Scopami papà

  • Scritto da baxi il 18/04/2020 - 18:25
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Bruno è mio padre, da quando io mi ricordo lui è tutta la mia famiglia. Mia madre ha divorziato che io avevo quattro anni, e da allora lui si è sempre preso cura di me.  Ha fatto da madre, padre, amico, fratello, e ora che lo guardo con occhi diversi anche da amante. Lui ha trentanove anni. È un bell’uomo, non troppo alto, ma dal fisico tonico, capelli cortissimi, occhi scuri e mani forti. Ha un’officina meccanica con cinque operai, che nel tempo sono diventati come fratelli, poi che ho passato tutti i pomeriggi della mia infanzia a studiare dentro l’ufficio di mio padre, poi crescendo ho cominciato a fargli da segretaria, prima rispondendo al telefono, poi in seguito anche ad aiutarlo con la contabilità, e per questo in seguito ho deciso di studiare da ragioniera. Ora sono all’ultimo anno, devo dare gli esami di maturità. Mi sento molto preparata. Nella vita non ho molti amici, ne amiche. Tutta la mia vita è stata con mio padre, a parte la conoscenza delle compagne di scuola che però hanno sempre tanti impegni con ragazzi e feste alle quali io per una certa timidezza non ho voluto partecipare. In sostanza a diciassette anni mi ritrovo vergine inesperta e con una certa paura ad aprirmi con i ragazzi della mia età. Invece, con Bruno, mi sento sempre a mio agio. Lui è sempre comprensivo e disponibile, calmo. Mi spiega sempre le cose che io voglio sapere, e mi toglie sempre dalle situazioni difficili, come quella volta che a scuola tre anni fa mi vennero per la prima volta le mestruazioni. Lo chiamai terrorizzata con il cellulare dal bagno gli spiegai che mi usciva sangue “da sotto.” Lui arrivò, diede gli assorbenti ad una bidella che venne a portameli al bagno. La sera io ero distrutta. Lui dolcemente mi spiegò tutto quello che c’era da sapere sulle mestruazioni, e visto che stavo malissimo mi dette il permesso di dormire con lui nel suo letto matrimoniale, da allora non ne sono più uscita.  Fra tutte le persone che lui conosce, ce ne uno che mi sta molto simpatico, si chiama Augusto. È un ricco industriale che ha molti veicoli che regolarmente vengono controllati dalla nostra officina. Ha quarantacinque anni, è un bellissimo uomo, molto curato sia nel fisico che nel vestire. Fra lui e Bruno vi è una fortissima amicizia, si conoscono e rispettano da sempre. Augusto capita molto spesso a trovarci. Lui è sempre molto dolce, gentilissimo, mi fa una discreta corte, e a me piace, con questo cerco di ingelosire Bruno, ma non sembra avere molto effetto. Certo io non sono una ragazza che passa inosservata quando cammina per strada. Alta 1,85, capelli nerissimi, ocche azzurri, gambe lunghe e ben tornite, seno una seconda, bocca ampia e labbra carnose. Augusto dice che abbiamo in comune lo stesso colore degli occhi, e che appena sarò diplomata mi vuole a lavorare nella sua azienda, o se vorrò mi vuole sposare. Io ci rido di gusto, mi piace, ma è Bruno il mio desiderio, per ora voglio solo lui. Vivendo a contatto con motori, di auto, camion, e barche, si perche abitiamo vicino al mare, e la nostra officina ha un molo dove attraccano anche le barche che devono essere riparate è stato normale per amare i motori, specie le moto. Lui ne ha avute tantissime, di belle e potenti, ma da alcuni anni ha una preferenza per quelle da enduro. Un tipo di moto che ti permette di andare sia su strada che negli sterrati, cioè il massimo della libertà. Già dallo scorso anno ho preso il patentino per il motorino, questo ha rappresentato per me un buon inizio, mi sento libera in sella, e non vedo l’ora di poter avere la patente per la moto. Tutta la mia esperienza sessuale l’ho ricavata guardando di nascosto alcuni video su internet. Da un pò di tempo lo vedo come un maschio, non come padre, ma un vero e proprio uomo da sedurre. Sentendomi a mio agio con lui ho deciso che lui sarà il primo ad avere la mia verginità. Da tempo ho cominciato creare situazioni per raggiungere tale scopo. Mi vesto sempre meno quando siamo in casa, la porta del bagno semiaperta, e la notte spesso mi sveglio e lo guardo dormire. Lui si è accorto di tutte queste manovre, spesso finge di rimproverarmi.

