L’ora delle mie nozze si avvicinava a passo veloce.
Ancora quattro giorni e la luna nuova sorgerà.
Questi giorni sembrano trascorrere ancora più lenti, e ritardono l’appagamento dei miei desideri.
Questi quattro giorni saranno presto inghiottiti dalla notte, e i miei sogni consumeranno il tempo.
Mah, c’è sempre un ma. Come mai mi sento così turbata, così insicura. Ora mi trovo in questa spiaggia desolata, aspettando il tramonto, mentre i bagnanti sistemano le loro cose per tornare alla proprie abitazioni.
Che meraviglia è il sole al tramondo, che meravigia vederlo affondare nel mare. Il mio matrimonio sarà così splendido? Quante rinunce dovrò affrontare?.
Organizzare un matrimonio è così snervante, persone da invitare, ristoranti da contattare, abiti ridicoli da provare. Confrontarsi con odi, gelosie e invidie. Sono così stanca.
La spiaggia ormai è vuota, mi siedo un attimo a contemplare l’orizzonte, immaginando il mio futuro. Sento la genta in lontananza che se ne va allegra, sento anche qualcuno litigare e i bambini festeggiare, felici, la giornata appena trascorsa, e mi chiedo se ne avrò in futuro.
Improvvisamente sento scendere delle lacrime salate dai miei occhi, spero che sia solo ansia, le sento percorrere il mio corpo, sfiorare i miei seni.
Una ragazza all’improvviso appare. Sembra uscita da una favola, una vera fata. Bionda, magrissima, un corpo proporzionato e un sorriso illuminante. Non sono mai stata attratta da un'altra donna, ma da lei mi sento affascinata. Lei si avvicina lentamente, dentro il suo copricostume leggero e impalpabile. Grazie ai riflessi del sole calante, sembra possedere delle ali.
Appena si avvicina, mi dice con una voce dolcissima, che una donna non dovrebbe mai piangere. Mi prende per mano e mi accompagna verso il mare, mi dice che tra le onde le lacrime si nascondono meglio. Le dico che sono vestita, e il mio abito si rovinerebbe. Lei mi sorride e mi dice che nella vita ci vuole un po’ di coraggio.
Vengo quasi attratta verso le onde e mi immergo fino alla vita. Sento il mio corpo bagnarsi lentamente, è una piacevole sensazione. Mi sento sempre più attratta da questa misteriosa fata. All’improvviso succede, mi bacia.
Mi scosto imbarazzata, ma non scappo. Lei si riavvicina sussurandomi di fidarsi. Stavolta il bacio si fà piu intenso, cerca di introdurre la sua lingua alla mia bocca. Resisto un attimo, ma poi mi lascio andare e ricambio il bacio. Le nostre lingue si incrociano, tutti i miei pensieri svaniscono. Lei mi sfila il vestito, addicendo che ormai è complentamente bagnato. Rimango in intimo.
Ormai si sta facendo buio e io mi trovo in questo mondo parallelo. Esce di corsa dal mare, in effetti si sta facendo freddo, si sdraia sulla spiaggia e mi invita a raggiungerla.
Si toglie il copricostune, ormai grazie all’acqua era diventato trasparente. Sotto indossa un bikini rosso, il reggiseno probabilmente è di una taglia in meno. I lacci davanti le trattengono a stento il seno, avessi io un corpo così.
Ormai ho smesso di piangere, improvvisamente mi sento serena. Mi siedo accanto a lei e ricomincio a baciarla. Non bacio una donna da ormai dieci anni, allora ero una ragazzina curiosa e imbranata.
Mi toglie il reggiseno e mi accarezza i seni. Chi è questa donna?
Mi guardo in giro, per fortuna non c’è più nessuno. MI sentirei a disagio.
Mi accarezza dolcemente il seno destro e ne lecca il capezzolo. Il mio petto è sempre stato sensibile e il mio gemere, in questo momento, ne è la conferma. Ora è il mio turno, gli tolgo il reggiseno, le bacio il seno rigoglioso, poi ci abbracciamo e i nostri corpi diventono uno solo al riflesso della luna. La bacio ancora con la mia lingua. Sento il suo cuore battere contro il mio. Sento i miei capezzoli sopra i suoi, come è eccitante tutto questo.
