè viene quando le dico che mi sta facendo godere da impazzire. Si gira, si abbassa e comincia a segarmi guardandomi fisso negli occhi e con le labbra schiuse. Anche a me cominciano a tremare le gambe ed un fiotto di sborra le inonda la faccia, colando vicino all'angolo della sua bocca arrivando a cospargere il suo seno. Con le mani massaggia i seni spalmandosi addosso il mio sperma e continuando a fissarmi dice "Hai visto? il mio è puro piacere".

Se vi è piaciuto il racconto fatemelo sapere che scrivo altre avventure con Mirella.
Ciao e benvenuto, grazie per il tuo racconto, molto gradito!. Ti preghiamo solo di arricchire, la prossima volta la tua storia con una immagine di copertina a tuo piacere. E' brutto vedere in prima pagina una storia identificata da uno scialbo quadrato grigio, non trovi? Grazie e ... buona scrittura.

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