” Giusy, non sei più una bambina, copriti.”

E allora io con tono di sfida gli rispondo.

“Se non lo sono, perchetu  non mi tratti da donna.”

Questo gioco va avanti da un poco, l’ultima volta ho volutamente lasciato la porta del bagno socchiusa, e quando lui è entrato io sono uscita nuda dalla doccia.

“Ma che fai, scusa non mi ero accorto che…. “

Le parole gli sono morte in gola, ma il suo sguardo continuava a indugiare sul mio corpo nudo.  Mi sono avvicinata, e gli ho preso una mano e l’ho portata al mio seno, lui l’ha stretto un poco donandomi un brividio di piacere.

 “Basta, rivestiti, che prendi freddo.”

 È uscito molto turbato, ho visto la patta dei pantaloni gonfiarsi. Sabato prossimo sarà il mio compleanno, lui mi ha detto che devo trovarmi un vestito molto elegante.

“Ti voglio bellissima. Ti porto a cena al Vecchio Maniero”.

Questo locale è il più elegante che c’è nell’entro terra, e ci andiamo sempre in occasioni speciali. Decido di andare in un centro commerciale dove conto di trovare un vestito adatto allo scopo, e mentre sto curiosando fra le vetrine mi sento chiamare, mi giro, e riconosco la nostra vicepreside.

 “Dolcissima Giusy, che ci fai qui?”

La guardo e rispondo un poco sorpresa.

 “Signora vice preside.”

 Lei mi corregge.

“Flavia, mi chiamo così e tu mi ci puoi chiamare sempre.”

La guardo, è proprio una bella donna. Sui quarantacinque ben portati, non è sposata. Alta come me, ma ha il seno decisamente più grande, sarà una quarta abbondante. Capelli biondo naturale, ha gli occhi insolitamente scuri che le danno un particolare fascino. Gli spiego cosa cerco, lei mi dice che c’è un solo posto dove andare, vieni con me, ci andiamo insieme. Mi piace, è una donna energica, decisa, e a scuola tutti la rispettano, anche il preside ha difficoltà a mettersi contro di lei. Entriamo insieme in un negozio che ancora non avevo mai visitato. Prendiamo più di tre capi e ci infiliamo insieme dentro un camerino.

 “Dai, spogliati che vediamo come ti stanno.”

Io inizio a spogliarmi, provo uno, poi l’altro e solo alla fine ne troviamo uno che mi piace. Un vestito nero, elasticizzato che mi fascia il corpo come una seconda pelle.  Flavia è dietro di me nel camerino, mi ha aiutato a indossare tutti i capi che ho provato. Le sue mani mi hanno toccato, sfiorato lisciato ogni parte del corpo, tanto che alla fine mi sento stranamente eccitata, lei finge indifferenza, e quando provo l’ultimo capo mi dice:

”Questo, non serve.”

Con una mossa fulminea mi slaccia il reggiseno e da dietro infila le sue braccia sotto le mie ascelle e le sue mani mi prendo l’indumento e i suoi pollici sfiorano i miei capezzoli regalandomi un brivido di puro piace. La guardo, i nostri occhi si incontrano per un attimo. Mi sento eccitata, i miei capezzoli sono fuori, duri, sento lei appoggiarsi a me. Il contatto con il suo seno mi fa tremare di un piacere sconosciuto.