Le nostre passere si sfiorano, gemo ogni volta vengono a contatto. Non ricordavo che stare con una donna fosse così sexy. Mi fa sdraiare, mi mette due dita in bocca, me le fa leccare. Poi le fa scorrere lungo il corpo, soffermandosi un attimo sul mio seno. Lentamente scendono e raggiungono il loro obiettivo il mio ventre.
Le infila dentro le mie mutandine e inizia a masturbarmi. Non ricordo neppure perché piangevo. E’ strano ormai il sole se ne è andato, ma riesco ancora a vedere il suo volto. Forse grazie alla luna.
Si scosta leggermente. Mi sfila le mutandine, pure esse sono bagnate, ma non credo che sia tutto merito del mare. Mi bacia i miei addominali. Con la sua lingua cerca il mio clitoride, lo lecca, lo morde. Sono completamente sua ora. Passa le sue labbra sulle mie, ma le mie sono quelle inferiori. Ho un sussulto. In quel buio completo riesco a vedere le stelle che illuminano il cielo, sembrano guardarci.
Ogni tanto alza la testa e mi guarda, continua a dirmi quando sono bella. Io le prendo la testa con entrambe le mani, la voglio sentire dentro di me. I miei gemiti si tramutano in urla.
Pure quella fata ansima, riesco a vedere distintamente che si sta masturbando. Si alza in piedi, si toglie il tanga, poi si sdraia delicatamente sul mio corpo. Mi bacia il collo, allunga le mie mani verso il mare. Sento il mio corpo allugarsi. Mi bacia il seno tirato, i miei capezzoli diventano durissimi. La sua lingua ritorna dentro la mia bocca. Qualcosa di molto bagnato sfiora la mia passera, è la sua. Si struscia, mi morde il lobo destro e mi sussurra che è li solo per aiutarmi. Giuro non sono mai stata scopata così, erano anni che non provavo una tale sensazione. L’ultima volta è stata con il mio futuro marito, ma un sacco di mesi fa, quando mi ha chiesto di sposarlo. Ora non sono più sicura di nulla, pure della mia sfera sessuale.
Improvvisamente sento qualcosa penetrarmi. Cosa succede? Lei è una donna. Dove si è procurata questo strap on. Però sono sicura, questo non è uno strap on. Sento il sangue che gli corre lungo l’asta, ma l’ho vista nuda, gli ho visto la figa. Cosa sta succendo?
Mi fa mettere le gambe intorno alla sua vita. Lei scherza con me, è un piccolo regalo per te amore.
Le afferro le sue belle tette naturali, le stringo. Lei emette un piccolo urlatto ogni volta che gli le spingo verso l’alto. Lei spinge sempre con più decisione. Le nostre lingue si incrociano come se fossero due spade laser.
La mia vagina si sta lubrificando sempre di più, il mio clitoride si dilata. Sento i muscoli vaginali contrarsi e i miei umori escono copiosi. Mamma mia che orgasmo. Lo strano pene sparisce improvvisamente come era apparso. Lei mi crolla addosso, mi abbraccia, mi bacia. Diventa dolcissima. I nostri seni strusciano uno sopra l’altro. Mi sento così rilassata, che appena averle dato un ultimo bacio, mi addormento.
Sento il sole accarezzarmi la pelle, mi sveglio, è giù mattina. La misteriosa fata è sparita e cerco di rivestirmi prima che qualcuno si accorga che sono nuda. Tutta la mia ansia, della sera precedente, è svanita. Ora non vedo l’ora di sposarmi, questa mia ultima avventura ha fatto svanire tutti i miei dubbi, anche se ha creato altri desideri.
Se per caso ho offeso, in qualche modo, voi lettori. Immaginate che questa sciocca trama non sia nulla di più che un sogno. Signori, non mi rimproverate, rimedierò, se mi perdonerete.
E, come è vero che son sincera, se solo avrò la fortuna di sfuggire alle vostre ingiurie, riuscirò a fare ammenda. O chiamatemi bugiarda se vi va!
Quindi buonanotte. Regalatemi un applauso e Lizzy a tutti i danni rimedierà.
Giovanna
Lizbeth
Cactus
Lucetta
Post New Comment