“Ma professore! Uffa! Lei è proprio un bel mascalzone! - esordì lei visibilmente imbronciata ed infastidita per come lei era sta abbandonata - Mi ha lasciata così... Usata per bene, sporcata tutta, legata come una cavallina domata e adesso... Sola e trascurata mentre affogo nel suo sperma! Non è bello sa per una donna questo trattamento!”
“Scusami Roberta - le disse lui serissimo a voce bassa - Hai ragione... Certe cose non si fanno ad una ragazzina...”
Quelle scuse indubbiamente la tranquillizzarono e la riconciliarono un po' con il prof.
Le scappò anche un piccolo sorriso ma soprattutto un veloce ma molto malizioso sguardo che a lui non sfuggì.
La sua esperienza da quarantenne gli fece subito ben interpretare quella particolare e fugace espressione del volto di lei!
Giovane ed inesperta studentessa diciottenne! Ma il professor Silvestri ne era certo! Quello sguardo così malizioso ed improvviso era proprio di una donna che stava avendo dei pensieri insospettabili ed inconfessabili! Fino a poco prima. E quei capezzolini appuniti che di nuovo erano ritti e sbucavano tra lo sperma che ricopriva i seni ne furono un'ulteriore prova. La giovane donna era di nuovo eccitata... Più di prima, forse...
“Fabio, ti piace vero adesso vedermi proprio così? - gli chiese infatti lei sottovoce – Ma uffa! Ti piace proprio tanto vedermi nuda, legata e ricoperta tutta della tua robaccia? Quanto puzza! Ed io così mi sento veramente a disagio, sai! Ma ora mi slegherai, vero? Per favore, ti prego!
“E poi... . - aggiunse abbassando ancora più il tono della sua voce, dopo essere ancor più arrossita violentemente ed aver chinato pure del tutto il capo - Adesso, ti supplico io, fammi ora sentire invece un po' più donna! Perché qui c'è una donna! Basta essere la tua cavallina in calore che ti regala orgasmi e che raccoglie senza protestare tutto quel seme di maschio mai sazio! Il tuo! Uffa! Guarda! Me l'hai spruzzato dappertutto e ne sono ancora tutta ricoperta! Se qualcuno mi vedesse! Così... Roberta, la più bella classe! E del liceo, forse...”
Lui la guardò sorpreso. Ma non troppo!
“Fabio, insomma! - aggiunse subito dopo ancora lei miagolando diventando se possibile ancora più rossa in volto - L'hai detto anche tu che non sono più una bambina e che sono una donna fatta e finita! Pronta per fare certe cose con un uomo che la desidera! E tu, Fabio, mi desideri tanto, vero? Non solo giocare e sporcarmi tutta del tuo sperma, uffa! Me ne sono accorta, sai! E come me l'hai anche dimostrato! Eh sì... Ed oltre che vedermi sempre nuda in tutte le pose che tanto ti sono piaciute soprattutto in certi momenti quando pure ho fatto quelle cose! Sì, uffa! Anche quelle foto hai voluto farmi... E come sono adesso! Che vergogna!”
Rimase di nuovo in silenzio provando imbarazzo per quello che aveva appena detto ma soprattutto per quello che stava per dire.
Poi ebbe un sussulto e prese tutto il coraggio che ancora aveva. Quasi con rabbia, sollevando il visino ancora un po' imbronciato, si inarcò ancora di più. Quanto le fosse possibile. Legata e bloccata quanto con tanto fastidio continuava lei ad essere! Gli regalò così ancora per una volta la splendida visione del suo corpo! Nudo, stupendo, tutto teso ed a lui ora offerto! Ma soprattutto il suo meraviglioso corpo di giovane donna come era allora ridotto. Troppi gli orgasmi e troppi gli spruzzi di sborra si erano infranti sul suo corpo e sul suo bel viso!
Lei così era ancora più bella e la donna lo sapeva di esserlo! Anche se così era tanto sottomessa e soprattutto così devastata dal seme di lui!
Al prof, vedendo Roberta offrirsi per lp prima volta in quella maniera, sì rizzò l'uccello. Esageratamente enorme! Lungo e grosso e con una cappella già viola e lucida!
“Ti piaccio egualmente Fabio? - gli chiese allora sommessamente lei evidentemente molto imbarazzata per quello che stava offrendo al maschio che le stava di fronte, vicinissimo - Anche così? Sporca... Ma uffa! E' colpa tua! E' tutta roba tua, sai! Io ti ho solo aiutato! Solo un po' e come sapevo! Da ragazzina liceale... Bravina, vero?”