“Aspetta manca ancora un dettaglio.”

Esce dal camerino e poco dopo torna con due paia di sandali, uno ha il tacco altissimo, quasi proibitivo, mentre l’altro è di circa dieci centimetri e sembrano perfetti per il vestito che ho scelto. Lei mi osserva, poi mi dice di girarmi, si abbassa.

 “Neanche queste servono.”

 Con una mossa a sorpresa mi alza il vestito fino al fianco e velocemente mi abbassa le mutandine. La mia fica si ritrova proprio davanti a lei che la osserva con occhi lucidi. Ora mi osservo nello specchio. L’immagine mi soddisfa. Mi trovo decisamente bella. Lei mi tira in alto i capelli e il mio collo slanciato sente le sue labbra che quasi a baciarlo sussurrano:

 “Sei stupenda, vorrei essere un maschio, ti farei una corte pazzesca.”

Sorrido divertita. Due sere dopo Bruno mi vede uscire dal bagno così vestita, il suo stupore mi da grande soddisfazione.

”Accidenti come sei bella, lo sei come, e forse più di tua madre.”

Io lo guardo divertita. Durante il tragitto tengo le gambe accavallate, lui ha una bella visione delle mie cosce, vedo gonfiarsi i suoi pantaloni all’altezza del pube, si sta eccitando e questo mi piace tantissimo.  Il ristorante è un vecchio casale molto bello. Sorge su di uno sperone di roccia a strapiombo sul letto del fiume che scorre sotto diretto al mare. Ha un bellissimo giardino estivo con tavoli separati dalle piante di edera, un posto veramente molto elegante. Noi lo attraversiamo diretti al nostro tavolo quando sento chiamare Bruno, ci giriamo e vedo Augusto che viene direttamente verso di noi.

“Ma questa bellissima fanciulla è?……”

Le parole gli muoiono in gola.

“Accidenti ma sei bellissima! Da togliere il fiato!”

 Io gli sorrido, lui elegantissimo mi fa quasi il baciamano, e ci chiede per quale speciale ricorrenza siamo lì. Quando scopre che è il mio diciottesimo compleanno insiste che ci sediamo a tavola con lui che è solo. Fa una telefonata e poi incominciamo una cena spettacolare. Sembra quasi che sia tutto combinato. Cibo buonissimo, e vini speciali, poi verso la fine arriva un ragazzo che mi porta un bellissimo mazzo di rose rosse.

 “Sai ho improvvisato, e questo è il minimo che ho potuto fare per omaggiare la tua bellezza.” 

La serata è calda, la compagnia si rivela molto simpatica, sia Bruno che Augusto sono due persone di una simpatia fantastica, io mi diverto tantissimo. Al ritorno mi appoggio con il viso sulla spalla di Bruno che guida cercano di ignorare il fatto che sedendomi ho volutamente fatto salire il vestito. Anche Augusto quando ha richiuso lo sportello della vettura, ha fatto due occhi grandi così, deve essersi reso conto che sotto, e sopra, non indosso nessun tipo di biancheria intima. Volutamente accarezzo il petto di Bruno. Lui sta in silenzio. Mi faccio un poco più audace e scendo con la mano fino al cazzo, lo trova già duro, lo sego lentamente.

“Dai stai ferma, che vuoi fare?”

Io continuo, anzi lentamente gli apro la lampo e infilo dentro una mano, lo afferro.

“Dai fermati che ti prende, dai ti prego.”

Le sue deboli rimostranze mi incitano ad andare avanti, poi con un movimento rapido mi abbasso. Lo estraggo e me lo infilo direttamente in bocca mentre lui è impegnato nella guida.

“Ma che fai sei impazzita? Mi fai sbandare fermanti.”

