Subito dopo aver bevuto il caffè, Antonio si accese una sigaretta, in casa ne io ne mio marito fumiamo quindi non ci sono portaceneri, ho preso una tazzina del caffè e ho detto.
-Butti pure qui la cenere signor Antonio.
-Bene allora cominciamo un po’ a chiarire le cose. Ha detto lui.
-Avete risposto al mio annuncio dove cercavo una coppia di schiavi e ho detto schiavi per un rapporto fisso e continuativo, avete risposto che avete il desiderio di essere dei veri servi fedeli e devoti di un uomo maturo come sono io autoritario ed etero.
Giusto.
-Si signor Antonio, ho risposto io.
-Si. Ha risposto mio marito.
-Da adesso in poi dovete rispondere si Padrone.
Non aveva ancora finito la frase che io già stavo dicendo
-Si padrone. Lui mi ha guardato negli occhi e mi ha detto.
-Brava Martina.
Un attimo dopo anche Carlo mio marito h detto
-Si padrone.
-Voglio sentirlo più forte. Ha detto Antonio.
-Si padrone ho detto io a voce più alta.
-Non da te, da Calo voglio sentirlo.
-Si padrone. Ha detto Carlo con tono più alto.
-Io sono etero e quindi avrò tutti i rapporti sessuali che voglio con la mia a schiava, sia chiaro.
Avrò il diritto di eiaculare dove voglio.
Potrò ordinarti di vestirti come voglio io. Ha detto rivolto a me.
-Si padrone ho risposto.
-E vi proibisco di avere qualsiasi rapporto sessuale tra di voi.
-Si padrone. Ho risposto
Antonio ha guardato Carlo negli occhi.
Lui ha abbassato lo sguardo e ha detto.
-Si padrone. A voce alta.
-Bene allora adesso tu Carlo sparecchia e lava i piatti a mano mi raccomando, e tu Martina vieni con me in salotto.
Ero impaurita ed eccitata perché era la prima volta, ma avevo voglia davvero di farglielo venire duro.
Mi sono spogliata piano piano il Padrone mi ha detto di avvicinarsi e mi ha ordinato di mettermi in ginocchio davanti a lui tirarle fuori il pene.
Era già bello duro e grosso più lungo di quello di mio marito.
Il glande era gonfio e mi è venuta voglia di succhiarglielo io che avevo fatto solo un paio di pampini a mio marito in tutta la la vita.
-Intanto che tuo marito finisce di lavare i piatti mi devi succhiare lentante stando attenta a non farmi godere. Mi ha detto.
-Si padrone. Ho risposto posando le mie labbra sul uccello.
Mi sono data da fare senza farlo venire in bocca.
Ero felice di essere agli ordini di un uomo più grande di me e dominate.
Quando Carlo è venuto in salotto Antonio le ha ordinato di spogliarsi, intanto io continuavo a succhiarlo al padrone.
-Che bella figa, tua moglie sarà bello scoparla, ne farò la mia schiava svuota-coglioni.
E il suo culetto, mi ha detto che non l’hai mai inculata, è vero?
-Si padrone. Ha risposto Carlo.
-Tra poco approfitterò del culo di tua moglie, mentre tu non l’hai mai fatto.
Più diceva queste cose più ero bagnata
Avevo paura ma anche tanta voglia di offrire il mio culo al mio padrone.
-Ti inculerò a secco perché una schiava deve sapere chi comanda. Mi ha detto.
-Si padrone. Ho detto.
-E tu schiavo vuoi che svergino tua moglie?
-Si padrone ha risposto Carlo.
Lentamente ho sentito l’uccello del mio padrone entrare.
-Guarda come sfondo bene il culo di tua moglie, le piace, è bellissimo sverginate dietro la mia schiava.
Ti piace schiava ?
Il dolore era forte e avevo la sensazione di essere spaccata in due.
Antonio a cominciato ad andare e venire nel mio culo prima lentante poi sempre più in fretta.
-Che bello sverginarti dietro, ti piace ?
-Si padrone.
-E tu cornuto ti piace vedere tua moglie sverginata da me ?
-Si padrone
Il padrone ha finito eiaculandomi nel culo e la cosa mi ha fatto godere parecchio
Loretta
Gabrio
Linda
Loretta trav
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