Lucrezia Borgia
Quando superi tutte le tue paure, limiti, inibizioni.
Ovvero avventure perverse di un geometra per bene.
Preambolo
Sono convinta che a tutti sia capitato un momento nella vita in cui ti trovi a fare delle scelte a superare limiti, tabu e paure che razionalmente non avresti mai nemmeno pensato di superare, e nemmeno di trovarti nella posizione di viverle.
E se non vi è capitato, mi spiace per voi, perché fate ancora una vita mediocre.
Parlo di Scelte che vanno oltre l’immaginazione tradizionale della tua vita, ma che per il concatenarsi di tutta una seria di fattori e situazione, diventano oltre che fattibili, sconvolgenti, desiderate senza ritegno e fatte con convinzione perché si è perso completamente la testa.
Rendendomi poi conto di non aver nessun rimpianto, per ciò che ho fatto e vissuto, ma anzi la voglia di ripercorrere questa esperienza così coinvolgente, perversa, che mi ha fatto provare un piacere fisico e mentale sublime, tanto da farmi bramare di rifarla al più presto e magari andare anche oltre.
Sarà perché non sono più una ragazzina, sarà perché conosco e apprezzo sempre più le mie pulsioni erotiche, tanto che sono diventate la mia valvola di sfogo per sopravvivere alle falsità e mediocrità quotidiane. La mia è sempre più una dipendenza dal sesso e sta di fatto che adoro sempre più indossare e calarmi nel mondo femminile per sculettare sui tacchi alti inguainata nelle calze setose, con lingerie raffinata e abiti da sera, sapientemente truccata e profumata.
Uscire nella notte e sempre più anche di giorno, per esibirmi, mostrarmi, scioccare, stimolare, eccitare e comportarmi da Troia, mai volgare ma di classe, Languida, Lussuriosa e affamata di sesso, disponibile per pochi ma non per tutti.
Vogliosa di sentirmi osservata, desiderata, selezionando solo le persone che riescono ad intrigarmi, a sentire l’elettricità nell’aria, ad avere argomenti prima verbali e poi fisici da farmi perdere la testa.
Naturalmente per fisici intendo dotati di un gran bel cazzo, dai 22 cm in su, pulito, nodoso, duro, con una grossa cappella lucida e vibrante.
Purtroppo la combinazione di educazione, intelligenza, pulizia e prestanza fisica, è assai rara nei maschi e quindi se voglio divertirmi e fare sesso devo spesso abbassare i miei criteri di selezione e accontentarmi.
Ma vi sono giorni che ho solo voglia di farmi inculare, di sentirmi impalata, riempita in culo e in bocca da carne viva vibrante e calda, di sentirmi trattenuta per i fianchi e inculata in piedi con affondi lenti e veloci.
Adoro anche farmi cavalcare alla pecorina come una cagna, mugolare, ansimare, incitare il maschio e godere degli affondi animaleschi, magari conditi anche da turpiloquio alternato a complimenti e qualche sonora sculacciata.
Allora mi è dolce e sublime farmi riempire sia in culo che in gola di caldo nettare che ingoio avidamente felice di sentirmi troia artefice di tanto sperma.
Detto questo, che sono voglie “normali” per qualsiasi femmina vogliosa e calda, sono felice di aver superato ampiamente tutto questo e di essere stata la “Troia rotta in culo succhia cazzi” di 4 extracomunitari di colore, Super Dotati.
Sono convinta l’ esperienza che ho vissuto sia stata lo sfogo naturale, di un lungo periodo di desideri repressi e frustrazioni, che mi ha caricata in maniera parossistica fino a farmi esplodere facendomi diventare ancora più languida e lussuriosa, direi Perversa e sinceramente ne sono Felice.
Per questo quando leggerai questo mio racconto verità non limitarti a giudicare ma cerca di comprendere e capire come sono arrivata a vivere e apprezzare appieno questa esperienza perversa.
Per me è stata un esperienza talmente Perversa, GODURIOSA e coinvolgente da non avere nemmeno ora a mente fredda NESSUN RIMPIANTO, ma anzi mi rendo conto che ho un desiderio consapevole e forte di RIFARLA appena possibile.
Insomma, ora più di prima, sono in cerca di nuove esperienze ancora più languide e lussuriose, due termini che permeano il mio modo di essere e di sentirmi Femmina.
Andiamo per gradi:
1. L’annuncio sulla gabbia.com e le risposte
Stufa delle esperienze, consumate regolarmente ogni sabato nel club privè, dove alla fin fine tutto si riduceva a qualche sveltina e pompino veloce fatto a maschi eccitati ma ben poco dotati, ho deciso di fare un annuncio sulla gabbia, noto sito di incontri nel mondo SM e altro.
L’annuncio era molto esplicito:
languida cagna trav, cerca maschi, coppie e trans per farmi inculare per bene
2. Le Prime e mail e poi la telefonata
In pochi giorni ho incominciato a ricevere le prime risposte al mio annuncio.
La maggior parte erano di maschi più o meno allupati e corretti, nel senso subito mi chiedevano un incontro allegando solo foto di genitali, tra l’altro anche un po’ insignificanti.
Ma tra tutti ha subito attirato la mia attenzione la risposta di un ragazzo extracomunitario di colore, Boua, che allegando una sua foto del viso, mi diceva che ero molto carina e che avevo acceso la sua fantasia e desiderava parlare con me, dandomi anche il suo cell.
Naturalmente questo era espresso con un italiano arrangiato, ma pur sempre efficace e chiaro e quindi mi sono ripromessa di pensarci su qualche giorno e poi chiamarlo.
La sua faccia era rassicurante e l’approccio interessato ma non volgare mi piaceva, valeva di sicuro la pena approfondire e così il venerdì pomeriggio, come da lui richiesto, mi sono organizzata per chiamarlo.
Per calarmi ancora di più nel mio essere femminile, venerdì sera prima di chiamarlo, mi sono vestita di punto come se dovessi uscire, compreso profumo e scarpe, foulard di seta e poi dopo aver girato un po per casa in modo da specchiarmi e godermi la miriade di sensazioni tattili, olfattive e visive, mi sono infilata il mio fedele KittyCatz (dildo in lattice color carne di 23 x 4 cm) in culo e con un po’ di agitazione e la voce calda ma incerta, lo ho chiamato.
Dopo 8 squilli, che mi sono sembrati interminabili e durante i quali sentito i battiti del mio cuore rimbombarmi in testa, mi ha risposto Boua.
“Hallo?!!”, “Ciao sono Lucrezia, disturbo?”, “ Ciao, Lucrezia di annuncio?”; “Si Tesoro” cercando di fare la voce di calda e femminile possibile e intanto mi sentivo la gola sempre più secca.
“Come stai tu? Sei Bella! Mi Piaci!” e io: “ Grazie sei molto Carino, di dove sei? Da che paese vieni?” , “ Ghana, lavoro a Brescia in fonderia, 3 anni” pausa “ io solo, cerco come tè, vieni a trovarmi?”.
Le sue frasi erano brevi e concise, non riuscivo a capire le sfumature ma il senso mi era molto chiaro e mi piaceva, anzi mi eccitava e me ne rendovo conto dalle contrazioni anale e dal rossore e calore che sentivo in viso.
Così mi è venuto naturale dirgli “Se vuoi vengo subito a trovarti!” e lui “ No adesso no, devo pulire, voglio domani!”.
Questa risposta mi ha preso alla provvista, era secca definitiva, senza possibilità di mediazione e questo mi dispiaceva, perché avevo proprio voglia, ma il fatto che voleva pulire mi ha conquistata.
Se Boua ha cura della casa avrà cura anche di se e quindi rispetto anche per me, ho pensato e quindi gli ho risposto: “ Va bene, a che ora e dove?” , “ dopo le 9,00 va bene, tu vieni a Brescia e poi chiama me!”, “ Va Bene, quando parto da casa ti chiamo, sarò vestita di Rosso” non so perché gli ho specificato che mi sarei vestita di rosso, forse perché lo ero mentre gli telefonavo, fatto sta che lui rispose: “ Brava, Bella, molto Bella, io duro!!”
A queste parole una scarica di adrenalina ed eccitazione mi hanno scossa da cima a piedi, con voce rotta e tremante di eccitazione gli ho detto: “ Ok Boua, ci conto vengo a trovarti domani sera, un bacio, Ciao”, “Ciao Bella, Tu molto Bella”.
Fine della telefonata.
3. Come sono rimasta a fine telefonata
Ho appoggiato il cell alla scrivania, tremavo come una foglia, un misto di paura, desiderio, eccitazione e la cosa mi piaceva da impazzire.
