Sono Silvia

  • Scritto da Silvia il 29/01/2021 - 03:15
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Chiariamo subito che in questo racconto non ci saranno ingredienti porno/erotici spinti e probabilmente ai più potrà sembrare solo noioso perchè trattando la mia primissima esperienza sessuale devo riconoscere che di pirotencico c' è ben poco! Quindi quasi niente nudi, tette, cazzi enormi ecc. Io vi ho avvisati! Sono solo cose che ricordo con piacere ed eccitazione ancora adesso che sono una donna, non nascondo di ritrovarmi ancora a masturbarmi ripensando a tutto quello che sto per raccontarvi... ed ora i fatti!

Sono Silvia ed insegno danza classica. Era il 1999 ed io avevo 14 anni, studiavo in un' accademia di balletto classico che esiste ancora ed essendo lontana da casa come tante altre vivevo in un bellissimo convento(ancora in funzione!) a pochi metri dalla mia scuola media e dalla scuola di danza.

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A detta di tutti ero una bella ragazzina, molto angelica sul biondo, altezza nella media(sono cresciuta ancora qualche centimetro!), ed un fisico molto potente, seno non troppo sviluppato ma grazioso, vita strettissima(bei tempi...) ma glutei e gambe molto robusti, allenati e costruiti in ore ed ore di esercizio. E' proprio per questo mio essere così robusta che negli anni ebbi qualche problema con l' affidamento dei ruoli, in genere si tendeva all' epoca a preferire per ruoli da protagonista ballerine filiformi... ma io mi piacevo tantissimo per come stava trasformandosi il mio corpo e passavo ore a rimirarmi ed anche ad eccitarmi guardando davanti allo specchio quelle cosce formose e quel bel culotto...

In convento eravamo solo femmine, noi ragazze, suore, e personale vario... quindi niente maschietti con cui confrontarsi, qualcosina nel bar sempre gestito dalle suore(ragazzi molto educati e da "oratorio") ma nulla di nulla da segnalare davvero, fu sempre tutto molto monotono sotto quell' aspetto... Scuola, danza e convento!

Da qualche anno mi masturbavo ma non sapevo nulla sull' argomento allora internet era una chimera quasi, mi eccitavano alcune situazioni romantiche nei normalissimi film che guardavo nella sala televisione delle suore(tutta roba mooolto ma molto sobria...) oppure in gran segreto nella mia stanza mi piaceva indossare dei jeans che a causa degli allenamenti erano diventati strettissimi sulle cosce e sul sedere ma si chiudevano ancora perfettamente sul mio vitino filiforme... era la cosa più eccitante che ci fosse e passavo decine di minuti davanti allo specchio poi abbassavo la zip lasciandoli comunque abbottonati e con la manina andavo a soddisfarmi, mamma che goduria! Erano dei normalissimi jeans di taglio ultraclassico(altro che skinny) tipici dell' epoca e non erano elasticizzati anzi tutt' altro(chi ha vissuto quel periodo se lo ricorderà), una volta indossati camminando facevano un' eccitante effetto fasciatura che sulle mie forme abbondanti causavano una vera e propria eccitazione sessuale... era il mio segreto non li avevo mai mostrati in pubblico timida come ero ma oramai le mie pulsioni stavano per spingermi a farlo!

Accadde un giorno che a causa di una gita delle medie a cui parteciparono gran parte delle ragazze del convento tranne me(lo volli io e mia madre dopo qualche resistenza per telefono acconsenti) lo stabile si svuotò parecchio, lezioni e allenamenti furono annullati ed io rimasi lì in una sorta di giorno di riposo in cui avrei fatto qua e là qualche piccola commissione per le suore. Da tempo avevo pianificato che quel giorno lì, vista la situazione di estrema calma all' istituto avrei indossato per tutto il tempo i miei jeans allo scoperto così da sculettare qua e là e farmi vedere ma non troppo in una situazione che per me(e probabilmente solo e soltanto per me!) era l' apoteosi dell' eccitazione sessuale. Quella mattina mi svegliai ed ero parecchio agitata... col senno di poi è ridicolo credere che una persona architettasse tutto ciò per dei cavolo di jeans ma per me all' epoca era roba da sbavare(se penso a quello che fanno oggigiorno le ragazzine e i ragazzini di 14 anni...) del resto vestivo solo con tute larghissime che non mostravano davvero nulla e che ai tempi erano davvero brutte!