“Sei una donna meravigliosa, Roberta! – la interruppe il prof – Sei molto giovane ma sei bellissima e sai già come fare felice molto bene un uomo!”
“Sì, lo so, Fabio... Sono tanto giovane ed un po' inesperta. Non sono come quella donna che ho visto e che tu hai definito tua amica! Ma uffa! Quella volta mi ero proprio arrabbiata, io! Mi sono sentita snobbata! Te la eri appena scopata, quel giorno! Come tutte le altre che hai portato qui! E chissà quante sono state e ci sono ancora nella tua vita. Maschiaccio voglioso e perverso quale sei! Anche in questo letto dove, così come mi vedi adesso, ci sono finita anch'io! E proprio così... Come tu hai preteso... Ed ottenuto!”
“Sì lo so! - continuò Roberta come un fiume in piena sfogandosi e sciogliendo tutta la tensione che aveva evidentemente accumulato facendo quelle cose in quella camera da letto - Sono forse troppo timida e sono anche tanto capricciosa... Ma sono fatta così, io!”.
“Insomma no, non sono proprio disinvolta e disinibita come le tue donne. Anzi! Ed hai visto quanta fatica io abbia fatto per esaudire i tuoi desideri! Soprattutto quelli più difficili da accettare per una giovane donna quale io sono! Sì, uffa! Per bere anche il tuo sperma! Tu quarant'anni ed io appena diciotto! Sì, pure quello! Tu l'hai preteso da me e l'hai anche ottenuto! E lo sapevi bene che quella sarebbe stata per me la prima volta! Non sarebbe stato facile sai succhiare l'uccello di un uomo maturo come te. Quaranta anni e tanta tanta esperienza!Per le tue donne, spesso magari anche sposate, era stato invece sempre cosi facile e molto piacevole! Mentendo mi hai pure rivelato che il tuo liquido seminale l'hanno trovato addirittura gradevole e migliore di quello dei loro mariti, fidanzati ed amanti! E come per loro è stato facile e tanto bello allargare le gambe, farsi penetrare dallo stallone quale sei e farsi inondare del tuo seme! Magari senza necessità che tu usi il preservativo che come tutti gli uomini anche tu detesti. Ma loro erano certamente protette, sposate e fidanzate quali erano, dall'uso da tanti anni della pillola o di quelle cose che le donne usano!”
Si bloccò in quello sfogo prodotto da evidenti frustrazioni che la sua verginità le procurava. Ancora per poco!
“Professor Silvestri... Fabio... - sbottò finalmente sfogatasi lei - Se vuoi, puoi farlo, adesso... Sì, mi puoi prendere, se lo vuoi! Nella tua camera e nel tuo letto! Ne ho anch'io forte il desiderio e la voglia! Da femmina che ha appena vissuto e subito forti emozioni! Ma fai tanta attenzione, ti prego... Io non sono proprio protetta ma per fortuna ho appena avuto il ciclo....”
“E tu, tra tutte quelle tue cosine che hai preparato per la ragazzina liceale... - aggiunse ancora con un forzato ma malizioso sorrisetto – Hai pensato anche a quella cosa? Insonna, ne hai forse in casa almeno uno? Un preservativo... Per me... Per la ragazzina... Per la tua studentessa che non usa la pillola e che è tanto, tanto fertile? Come lo è una diciottenne!”
Quelle parole furono musica per le orecchie dell'uomo. Sì la bella Roberta chiedeva di essere scopata! E, soprattutto, di essere anche sverginata! Il professor Silvestri si sentì molto orgoglioso. La giovane e bella Roberta aveva scelto lui, un uomo maturo ed esperto, per offrirsi per la prima volta ad un maschio! E donare la sua fica per la prima volta!
Il prof sorrise soddisfatto. Liberò lentamente e senza fretta la ragazzina dai lacci e nodi che tanto l'avevano fatta sentire sottomessa ed in balia dell'uomo che le stava di fronte, vicinissimo e già visibilmente di nuovo eccitato!
Lui poi si levò pure lentamente l’accappatoio e si distese in silenzio in mezzo al letto. Si offriva così ai desideri della donna. Pure lei nuda e come sempre bellissima! Roberta si adagiò vicinissima a lato del maschio nudo che in quel momento lei sentiva suo. Finalmente tutto e solo suo!