Mi sono alzata e mai come in quel momento mi è piaciuto sentire dentro di me il mio KittyCatz muoversi entrandomi ancora di più nelle viscere intestinali grazie al fatto che ero terribilmente eccitata e quindi bagnata e di sicuro anche gocciolante.
Ormai mi conosco, quando sono particolarmente eccitata, l’intestino stimolato dal dildo secerne del muco che mi lubrifica ulteriormente e fa sì che la penetrazione sia facile e ancora più profonda, infatti adoro infilare il mio KittyCatz per intero fino a far entrare anche la ventosina di appoggio in modo che scompaia completamente.
Questo mi permette, di camminare e sedermi liberamente e addirittura di sentirmelo salire e scendere per il primo tratto di intestino, infatti mi piace giocare anche con dildi doppi o particolarmente lunghi e agogno di arrivare a prenderne più di 30 cm che attualmente è il mio limite.
Le prossime esperienze saranno di fisting fattomi da una mano femminile esperta in modo che arrivi al diaframma intestinale interno e lo varchi facendo entrare tutto l’avanbraccio nel mio culo, ma questo è un altro sogno, non voglio divagare.
Come dicevo mi sono alzata, tutto il mio corpo mi rimandava al cervello una miriade di splendide sensazioni e così mi sono messa a camminare per casa sculettando vistosamente in modo da muovere l’intestino che avviluppava il dildo, facendomi contrarre la rosellina anale e soprattutto facendomi contrarre i nervi del mio membro ripiegato indietro sotto i collant e la guaina setosa.
In questo modo il mio ventre risulta piatto e posso accarezzarmi con la mano come una vera femmina genetica che si masturba, infatti in questo modo mi è dolce e stupendo usare un vibratore a testa tonda, e stimolarmi attraverso il tessuto fino a venire in un copioso orgasmo, che trattenendo nel tessuto il mio sperma, mi fa sentire ancor di più come una vera femmina bagnata.
Ho girato per casa facendo anche le scale, che sono perfette per sentirsi muovere e penetrare dal dildo, provate se non lo avete mai fatto e poi mi è venuto naturale fermarmi in prossimità della fine del corrimano della scala, che è in legno massiccio, piegarmi un po’ in avanti, sporgere il culo e appoggiarlo sullo spigolo in modo da spingere sull’ano.
In questo modo riesco a mimare perfettamente, ondeggiando con tutto il corpo avanti e indietro, un maschio che da dietro mi inculi in piedi, vigorosamente e mi sono auto inculata alternando serie di colpi veloci e violenti con qualche colpo lento ma profondo spingendo il culo sul corrimano fino a sentirlo scricchiolare, ma felice di sentirmelo fino in gola.
Ma non volevo arrivare subito, e quindi quando sentivo che stavo per venire mi fermavo, accorgendomi così di quanto tremassi di lussuria e desidderio, per poi riprendere il ritmo spalancando la bocca con la lingua saettante e vogliosa, ansimando e mugolando come una cagna.
Dopo una buona mezzora di questa sublime ginnastica, mi sono accanita nei movimenti fino a sentir montare l’orgasmo, così forte che mi sono lasciata andare e ho sentito tre violenti getti sperma bagnarmi il cavallo.
Mi sono fermata qualche secondo per riprendermi, era stato bellissimo, eccitante e molto intimo, pensavo di essere appagata e mi sono diretta in camera.
Camminando però ho sentito quanto mi ero bagnata, il liquido seminale era arrivato all’ano e lo sentivo benissimo, la mia fantasia è partita in quarta pensando allo sperma che poteva colarmi dal mio ano se mi avessero sborrato dentro e mi sono immediatamente eccitata di nuovo.
Allora mi sono stesa sul letto, ho preso il vibratore con la testa vibrante e allargando le gambe ho iniziato a stimolarmi con questo, come tante volte ho visto fare nei filmini hard, da femmine in calore.
Anche il ronzio tipico del vibratore, che tra l’altro a vari programmi di vibrazione e quello che preferisco è il programma altalenante, è fonte di eccitazione e così sono andata avanti sentendomi colare ancora più in basso il liquido del mio precedente orgasmo.
Alzando ritmicamente il bacino riesco a muovere e godermi il kittycatz, così mi è bastato aggiungere qualche rotazione del culo per enfatizzare il contatto dei collant sulle mie chiappe, appoggiate al copriletto in raso del letto.
Con gli occhi chiusi, in modo da concentrarmi meglio sulle sensazioni tattili che stavo provando e lasciando andare la mia mente alla fantasia di essere seduta sopra al cazzo grosso e duro dell’aitante Boua, che tenendomi per i fianchi mi faceva sentire tutta la sua virilità e forza sussurrandomi all’orecchio “ Brava Troia, ti sfondo il culo, prendilo tutto, sei una cagna rotta in culo succhia cazzi!”.
E questo mi è bastato per raggiungere rapidamente un altro gustoso orgasmo, mugolando e dimenandomi sul letto con movimenti languidi e carichi di lussuria.
Da quanto stavo bene, rilassata, appagata e bella piena, non mi sono nemmeno cambiata e nemmeno ho estratto il dildo dal culo, mi sono girata su un fianco, infilata sotto alle coperte, e dopo qualche sforbiciata con le gambe per godermi tutte le sensazioni tattili dei collant e delle lenzuola di raso mi sono addormentata.
Tra l’altro ormai il dildo era penetrato oltre l’anello anale per 10 cm comodi, infilandomi le dita nel culo non riuscivo a raggiungerlo e anche se da un lato la cosa mi preoccupava un poco, mai me lo ero spinta così a fondo, dall’altro la sensazione di pienezza nelle viscere e di avere le chiappe allargate e il culo più grosso e sporgente, mi piaceva da impazzire dandomi la conferma di quanto io sia profondamente troia nell’anima, una vera Ninfomane . Mai tale sensazione fu così profetica.
4. Domenica sera la telefonata la sfida
La mattina mi sono svegliata dolcemente, avevo dormito divinamente facendo un sogno erotico dove di fatto diventavo la troia personale e la puttana fonte di guadagno di una splendida trans brasiliana mulatta super dotata, siccome i miei sogni sono molto realistici e ricchi di particolari, di sicuro ne trarrò un racconto, ma prima voglio finirvi questo.
Così con calma mi sono alzata svestita, ho fatto una doccia e solo al momento di svolgere le normali operazioni corporali, mi sono separata dal mio kittycatz, che tanto mi aveva deliziato fino a quel momento.
La cosa stupenda, quando trascorro questi week-end di lussuria, è che mangiopoco quindi il mio intestino diventa particolarmente pulito e soprattutto ricettivo e sensibile alle stimolazioni tramite crema lubrificante e penetrazioni.
Una volta lavata mi sono vestita in modo sobrio, collant 70 den testa di moro, body nero con le mie fedeli e collaudate tette in silicone 4° misura, che tanto vorrei sostituire con un intervento di chirurgia plastica permanente, vestitino a fantasia scuro e trucco leggero ma sempre con rossetto viola corposo e con un gusto di more stupendo e unghie laccate viola.
E con questa mise ho passato la giornata a sistemare un po’ i cassetti pieni di intimo e collant, che con il passare del tempo nemmeno ricordo più di avere, da tanti modelli e tipologie che ho acquistato nel corso degli anni.
Sono convinta che se da domani vivessi 24 ore su 24 en femme per il resto dei miei giorni, molto probabilmente non avrei bisogno di comprarmi nulla, solo trucchi e scarpe che si consumano, ma per il resto ho tantissime cosine splendide, che spesso condivido con le mie amiche trav.
Finalmente verso le 18,00 ho iniziato a preparami non prima di essermi lavata analmente e lubrificata, ho trovato una crema della Caloderma rigenerante per pelli segnate dal tempo che è divina, mi lascia elastica liscia e setosa e si assorbe rapidamente così non sono nemmeno unta, anzi con una leggera profumazione di vaniglia e fragole che mi leccherei da sola le chiappe se vi riuscissi.
E poi mi sono aperta lentamente ma inesorabilmente con i miei dildi in gel viola, ne ho tre in sequenza da quello di 13x 3,5 poi 21 x 4,5 e per finire 29 x 5,5.
Questa attività di “allenamento” mi permette di verificare che sia bella pulita, odio avere odori o ancora peggio tracce strane, verificare che non abbia lacerazioni e quindi sangue e soprattutto prepararmi già eccitata e ben aperta per la Monta, così da potermi fare inculare vigorosamente come piace a me.
Poi, visto che tutto procedeva nel migliore dei modi con la voglia e la libidine che continuavano a salirmi lentamente, così da non bruciarmi, ma sempre più forte e vibrante, ho iniziato a vestirmi.