Si sente benissimo che non ha nessuna voglia che io smetta, anzi lo sento spingere verso l’alto il bacino con l’effetto che io mi ritrovo tutto il suo meraviglioso palo in gola, lo succhio con forza e poi che non ho nessuna esperienza, se non quelle viste su internet, lo pompo tantissimo, lui geme. 

…… humummuhmummmmm ……

Io succhio, succhio fino la punto che di colpo mi sento esplodere in bocca uno schizzo potente di sborra.

 …… oooooohhho ….. amoreeee …… vengooooo …

Il suo grido mi fa impazzire. Mi sento infiammare fra le gambe lo voglio! Continuo a succhiare fino all’ultima goccia. Poi arriviamo a casa, già mi immagino lui dentro di me, ma invece mi dice.

 “Mi apri la porta del garage che non funziona il telecomando.”

Lui si rimette il cazzo dentro mentre io infilata la chiave nell’apposito comando inizio a far salire la porta e resto a bocca aperta. Dentro il box, sul cavalletto centrale c’è una Honda XL 700V Transalp con un cartello.

 “BUON COMPLEANNO Giusy.”

 Mi giro lo abbraccio con ardore. Incollo le mie labbra alle sue e lo bacio appassionatamente. Lui risponde con passione al mio bacio. Le nostre lingue si cercano e intrecciano una danza frenetica, le mie mani cercano di afferrare il suo cazzo che sento premere sul mio monte di Venere, mi sto squagliando come del gelato al sole, lo voglio, con tutta me stessa.

 “Fermati, ti prego, già siamo andati anche troppo oltre, ti prego.”

Mi supplica con un tono di voce assolutamente poco convincente. Lo appoggio al muro, gli porto una mano al mio seno, faccio scendere il vestito e gli offro il capezzolo da succhiare, cosa che lui fa immediatamente. Mi sento colare gli umori dalla fica. Ci portiamo in casa, appena dentro gli strappo i vestiti di dosso mentre con un semplice gesto resto nuda.  Mi distendo sul letto, lo prendo in bocca lo succhio, lo voglio non posso più attendere, salgo su di lui, infilo il suo cazzo per metà dentro di me. Un dolore atroce mi blocca. Resto immobile. Mi aspettavo di provare piacere, lo volevo.  Invece la mia mente è squarciata da una fitta che mi irrigidisce su di lui. I pugni serrati sul suo petto la bocca aperta non riesco nemmeno a urlare. Lui intuisce subito la situazione, mi accarezza i seni.

“Amore rilassati, vedrai che fra un momento ti passa.”

In effetti sento le sue mani scorrere sul mio corpo. La sua bocca si porta sul mio capezzolo e lo succhia provocandomi una stana sensazione di piacere diverso, ma che mi fa rilassare e lentamente il dolore si affievolisce. Lo sento muoversi dentro di me con piccoli colpi verso l’alto, poi mi rigira e sale su di me. Apro e alzo le gambe, le intreccio dietro la sua schiena. I talloni appoggiati ai suoi glutei, mi permettono di seguire, e assecondare, ogni suo movimento. Lentamente lui inizia a uscire ed entrare sempre delicatamente ma sempre più in profondità dentro di me. Il piacere incomincia a scorrere dentro il mio corpo. La mia mente, il dolore scompare e quando lui con l’ennesimo affondo va a sbattere con la punta contro il fondo della mia fica una scarica elettrica sconvolgente, attraversa la mia mente.

 …… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …….. gooodddooo!!!!!!!!!!!!! …. Vengooooo ….. oraaaaaaaaaaa!!!!!......

Lui si ferma un momento lasciandomi assaporare il piacere.

“Godi amore. Lasciati andare al piacere, rilassati e godi.”

Mi pompa, lo sento possente scoparmi, godo senza nessun limite, e alla fine sfinita lo sento gonfiarsi dentro di me, mi guarda.

 … siiiii … godi che vengo!!! ..VENGOOOOO!!!!!