Tutta raggomitolata e raccolta su se stessa. Era in evidente ricerca di dolcezze, tenerezza e soprattutto protezione da parte dell'uomo a cui aveva scelto di donare per la prima volta tutta se stessa. Ed il suo tesoro che teneva ancora nascosto tra le gambe ben strette. Ed il suo folto e nerissimo pelo faceva il resto!
Si distese su un fianco, rivolta verso il corpo nudo di lui. Vicina fino quasi a sfiorare il maschio che tanto aveva desiderato. Con un braccino ed una manina Roberta volle mostrare a lui il suo desiderio di aggrapparsi all'uomo che aveva allora così vicino! Lei voleva un abbraccio e sentire il suo odore di uomo, Di maschio! Come non aveva mai sentito!
Ma lei volle egualmente con un braccio ancora un po' coprirsi. Con le dita della mano ben spalancate ancora per una volta coprì la sua passerina. Sì la sua fica che già era stata ben soddisfatta fino a poco prima! La volle proteggere ancora per una volta dalla curiosità dell'uomo.
Oh sì! La sua passerina che lui infatti già conosceva e sapeva bella, giovane e pelosa era così però ancora una volta nascosta tra le cosce ben strette delle gambe piegate e raccolte! Roberta sapeva che era proprio l'ultima volta che nascondeva il suo fiore alla vista dell'uomo! Tra qualche istante lei si sarebbe aperta e mostrata tutta! Spalancata tutta si sarebbe offerta alla penetrazione tanto desiderata dentro di sè del pene del professore! L'imene avrebbe ceduto subito e lei sarebbe stata sverginata!
Ma lei volle ancora una cosa. Lui aveva giocato con la sua bocca e con il suo uccellone! E per questo lei volle allora anche un bacio. Vero! Lei non avrebbe potuto fare l'amore con un uomo senza averlo prima baciato!
“Baciami! - gli chiese perentoria lei – Sei il mio uomo, adesso!”
Lui sorrise e si avvicinò.
Felice lei appoggiò la sua bocca su quella dell'uomo. In maniera estremamente sensuale Roberta gli leccò le labbra e poi le mordicchiò. Mescolando il suo caldo fiato affannato a quello di lui!
Poi improvvisamente Roberta si ritrasse.
“Scusi, prof ! – gli confidò sommessamente allora lei - Sulle labbra e nella ia bocca troverà forse ancora delle piccole tracce. Lei sa bene di cosa siano! E' roba sua, sa... E mi scuso ma lei non mi ha dato neppure il tempo di docciarmi...”
“Adorabile Roberta! - esclamò ridendo il professor Silvestri – Per questa volta la perdonerò... Non le farò la nota sul registro...”
Poi di scatto lui andò a prendere la manine di lei che era rimasta ancora a protezione della sua fica!
La catturò e la trascinò via, lontana! Quindi quasi di peso lui sollevò la giovane donna e la fece stendere sopra di sé nella più classica delle posizioni dell'amore. Lei era più piccolina del suo uomo ma egualmente riuscì ad appoggiare la folta peluria della sua farfallina sull'uccello di lui che lei scoprì già durissimo ed in piena erezione.
E Roberta riprese il bacio prima interrotto. E Fabio, mentre lei era impegnata in quel bacio tanto passionale quanto desiderato, scoprì con le proprie mani quanto fosse rotondo e sodo il culetto di lei. Favoloso!
Lei lasciò fare quelle carezze... Ma lei si irrigidì e sbuffò rumorosamente quando sentì le dita di lui accarezzare prima lentamente e poi apprezzare vistosamente il candido solchetto tra i due rotondissimi e marmorei glutei. Il suo fantastico culetto era così stretto dalle sue forti dita e pure i suoi due rotondissimi glutei furono con energia da lui così più possibile divaricati.
“Ma professore! Cosa mi vuole fare adesso? - sbuffò ancora lei con un certo fastidio – Mi innervosisce, così... Sembra che lei non abbia mai toccato una donna, lì!”
Ma il professor Silvestri non le rispose e palpeggiandola con calma e lievemente iniziò la perlustrazione di quella parte così intima del corpo della giovane donna! La più intima! Che nessun uomo aveva mai prima visto, ammirato e soprattutto accarezzato in quel modo. Era così vergine Roberta! Tutta vergine! Dappertutto!
Sì lui voleva cercare e scoprire da dietro i due buchini di lei più intimi e segreti. Sì quello della sua fichetta vergine ed anche quello che anche lei usava per liberare il suo pancino! Ma mai espugnati prima da un uomo! Voleva vedere per bene come era fatta Roberta prima del trattamento al quale lui stesso l'avrebbe sottoposta molto presto! E lei non immaginava tutto!
