Sentirsi fare questa richiesta mi ha lasciato un momento perplesso. Ma andiamo con ordine. Otto anni fa lasciai la mia nativa terra del sud per lavorare nel ricco nord. Impiegato in un gruppo bancario, per me non fu subito facile ambientarmi, loro, una ventina di persone lavoravano insieme da anni, io mi trovai a sostituire un tipo carismatico, ma per loro ero solo un “terrone.” Con la mia pazienza, disponibilità, e una buona dose di allegria e spiccato senso dell’umorismo, riuscii a inserirmi abbastanza bene. Passano otto anni che nemmeno ci feci caso, stavo già accarezzando l’idea di un riavvicinamento, quando la mia azienda si fonde con un altro gruppo. Mi propongono un nuovo trasferimento, non a casa ma a metà strada. Accetto, per il semplice motivo che oltre a essere più vicino, nella nuova destinazione il mare, la cosa che mi è mancata di più in questi anni, lì è a solo trenta kilometri, mentre qui è lontanissimo. Mi trasferisco e scopro che nella nuova filiale, siamo in quattro. Carlo, il più anziano, quaranta sette anni, sposato, alto uno e ottanta spalle larghe bel fisico, capelli appena brizzolati, è il direttore, dieci anni da vice e poi questa nomina. Io Luca, di quasi trenta anni, capelli e occhi neri, altro uno e settantacinque, fisico massiccio, ma non grasso, grazie al tanto nuoto praticato ho pettorali in bella evidenza, con otto anni di esperienza. Cinzia, ventenne, fidanzata, una bella ragazza, bionda occhi chiari, una bella faccia da porcellina, molto appariscente, due tette un po piccole, ma molto spiritosa, esperienza nel settore quasi zero. Flavia, ventiseienne, singol, mora, occhi scuri, alta, bel culo, tette quarta abbondante, ha l’aria di una a cui piace divertirsi senza troppe complicazioni, è da un anno nel settore. Con questa situazione è chiaro fin da subito che il capo possa contare solo sulla mia esperienza. Ci dividiamo in compiti, le ragazze allo sportello e noi tutte le altre beghe. Passa un mese e già siamo una squadra affiatata, il lavoro gira bene e vi regna una bella armonia. Le ragazze si rendono ben presto conto che noi ne sappiamo più di loro, pendono dalle nostre labbra, anche se io le loro labbra loro le userei diversamente, ne io ne il capo diamo loro la sensazione di voler storie in ufficio, anche se dopo i primi giorni le gonne sono diventate più corte, le camicette più aperte egli sguardi più ammiccanti. Dopo una breve ricerca mi sono trovato un bell’appartamentino poco distante dal lavoro. Sessanta metri quadri, una camera con bagno e gabina spogliatoio, un salotto con angolo cottura, si rivelano una vera reggia per uno come me. Scopro anche, che a poca distanza, una fermata del bus mi permette di raggiungere comodamente l’ufficio senza nemmeno usare l’auto. Un giovedì ero in attesa del bus, quando una macchina si ferma danti a me, “che stai aspettando?, Sali ti do un passaggio.” Riconosco Carlo al volante. Parliamo e lui mi dice che abita poco più avanti e che percorre tutti i giorni questa strada, mi offre di andare al lavoro insieme. Da quel giorno la nostra amicizia aumenta, non siamo più capo e subalterno, ma due persone che si rispettano e che lavorano bene insieme. Il venerdì, mentre si torna mi chiede se mi piacerebbe fare due tiri a tennis la domenica mattina. Accetto volentieri, mi piace giocare, pratico in genere il nuoto, ma anche il tennis mi scarica e tiene in forma. La domenica passa da me, insieme raggiungiamo un complesso sportivo, composto da campi da tennis e calcetto, vi è poca gente, anche se al coperto, siamo quasi a Natale, e poi fa freddo. Carlo si rivela un perfetto avversario, leale ma fortissimo, alla fine delle due ore siamo pari, lui si complimenta con me e andiamo a fare la doccia. Mi spoglio e vado nella doccia, ma non sono separate, sono tutte insieme, m’insapono e incomincio a lavarmi. Lui arriva poco dopo, è andato a pisciare, quando apre l’acqua, io mi giro, e vedo il suo sguardo stupito fisso sul mio cazzo in posizione