 Sento tutta me stessa scuotersi e in perfetta sintonia con lui. Mi lascio andare in un piacevolissimo orgasmo.

….. siiiiiiiiiiiii…….. vengoooo … si, dai che sborrroooo!!!! …..oraaa….SBORROOO!!!.....

 Caldi schizzi mi inondano la vagina provocandomi ancora un’ulteriore piacere. Restiamo abbracciati e il sonno ci avvolge così. Il mattino siamo svegliati dal suono del telefonino. Dopo alcuni momenti lui risponde, è Augusto che ci invita a trascorrere la giornata a borda della sua barca, un magnifico Ferretti Altura 840. Accettiamo, dopo circa trenta minuti salpiamo diretti all’isola che dista circa due ore di navigazione. Appena partiti lui inserisce il pilota automatico e si unisce a noi.

 “La giornata è splendida, se vuoi puoi prendere il sole a prua.”

Io mi distendo sul materassino loro mi siedono ai lati, li voglio provocare.

”C’è qualche regola che mi vieta di prendere il sole nuda?”

Augusto fa cenno di no. Bruno mi guarda stupito ma non molto, io mi sfilo il costume e in un attimo sono distesa fra loro che mi osservano e si stanno eccitando come volevo.

“Mi spalmate la crema sulla schiena.”

Detto questo mi giro e loro incominciano uno sul lato destro e l’altro sul sinistra a stendere la crema. Più che spalmare mi stanno letteralmente accarezzando sempre più in prossimità del mio culetto che riceve presto le loro mani. Si insinuano fra le cosce, li sento scivolare sempre più dentro, a quel punto mi rigiro. “Ora davanti grazie.”

Girandomi vedo i loro costumi che hanno due bozze mostruose. Mentre loro sono indaffarati a spalmare la crema sui miei seni palpandoli, io infilo una mano per parte e mi prendo i loro cazzi, li estraggo e li costringo a spogliarsi anche a loro. Sono eccitatissimi. Ora mi toccano sia i seni che fra le cosce. Augusto infila due dita nella fica, io mi giro e gli prendo in bocca il cazzo. È decisamente più grosso di quello di Bruno, ma lo ingoio più che posso. L’altro si sposta più in basso e si infila fra le mie cosce divaricate la sua lingua incomincia a spennellarsi fra le pieghe della fichetta che sta già colando un fiume di caldissimi umori

 … mummumuumhhhmumm .. ssiuuummmm…..

Con un lungo gemito gli comunico che sto già godendo. Bruno si distende sotto di me, io gli salgo sopra, e infilo il cazzo tutto dentro, questa volta sento solo piacere. Contemporaneamente continuo a succhiare l’altro. Il primo orgasmo mi lascia senza fiato, godo, tremo tutta.

 “Accidenti come gode. Dai scopala che poi la voglio io.”

Le parole di Augusto mi eccitano ancora di più. Desidero anche sentire lui, e poco dopo ho un nuovo orgasmo.

 …. Siiiiiiiiiiiii … vengooooo ….. oraaaaa!!!vengoooo!!!.

Bruno si sfila e lascia il posto all’altro. Sento il suo cazzo entrare dentro. Mi dilata, e nonostante che sia ben lubrificata lo sento forzare le pareti della vagina. Mi scivola tutto dento. Sbatte con forza sul fondo e mi procura subito l’ennesimo orgasmo.

 … vennngooooo … VENGOOOOOOOO!!!!!!......

Urlo. Lui mi rigira, mi mette su di lui. Ora sono io che mi impalo sul suo cazzo. Lo scopo con furore, lo sento riempirmi tutta, lui si gira.

 “Dai, falle il culo!”

 Bruno si posizione dietro di me. Mi lecca e bagna il buchetto posteriore. Lo sento infilare dentro prima un dito poi due, io sento un piacere sconvolgente e lo imploro di metterlo dentro.

“Dai, dai inculami, dai lo voglio!!”