Ma lei era così ben spalancata da lui in quel momento ed in quella posizione! E Fabio con le sue dita indagatrici li trovò subito. Ed anche tutti e due! Solo un po' incorniciati da una corta e soffice peluria che immaginò nerissima. Li accarezzò con dolcezza. E quasi con tenerezza. Ebbe appena il tempo di sfiorarli con l'indice ed il medio di una mano e di provare a fare una leggerissima pressione sulle due ancora piccole ed inespugnate aperture!
Lei si irrigidì, si inarcò e sbuffò. Si sollevò e stizzita gli piantò addosso i suoi occhioni che lui scopri così spalancati ancora più azzurri e belli!
Lei aveva appena finito il suo bellissimo, lungo e tanto appassionato bacio! E quelle carezze di lui! Così indiscrete e profonde! Si era infastidita, lei!
“Ma dai, Fabio, cosa fai? - brontolò lei ritta con le tettine che guardavano il cielo e con le mani sui suoi strettissimi fianchi da ragazzina – Ma daiiii, Fabio! Cosa cerchi li sotto? Mi fai un po' male e mi innervosisci così... Sì, hai scoperto che ho anch'io quelle cosine! Come tutte le altre donne... Ma lo sapevi già, no? E sono anche sana, io! Non ho bisogno di una visita ginecologica, ora! E soprattutto non tua! Comunque. Sì, sì, sono proprio vergine, uffa! E come sei impaziente, uomo!”
“E come baci bene tu... - cercò di calmarla di nuovo lui – Sei dolcissima ma sai usare bene quella linguetta! E non solo per brontolare e piagnucolare!”
“Ma uffa, Fabio! - quasi gridòò ancora lei - Io so baciare solo così! Spero ti sia piaciuto! Ma mi sembra proprio di sì! E come tutto il resto... Sbaglio?”
Ma lei voleva ancora in quel momento esprimere dolcezza e tenerezza. E mostrargli quanto fosse femmina oltre che donna! Come tutte quelle che il professore aveva conosciuto e posseduto nella sua spericolata vita. Completamente e senza limiti. Sì lei era giovanissima ma già pronta a certe cose! Quelle che gli uomini volevano! Ma uomini, non ragazzini! Ai maschietti troppo giovani lei aveva preferito nella sua cameretta i suoi peluche che tante volte l'avevano vista nuda e darsi il piacere. Ragazzina sola ma tanto, tanto vogliosa!
Come lo era adesso! Nuda! Ma non più sola! Con un uomo! Vero! E lei era così nel suo letto... Ed aveva tanta voglia! Aveva tanto, tanto bisogno di un maschio e di offrirgli tutta se stessa! Tutta! Per la prima volta!
Gli piacque allora accarezzare un po' lui tra i capelli e sfiorargli con le sue mani i pettorali. E riempirli di bacini, dolci bacini.
“Oh Roberta sei fantastica a fare anche queste cosine. Sei una femmina stupenda e dolcissima! Tanto, tanto femmina e di una sensualità meravigliosa!
E lei sentendo quelle parole scese. Di più. Senza che lui nulla le chiedesse ed allargandosi tutto! Braccia e gambe in posizione di totale offerta di se stesso e del suo corpo nuscoloso! E lei scese ancora più giù, sempre di più ricoprendo di baci e carezze il corpo del suo uomo! E pure bagnandolo tutto con la sua saliva che lui aveva appena conosciuto in quell'eterno bacio che la giovane donna gli aveva appena regalato a sorpresa! Da donna innamorata! No, lei non si sentiva più la femmina da riempire di sperma! Dappertutto e senza ritegno. Lei era una donna da amare, ora! E Roberta in quegli istanti era solo la giovanissima donna del professor Silvestri! Al quale lei aveva deciso di offrire anche la sua verginità da giovane donna!
Ma adesso lei aveva deciso di offrire dell'altro! E di sua volontà. E per questo ancor più apprezzato! Sì, lo aveva deciso lei! Stava per fare un pompino al professore! Come avrebbe saputo farlo lei, studentessa del liceo! Ma Roberta era certa che lui lo avrebbe apprezzato. Tanto, tanto!
Arrivata al pube lei infatti si fermò e sollevò lo sguardo malizioso verso il prof. Contemporaneamente lei giocherellava tra i peli che incorniciavano l'enorme uccello di lui già in piena erezione ed urlante tutta la sua voglia! Il professor Silvestri allora immaginò e sognò!
