Paola la ragazzina tutto pepe 2

L'indomani era domenica, mi svegliai e dopo il caffè mi preparai per la mia solita corsetta ai giardini, stavo riposandomi quasi alla fine della corsetta quando il cellulare vibrò...
Pronto dissi quasi scazzato, chi parla...un'attimo di silenzio e sottofondo un respiro quasi impercettibile...
Sono Paoletta...
Cazzo pensai, la bimba ha accettato la sfida, è davvero dura, ma sopratutto è davvero una zoccoletta...
Ciao piccola peste, ma che ore sono, sei già sveglia?
La voce si fece dura, matura, e rispose...primo non sono piccola, e secondo non sono una peste, sorrise e sorrisi anch'io...
Sono le 9,30 mi disse, che fai tu vecchietto e rise ancora...
Il vecchietto corre e si tiene in forma...che mi dici Paola...
Che questo pomeriggio sono libera, è domenica, tu che fai?
Posso inventare qualcosa, vuoi che ci vediamo? Sei sicura?
IO SONO SEMPRE SICURA, NON SONO UNA BAMBINA RAY...

Vennero le 14 e dopo aver detto a mia mogle due cavolate sul dove andavo uscii di casa...
Arrivai al parchetto e posteggiai la macchina, lasciai il motore acceso per l'aria condizionata...
Mentre ripensavo al giorno prima e al come si era sviluppato quel gioco tra me e Paola la vidi arrivare...
Che dire, aveva una minigonna di jeans che era d'un corto che sembrava un foulard girato intorno alla vita, e un top mini di color rosa come le scarpe da tennis, a V e le tette si notavano come non mai, ombretto azzuro e matita che allungava l'occhio già a mandorla della ragazza ne facevano un viso da donna consumata se non fosse che il resto era da ragazzina...
Aprì lo sportello e si accomodò tranquilla dicendo...ciao bell'uomo...misi la cloche su D e partii rispondendo...ciao gnokketta sei meravigliosa...
Feci due o tre traverse arrivando alla zona industriale che ben conoscevo e accostai l'auto all'ombra di una fabbrica, mi girai e prendendola per i capelli dolcemente la baciai, le lingue si incrociarono il una ricerca dell'altro, le succhiavo le labbra e lei a me, eravamo bollenti...una mano la infilai nel top a V accarezzandole un seno, che trovai turgido, già eccitato al massimo...
Continuai a leccarle le labbra, i lobi delle orecchie, le sussuravo...
Sei una bambina monella, mi fai impazzire...
Mmmm rispose, che foga, quasi mi superi, sembri un ragazzino...e mise la mano sul cazzo, che l'aspettava già bello duro duro...
Paola...feci una pausa...sai cosa facciamo vero, non è più un gioco...
Mi bacio e rispose...io non voglio giocare Ray...voglio averti, voglio sentirti, voglio fare l'amore con te...
Ok le dissi, e succhiandole le labbra con un bacio risposi, non mettermi nei casini però...

Mi baciò, e sorrise ripetendo, non sono una bimbina, adesso andiamo o ti scopo quì porco...ahah...
Aggiunse, ho 16 compiuti da un po e sono consenziente, non sai che basta questo per non aver problemi tu?
No, dissi, è la prima volta che una ragazza della tua età mi prende in questo modo pazzesco e dicendolo mi soffermai con la mano sulla sua coscia nuda, fresca, che feci salire fino all'inguine toccando quello slippino che dal tessuto sentivo esser di quelli minuscoli, trasparenti.
Lo scostai e con il dito medio sfiorai il clitoride, bagnato, gonfio, sembrava un bottoncino che schiacciandolo poteva causare una guerra nucleare...ma io ero (come lei del resto) un provocatore dall'indole bastarda...
Si giro e mordicchiandosi il labbro mi disse;
Ho capito vuoi che ti squirti il sedile e rise di cuore...
Le parole sconce in bocca a quella bambina mi sembravano più caste, ma più provocatorie, mi sentivo il cazzo pulsare sentivo che avrebbe sborrato fiumi di crema al solo suo tocco...
Risposi, no certo, con quello che mi costa...
Mi chiese, dove andiamo lo sai?
Si, ho chiesto le chiavi ad un amico fidato, ha una casetta sul lago, isolata dal resto delle abitazioni, staremo tranquilli...
Si adagiò sul sedile inforcando un paio di occhiali da sole, a goccia, e girandomi guardai le forme del suo seno, mi piaceva, era grande ma raccolto nella sua tonicità, si intravedevano i capezzoli duri, in controluce visti di lato sembravano due opere d'arte...
Si dice che sei un bel porco sai nell'ambiente femminile;
Ah si risposi, e lei...bèh non tutti si scopano la figlia...
Inchiodai la macchina al lato della strada e girandomi lei dissi con voce dura...
E tu che ne sai, chi lo dice chi?
Tranquillo papy, forse non sai che io e Carla siamo amiche, anche se loro sono più grandi di me...
Mi calmai, e di nuovo un po caldo chiesi, e cosa ti ha detto?
Nulla di tanto sconvolgente, parlavamo di padri e sai dopo un paio di cannette lei ed Elisabetta mi dissero...dici così perchè non hai il papà, noi abbiamo il padre di Carla che ci scopa come un toro facendoci godere fino al midollo, cazzo se scopa alla grande, e risero...
Da quì la mia messa in scena per conoscerti...
Quindi troietta...hai orchestrato il tutto, chiedendo a loro come e cosa mi avrebbe eccitato di più? Ma sei bastarda eh..e sorrisi...
Mi disse; non sai quanto, non sai...
Arrivammo alla casetta tramite la strada che si imboccava al piccolo cancello d'entrata del suo piccolo ma bellissimo terreno che circondava la casa...
E arrivati sulla porta estrassi le chiavi di casa, entrammo e ci dirigemmo subito in camera, dove lei mi si parò davanti dicendo...mi piaci troppo tu sai...

complimenti...pare che tu l'abbia vissuto veramente...

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