Mi vestii e mi rimirai un po' allo specchio: misi una vecchia polo mezza manica bianca sbottonata(anche questa mai messa) un po' stretta che sottolineava le forme delle mie sporgenti e sode tettine e che stava maliziosamente corta sul giro vita, niente reggiseno miei cari, capelli sciolti sulle spalle, e i miei amati jeans... per i più feticisti aggiungo che calzai dei sandali bassi molto aperti tipo infradito, li trovavo così azzeccati...

Fuori dalla porta percorsi il corridoio che andava alle scale... mi sentivo nuda! Ebbi qualche esitazione ad entrare nell' atrio principale, camminare con i jeans mi eccitava perdutamente ed i capezzoli senza reggiseno puntavano un pochino sul tessuto. Mi lanciai! Vedevo il mio culo a sbalzo e le mie gambone foderate riflesse in una vetrata, che spettacolo, mai più nella mia vita raggiunsi quel tipo di forma fisica!

"Ciao Fiore!" esclamo suor Maura la portinaia

"ma come siamo graziose oggi... bellissima lei!!"

Smack! Come ogni mattina un bell' abbraccio e un bel bacione alla mia suora preferita

"Eh ma che culotto che abbiamo messo sù mi sa che dobbiamo dire a Franca di chiudere a chiave la cucina!" disse scherzando come al solito e dandomi una bonaria pacca sui fianchi

"Allora vai tu a ritirare i giornali? Il timbro è lì" Eravamo daccordo che avrei dato una mano e quando si andava all' edicola a ritirare i quotidiani per il bar delle suore se non eri una suora generalmente ti stampavano il timbro inchiostro ufficiale del convento su un avambraccio o su una mano come a volte si fa in discoteca(classico timbro rettangolare con nome, via, telefono, ecc) così da mostrarlo al giornalaio e farsi dare la roba in "sicurezza"; nelle mie elucubrazioni notturne quel timbro avrei voluto stamparmelo molto porcamente su un seno ma nella realtà mentre suor Maura sparì in ufficio qualche secondo presi il timbro armeggiando goffamente ed indugiando troppo per la paura finii per farmelo diciamo a metà strada fra la clavicola e la tettina sinistra... non un fallimento totale ma nemmeno quello che volevo, comunquesia avrei dovuto scostare per bene la polo e mostrare qualcosina se volevo farlo vedere... Questa fu davvero una follia calcolando che ero timidissima!

L' incontro con suor Maura in qualche modo mi aveva fatto scaricare la tensione e adesso ero veramente rilassata ed eccitata, per strada mi guardavo riflessa in ogni vetrina, ad ogni passo la maglietta scopriva un po' di pancia e la schiena e sotto i jeans lavoravano inesorabilmente sulle mie cosce e sulla mia vulva; così paffuta ero un bellissimo fagotto... completamente bagnata!

Notai con piacere che l' edicolante appena entrata mi squadrò da cima a fondo "Buongiorno, dimmi!?"

(Brava e adesso timida come sei cosa fai?! Voglio vederti a mostrare il timbro!!)

"Ciao ehmmm... dovrei ritirare i giornali del convento"

"Si ti serve il timbro l' accordo con le suore è questo..."

Diventai paonazza e cercai di giustificarmi mostrandolo "Ecco, non lo volevo su un braccio..."