“Ma Fabio! - sussurrò lei con un sorriso – Hai di nuovo tanta voglia di me! Sei proprio un maschiaccio, tu! E sei proprio pieno, pieno... Di nuovo! Di seme!”
“E tu, Roberta, sei troppo bella e troppo femmina!”
La giovane donna rimase in silenzio per qualche istante. Gli regalò un bellissimo sorrise da donna felice e poi socchiuse i suoi bellissimi occhi azzurrissimi che erano stati fino ad allora spalancati per vedere! Tutto!
Emise un lungo sospiro. “Spero che ti piaccia, questo... - sussurrò lei – Ne sono sicura... Come prima! Ma adesso sono tutta tua! E voglio fartelo io! Sì! Il pompino... Si dice così, no? Scusa ma mi vergogno a dire certe cose! Mi si arrotola la lingua! E poi, non sono la tua mogliettina!”
Socchiuse le sue labbra. Sollevò gli occhioni al cielo ed emise un lungo sospirò. Apri la bocca ed accolse dentro di sé finalmente il cazzo del suo Fabio!
Ma solo il glande già viola e bagnato quasi le riempì la bocca! Era troppo piccola la sua bocca ed allora fu costretta a spalancarla. Fino a quasi deformarsi! Ma solo così la ragazzina riuscì a spingere nella sua bocca quasi tutto il cazzo di lui. Del professor Silvestri! Di Fabio...
Roberta iniziò così, senza proferir parola, un lunghissimo e dolcissimo pompino. E quello di Roberta fu un meraviglioso e lentissimo pompino! Con la sua bella bocca! Solo con la bocca catturò l'uccello di lui! Come lei sapeva al maschio piaceva tanto! Ed accompagnava il meraviglioso bacio della sua lingua al cazzo del prof con le sue dita impegnate in languide carezze sul petto, sul pube e, soprattutto, sulle palle gonfie e pelose!
“Ce l’hai di nuovo in piena forma! - gli disse per un attimo affannata ma soddisfatta dopo qualche minuto e dopo aver abbandonato per un po' la cappella già violacea dell'uccello di lui - Sei proprio un maschiaccio, tu! Tutto merito mio, questa volta. Ho imparato bene la sua lezione di latino che lei mi ha già impartito! Vero, prof?”
“Ma mi raccomando... - aggiunse lei sottovoce e con estrema dolcezza - Stai attento. Non venirmi dentro, adesso! Assolutamente non lo voglio, eh! Non vorrei neppure vomitare sperma per la seconda volta! Anche se è la tua! Il seme del professor Silvestri! Non ho dubbi, però, sulla tua fantasia!”
Ed a sorpresa, subito dopo bruscamente lei prese la grande e sofferta decisione! Sì, si impalò. Senza paure e senza alcuna incertezza e titubanza! Lei era infatti già tutta bagnata, fradicia e aveva deciso di perdere proprio allora ed in quel modo la sua verginità. Il cazzo entrò tutto, in profondità, superando tutti gli ostacoli. Lui era stato prepotente. E Roberta iniziò a cavalcare sopra di lui. Prima piano e lentamente per apprezzare ed assaporare tutto il momento magico che lei giovane donna stava per la prima volta vivendo ed indubbiamente gustando. E poi freneticamente alla ricerca spasmodica del piacere che lei gioiosamente e giustamente sognava che fosse stato tanto bello anche se violento!
Lei perse la cognizione del tempo! Tra sospiri, gemiti e gridolini conobbe tanti orgasmi! Tanti e piacevolmente per lei tutti diversi! Ed ogni volta che raggiungeva l'orgasmo urlava tutto il suo piacere e ringraziava il maschio per quello che lui le faceva provare! Per la prima volta! E Roberta voleva ancora prenderselo proprio tutto dentro di sè. Quello splendido esemplare di uccello! Quello del professor Silvestri che infaticabilmente continuava nelle sue penetrazioni, sempre più violente e profonde dentro di lei.
Roberta aveva perso completamente la testa. Sussultava, gridava e contorcendosi tutta ansimava! E poi si torturava un capezzolino ritto di una tettina alla ricerca di ulteriore piacere. Con un dito dell'altra mano si accarezzava invece nervosamente e violentemente il suo bottoncin del piacere. E godeva, godeva.
Poi, dopo l'ennesimo orgasmo, si accasciò sull'uomo rimanendo come in attesa per qualche istante. E così, all'uccello che l'aveva appena perforata e che lei avvolgeva, lei trasmise dalla sua fica come impazzita tutte le sue pulsazioni. Proprio quando pure dal suo sesso spalancato e già allagato fuoriuscirono autentici schizzi non più trattenuti del suo piacere che inondarono senza ritegno il pube del professore.