Prima indossando i collant neri aperti al cavallo 70 den super setosi, poi il corsetto vittoriano in raso nero con 6 attaccaglie per le calze di nylon con il tallone e la riga, che naturalmente ho indossato sopra ai collant e il scivolare leggermente anche quando cammino mi provoca delle stupende sensazioni tattili.
Ho posizionato le tette di silicone all’interno delle coppe del body in modo che fossero ben stabili, anche in virtù di una vigorosa palpata che non avrei assolutamente sdegnato.
Così in intimo mi sono infilata le scarpe in pelle bianche e nere tacco 12, ho fatto due passi su e giù per la stanza in modo da assestarmele per bene e sculettare un po’ e mi sono seduta per iniziare finalmente a truccarmi, attività questa che adoro perché determina la consapevolezza che a breve finalmente uscirò dalle mura di casa mia tutta in tiro da gran dama per aprirmi finalmente alla “Vita”.
Una cosa che ho imparato da una truccatrice professionista di Milano, è che il fondotinta non deve essere di un'unica tonalità, ma di varie tonalità di chiari e scuri, che sapientemente posizionati rendono il viso molto più femminile, luminoso e anche giovane.
Naturalmente non ho ancora raggiunto la sua capacità ma già il balzo qualitativo dal passato si vede.
Lei è un Splendida trans non operata, formosa, mulatta, ma soprattutto decisamente molto femminile in quanto si è fatta fare un seno stupendamente reale e formoso e un posteriore da farmi morire di invidia perché rappresenta proprio l’apoteosi del mio ideale di femminilità che vorrei poter raggiungere su me stessa modellando chirurgicamente l mio corpo.
Non vi nego che pur essendo stato da lei una sola volta nel suo appartamento di Milano, il suo charme e modo di fare estremamente gentile, mi hanno messo a mio agio conquistandomi e ho trascorso un pomeriggio indimenticabile, anche perché ho viaggiato in pieno giorno partendo la mattina en femme, per andare in auto a Milano.
Ricordo ancora molto bene che giunta a Milano nella via dove abita, non riuscivo a trovare parcheggio e quindi ho cercato nelle vie vicine, finché ho trovato un posto ma ero a circa 500 metri, alle 13,00 di sabato, con parecchia gente che transitava sia a piedi che in macchina, ma ormai ero lanciata e non mi avrebbe fermata nessuno, ero li per farmi truccare in modo professionale e vedere il risultato e quindi sono scesa, ho preso la borsetta, mi sono messa il trench sul braccio e mi sono avviata a piedi.
Istintivamente sono partita a passo svelto, ma poi ho volutamente rallentato, no stavo mica scappando, la giornata era splendida, serena soleggiata e anche se sul largo marciapiede vi erano parecchie persone che transitavano era la prima volta che in pieno giorno potevo camminare come una femmina, conscia che il mio abbigliamento era ideale in quanto signorile senza essere appariscente.
Indossavo un paio di leggins neri super setosi e lucidi in lycra, con sott collant color miele e scarpe bianche tacco 10 e zeppa di 2 cm circa, sopra una blusa scollo a v con fantasia florale svasata sui fianchi in modo da enfatizzare quel poco che ho purtroppo.
Ma anche questa splendida avventura è raccontata nel mio racconto Lucrezia gita a Milano, che spero andrete a leggere.
Quindi ho dedicato particolare attenzione al trucco, volevo assolutamente essere sensuale e sexy senza scadere troppo nella volgarità, e così come ombretto mi sono limitata al viola con matita nera e eiliner bianca con brillantini.
Poi ho dedicato particolare cura per segnare in modo perfetto le labbra con la matita rossa, che tra l’altro ha una tenacità incredibile, che aggiunta al rossetto rosso valentino ad alta tenuta con relativo lucido labbra mi garantisco due labbra carnose, ad alta attrazione erotica e grazie alla tenuta del rossetto so che posso fare pompini con dedizione e passione, salivando abbondantemente senza che il rossetto ceda e la consapevolezza di questo è un'altra conferma di quanto mi piaccia sentirmi Troia.
Finalmente finito il trucco ho indossato la mia parrucca a caschetto color mogano ramato, qualche colpo di spazzola con controllo allo specchio grande dell’armadio e per completare un abbondante spruzzata di Kashmir, il mio profumo preferito.
Mi mancava solo di scegliere e indossare il vestito, ma ormai erano le 19,30 e dovevo chiamare Boua per confermare l’incontro, e prendendo il cellulare in mano ho sentito i battiti del mio cuore accelerare, stavo arrivando al dunque della serata, sperando che non mi desse buca, infatti un po preoccupata lo ero, dopo tutta quella preparazione e soprattutto con la voglia e le fantasie che mi erano montate in testa ci sarei rimasta proprio male.
Ho richiamato dalla memoria il numero di Boua, fatto invio e sentito che agganciava la linea e iniziava a squillare in attesa che il mio interlocutore finalmente rispondesse.
Ci sono voluti ben 5 squilli, intanto nella mia mente già passavo mille pensieri compresa qualche idea alternativa, ma per fortuna ha risposto: “Ciao Bella” evidentemente si era memorizzato il mio numero, ottimo segno, “Ciaooo Boua, come stai? Io sono pronta a partire!”, “ Ohhh, io pulito aspetto te, vieni adesso!”, ho lasciato passare due secondi prima di rispondere per godermi appieno la splendida sensazione che era tutto confermato, mi voleva, mi desiderava!
E poi ho risposto, “ Tesoro parto subito dove devo venire?” e Boua mi ha risposto: “Se tu tanta voglia, come penso, vieni fuori da campo ………….. via…………; tu no paura, solo amici!”
Non capivo, era una sfida? Un Offerta? In ogni caso lo percepivo come uno splendido salto nel buio, oltre a Boua, quanti erano, come erano, ma già la mente perversa mi immaginava inginocchiata con attorno al mio viso 4 o 5 cazzoni neri in attesa di essere avviluppati dalla mia bocca, momentaneamente occupata dal cazzone di Boua.
E Così gli ho detto: “ Ti prego Boua, Promettimi che non mi farai del male!” non so se Boua abbia capito il senso della mia risposta, ma con voce calma mi ha detto: “ No male, solo bene!” e così gli detto: “ quando sono lì ti richiamo, parto subito!”, “OK Bella, aspetto!”
Appena messo giù il telefono avevo la pelle d’oca, mi sentivo le guance arrossate e sono andata subito in bagno per infilarmi il mio fedelissimo Kittycatz in culo, non volevo toccarmi, ma tenermi larga e lubrificata per l’incontro e l’idea di sfilarmi il dildo dal culo davanti a lui mi eccitava da matti, per fargli vedere quanto fossi troia.
Ho vagliato 3 diversi vestiti neri e alla fine ho optato per quello a tubino lungo, smanicato con scollo all’americana, enfatizzava le mie forme, il seno, mi slanciava e soprattutto era facilissimo da arrotolare in vita senza che ricadesse durante la ginnastica ad alto contenuto erotico che mi aspettava, quindi non avrei avuto distrazioni di sorta.
Ultimo controllo davanti allo specchio, borsetta con chiave della macchina, documento di identità e senza pensarci tanto ho prelevato dall’armadio una manciata di preservativi, rossi e che hanno anche un buon sapore, mi sono presa il trench corto che quando indosso fa risaltare ancora di più le gambe, ho spento le luci e sculettando lentamente ho sceso le scale, ma cadere mentre si esce, rovinerebbe inesorabilmente la serata.
Ho chiuso la porta dietro di me, e come spesso avevo fatto, per non correre rischi ho nascosto le chiavi in giardino in modo da non correre il rischio in caso di perdita o di furto di non poter rientrare a casa l’indomani.
Anche se spesso ho sognato il giorno in cui avrei chiuso per sempre quella porta, ormai trasformata nel corpo dalla chirurgia e nella mente dagli ormoni, per avviarmi alla mia vera vita al femminile tanto desiderata e agognata.
Sono montata in macchina, ho sistemato la borsetta e il trench sul sedile del passeggero, regolato il sedile, con i tacchi alti doveroso arretrare un po’ il sedile, sistemato lo specchietto retrovisore con relativa controllatina di trucco e capelli, chiuso la portiera tirato la cintura e infilato la chiave di accensione, partendo finalmente, nella notte, Destinazione Lussuria!