"Ossantocielo! Adesso si mette lì angioletto? Come un pacco postale! Sei birichina tu!" scherzò e mentre mi dava i giornali indicò il mio fondoschiena "mettilo lì il timbro che c' è spazio!" poi mentre uscivo mi accompagnò dolcemente mettendomi una mano sul culo "Ciao fiorellino, torna ancora!"

Ero eccitatissima, quel porco era rimasto colpito e mentre tornavo, persino l' odore dei giornali che avevo mi faceva bagnare... li consegnai al bar sculettando davanti a un paio di preti che si girarono a guardare... Suor Amanzia rimase stupita di vedermi così "ciao Silvia, come stai bene oggi, sei bellissima! Ti fa bene non andare alle gite!" poi mi diede la colazione "Tieni bella, fa colazione e poi vai da Franca in magazzino e chiedile se vuole una mano, sembra avere un bel da fare"

"Ok. Ricevuto!" Ma subito dopo passai prima per la lavanderia e mi sincerai che non ci fosse nessuno... ebbi la geniale idea di sfilarmi i jeans, togliere le mutandine e rimetterli senza biancheria intima. Decisamente appagante e molto molto porco, la mia piccola fichetta veniva stimolata dalle cuciturone ribattute dei jeans... sognavo di straiarmi sul tavolone della mensa con tutte le suore e poi offrire loro il mio corpo, vedevo le loro facce quando scoprivano che sotto i jeans ero nuda ... purtroppo rimase solo un sogno!

"Tesoro, mi han detto che oggi sei tutta per me! Prima cosa torna di sopra e porta dei quotidiani vecchi ci servono per mettere via sta roba..." Franca la cuoca esordì così, era una 45enne o su di lì, ne bella ne brutta leggermente formosa non era sposata ed aveva un' ottimo senso dell' umorismo, gestiva da sola la mensa del convento, era(ed è) una persona molto affidabile ed intelligente.

Oramai ero nella parte e sculettavo bagnata per tutto lo stabile qua e là davanti a qualche suora o qualcun altro... "Eccomi..."

"Come siamo carine non lo avevo notato, stai diventando proprio una bella donnina... coi jeans e la maglietta corta come i grandi... mmm... devo presentarti mio nipote un giorno! Lasciali sul tavolo i giornali che ti faccio vedere come fare..." mentre lo disse mi mise una mano sul fianco e fu in quel momento che comiciai a mostrare un eccesso di eccitazione... Appena la sua mano mi sfiorò persi per un attimo brevissimo il controllo chiusi gli occhi e feci un piccolo sospiro, avvertii il piacere crescere nel mio sesso. Franca vide tutto, mi strinse un attimo e mi diede un bacio sulla guancia "Smack! bella la mia topolona!" durante quell' abbraccio mi abbandonai completamente a lei seppur per poco, un brivido totalizzante mi percorse... lei si accorse e mi sfiorò teneramente il nasino con un dito...

"Prendi queste scodelle, le avvolgi in un foglio di giornale e le metti nei cartoni, poi li spostiamo assieme che pesano..." mentre il lavoro procedeva parlammo del più e del meno.. mi faceva impazzire essere davanti a lei e continuare a sculettare, amavo allungarmi per prendere qualcosa in alto sullo scaffale così da far alzare la maglietta e mostrare la vita stretta e il culone sotto... amavo il rumore dei jeans così rigidi quando le mie gambotte strisciavano fra di loro camminando... "hai le guance rosa come Heidi... e si che qua sotto è fresco! Che hai...?" "No io? Niente..." navigavo fra i fogli di giornale su quel tavolo, il mio ventre nudo strisciava sull' inchiostro di quelle pagine odorose, le mie dita un po' annerite per l' inchiostro... trovavo tutto molto stuzzicante!

Salimmo in cucina, Franca era la cuoca ed io l' aiuto cuoco per oggi, cominciammo a preparare per il pranzo. In fondo alla cucina c' era un grande armadio a vetro dentro il quale continuavo a guardarmi infatuata da me stessa; che mi eccitava dei jeans erano anche le etichette con la marca messe lì in bella mostra a sbalzo sulle tasche posteriori che si muovevano su e giù col mio culone, mi facevano sentire una merce in vendita come al supermercato, quasi fossero i cartellini con il prezzo ... questo è un particolare fetish "molto mio".