Fabio li accolse sopra di sé con un sorriso compiaciuto.
“Oh, Fabio, scusami... - sussurrò invece subito la ragazzina tutta rossa in volto ed evidentemente in grande imbarazzo per quello che era successo – Mai successo così. E come mi vergogno per quello che ho combinato! Ho anche sporcato dappertutto. Te ed anche il lenzuolo del tuo letto! Scusa, scusa, scusa... Mi dispiace! Mi perdoni? Non volevo...”
L'uomo, che tante altre volte aveva visto donne così godere, le sorrise e così la rasserenò per quella sua fantastica dimostrazione della sua femminilità e del piacere raggiunto. Completo!
“Mai goduto in questa maniera, Roberta? - le chiese lui già sapendo la risposta – E' la prima volta, così, davvero?”
“Oh sììììì, Fabio! Mai fatto così! – aggiunse lei abbassando il capo mostrando la tanta timidezza che ancora provava - Ma è stato certo anche colpa tua! Ma mi perdoni?”
“Roberta! - le rispose subito lui - E' stato bellissimo sentirti godere! Ed ancor più vederti schizzare in quella maniera tutto il tuo piacere!”
“Ma Fabio! Uffa - gemette lei – Ma io... Io mi vergogno! E tu mi hai già vista! Nuda, con il tuo uccellone in bocca, sporca del tuo sperma ed adesso anche così! Mentre spruzzo il mio piacere, incapace di controllarmi o almeno di nasconderlo all'uomo che mi guarda! No, non mi va che un maschio mi abbia vista in certi momenti, Sono cose mie! Intime! Anzi intimissime!”
“Anche se in quel momento sei la sua donna? - aggiunse lui perfidamente – Anche se tu l'hai già visto spruzzare? Ed hai bevuto la sua sborra?”
”Ma Fabio! Uffa... - miagolò allora ancora lei - Non dirmi queste cose... Ed io non sono tua moglie... E neanche la tua fidanzata, mi pare... Anche se certe cose la donna le fa solo al proprio uomo!”
Ma le sorprese, per lei, non erano finite!
A un certo punto il prof si svincolò e senza dir nulla con le braccia fece scivolare un po' di lato la ragazzina. Bellissima, così, Roberta! Nuda in mezzo al lettone, con il pancino in giù ed il fantastico culetto ben in visione e solo un po' sollevato.
Lei ne fu sorpresa per quell'improvviso e sgradito allontanamento di lui dal suo corpo ancora fremente e desideroso di lui. Ma non oppose resistenza. Con delicatezza e lentamente il professore, non ancora soddisfatto per la posizione assunta dalla giovane donna, le sollevò quindi ancora un po' il bellissimo ed abbronzatissimo culetto dove sempre erano ben visibili i segnacci dello slippino del bikini usato fino a qualche settimana prima al mare. Ma, con delicatezza, le fece pure divaricare da dietro le lunghissime e bellissime gambe. Roberta non lo sapeva, ma aveva così assunto una splendida posizione. Alla pecorina. Nel letto del professor Silvestri!
Ed il professore non resse ed allungato un braccio si impossessò velocemente ed a sorpresa del proprio cell!
“Ma Fabio! - strillò subito lei – No, eh.....”
Lui non badò alle proteste di Roberta e scattò a raffica!
“Roberta nuda alla pecorina nel mio letto! - esclamò solamente sghignazzando lui – Sei bellissima, così, Roberta! Non potevo non metterti anche così nella mia memoria!”
“Ma Fabio! - brontolò lei – Anche questa! Anche cosi mi vuoi? Ma uffaaaaaaa!”
Ma poi lei vide il professore abbandonare il cell, salire sul lettone ed avvicinarsi minacciosamente al suo corpo rimasto immobile e stretto tra le sue forti mani d'acciaio! Le venne un atroce dubbio!
“Ed ora, Fabio, cosa fai? Cosa vuoi adesso? - chiese assai preoccupata temendo l'ennesimo supplizio - Non vorrai mica anche quello? Vuoi sverginarmi anche il culetto? Ma uffa! Tu ce l’hai troppo grande! Ed io ce l'ho invece cosi stretto! E, uffa, tanto, tanto vergine! Mi faresti sicuramente troppo male! Me lo distruggeresti il mio buchino! E magari potrei dopo a casa ed in particolare anche a scuola sentire dei dolorosi fastidi! E ti immagini se qualcuno se ne accorgesse ed andasse a spifferare tutto a Francesco che pensa di essere ancora il mio moroso? E lo sciocco lo dice a tutti, sai! Ti immagini? La sua bella morosa l'ha preso per la prima nel suo splendido culetto! Ma non era stato lui, il presunto moroso!”