5. Il viaggio l’eccitazione il desiderio
Sempre in questi casi, cioè quando esco tutta in tiro da gran dama, guido con estrema prudenza e circospezione, primo non posso rischiare che arrivi a casa una multa, men che meno fare un incidente, anche perché non mi porto più con me un cambio, questo vuol dire che femmina esco e femmina resterò qualsiasi cosa succeda fino al mio rientro a casa e anche questo è fonte di estrema eccitazione.
Sono convinta che uno psicologo interpreterebbe questo atteggiamento, così come anche altri che vi ho già esposto, come un inconscio desiderio di essere scoperta rendendo pubblica la mia condizione, così da non poter più tornare indietro.
A questo proposito sempre più spesso sogno di andare da un chirurgo plastico e di farmi qualche intervento plastico, le labbra, gli zigomi, il seno e ancora più stupendo il posteriore alla brasiliana, così da non poter più tornare indietro.
Arrivo addirittura ad immaginare di farmi fianchi, labbra, zigomi con il silicone, perché una volta iniettato sotto la pelle è impossibile rimuoverlo, purtroppo è anche molto instabile e pericoloso, infatti molte trans si sono rovinate.
Ma questo vi dà l’idea di quanto sia sempre più predominante il desiderio interiore di diventare una femmina e questo sta rendendo sempre più precario il mio equilibrio psicologico, consumandomi e facendo vivere malamente me e anche i miei cari.
Ma scusate il mio strappo di tristezza e ritorniamo al viaggio, ormai sempre meno km mi separavano dalla meta, ero quasi tentata, visto che è di strada, di passare anche da Desenzano, dove vi è una zona industriale vicino ad una nota discoteca che nel fine settimana si anima molto di maschi, trav e qualche coppia in cerca di divertimento e dove spesso sono andata io stessa, facendo anche l’esperienza di battere come una vera Puttana.
Inchinandomi sul finestrino aperto della macchina che si fermava a turno presso di me, proferendo le classiche parole “30 di Culo col guanto, 20 Di bocca……. Con Ingoio!” così da vederli sobbalzare sul sedile davanti a cotanta Troiaggine.
Naturalmente ho esagerato, le malattie dilaganti non permettono certe leggerezze, purtroppo ma comunque un pompino con venuta sul viso, se l’argomento è dotato, è davvero bello.
Ma anche l’esperienza nel parcheggio a Desenzano la ho descritta dettagliatamente in un altro racconto.
Ma non volevo perdere tempo, anzi volevo arrivare puntuale a Brescia per le 21,00 e tutto stava procedendo nei tempi, con l’eccitazione e il batticuore che mi salivano sempre più, anche perché mi muovevo sul sedile strusciando il culo in modo da sentire il mio kittycatz muoversi al caldo dentro il culo ben aperto.
In circa 45 minuti sono arrivata a destinazione, prima ho fatto un giro davanti alla casa rispondente all’indirizzo che mi aveva dato Boua, in strada vi erano parecchi extracomunitari riuniti in piccoli crocchi di persone.
Per questo ho deciso di allontanarmi un po’ per parcheggiare in penombra, come atto di protezione, ho spento la macchina sganciato la cintura, preso il cell dalla borsetta, facendo cadere un preservativo sul pavimento della macchina, ma quanti ne avevo presi per farne cadere addirittura uno così?
Questo pensiero fece svanire gli ultimi dubbi e alle 21,04 chiamai Boua!
Dopo solo due squilli rispose: “Sei qui, ti ho vista, vengo da te ora!” questa risposta mi colpi come una frustata, in che modo mi aveva visto, vedeva dove avevo parcheggiato nella penombra, altro che protezione, ero alla sua mercé ormai, cosi gli dissi. “Vieni da solo!” ma lui aveva già messo giù maledizione.
Mi venne l’impulso di accendere subito la macchina e scappare, ma allo stesso tempo la mia indole resisteva e mi diceva di aspettare, preparati ma aspetta, guarda, se viene da solo è fatta puoi fidarti.
6. L’incontro l’analisi e il salto nel buio
Invece vidi tre maschi di colore allontanarsi dalla casa e venire verso di me camminando tranquillamente lungo la strada, cazzo cosa aspetti, accendi e scappa, ma non lo facevo, accedi cretina, niente, ormai erano a 5/6 metri da me, scappare adesso mi era impossibile, ero pietrificata, come quando da bambina avevo gli incubi in cui non riuscivo più a muovermi a scappare.
Il primo ragazzo si chino sul finestrino dal lato passeggero, guardò dentro e dopo due secondi esplose in sorriso aperto con i sui denti bianchissimi.
Avevo il cuore a 110, impaurita e allo stesso tempo follemente decisa a continuare in questa nuova e sconvolgente esperienza, infatti non abbassai nemmeno il vetro, mi venne spontaneo alzare la sicura e lasciare che aprisse lo sportello e si sedesse affianco a me.
Non smetteva di guardarmi e a ripetermi “Bella, Molto Bella, voglio te” ma vedendo che ero pietrificata, chiuse lo sportello, quasi a creare un po’ di intimità tra noi, escludendo così i suoi amici e questo mi piacque molto rassicurandomi un po’.
Di lì a poco capi subito perché aveva fatto così, con estrema naturalezza e senza malizia mi prese la mano destra, e continuando a sorridermi la portò sopra alla sua patta, dicendomi: “ senti, lui piace te”. Caspita sotto hai pantaloni in pile della tuta si sentiva un bastone nodoso, che mi riempiva la mano in larghezza e di cui non capivo ancora la fine.
Ma mi venne estremamente naturale scorrere la mano lungo quel bastone fino alla fine per poi tornare dolcemente indietro sentendo il mio cuore accelerare all’impazzata e la voglia montarmi in testa come una fiamma pronta a bruciarmi viva.
Ritornata in cima sentì il bordo dei pantaloni e dolcemente senza fretta ma estremamente decisa lo scostai per infilarvi sotto la mano.
I suoi amici erano li fuori molto tranquilli parlottando tra di loro facendo risaltare nel buio i loro denti bianchi, ormai non gli prestavo più attenzione, ogni mi senso era impegnato a sentire e scoprire cosa Boua celava nei pantaloni.
Quello che la mia mano percepiva andava al di la di ogni mia fantasia passata, sentivo la nodosità marcata data vene ingrossate dall’eccitazione, una cappella grande come un limone, liscia, perfetta, un pacco massiccio e poco peloso e soprattutto sentivo e vedevo che la mia dolce carezza era molto ben apprezzata dal suo menbro.
Boua mi disse: “ prendi, pulito, sano” cavolo a quelle parole mi sciolsi come neve al sole e mi chinai scostai con ambo le mani il bordo della tuta e nella penombra della macchina mi apparve tutta la sua turgida verga, possente, lunga almeno 25 cm.
Avvicinai subito il naso per sentire se magari puzzava, questa eventualità mi avrebbe decisamente smontato, perché odio la puzza di urina.
Invece la sua cappella profuma di sapone e la cosa non mi parve vera tanto che subito apri la mia bocca e inizia a leccarlo con la lingua sulla cappella, sentendola vibrare sotto hai miei colpi dolci ma decisi, fino a vederla lucida, color ebano arrossato e imboccarla e infilarmelo prima in bocca e poi giù in gola con estrema calma e sensualità.
Boua ha iniziato ad ansimare, era chiaro che il mio lavoretto di bocca gli stava piacendo parecchio, anche perché lo stavo riempiendo di saliva in modo da renderlo ancora più scivoloso e languido sotto al mio palato.
I suoi amici erano tutti e 3 li fuori, a pochi centimetri dall’auto e dopo poco si sono resi conto di quello che stava accadendo, rimasero quasi esterrefatti, o forse increduli, ma di sicuro si godevano la scena aspettando il susseguirsi degli eventi, ovvero il loro turno.
Era stupendo sentirlo tutto in gola, questa asta di carne nera, dura, lucida, con le vene a fior di pelle pulsanti, e la mia bocca continuava a salire e scendere aspirando avidamente, godendomi ogni istante e quando Boua ha iniziato a spingermi con le sue mani sulla nuca in modo da farmelo prendere fino in fondo alla gola, anche se mi sentivo soffocare mi era dolce e allo stesso tempo super eccitante cercare di prenderlo sempre di più.
Ogni tanto dovevo riprendere fiato e ne approfittavo per soffiare su quella splendida cappella che sfioravo col naso e lambivo con la punta della lingua per poi infilarmelo nuovamente in bocca con voracità e passione.
Finché Boua inizio a mugolare più forte e a dirmi “ Bella tanto Bella, tuo voglio tuo” poiché non capivo cosa volesse dire con quella frase me lo tolsi dalla bocca e guardalo in viso gli dissi “Ti prego dimmi che sono una TROIA!” e lui subito” siiii bella Troia! “ , “Tutto per te!” e poi “ lanche loro, tutto per te Troia!”