Lo incito, e lui si posiziona, sento la cappella introdursi dentro, mi aspetto di nuovo un fortissimo dolore, invece resto piacevolmente sorpresa, a parte un lieve bruciore lui mi incula in maniera decisa. Io impazzisco dal piacere che sto provando. Ora lì ho dentro di me e da come si muovono sembra che lo abbiano sempre fatto. Uno entra e l’altro esce, con un sincronismo perfetto. Perdo il conto delle volte che godo. Il primo a sborrare è Bruno. Inonda il mio culo di caldissima sborra. Il suo è proprio un grido.

 ….. siiiiiiiiiiiii …. SBOROOOOOoooo!!!!!!..ORAA!!!....

Lo sento spingere tutto il cazzo in profondità. Augusto si ferma, mi lascia assaporare il piacere che l’altro mi sta riversando dentro, poi lentamente Bruno esce, lo invito a darmi il suo cazzo in bocca. Mi rigirano, ora Augusto si posiziona dietro di me, lo sento prendere il posto dentro il mio dilatato buchetto che lo riceve senza difficoltà.

 ….. siiiii … dai spingilo dentroooooo ….lo volgiooo!!..

Lo incito, e lui mi affonda il suo cazzo fino alla radice.

….. tieniiiiiii … ti sfondooooo !!!!! …senti come ti inculo…ssi sei stupendaaaa!!!! che troietta sfondata!!!!...mi fa impazzire incularti tutta!!!!.....

Mi pompa. Godo e succhio l’altro con impeto sempre crescente. Mi incula con forza. Godo, e assecondo i suoi movimenti andandogli incontro con il mio corpo. Lo sento aumentare il ritmo, e intanto Bruno è tornato durissimo, lo sento crescere in bocca, mentre Augusto mi inonda il culo.

 ssiiiiii…ti….inondoooooo…..sborrroooo!!!…SBORROOO!!!! senti come ti sfondo e inondo il culo!!.....

 

Con un grido mi riversa dentro l’ano un fiume di sborra. Io mi rigiro, Bruno mi infila davanti e mi scopa velocissimamente, poi mi guarda e sborra anche lui.

  …. Siiiii … tieniiiiii …… sborrooo!!..oraaa.. sentimiiii…

Mi sschizza dentro tutto il seme che gli è rimasto. Non mi riconosco più. Da inesperta ragazzetta sono rapidamente diventata una vera troia e me ne compiaccio. Restiamo distesi a riprendere fiato. Il primo a parlare è Augusto.

 “Sei diventata una bellissima donna, e scopi benissimo, forse meglio di tua madre.”

Lo guardo e poi mi giro verso Bruno, lui ha il capo chino, io voglio spiegazioni, ma è ancora Augusto che parla.

“Ma ancora non le hai detto la verità? Credo che sia giunto il momento che sappia tutto.”

Io mi sollevo li guardo.

“Che devo sapere?”

Bruno mi prende le mani, mi sorride, è teso.

 “La verità è che lui è il tuo vero padre.”.

Io resto basita, lo guardo, e non capisco.

“La verità è che lui è il tuo vero padre. Io lo sono per la legge, ma lui è quello biologico. Tua madre era innamorata di entrambi e non sapeva chi scegliere. Insieme la corteggiavamo, io avevo incominciato a lavorare lui invece si godeva i soldi di suo padre, era un vero donnaiolo. Lei era felice, ma non sapeva che scegliere. Un giorno lo vide fare la corte ad un’altra, furiosa decise di stare con me.”

Poi è la voce di Augusto che continua il racconto.

 “La sera prima venne da me, facemmo l’amore in maniera fantastica, lei fu meravigliosa. Poi mi disse: ecco cosa ti sei perso. L’indomani andò da Bruno, fu sua con tutta se stessa. Un mese dopo si sposarono, lei era incinta di te.”

Continua Bruno l’altra parte del racconto.