di riposo. Non mi reputo un super, credo di avere un cazzo di circa venti centimetri, abbastanza grosso quello si, ma direi appena sopra la norma. Per un momento lui mi fissa, il fingo di lavare la testa e chiudo gli occhi, mi sento un momento a disagio. Ho fatto tante volte la doccia insieme ad altri uomini, ma non ho mai avuto nulla di imbarazzante. Chiudo l’acqua e esco. Poco dopo mi raggiunge, non dice nulla, si asciuga poi si mette sotto il fon da parete per asciugare i capelli, quando alza le braccia per passare le mani sui capelli l’asciugamano che ha annodato ai fianchi cade e rivela un cazzetto veramente piccolo. Se io non mi reputo un super, lui decisamente è un piccolo, ma tanto piccolo. In posizione di riposo, sarà come un dito di un adulto. Credo che eretto non superi i dieci centimetri, e poi è sottile, ora capisco in parte il suo stupore. La settimana successiva non vi sono cose di rilievo, il lavoro gira, e l’atmosfera si fa sempre più natalizia. Per la domenica mi rinnova l’invito di giocare, accetto, anche perche non ho ancora trovato una piscina dove riprendere a nuotare, quindi per non arrugginirmi il tennis va bene, l’unica cosa mi dice che dovremo andare un poco più tardi perche la mattina presto i campi sono già prenotati, per me non ci sono problemi. Alle nove arriva con la macchina, salgo dietro, guida sua moglie, “piacere, sono Matilde, oggi è il primo giorno di apertura festiva dei negozi nel periodo natalizio vi accompagno, e mentre voi giocate vado dare un’occhiata a due negozi lì vicini,” Seduto dietro l’osservo. Bella donna, mora, capelli lunghi fino alle spalle, veste sobriamente, un pantalone e un maglioncino, un giacchetto di pelle le donano una perfetta eleganza senza eccessi. Un filo di trucco le colora le labbra senza essere volgare, molto fine. Noto anche la perfetta complicità, intesa e amore che regna fra loro. Parlando mi dicono che hanno una figlia, Luisa, si chiama, che si trova all’estero, tornerà per le feste, è un medico chirurgo si sta specializzando in oncologia. Ci lascia al complesso sportivo e se ne va. Giochiamo, ma questa volta Carlo è un po più distratto, mi sembra impensierito, alla fine delle due ore ho vinto io, andiamo a fare la doccia, ma c’è un grandissimo casino. Nello spogliatoio ci sono due squadre di calcetto e altri atleti, chi si fa la doccia, chi si cambia, un vero bordello. Lui prende il cellulare, parla un momento poi mi dice di andarcene, “ andiamo a casa mia, a fare la doccia, quì c’è troppa confusione.” Prima che possa obbiettare lui mi trascina via. Appena fuori c’è lei che ci aspetta. Andiamo a casa sua, m’invita a pranzo, cerco di rifiutare, così senza preavviso, ma lei è molto contenta, insiste perche mi fermi. Appena arrivati lui mi porta nella loro camera da letto, mi mostra il bagno annesso, mi spoglio, fa fare la doccia per primo a me. Ne esco dopo pochissimi minuti, lui entra e io mi sto rivestendo quando la porta della camera si apre di colpo, “ Carlo, credi che gli piacer…….. oddio scusa!!!!... credevo vi fosse Carlo!!..” nello stesso tempo che lei entra, io mi giro, vedo il suo sguardo incollato al mio basso ventre, il mio cazzo in bella mostra. Esita un momento, indugia ancora per un attimo, poi esce, “ Scusa, volevo sapere se ti piace la pasta con le melanzane,” mi chieda da fuori la porta. Rispondo che va benissimo, e nello stesso momento Carlo esce dal bagno, ride quasi divertito. Mi rivesto, gli racconto l’accaduto e lui non dice nulla. Vado in cucina mentre lui finisce di vestirsi, lei mi guarda per un momento negli occhi, si scusa, mi offro di aiutarla da apparecchiare, accetta, sembra più rilassata, l’imbarazzo è passato. Il pranzo è ottimo, e mentre stiamo mangiando scoppia un temporale tremendo, tuoni fulmini, con tantissima acqua. Finito il pranzo sta ancora piovendo moltissimo, mi chiedono di restare a fargli compagnia, mi piace l’atmosfera, e resto volentieri. La loro casa è una villetta su di un piano, ma