“Sì, Roberta! - la stroncò allora lui per l'ennesima volta - Io adesso voglio anche il tuo culetto. E’ bellissimo per tutti quando indossi il bikini al mare! E pure come prima quando hai tentato di non sfilarti il tuo perizoma! Stupendo senza nulla! Nudo, come adesso! E così potrò ancora riempirti di sperma, nell’intestino però, come volevi tu! Vedrai, non ti farò troppo male... Farò piano, sarò delicato e tenterò di non provocarti troppo dolore! Un piacevole dolore...”
“Oh no... - sospirò supplichevole Roberta che cominciò a dimenarsi nervosamente ed a smaniare sempre di più - Non le credo, prof! Ed alcune mie compagne di classe mi hanno raccontato che piace veramente troppo a voi maschietti sodomizzare la donna! A noi donne molto meno! E quando siete in estasi pensando a quello che le state facendo siete terribili nella vostra violenza! Non immaginate quanto male state facendo alla vostra donna! Anzi, siete ancora più impietosi e cattivi. Incuranti delle sofferenze che provocate e indifferenti alle proteste della vostra amante che sta subendo anche quello!”
Ma Fabio, repentinamente, la bloccò con ancor maggior energia. Quindi con un unico affondo sfondò lo sfintere dello splendido culetto della giovanissima donna!
Lei prima lanciò un urlo per il dolore lancinante che aveva provato. Poi trattenne il fiato e, contorcendosi tutta anche se tenuta ferma dalle forti mani, di lui rimase per qualche secondo senza respirare. “Ma Fabio! - riuscì poco dopo solo a dire sospirando e gemendo – Mi hai fatto male, tanto male! Mi hai sfondata! Senza pietà!”
Il suo bellissimo lato B ben sollevato ed appena deflorato fu volutamente ancor più immobilizzato e facilitò così poi la completa penetrazione che subito seguì e che fu completata.
Roberta si era più possibile rilassata non pensando a quello che le stava succedendo. Aveva pure lei permesso che Fabio le allargasse con le sue dita il forellino che era ancora vergine! Si era però vergognata tantissimo a mostrare per bene anche quel suo buchino all'uomo e da lui farselo dolorosamente allargare! E lui non era suo marito! E neanche il suo moroso!”
“Mi stai facendo male! - si lamentò ansimando la ragazzina mentre il prof la stantuffava senza placarsi - Fai piano, ti prego! Mi stai rompendo tutta. Il mio piccolo e fragile buchino! Era anche vergine, uffa! Fino a poco fa lo era, sai!”
Ma lei nello stesso tempo furiosamente e violentemente si sgrillettava nel tentativo di lenire il dolore con un suo ennesimo orgasmo. Lo sentiva! Stava per arrivare! Di nuovo...
“Potevi almeno essere un po’ più dolce nell'entrare dentro di me ed aiutarmi in qualche modo! - miagolò lei borbottando - Era troppo grosso, lui! Ho sentito che certi uomini usano un po’ di burro... O altre cose per lenire il dolore delle loro donne...”
Ma non aveva finito di lamentarsi che lei sentì, ancora una volta, l’uomo scaricare tutto se stesso nel suo intestino. E intanto lui continuava però a spingere senza fermarsi con brutale energia dentro di lei il suo uccellone. E così, completante sfondata, Roberta percepì dentro di sé nel suo intestino tutto il cazzo del professor Silvestri. Sì, il professore aveva alla fine anche inculato la ragazzina all'inizio tanto timida, capricciosa, fastidiosa e, soprattutto, tanto tanto vergine! Anche lì! ! E nonostante l'enorme sborrata di lui che scorreva dentro di lei e le colate di bianchissimo e caldissimo sperma che le scendevano all'interno delle sue cosce, l’enorme cappella del prof continuava a devastarla ed a farle tanto male! Troppo!
Poi finalmente al dolore lancinante iniziale subentrò il piacere e l'ennesimo spruzzo dei piaceri liquidissimi di lei! Roberta fu infatti travolta da un altro irrefrenabile e violentissimo orgasmo!