 “Mi disse, che con lui sarebbe stata sempre a pensare di essere tradita, quindi io ero più affidabile. Io credevo che tu fossi mia, lei non mi disse di essere stata sverginata da lui. Quando tu avevi circa quattro anni ebbi un’infezione alla vescica, e fra le varie analisi venne fuori che io ero sterile, lo ero sempre stato. Tua madre mi disse di aver fatto una volta l’amore con lui, non credeva di essere rimasta incinta.”

 Io guardo Augusto, lui mi sorride e riprende il racconto.

“Quando l’ho saputo sono rimasto malissimo. Ero innamorato di tua madre, forse per la prima volta nella mia vita avevo trovato una vera donna, ma lei non mi aveva voluto ne prima, ne poi. Decise di andarsene, aveva un senso di rimorso per aver ingannato lui e me. Noi due decidemmo che le cose potevano essere lasciate così come il destino aveva scelto. Col tempo sei diventata bellissima e io non sono riuscito a non desiderarti. Lui mi ha sempre tenuto la corrente di tutto, e poi ecco il resto lo sai. Ora sei abbastanza grande per decidere quello che vuoi fare.”

Io li guardo, mi sento un poco confusa.

“Ci devo pensare su.”

Lui riprende il timone e ci avviciniamo all’isola. Attracchiamo e decidiamo di andare a mangiare il pesce in un ristorantino del posto. Appena dentro mi sento chiamare.

 “Giusy, che ci fai qui?”

Mi giro, Flavia mi viene incontro, mi abbraccia e sento il suo corpo aderire al mio.

“Chi sono questi due splendidi signori? Lui forse lo conosco, è tuo padre ma l’altro?”

Faccio le presentazioni, Augusto insiste che lei pranzi con noi.  Ci divertiamo un mondo, si ride, scherza, e poi lui invita Flavia che è giunta all’isola con il traghetto a tornare in barca con noi. Lei accetta, e si riparte. Il sole è caldissimo, io mi rimetto nuda, lei ha un momento d’incertezza, mi guarda.

“Vedo che non ti fai scrupoli. “

Detto questo si libera di ogni indumento subito imitata dai due maschi. Mi viene vicino, mi chiede di spalmarle la crema solare. Decido di verificare una diceria che si sente a scuola, che lei è lesbica. Quindi mi diverto a provocarla delicatamente, tanto che ad un certo punto lei si gira, mi osserva e dice:

 “Vedo che hai deciso di verificare se io amo le donne o i maschi, allora sappi che mi piacciono tutti e due, ma ora mi divertirò un poco con te.”

A questo punto mi distende, apre le mie cosce e insinua la lingua fra le labbra della mia vulva e mi provoca subito un gemito

 …. Mmhuhmmm … sssiiiiiiiiiiiiiiii……bellissimooooo…

I maschi intanto ci hanno osservato, e ci lasciano fare mentre i loro membri si stanno gonfiando. Flavia è dannatamente brava. Mi lecca e infila due dita dentro provocandomi un orgasmo dolcissimo. Nulla a che vedere con il piacere provato prima, una cosa sconvolgente

….. sssiiiiiii ….. mhmmummmm … godoooo …..

Sento il piacere stordirmi, mi rigiro trovo, le sue cosce aperte e la sua fica a portata di bocca. Mi ci tuffo e incomincio a leccarla. Geme, gode, poi si scioglie, mi sorride.

 “Dai facciamo divertire anche loro.”

A quelle parole i due maschi che sono rimasti inattivi si tuffano su di noi. Augusto mi prende davanti con un solo colpo mi infila tutto il suo cazzo dentro, mentre Bruno prima se lo fa succhiare da lei, poi la gira e lo pianta dentro da dietro. Girata di lato Flavia trova il modo di succhiarmi il seni, io impazzisco, godo senza ritegno, grido.