nel seminterrato vicino al garage hanno ricavato una taverna veramente bella. Un grande caminetto troneggia al centro della parete. L’arredamento è composto da due poltrone e un divano di vimini con dei cuscini, un mobile bar e una vetrina che contiene tanti album di foto, dvd, apparecchiature fotografiche e una video camera. In un angolo un televisore da quarantasei pollici appeso alla parete completa il tutto. Ci trasferiamo lì sotto, accendiamo il focolare, lui mi versa del limoncello. Anche lei ne beve un poco. Parliamo di vacanze, della mia terra, mi mostrano delle foto di loro in vacanza, devo ammettere che vedere mamma e figlia anche se molto giovane, in costume mi da un certo turbamento. Matilde poi ha un corpo decisamente bello, sento il sesso crescere dentro i pantaloni, lui credo che se ne rende conto ma fa finta di nulla. I discorsi continuano e parliamo d’altro, dell’imminente ritorno della figlia, nell’insieme si crea una bellissima atmosfera mentre fuori piove a dirotto. Parlando, si ride, mille aneddoti ci vengono alla mente, di lavoro, vacanze e altro. Mi parlano della figlia, di come si è laureata e ora appena finita la specializzazione, fra tre mesi, tornerà a casa, dove lo zio primario di una clinica privata le ha gia preparato un posto di lavoro. Senza rendercene conto è arrivata la sera, Carlo propone di fare una grigliata sulla brace del focolare, io cerco di recare il meno disturbo, lei appoggiata al caminetto, di spalle è uno spettacolo. Il suo culo tondo e alto mi stà eccitando i sensi. Si gira, mi sorride, “ non dai nessun disturbo, anzi, oggi hai reso una domenica noiosa molto divertente, cosa che non accadeva da tempo. Generalmente lui passa il tempo a guardare lo sport in tv, e io a leggere. Non mi divertivo così da tempo.” Mi dice con un velato senso di tristezza. Dopo cena lui mi riaccompagna, quando esco, lei mi chiede quando partirò per le vacanze natalizie, gli rispondo il sabato successivo. Nei giorni seguenti il lavoro ci sommerge, il giovedì lui m’invita per la sera dopo a cena a casa sua. Declino l’invito, ho mille cose da fare, gli ultimi regali e la valigia, poi sabato devo essere in aeroporto alle sette di mattina. Lui mi ascolta, prende il cellulare chiama Matilde, e me la passa, “ non vorrai andare via senza salutarmi?, o consideri quello di domenica un pranzo o cena?, dammi la possibilità di dimostrarti che brava cuoca sono.” Il suo tono supplichevole e deliziosamente malizioso non mi lasciano alternativa, è talmente erotica la sua voce che devo girarmi per non far vedere a lui che mi si stà drizzando. Il venerdì, usciti dall’ufficio mi chiede se possiamo fare una piccola deviazione, “ devo passare a prendere due regalini, se mi accompagni mi fa piacere, anche perche per uno no ho le idee ben chiare.” Lo seguo, ci fermiamo davanti a una gioielleria, dove acquista un bellissimo bracciale d’oro per la figlia, poi dopo è la volta di un negozio di intimo. Entriamo, lui fa stendere sul bancone dalla giovane commessa diversi completi intimi, uno rosso bellissimo per la figlia, poi esita, non sa quale comperare per la moglie. La scelta è fra uno rosso scuro, con una mutandina sottile, un mini string quasi invisibile, al solo pensiero di sapere lei con quell’intimo mi si drizza, l’altro, è nero, bellissimo, che oltre a un tanga ha in più un reggicalze e la commessa mostra delle calze con un pizzo identico al tanga, roba da far rimanere un maschio senza parole. Lui mi chiede un parere, io sono più per il nero, lo prende e ce ne andiamo. Passiamo a casa mia, vorrei farmi una doccia, lui mi dice di farla casa sua, poi che anche lui si lava prima di cena, mi dice anche di portare la valigia, ”puoi dormire da noi, tanto il letto di Luisa è vuoto, domani, partire da li sarà più veloce”. Poco dopo siamo casa sua, lei ci accoglie elegantissima. Indossa un pantalone scuro, quasi attillato, scarpe alte, una camicia color salmone chiaro che risalta al massimo la sua splendida