A quell’affermazione ebbi un sussulto al basso ventre, mi stava diventando duro, cosa ormai assai rara per me, che sto prendendo ormoni femminili e per questo ancor più piacevole a conferma di quanto mi piaccia sentirmi femmina, ma soprattutto comportarmi da Troia e farmi usare e inculare da maschi eccitati e ben dotati.
Allo stesso tempo sentivo colarmi delle mucose dall’intestino, dovute alle continue contrazioni intestinali che istintivamente davo ad ogni affondo avviluppando per bene il mio Kittycatx e mi faceva sentire e godere di quella presenza ma anche ambire a qualche cosa di più reale, grosso e avvincente.
Quindi ci misi ancora più passione facendo sentire vividamente il risucchio che facevo con la bocca pompandolo avidamente come una cagna infoiata e accelerando il ritmo e la corsa delle labbra sulla sua asta turgida.
Boua stava finalmente venendo, lo sentivo dalle contrazioni sempre più rigide del suo splendido cazzo e dal fiato corto con mugolio sempre più strozzato, mi resi conto che non avrei staccato la mia bocca per nessun motivo, volevo sentimi sborrare in bocca tutto il suo nettare, anzi speravo che mi dicesse la fatidica frase che mi manda in estasi” Bevila tutta Troia! Vengooo!”.
Invece, forse per la scarsa conoscenza dell’italiano, ha iniziato a rantolare e sussultare mentre i primi fiotti di sperma caldo, al sapore di mandorle, densi e collosi, iniziarono a colpirmi il palato e io pur continuando a succhiarlo avidamente, cercavo allo stesso tempo di trattenere in bocca senza inghiottire.
Arrivo a fare 5 getti potenti, anche io stavo sbrodolando dall’eccitazione, avevo la bocca strapiena e una piccola parte mi colava dal bordo della bocca perché non riuscivo a tenermela tutta in bocca assieme alla sua maestosa cappella.
Non volevo assolutamente sputarlo, ma anzi fargli vedere spalancando la bocca quanto sperma aveva fatto e quanto fossi troia ingoiandola TUTTA in un colpo solo.
E infatti così feci assaporandomi per qualche secondo il suo sguardo allupato ma soddisfatto e la splendida sensazione di inghiottirla tutta infoiata più che mai.
Boua, aveva capito fin da subito quanto fossi troia, infatti mi disse “ancora bella, loro per te!”
Il suo cazzo non si era ammosciato, era semplicemente un po’ più morbido, con la cappella ancora turgida e lucida che adesso emanava anche un dolce odore di sperma, tra l’altro avevo ancora in bocca la sensazione collosa del suo sperma e la cosa mi piaceva da impazzire, incredibile quanto il sapore e la consistenza siano persistenti e afrodisiaci.
Boua rimise nei pantaloni della tuta il suo bastone aprì la portiera e usci sorridente scambiando risate e parole a me incomprensibili con i suoi amici di colore.
Era chiaro in ogni caso che si trattava di sicuro di apprezzamenti molto positivi nei miei confronti e per l’orgasmo appena avuto da Boua.
Intanto io mi controllai il trucco, ancora perfetto, solo le labbra avevano perso un po di colore, così mi rimisi subito il rossetto accendendo la luce interna e usando lo specchio dell’aletta parasole, volevo farmi vedere per bene dagli altri ragazzi fuori dalla macchina.
Ripensando a quanto avevo appena fatto, così pericoloso, sia per la situazione che per le malattie, stupendamente perverso e allo stesso tempo oltremodo godurioso sia per me che per Boua, rimpiansi solo che nessuno di loro mi avesse ripreso con il cell per vedere poi io stessa quanto ero stata Troia oppure essere ricattabile e dover sottostare a tutte le loro più laide richieste.
In fondo è proprio ciò che voglio, diventare la schiava sessuale, la Troia, la Puttana, rotta in culo succhia cazzi, da condurre sul marciapiede a battere, perché la mia anima è ormai persa, schiava ninfomane delle mie perversioni sfrenate e quindi se ciò accadesse ne sarei oltremodo felice.
Un altro mio sogno è quello di fare film porno molto spinti, sia come protagonista che come regista, perché penso che avrei parecchie fantasie e idee molto eccitanti e perverse da mettere in atto realmente.
Inoltre sono disposta a vendere la mia anima al Diavolo in cambio della chirurgia estetica per avere tette culo labbra zigomi e capelli da gran Femmina Trans.
Peccato che ciò sia solo un sogno irrealizzabile.
Appena finito di sistemarmi il trucco mi venne molto naturale prendere la mia borsetta e scendere dalla macchina, chiudendo a chiave la portiera e fare il giro sculettando per mettermi al centro dei 3 amici di Boua, che si erano goduti la vista del pompino con ingoio appena fatto.
Li guardai in faccia uno a uno, salutandoli con voce effeminata, Boua mi appoggio una mano sul fianco e mi venne istintivo arretrare e appoggiare il mio sedere alla sua patta, constatando che era ancora semi duro, e passandomi la lingua sulle labbra inizia a roteare il bacino in modo da fargli un dolce massaggio.
Tutti gli astanti alzarono la voce facendo commenti nella loro lingua, immaginai che fossero allupati ma volevo controllare dal vivo e quindi piegandomi in avanti senza staccare il culo dal ventre di Boua, inizia a palpare a turno gli altri attraverso il tessuto delle loro tute.
Ero su una strada secondaria, sotto la luce di un lampione, attorniata da 4 ragazzi di colore, a cui uno avevo appeno fatto un pompino divino con copiosa bevuta di sperma, gli altri 3 ormai consapevoli, senza nessun ragionevole dubbio, di quanto fossi Vogliosa e Troia.
Inoltre solo pochi metri ci separavano da parecchi altri maschi di colore, che chissà da quanto tempo non scopavano, chissà se avevano visto o se stavano guardando ora, Io ero super eccitata, vogliosa più che mai di andare oltre, di provocarli, come se fosse la cosa più naturale e logica da fare, di sicuro era la cosa che desideravo di più con tutta me stessa.
Quindi continuai a palpeggiarli e a strusciarmi sul cazzo di Boua che stava riprendendo vigore, la sua durezza era inequivocabile e allora incomincia anche a fare il giro, cioè a spostarmi in modo da strusciare il culo sugli altri passando al successivo quando sentivo che lo aveva bello duro.
Loro parlava tra di loro e ridevano, io mugolavo un po da checca civettuola, saltellando sui tacchi sempre più felice delle dimensioni che percepivo sotto le loro felpe, verghe dure e possenti pronte a violentarmi.
Infatti loro si chiusero intorno a me in un cerchio più stretto, Boua inizio a palpeggiarmi il culo, seguito piano piano anche dagli altri e allora mi inginocchiai e subito fu chiara la mia intenzione, volevo succhiarmeli a turno tutti e 4! Li sulla strada!
E volevo che mi vedessero anche gli altri, volevo provocarli tutti e magari farmeli tutti!
I miei ragazzi non si fecero di certo pregare, sorridendo felici mi presentarono davanti alla bocca le loro splendide verghe, avevo a disposizione tutte le tipologie di cazzo, boua lungo grosso con la cappella come un limone, un altro lungo un po’ più sottile, cappella piccola, ma curvo come una banana e scattante come una molla, uno, il più corto, ma di poco, ma molto largo alla base, sembrava un barattolo di birra da mezzo litro e l’ultimo, ancora più dotato di Boua, lungo almeno 28 cm leggermente curvo non scappellato completamente e il suo padrone lo reggeva in mano come se fosse particolarmente pesante.
Quanto ben di Dio pensai, quando ti ricapita più di averne 4 quattro così tutti per te pronti a riempirti in tutti i buchi.
E con questi pensieri in testa inizia a tastarli con la mia bocca uno a uno, tutti puliti per mia fortuna, il più grosso aveva già secreto qualche goccia di liquido seminale perché ne aveva il sapore caratteristico, segno che si era particolarmente eccitato e questo mi eccitava molto.
In ginocchio non ero molto comoda, il vestito mi limitava un po e quindi me lo alzai fino alla vita, così il mio culo era ormai in bella vista da lontano e speravo proprio di essere notata.
Dalla foga e dall’eccitazione ero ormai partita a prenderli in bocca succhiare avida maneggiandone in mano altri due per poi poco dopo scambiarli e mi dimenticai di chiedergli di essere ripresa con il cellulare.