 …. Sssiiiii …. più forteee … daiiiiiiii …. Vengooo … siii ancoraaaaaaaaaaa …. VENGOOooooo …. Siiiiii ….

Lui mi sbatte con colpi tremendi mi fa sborrare anche l’anima, poi guarda Bruno.

“Dai sbattila che poi le facciamo sentire una doppia.” Flavia mi guarda, non deve aver capito, ma Bruno la solleva, si posiziona sotto e la fa salire su di lui.  Io mi sfilo Augusto dalla fica, mi porto vicino al culo di lei e incomincio a leccarlo. Augusto si porta dietro io prendo il suo cazzo e lo guido, lo bagno ancora con la mia bocca e poi lo infilo nel suo culo. Lei ha un gemito, mi guarda, con occhi decisamente stupiti.

 ….piano, sono quasi vergine, piano, siiiiii … daii spingiii…. Siiii …. mi piace …lo sentoooooo ….

Appena lui è tutto dentro la pompano con perfetto sincronismo, le gode tantissimo.

… godooooo …GODOOOOO!!!!! ….siiiiiiiiiii … spaccatemi!!!! … OOOddiooo che belllo!!!!!..... VENGGOOOO!!!! ORaaaaaaaaaaaa!!!!!

Trema scossa da un orgasmo devastante che la fa quasi svenire. Il suo grido incita i due maschi che la fanno impazzire.

“Resisti, Bruno non sborrare che facciamo lo stesso trattamento anche a Giusy.”

Io a quelle parole mi sento di nuovo morire. Vedo i due maschi sfilarsi da lei che riprende fiato. Augusto si distende sotto, io mi impalo su di lui, poi Bruno mi entra nel culo, ho subito un lunghissimo orgasmo.

 …. VEGOOOOOOoooo!!!!! … sssi mi sventrateeee!!!

Mi pompano, ma sono al limite.

 “Non dentro, non le sborrate dentro! Sborratemi in bocca a me.”

Chiede Flavia. Bruno si gira e le scarica in bocca tutta la sua sborra.

 … bevi!!!!!! …eccomiii schizzzoooo!!!!!..orraaa……

 Mentre Augusto mi scopa ancora un poco, lei si prepara, poi anche lui scarica la semenza in bocca. Solo allora mi accorgo che non l’ha ingoiata. La raccoglie tutta, mi fa cenno di distendermi, mi si avvicina. Lentamente la fa colare dalla sua bocca alla mia, apro la bocca la ricevo, la raccolgo  poi ci uniamo in un bacio sconvolgente dove le nostre lingua sguazzano nella sborra che abbiamo in bocca. Restiamo distesi a riprendere fiato.

“Sei una femmina stupenda. Ti ho messo gli occhi addosso fin dal primo anno che sei venuta a scuola. Speravo che facessi qualche cazzata per averti in pugno, poi invece mi sono resa conto che eri una brava ragazza, non credevo di scoprire questo lato nuovo di te.”

Poi lei, mi abbraccia, e ci scambiamo dolci effusioni. Il mese successivo la mia classe ha gli esami di maturità. Alla mia interrogazione ci sono sia Augusto che Bruno e Flavia. Io sono la prima ad essere interrogata, esco con 110 e lode. Quindici giorni dopo partiamo tutti e quattro per una bellissima crociera. Flavia e Bruno stanno insieme, io e lei ci dedichiamo certi momenti intimi favolosi.  Augusto a voluto sposarmi.

 “Se sono io il tuo padre biologico, ma non lo sono per la legge, quindi ti sposo.

 La prima sera delle nozze distesa sul letto matrimoniale nuda a cosce aperto l’ho guardato e gli ho detto:

 “Scopami papà.”

 

 

 

 

 

 

intrigo e fantasia in un racconto molto eccitante. bravo come sempre.
grazie...
una trovata geniale essere il padre biologico ma non quello legale.bravissimo.
una fantasia molto diffusa. un bel racconto.
Strabello !!!

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