capigliatura scura, truccata, unghie laccate di rosso come le labbra. Mi abbraccia e sento uno strano brivido corrermi lungo la schiena, mi piace, il suo profumo mi eccita. “avete cinque minuti, poi si va a tavola, vi aspetto in taverna.” Si gira e sparisce di sotto. Deposito la mia roba in camera della figlia, poi entro nella loro, lui si è gia spogliato e si sta gia lavando. Poco dopo mi chiama, si sta asciugando i capelli, mi indica la doccia, è nudo, io entro e mi lavo, quando esco, lui mi guarda e mi chiede: per piacere, scopa mia moglie! Lo guardo stupito, lui mi si avvicina, “ non sono matto, lei è la persona che più amo al mondo, ma mi rendo conto che con me non si deve essere divertita molto, io ho appena un cazzetto, tu hai un bel cazzo, quello che lei non ha mai avuto dentro di se. Da alcuni giorni ci sto pensando. A lei farebbe sicuramente piacere, ho sondato il terreno, le piacerebbe ma ha paura che tu la trovi vecchia e brutta. Tu sei un giovane, lei ha la mia stessa età. Credi che sia vecchia?, se non ti piace dimmelo, altrimenti ti prego aiutami a farla godere.” Dopo un momento di iniziale sbigottimento lo guardo, mi rendo conto che non sta scherzando, mi sto quasi eccitando al solo pensiero. “ vecchia?, ma sei matto!, è una vera bellezza, anzi oserei dire una gran fica! E se questo è quello che vuoi non vi sono problemi.” Il suo viso si illumina, si rilassa, ci vestiamo e la raggiungiamo. La cena è superba, ha cucinato tutto alla perfezione. Dopo il dolce ci accomodiamo sul divano vicino al caminetto. Io mi siedo su di una poltrona, lui sul divano e lei dopo averci portato il caffè si distende quasi su di lui, “ la cena è stata di tuo gradimento?” mi chiede, poi si alza prende la tazzina del caffè lui mi fa un cenno d’intesa mente lei ci volge le spalle. “ sei una vera cuoca, Carlo è molto fortunato ad avere una donna come te al fianco.” Le dico, lei ride e mi ringrazia del complimento. “ certo che lo sono, ma lei invece non è stata fortunata come me.” Ribadisce lui. Lei lo guarda in maniera interrogativa. “ dimmi cara, sei consapevole che in quanto a certe dotazioni con me la natura non ha esagerato, e poi che ci hai vista entrambi nudi non credi che lui abbia veramente un bel pezzo fra le gambe?” Lei rimane un momento perplessa. Osservo con attenzione la sua reazione, mi sembra abbastanza rilassata, “ si decisamente tu non sei molto dotato, ma lui l’ho intravisto appena. ” ribadisce lei, Io mi sto eccitando, e noto che lui è nelle stesse mie condizioni, con la differenza che il mio bozzo si vede molto di più. “ allora perché non vieni qui davanti a noi e li osservi da vicino.” Propone lui e mi invita ad alzarmi in piedi davanti a lui. Lei dopo un momento di esitazione si avvicina, si mette far noi due e si siede sul divano. Lui apre la patta dei pantaloni, e tira fuori il suo cazzo, eccitato sembra più grande ma non di molto. Io aspetto che lei giri lo sguardo verso di me, poi lentamente lo tiro fuori. Lei da seduta si trova all’altezza dei nostri membri, li prende in mano, ne saggia la durezza, poi lentamente sega un poco lui, che però la fa girare verso di me, “ dai, guarda e senti quanto è duro e grande, è tuo, lui non vede l’ora di fartelo assaggiare.” Mentre parla prende a segarsi lentamente. Lei lo guarda è seria, esita un poco, poi gli dice: “ sei proprio sicuro che questo sia quello che vuoi?, sei convinto?, io mi trovo bene anche con te, non mi sono mai lamentata, certo lui ha un bellissimo cazzo, ma se tu mi chiedi di prenderlo, io lo farò solo per te.” Lui ha il viso raggiante, le fa cenno di si con il capo, si sega piano, “ dai amore, goditi questo bel cazzone, lascia che ti prenda in tutti buchi, dai non esitare, lo voglio più di ogni altra cosa al mondo.” Si è girata, mi ha guardato, poi afferrato con la mano il mio cazzo ha cominciato a segarmi, piano, osservando la mia reazione. Era meraviglioso, la delicatezza del gesto, la maestria, mi stava facendo godere. Lui