“Fabio, Fabio! - ripetette lei ansimando – Basta! Non ne posso più! Io godo! Di nuovo... Non riesco a trattenermi! No, non voglio, così...”
Ma ormai era tutto finito. L’uomo la baciò sul collo a suggello di quello che c’era stato. La fece poi girare di lato il suo volto perchè volle vedere il suo suo bel visino mentre la stava ancora inculando. Ma volle, in quella posizione, anche baciarla e sentire tutto il suo caldo ed affannato respiro! Sì, era stato troppo bello per lui anche inculare la ragazzina! La sentì accaldata e la notò tutta rossa in volto ed arruffata con riccioli nerissimi sparsi e disordinati sulla sua fronte e davanti ai suoi occhi ancora spalancati e trasognanti! La baciò appassionatamente come lei aveva fatto prima con lui! Sentì la sua tantissima saliva e tutto il suo affannato respiro. Aveva proprio fatto tanta fatica, la ragazzina! Ed in certi momenti aveva addirittura trattenuto il suo respiro per il dolore che stava provando. Soprattutto nel momento tanto temuto della deflorazione! Che sarebbe stata dolorosa! E lo era stata! Prima del piacere!
Lui si buttò di nuovo sotto la doccia e la abbandonò di nuovo da sola in mezzo al lettone. Roberta rimase così nuda, col culetto ben sollevato e le lunghe gambe ben allargate! E tra le cosce ancora ben divaricate la sborra le colava, colava... Si lei era proprio in quella splendida posizione che l'uomo le aveva spiegato si chiamava alla pecorina.
Ma non le piaceva quella posizione! Proprio no! E soprattutto la infastidiva tutta quella robaccia che continuava a colare dai suoi due forellini ancora completamente spalancati. Entrambi erano stati deflorati e riempiti dallo sperma del maschio! Ed il seme di lui si era mescolato con i suoi umori di giovane donna che pure aveva assaporato per la prima volta momenti di grande piacere. E tutto colava, colava. Sul culetto, sulle cosce, sulle gambe affusolate di lei. Fino a depositarsi sul lenzuolo del letto del professor Silvestri.
E tante, innumerevoli e vistose si notarono sul lenzuolo di sete blu notte le macchie prodotte dai tanti orgasmi esplosi su quel letto. Quelli dell'uomo quarantenne e quelli della giovanissima ragazzina. Mescolate ma tutte testimoni di quanto sia l'uomo che la donna avevano goduto su quel letto. Insieme!
Le ripetizioni di latino continuarono per alcune settimane.
Il professor Silvestri e la giovanissima Roberta non si fermarono lì. Continuarono a scopare con un'unica condizione imposta da lui alla giovane Roberta. Quella di poterle sempre sborrare alla fine anche in bocca!
E lei, dopo essersi fatta schizzare innumerevoli volte sul culetto, sul pancino, sulle tettine e sul visino, poi accettò di offrrgli anche la bocca e l'ingoio da lui adorato.
Ma lei voleva anche essere riempita dal seme di lui nella sua fica! Sì, il suo sesso voleva lo sperma del professor Silvestri! La pillola del giorno dopo divenne un'abitudine. E lei imparò pure ad infilare per bene un preservativo ad un uomo! Ma poi, dopo un angoscioso ritardo del suo ciclo, una visita ginecologica alla fine la consigliò ad assumere la classica pillola. Come tutte le donne che avevano regolari rapporti completi con degli uomini! Soprattutto se non erano ammogliate, fidanzate o morosate!
E così finalmente il professor Silvestri le potette schizzare dentro tutto il suo seme. Senza limiti, riempiendola tutta e facendola impazzire dal piacere!
Poi le ripetizioni di latino non furono più necessarie. L'indimenticabile rapporto con il professore finì!
Lei potette andare però in montagna a sciare in settimana bianca con tutta la classe! E con il suo moroso...
Per forse ingelosire il professore, Roberta gli rivelò al telefono che da brava morosa aveva fatto felice il ragazzino. Completamente, questa volta... E lui non si era neppure accorto che lei non nemmeno più vergine!
Ma con lui, aveva subito aggiunto la fantastica Roberta, non era stato bello come quelle volte con il professor Silvestri...
Ce l'aveva piccolo, il ragazzino! Ma non si controllava proprio e veniva subito... Per fortuna lei però adesso prendeva la pillola!
E Roberta con tanta malizia concluse quella telefonata ricordando il numero del suo cell all'imdimenticabile professor Silvestri. A Fabio, in particolare!
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Manuel & Monica Drake
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