Ero infoiata più che mai, saltavo da un cazzo all’altro senza ritegno e sempre più infoiata, mi concentravo sui loro cazzi cercando di dare il meglio di me stessa esprimendo quanto più possibile sensualità e desiderio e a giudicare dai loro apprezzamenti e mugolii, stavo andando al massimo.
Ad un certo punto visto che si erano appunto chiusi a cerchio intorno a me, aprii un varco nella direzione degli altri ragazzi del centro, in modo da essere sicura che mi vedessero, ma la mia azione risultò irrilevante rispetto a quanto stava per fare Boua.
Infatti dopo poco mi prese per un braccio mi tirò su e spingendomi dolcemente ma inesorabilmente verso il cofano della mia KA, mi fece piegare in avanti appoggiare le mani sul cofano e scostando il bordo degli slip neri con bordatura di pizzo, appoggio la sua cappella tra le mie natiche facendolo andare su e giù per il solco.
Ma io avevo ancora il mio Kittycatz in culo, e quindi gli urlai” Boua, aspetta! Un Momento” e sporgendo ancora di più il culo, piegata a 90° gradi, inizia a spingere come per cagare mentre con la mano sinistra aspettavo l’arrivo sulla rosellina anale che stavo stimolando perché si aprisse allo scopo.
Tutti rimasero senza parole, calò il silenzio fino a quando videro comparire il dildo color carne, che prima lentamente e poi con un guizzo fuoriusciva dal mio splendido culo sfondato.
Al che scoppiarono in una serie di commenti e risate.
Boua non aspettò nemmeno un secondo e puntando diritto al mio orifizio lo appoggio e poi spinse, nemmeno troppo lentamente, andando a rimpiazzare vigorosamente il vuoto che si era appena creato.
Rimasi a bocca spalancata, ansimando con gli occhi socchiusi e le orbite rivolte verso l’alto, pervasa dal godimento parossistico che quella penetrazione così piena e potente mi stava dando.
Lasciai persino cadere a terra il mio fedele Kittycatz, perché in quel momento avevo bisogno dell’appoggio di ambe due le mani sul cofano e stavo di fatto urlando “siiiii, dammelo tutto, sfondamiiii!”
E non contenta spingevo il bacino indietro contro Boua per sentirmelo tutto dentro fino alla base e anche di più, volevo sentire il suo scroto con i testicoli grandi come uova, sbattermi sulle chiappe.
Boua mi tratteneva per i fianchi e incoraggiato ed eccitato dalle mie contro spinte inizio a sbattermi vigorosamente, anzi ad incularmi per bene, dandomi dei colpi magistrali talmente violenti che stavo per cadere sul cofano e la macchina ondeggiava.
Io mugolavo forte come una cagna continuando a dire” Dammelo, dammelo, inculami, dai dammelo, sfondami!!!” ero completamente partita, non me ne importava nulla, che mi vedessero tutti, anche la polizia se fosse arrivata, ma non avrei smesso per nulla al mondo.
Boua andava avanti come un ossesso, era animalesco e molto probabilmente stava durando così a lungo proprio perché era già venuto una volta e quindi essendo meno carico aveva bisogno di essere più vigoroso.
Mi sentivo divinamente Troia, inculata vigorosamente da un super cazzone di colore che mi stava aprendo il culo in due, mugolando come una cagna in calore, godendo come un’ossessa e spingendo ancora più vigorosamente ogni qual volta che sentivo Boua rallentare il ritmo.
Non so per quanto andò avanti, penso almeno 10 minuti, ma il culo non mi bruciava minimamente a chiaro segno che ero super eccitata e bagnata, la stretta sui fianchi di Boua mi faceva sentire completamente in sua balia, quasi come se stesse violentandomi, ma poiché ne ero felice mi stava portando in paradiso passando per l’inferno.
Solo le gambe e le ginocchia incominciavo a farmi male, un po’ per la posizione e anche perché con le ginocchia sbattevo sul bordo del cofano e allora mi sono piegata ancora di più appoggiando il seno al cofano così da avere il corpo ben arcuato e il culo per aria infilzato sulla sua spada stupenda.
Gli altri stavano a guardare, ridendo eccitati, Boua continuava alternando ora una scarica di colpi violenti che mi facevano mugolare di piacere con tre o quattro colpi lenti ma profondi, tirandolo fuori completamente per poi rituffarsi nel mio buco nero ormai aperto oltremodo, lasciandomi a bocca spalancata senza fiato.
Dio quanto avrei voluto vedermi, super infoiata, pervasa dal godimento assoluto sia fisico che mentale che stavo vivendo di fronte a tutti, si perché ormai vi erano parecchie persone, anche qualche donna di colore e il vociare era di tutti era continuo, chissà cosa dicevano, insulti? Commenti? Peccato non capire la loro lingua, ma l’idea che mi stessero insultando del tipo “ guarda che gran troia è questa Troia bianca!” mi eccitava talmente che presi a colare liquido seminale dal mio cazzetto semiduro, stavo godendo lentamente, senza toccarmi, solo grazie alle stupende stimolazioni anali e prostatiche che il cazzo di Boua continuava a darmi squassandomi tutta.
Qualcuno dei suoi amici urlo qualche cosa, Boua accelerò ancora di più il ritmo, ero completamente appoggiata con il ventre al cofano della macchina, Boua si fermò un istante mi prese prima la gamba destra all’altezza del polpaccio sollevandola e poi la stessa cosa con la sinistra in modo da farmi perdere l’appoggio da terra.
In quella posizione non potevo più muovermi potevo solo ricevere i suoi colpi che senti ancora più potenti, perché alzandomi le gambe avevo chiuso di poco le natiche diventando più stretta.
Allora lo incitai” dai dammelo tutto, sfondami ti prego, riempimi di sperma! Sborrami in culo ti pregooo!”
Non so se Boua aveva capito il senso delle mie parole ma di sicuro in qualche modo lo avevano ancor di più eccitato, infatti incominciò a rantolare forte e a sbattermi ancora più vigorosamente, fino a venire grugnendo come un animale con nuovi potenti fiotti di sperma caldo inondandomi le viscere, mentre il mio cazzetto ammosciandosi ha incomincia a venire come se stessi facendo pipi regalandomi un orgasmo intensissimo e profondo.
Anche se potevo essermi presa L’ADS, mai sono stata così felice e soprattutto mai avevo provato un orgasmo così intenso, lungo e violento, facendomi tremare tutta e togliendomi tutte le forze e sono priva di qualsiasi rimorso, anzi in cuor mio sapevo già che avendo abbattuto questo ultimo tabù della sborrata libera, mi si apriva un futuro di radiose esperienze sessuali.
Boua con due piccoli affondi finali si fermo lasciandomi ben piantato in culo il suo cazzone che poco a poco si stava ritirando a misure più umane fino a scivolare fuori dolcemente dal mio pertugio che andai subito a tastare con la mano sinistra per sentire quanto era aperto e slabrato.
Alzandomi in piedi, malferma sulle gambe e ancora in preda alle ultime ondate di piacere, sentii un piccolo rivolo di sperma uscirmi dall’ano e colarmi lungo la coscia destra, dandomi conferma fisica di quanto avevo fatto godere Boua.
Boua disse qualche cosa hai suoi amici, che raccolsero da terra il mio kittycatz e anche la mia borsetta e reggendomi uno per parte si avviarono verso il centro, senza che fossi ancora in grado di capire cosa stesse accadendo adesso e quindi senza opporre nessuna resistenza.
7. L’arrivo nell’appartamento, i preparativi e la gang bang con i 3 amici di Boua
Tutta la carovana di extracomunitari si muoveva assieme a noi, l’unico pensiero che mi passo per la mente fu quello che non toccassero la KA, mi sarei trovata davvero in un brutto guaio visto che non era nemmeno mia.
E come avrei giustificato la cosa, o ancora peggio la denuncia e se qualcuno avesse chiamato la Polizia o i Carabinieri e se qualcuno del centro mi avesse denunciato, incominciavo a scendere sulla terra con tutte le rogne e i rischi che ciò comportava.
Boua forse intui i miei pensieri, forse dal mio sguardo impaurito, non lo so, ma mi disse “casa no problema, amici bene, per te” non sapevo se tranquillizzarmi o cercare di reagire, scappare, porre fine alla serata e rientrare, ma non feci assolutamente nulla se non assecondarli seguendoli fin dentro il loro appartamento.
Entrammo, solo io Boua e suoi 3 amici, qualcun altro provo ad intrufolarsi senza riuscirvi, Ero sotto l’ala protettiva di Boua che evidentemente aveva anche una certa autorità nel gruppo perché impose il suo volere senza problemi.