si è abbassato di lato, e ha cominciato spogliarla. Liberata dalla camicetta ha fatto scattare il gancio del reggiseno, due meravigliose tette sono uscite quasi schizzando fuori di forza, bellissime. Lei ha cominciato a leccarmi lentamente la cappella, sentivo la sua lingua scorrere lungo l’asta, leccare le palle, poi risalire lentamente, fin quando ha serrato le sue rosse labbra intorno al glande. Lui l’ha fatta alzare, lei senza staccare la bocca dal membro, gli ha permesso di abbassare i pantaloni. Con un movimento lento lui l’ha spogliata completamente. Stando in piedi ho potuto ammirare il suo meraviglioso culo, la rotondità delle natiche era spettacolare, ho allungato la mano per una carezza. Lui si è inginocchiato dietro di lei e ha cominciato a leccarla, un lungo gemito è uscito dalla sua bocca piena di me. ………………. Uuuuuuhmuhmuhmumhmumhmmmuuuuu ……………. Ho sentito fremere il suo corpo scosso da un lungo brivido. Carlo, dopo un po si è alzato in piedi, e da dietro l’ha presa, …… sisiiii sti scopo!!!!!... siii ……..lo so che non vedi l’ora di avere lui, ma sarà bene che io ti schizzi dentro un po della mia sborra, lui è più grosso così passerà meglio…. Daiiii succhialo bene, e bagnalo, fra poco ti scopa come si deve!!! … sssiisiisi…… eccomiiiii sBOORRoooooooo……. Eccitato dal gioco è venuto quasi subito. Lei è rimasta un momento ferma, poi si è girata l’ha guardato, lui è uscito, poi rivolta a me ha chiesto di prendere il suo posto. Si è staccata dal mio cazzo, e distesa sul divano a cosce aperte, mi ha invitato con le braccia tese ad andare verso di lei. Mi sono inginocchiato, lui ci osservava segandosi, nonostante la sborrata era ancora in tiro, “ dai prendimi, fai vedere a questo cornuto cosa significa scopare una donna. Fammelo sentire dentro, ma fai piano, per me, è una cosa assolutamente nuova.” Ho appoggiato la cappella fra le labbra della sua sbrodolante figa, ho incominciato a spingere lentamente, l’ho sentita aprirsi piano, le davo il tempo di abituarsi a me, la sentivo veramente stretta. Ho spinto dentro, lei mi guardava, la bocca aperta ma senza dire una parola, sentivo le pareti della vagina aprirsi al passaggio del mio palo, lei a preso a godere, ……………Siiii daiiiii……è bellisiiiiisiiiiimmmoo!!!!!.....siiiii ti sento!!!!... spingiiiiii..dammelo tuttoooooo….. Ho spinto fin quando ho sentito la cappella battere in fondo all’utero. Sono rimasto immobile, le ho dato il tempo di abituarsi a me. Lei si è girata verso di lui, si stava segando con gli occhi spalancati, era al massimo dell’eccitazione, …si, dai spaccala, falle sentire il tuo cazzo fino in gola, dai spingilo dentro tutto…. Il suo incitamento era del tutto inutile, le stavo spingendo dentro tutto, anche le palle, lei dopo aver guardato lui si è rivolta verso di me, … dai, magnifico toro, scopami, dai fammi godere, facciamo vedere a questo cornuto cosa significa godere, e tu che hai voluto tutto questo, goditi la scopata, dai Luca pompami fammi impazzire….. Ho incominciato un lento va e vieni. Ho impresso il mio ritmo della pompata, lei ha cominciato a godere sempre più forte, urlando di sbatterla ancora di più, ha goduto, urlato e goduto di nuovo, ero quasi al limite, lei se ne è resa conto, “ stai per sborrare vero? ” mi ha chiesto fermando il mio corpo. Allora mi ha fatto sfilare da se, ha ordinato a lui di distendersi supino, si è inginocchiata mettendo la sua figa aperta direttamente sulla sua bocca, “ leccami, mentre tu lo fai, io, da lui mi voglio far inculare, è troppo bello sentirlo dentro che non mi voglio perdere questa occasione, Luca ti prego scopami nel culo, ma fai piano lì sono quasi vergine.” Mi sono inginocchiato dietro di lei, sentivo la bocca e la lingua di lui che le succhiava il clito, ho indugiato un poco, ho abbassato la punta e ho sentitola sua bocca ghermire il mio cazzo. L’ha succhiato un poco, bagnandolo di saliva, lei si è girata, l’ha preso in mano e l’ha appoggiato sul buco e poi mi ha detto di