L’appartamento era spoglio, i mobili della cucina vecchi e nella camera dove mi condussero vi era un materasso matrimoniale direttamente a terra, con un lenzuolo a fantasie colorate azzurre e blu, sperai che fosse pulito, così come i molti cuscini con fogge e dimensioni molto variegate.
Boua mi prese le mani facendomi cenno di sedermi sul letto trattenendole in modo da aiutarmi nella discesa verso il materasso.
Mi ci appoggia sopra, Boua mi mollò e mi porse la mia borsetta, era molto gentile e padrone di tutta la situazione, questo mi fece sentire al sicuro e quindi mi distesi, avevo bisogno di rilassare tutti i muscoli del mio corpo per qualche minuto.
Boua capi la mia necessità fece uscire dalla camera gli amici e ordinò loro di fare qualche cosa, dopo poco uno di loro arrivò con una tazza di te caldo, Boua me lo porse dicendo solo” Carcadè, buono”
Avevo sete ma avrei preferito qualche cosa di fresco, ma dopo il primo sorso apprezzai la bevanda calda che mi parve avere un effetto tonificante facendomi uscire dal torpore mentale nel quale ero caduta dopo l’intensa inculata con relativo orgasmo, appena vissuto.
Boua era molto tranquillo, solo ora guardandolo dal basso mi rendevo conto di quanto fosse possente, massiccio, asciutto ma decisamente ben piantato, di sicuro più forte di me e quindi se avesse voluto farmi del male o comportarsi male non avrei avuto scampo e quindi il fatto che fino a quel momento si fosse invece comportato più che bene mi sciolse nella convinzione di poter continuare la serata e godermi il suo evolvere.
Non sapevo cosa si aspettavano i suoi amici e dopo poco Boua mi disse dolcemente ma con un tono che non capivo se era interrogativo o affermativo: “ Loro bene! BELLO per Te! Fai!”
Vidi un rotolo di scottex su una specie di comodino feci cenno di passarmelo e dopo averne presi un paio di strappi mi alzai sulle ginocchia e mi pulii dietro, Boua mi prese per mano facendomi capire e indicandomi il bagno e allora mi alzai e ci andai passando in cucina davanti agli amici, che molto composti mi fecero passare senza nessun commento, ma pensai con sguardo furbo, quasi birichino.
In bagno mi sedetti sul water espellendo gli ultimi liquidi seminali e un po di muco, mi feci anche un bidè e Boua che aveva chiuso la porta dietro di me mi porse un canovaccio pulito per asciugarmi.
Questo ragazzone di colore stava dimostrando un rispetto molto al di sopra di tanti maschi Italiani, cialtroni emozionali, privi di educazione e rispetto.
Dalla borsetta ho preso sia i trucchi che la crema, prima mi sono di nuovo lubrificata l’ano e le chiappe in modo anche da avere la pelle bella liscia e poi mi sono ritoccata il trucco e rimessa un abbondante dose di rossetto e lucida labbra.
Sono uscita dal bagno nel mi massimo splendore e questo ha fatto sorridere di gioia sia Boua che i suoi amici, mi sono diretta in camera e mi sono messa prima in ginocchio e poi a pecorina sul materasso, ondeggiando e indietro lentamente ma nel modo più sensuale che potessi esprimere.
Era passata poco più di mezzora dalla splendida inculata e già mi rendevo conto che avevo di nuovo voglia e li avevo ancora 3 maschi, di cui avevo già assaggiato il cazzo con la mia calda bocca, che non avevano ancora goduto, quindi belli carichi e pronti a incularmi vigorosamente.
8. Il desiderio irresistibile
Non sapevo se avrei consumato 3 rapporti distinti ed esclusivi con ognuno di loro, oppure tutti assieme appassionatamente, molto probabilmente la mia fantasia era già arrivata al sogno di godermeli tutti assieme e tutti per me in una gang bang.
Mentre tutti questi pensieri mi occupavano la mente, continuavo ad ondeggiare lentamente stando alla pecorina sul materasso, guardando Boua e soprattutto i suoi 3 amici, passandomi la lingua sulle labbra, con sguardo sensuale.
Boua si mise a sedere affianco a me all’altezza dei fianchi in modo che con la mano destra inizio ad accarezzarmi dolcemente il culo.
La cosa mi piaceva molto, la serata stava continuando meravigliosamente bene, Boua disse qualche cosa hai suoi 3 amici e questi andarono di là per tornare di li a poco una alla volta tutti nudi con il loro attrezzo pendulo e mettersi sul materasso intorno a me.
Quello con il cazzo curvo mi si inginocchio proprio davanti al viso e prontamente inizia a toccarlo, scappellarlo ed abboccarlo, quello con il cazzo più sottile ma lungo mi si mise affianco in modo che potessi menarglielo con una mano, mentre quello con il cazzo più grosso andò a piazzarsi dietro di me e con l’aiuto di Boua iniziarono ad accarezzarmi e palpeggiarmi.
Quando sentii che con le dita iniziavano a violare il mio ano, presi subito la crema dalla borsetta, boua intercetto la mia mano, prese il tubetto e dopo essersene messa una bella dose nella sua mano e in quella dell’amico iniziarono a spalmarmela sulle chiappe e a infilarmi le dita nel culo.
Questa attività di pastrunagnemto estremamente scivolosa, calda e languida, che stavo ricevendo, mi stava aprendo come un fiore facendomi illanguidire tutta.
Infatti inizia a mugolare di piacere aumentando la passione con la quale stavo succhiando, sempre più avidamente, il cazzo che avevo davanti.
Dopo un paio di minuti di questo spettacolino, sentì che dietro di me il tipo si stava piazzando, mi aveva allargato un le gambe, appoggiato la punta del suo cazzone e tenendomi per i fianchi incominciava a spingere.
9. La posizione indecente e l’accettazione di prenderli contemporaneamente
Invece di rilassare i muscoli anali, vista la durezza e dimensione del suo attrezzo, preferii spingere come per defecare, così dopo una breve resistenza iniziale, appena superato l’anello anale, mi scivolò dentro fino in fondo mentre con la bocca spalancata al massimo, contemporaneamente mi prendevo in gola fino in fondo l’altro cazzo.
Ero in splendida posizione indecente, ma non vi era nessun inciampo, andavo avanti e indietro ritmicamente, tra le mani ben salde del maschio che mi inculava dietro con un cazzone largo e il paletto lungo e sottile che mi infilzava il palato davanti, godendomeli a occhi socchiusi emettendo piccoli gemiti di inequivocabile piacere e lussuria.
Poi i miei due maschi assecondavano le mie voglie quando io aumentavo il ritmo dandomi 4 o 5 colpi veloci e vigorosi alternati a colpi lenti ma lunghi facendo uscire le rispettive cappelle dai miei buchi per poi rituffarcisi senza nessun impedimento.
Sarei potuta andare avanti per ore, ma poiché il terzo maschio non era ancora coinvolto in questo gioco di riempimento dei pertugi del mio corpo, Boua mi prese un braccio facendomi capire di distendermi su di un fianco rimanendo semi.piegata, il terzo alzo la mia gamba e si piego all’altezza del mio pene iniziando piano piano a prendermelo in bocca mentre io continuavo a succhiare avidamente davanti e a prenderlo dietro.
Purtroppo anche in quel momento ero troppo presa a godermeli tutti e tre sopra di mè e non mi è venuto in mente di dire a Boua di riprendermi con il cell e di fare foto, così ora ho il grande rammarico di non potermi rivedere e sinceramente nemmeno mostrare ad altri quanto Troia io sia stata.
Motivo, anche questo, per il quale voglio assolutamente rifare tale esperienza.
Poi è iniziata la giostra, Boua impartiva gli ordini e i tre amici si scambiavano di posizione, Boua rinfrescava il mio buca anale con altra crema e subito dopo lo riprendevo in culo e in bocca avidamente.
10. Riposizionamento dei 3 amici e mi sono Impalata
Il momento più bello è stato quando, ritornato il turno di quello con l’uccello più grosso, si è disteso sul materasso a gambe larghe, mi ha fatto sedere inginocchiata porgendogli la schiena, sul suo cazzo, impalandomi da sola e riempiendomi il culo allo spasimo mentre gli altri due in piedi uno per parte mi davano i cazzi da succhiare a turno.
In questa posizione potevo ballonzolare sopra al suo splendido paracarro di carne, facendomelo penetrare per bene fino ad appoggiare le chiappe al suo ventre, con la schiena leggermente arcuata indietro per potermi sostenere con le mie braccia appoggiate al materasso.
Cosi orientavo la testa a destra o sinistra in modo che la mia bocca aperta potesse succhiare avidamente le due cappelle turgide.
Visto che i tre amici di Boua ora erano tutti occupati a darmi i loro cazzi e visto che in quella posizione il mio cazzetto sballonzolava libero su e giù, ci ha pensato Boua, con mio grande piacere a prendermelo in bocca e a succhiarmelo dolcemente, scappellandolo con la mano in modo da darmi il massimo delle sensazioni tattili.
In questo modo sono partita di nuovo, iniziando a mugolare e a supplicarli di continuare a sfondarmi per bene dicendo: “ Siii inculatemi, sborratemi e bocca!” e ancora “ dai dai ancora più forte inculami, sfondami, sono una Troia, Sborrami dentro ti prego, Riempitemi di sperma”
Continuando a muovermi sempre più infoiata fino a quando ho capito che il grosso cazzo che avevo in culo stava per godere perché mi stava stringendo i fianchi sempre più forte aiutandomi ad andare su e giù con velocità e vigore.
E finalmente ha iniziato a grugnire e riversarmi in culo il suo caldo nettare, dandomi una scossa elettrica incredibile data la consapevolezza che ancora di più lo volevo, lo desideravo oltre me stessa di farmi riempire senza ritegno e senza protezione di sperma.
Forse perché così ho finalmente abbattuto l’ultimo tabù delle malattie e potrò fare liberamente la Troia a pelo con chiunque vorrà, dotato di grosso cazzo, riempirmi il culo dopo avermi inculata vigorosamente.
Lo so sono pazza, ma felice allo stesso modo, ormai ho un’età che non ha più rimpianti e voglio essere finalmente libera di sentirmi troia come lo sono profondamente nell’anima.
11. Il piacere incomparabile e la voglia di andare oltre
Sublime è stato risentire gli schizzi caldi, inondarmi il culo, continuare a muovermi e sentirmi ancora più lubrificata e sfondabile, dilatabile e ho desiderato in cuor miei che a Boua venisse in mente di fistarmi, di infilarmi la sua mano su per il culo con tutto l’avambraccio appena il suo amico fosse uscito dal mio culo.
Purtroppo non ho avuto il coraggio di chiederglielo, e quindi sollevandomi dal suo cazzo ormai semi moscio mi sono rimessa alla pecorina così da far capire che volevo farmi inculare ancora dagli altri due, i quali non si sono fatti pregare, ma per fortuna si è mosso prima il più dotato.
Così ho ripreso a succhiare il cazzo sottile ma lungo mentre l’altro più corposo si è posizionato dietro di me, e senza inginocchiarsi sul materasso ma sormontandomi il culo mi ha impalato come una cagna muovendosi sulle sue gambe avanti e indietro uscendo completamente per poi riaffondare nelle mie viscere, super lubrificate di crema e sperma, fino in fondo a gran velocità e darmi un violento colpo sulle chiappe sbattendoci con il suo scroto.
Mi è venuto immediatamente istintivo rispondere con una forza uguale e contraria hai suoi colpi, per dimostrargli che non mi stava facendo nessun male, ma anzi mi stava inculando vigorosamente come piace facendomi godere come una cagna infoiata e soprattutto perché reagire così mi fa sentire finalmente una gran troia ninfomane rotta in culo succhia cazzi.
Anche l’amico che avevo in bocca non ha tardato a sentirsi talmente eccitato da urlare mentre tenendomi ben salda la testa sul suo cazzo completamente infilato in gola, ha iniziato a godere e sborrandomi copiosamente in gola.
Per fortuna sono riuscita ad arretrare un po’ con la testa in modo da avere la sua cappella appoggiata sulla lingua e potermi così gustare e sopra tutto trattenere in bocca, cosa che adoro, tutti i fiotti di sperma che hanno incominciato a zampillare copiosi, caldi e gustosi.
12. Lasciarsi andare completamente e farsi riempire in tutti i buchi
Cavolo sembrava non finire mai, ha fatto almeno 8 schizzi particolarmente intensi, nonostante la mia voglia e bravura non sono riuscita a trattenerla tutta in bocca, e un rivolo all’angolo destro della bocca ha iniziato a scendere lentamente.
Ho provato anche a risucchiarlo ma avevo la bocca troppo piena tra sperma e cappella, tanto che appena mi sono staccata per non perdere quel nettare gustoso ho dovuto subito piegare la testa verso l’alto e così mi sono girata verso Boua e ho inghiottito.
Fantastico ho dovuto inghiottire in due volte, gustandomi così al massimo il sapore percepito tramite le papille gustative della lingua, questo sperma aveva decisamente un sapore più acre rispetto a quello di Boua bevuto prima, ma la mia eccitazione era talmente forte, data anche dal fatto che sentivo anche colarmi in basso, che la ho bevuta tutta senza esitazioni passandomi anche la lingua sulle labbra come una ragazzina vogliosa alla fine del gelato.
Visto che colava altro liquido spermatico dal culo, ho messo la mano destra a coppa e ne ho recuperate alcune gocce che sono andata poi a leccare dal palmo con la lingua, gustandomi per bene anche il sapore di sperma crema e muco provenienti dal mio culone sfondato.
Il mio cazzettino, in tutto questo stava vibrando impercettibilmente rilasciando qualche goccia collosa di liquido prostatico, che troia insaziabile quale sono andata ad intercettare per puoi leccarmelo anche questo dalle dita, sempre guardando negli occhi i maschi che tanto ci avevano dato per incularmi e riempirmi in tutti i buchi.
13. La proposta di andare oltre facendomi fare la Puttana e dividere il compenso
Boua mi è venuto vicino e mi ha fatto appoggiare a lui, era visibilmente soddisfatto e così anche i suoi 3 amici, ma sicuramente la più soddisfatta, anche se ancora infoiata ero Io.
Mentre gli altri maschi sorridendomi e ringraziando con un cenno uscivano dalla stanza per andare a vestirsi di là, Boua mi disse: “ Bella Bella, Super” e vedendomi felice di tali affermazioni” ancora bella, per te fuori tanti pagano” e vedendo che continuavo a sorridere ha rincarato “ speciale per noi, tanti soldi, fifty fifty”.
Il porco aveva capito la mia profonda di Troia da monta e stava rilanciando con me con questa nuova indecente proposta, coscio del fatto che oltre al piacere avrebbe unito anche il guadagno e che molto probabilmente avrei accettato felice.
Dio quanto aveva ragione, mi ero fatta inculare a pelo con sborrata libera in culo e in bocca, ormai non avevo più ritegno e ne ero profondamente conscia e felice, infatti mi ritrovai a fantasticare che se lo facevo potevo guadagnare i soldi per poi farmi gli interventi di chirurgia per il seno, fianchi, glutei, labbra e zigomi che tanto desidero.
Questo significava anche che sarei diventata una vera Puttana a tutti gli effetti e con i successivi interventi chirurgici, finalmente una cagna Trans senza possibilità di tornare indietro.
Questa prospettiva era talmente alettante e arrapante da farmi girare la testa, mille pensieri lascivi e perversi si materializzavano come vividi sogni e stavo scivolando sempre più nel baratro della ninfomania più perversa che avessi mai provato e ne ero felice e convinta.
Stavo per dirgli di si, mi alzai tremando un po’ sulle gambe, mi passai le mani sulle cosce assaporandomi il sensuale contatto con le calze setose, tanto da allungare la carezza anche sul culo, per fare qualche passo sculettando, psicologicamente stavo capitolando inesorabilmente, mi rendevo sempre più conto di desideralo di fare la Puttana a pagamento per Boua.
Ma poi in un secondo mi si è gelato il sangue, cosa volevo fare ancora, ormai era passata la mezzanotte, ero ancora piena di sperma che mi colava dal culo, in bocca sentivo chiaramente il sapore dello sperma e il mio trucco risentiva ormai delle fatiche della serata.
14. la voglia pazzesca di farlo unita alla paura
Eppure avevo ancora una voglia pazzesca di farmi inculare vigorosamente e farmi riempire ancora sia in culo che in bocca di sperma, inoltre l’idea di farlo a pagamento come una vera puttana mi piaceva ed eccitava da impazzire.
Quindi perché non farlo? Ormai avevo superato il tabu delle malattie e quindi non avevo più nessuna remora, nessun vincolo, AIDS, Sifilide, Gonorrea, potevo già essermele prese, perciò potevo, anzi dovevo sfruttare il tempo perduto e lasciarmi andare al sesso sfrenato, totale liberatorio, per essere di nuovo inculata a pelo e riempita senza ritegno.
Ma in cuor mio avevo paura, paura di esagerare, di non trovare altri maschi di colore così “a Modo” come Boua e i suoi amici.
Loretta
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