spingere, …… dai spingi…… sii ti sento, mi apri, spingiiiiii… oddio mi spacchi sei enorme…… aaaaahhhhhiiii!!!!!!.... A quelle grida mi sono fermato, lei si è voltata e con occhi di fuoco mi ha gridato, ….. noooo!!!! Ma che fai ti fermi???.... spingilooooo tutto mi devi spaccare il culo!!!!..... e tu cornuto, leccami, fammi sentire la tua lingua davanti daiiiiiii spingiiiii………….. siiiiiii ……….. L’ho afferra per i fianchi, in un colpo solo le ho piantato tutto il cazzo dentro! …..aaaaaaahhhhhhiiiiiiii…….. mi sfondiiiii…… siiiiiii …… spingiiiiiiiii… e tu lecca!!!.... Ho incominciato a pomparla senza più nessun riguardo, ha cominciato a godere, lui le sconvolgeva la figa a colpi di lingua. ………………. Siiiiii godooooo!!!! …sii … daiiiii….. sfondamiiiii…toroooooooo………. Siiiiiiiiiiiii ….daaaiiiii …..siiiiiiiiii ………. “ dai Luca spaccale il culo a questa troia, dai falla godere come una vacca, dai.. più forte!!!” … si ti sfondo vacca che non se altro, ti rompo il culo e ora sto per riempirtelo di sborra….. le ho gridato. Sentivo l’orgasmo imminente. Lei dopo l’ennesimo orgasmo mi ha fermato di nuovo, si è girata, mi ha guardato con due occhi languidi carichi di tremenda lussuria, …… ti prego non dentro il culo, si lo voglio sentire anche lì, ma questa prima sborrata voglio sentirla dentro l’utero, non ho mai avuto questo piacere, ti dispiace riempirmi la passera……. Ho annuito, mi sono fermato e sfilato da lei, ero al limite. Si è alzata, e messa sdraiata sul bracciolo del divano, un piede si cuscino e uno fuori, la fica oscenamente aperta. Mi sono avvicinato, le ho sollevato le cosce, ho appoggiato la punta sulla figa aperta, dilatata e sono entrato di nuovo in lei. Sono entrato molto più facilmente, lei ha cominciato a tremare. In un momento ero tutto dentro di lei fino in fondo. Mi ha cinto i fianchi con le gambe incrociandole dietro di me, e di fatto, mi ha bloccato i movimenti, ero inchiodato in lei, sono rimasto immobile. Poi mi sono reso conto che, tutto il canale vaginale, i muscoli pelvici hanno preso a contrarsi e rilassarsi ritmicamente, era come se mi stava mungendo il cazzo con la vagina, io immobile sentivo il piacere risucchiato dai suoi muscoli. Immobilizzato ho preso contrarre i miei muscoli del pene, lei l’ha percepito, ….ssisisiisiiii ti sento, è come se il tuo cuore battesse dentro di me…… siiisiisi daiii che ci sono…… siiiiiiiiiii …. Eccoooomiiiii!!!!!!! ….VENGOOOOOOO!!!!!......... vieni…… Ha preso a tremare come scossa da una scarica elettrica, il mio orgasmo è esploso incontrollabile dentro di lei, ………………. Siiiisisii … eccomiiiiii SBORRROOOOO!!!!!!.... sii ti riempooooooo troiaaaaaa………. L’ho sentita stringere ulteriormente le gambe, quasi ad aver paura che uscissi, lui si è segato e ha sborrato con noi, …….. siii daaaaiiiiii ssiisiisiii che bellooo dai Luca schizza tutto dentro di lei….. schiizzo pure ioooo…. Per un lungo momento siamo rimasti immobili e in silenzio, io lentamente ho ripreso a muovermi dentro di lei che dopo aver goduto ha sciolto le gambe liberandomi i fianchi. Ancora eccitato, con il cazzo che nemmeno si sognava di ammosciarsi ho ricominciato a pomparla, sempre più forte e veloce. Lei ha ripreso a godere, sentivo la sborra colare schizzare fuori ad ogni affondo, lei si è girata, ha detto a lui di rimettersi sdraiato e poi si è rimessa nella stessa posizione di prima, … dai cornuto mio, lecca la sborra del maschio che mi ha fatto tanto godere, leccami mentre io ora lo rivoglio nel culo, ti prego, inculami di nuove e questa volta sborraci! Lui non ha esitato un momento, si è rimesso sotto, lei sopra e lui le ha aperto le chiappe, lei mi ha afferrato il cazzo e con un sorriso mi ha chiesto di entrare dentro di lei. Sono entrato con un toro scatenato, l’ho inculata con forza lei ha cominciato a urlare di nuovo che godeva, ….sisiisisiiiiii ….seii tremendo!!!!!....siisisiiiii sfondami il CULOOOO!!!!!!!!!........ daiiiiiiiiiiiiii…….
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