"Beccata! Ho capito perchè sei accaldata, continui a guardarti riflessa, lo vedo anche io cara, sei davvero sublime, i jeans così stretti ti eccitano, capitava anche a me da ragazza ma non ero certo bella come te!" e mi mollò una sonora pacca sul sedere. Scoppiammo a ridere tutte e due "guarda guarda, che c' è tanta bella roba lì! Se la superiora ti vede con quei capezzoli lì le viene un infarto!" mi accarezzò stringendo dolcemente il seno fino ai capezzoli e mi diede un bacetto sulla nuca. "E

adesso facciamo il sugo che siamo quasi in ritardo!" Lavorammo sodo in cucina, mentre affettavo le carote ad ogni colpo di coltello sentivo il mio culotto che ballonzolava e nel riflesso coglievo tutti quei movimenti mentre Franca ogni tanto faceva qualche battuta "è così pienotto che continua a ballare da solo!!" mi faceva impazzire!

A mezzogiorno e mezzo eravamo sedute fra le suore a pranzare, io e Franca vicine, mi consiglio di aprire un tovagliolo e mettermelo al collo per nascondere i capezzoli turgidi... E poi dopo pranzo mentre stavamo sistemando le stoviglie... "Quando abbiamo finito vieni con me nella mia stanza, ho un rullino nuovo nella macchina fotografica, ci facciamo un po' di foto e mangiamo il salame di cioccolato che ho fatto ieri" Allettata dalla proposta raggiunsi il monolocale di Franca in cima allo stabile... era un ambiente demodè ma molto confortevole e anche spazioso. Lei si butto su una poltrona io scuriosavo in giro mostrando il mio corpicino vergine e voglioso...

"Come vanno gli allenamenti? Ho sentito dire che sei una delle migliori dell' accademia..." "Mah non è proprio così..." arrossii

"Fammi vedere qualcosa dai spazio ce ne è, così magari mi insegni qualche passo..." ridemmo della sua battuta. Poi cominciai a ballare, senza musica, cercai di dare tutta me stessa... i jeans sfregavano e si allungavano con me, ballarci dentro era eccitante oltre ogni immaginazione iniziai a scioglierei il bacino e a muovere i fianchi serpeggiando armoniosamente con tutto il corpo, spingevo avanti il pube come se assecondassi un onda immaginaria che percorreva tutta la mia persona "Cazzarola che bello, sembrano cose impossibili per noi comuni mortali" una piccola gocciolina quasi invisibile cominciò ad affiorare davanti alla mia eccitata vagina...

"Dai posso farti qualche foto?" "ok ma non so cosa fare" risposi timida e arrossita... "massì qualcosa toh prendi..." mi lanciò un quotidiano "leggi il giornale e nel frattempo balli, fai le tue cose così..." disse allungando goffamente una gamba ed un braccio tentando di simulare i miei passi... Cominciai a sfogliare quel giornale e ad ancheggiare, eccitata inebriata dal profumo intenso di quella carta "dai che dicono tutte quelle notizie Silvia? Dicono che devi muoverti così?" scherzò, lei scattando qualche foto... "leggi bene, c' è scritto che devi aprire i jeans e farli calare un po'...ahaha" io mi abbandonai completamente "ok.." ero sottomessa al suo volere.

Slacciai i jeans e lasciai libero il mio corpo in movimenti fluidi ed eccitanti "bene così... mmm cosa vedo..." continuò a scattare mentre le mie movenze facevano scendere un po i jeans e il culone affiorava nudo e granitico... "sei una troietta, e le mutande? Ho capito anche io che eri eccitata giù in cucina, ci credo guarda lì, senza slip... sei sublime" "...ah...ahhh..." cominciai a lanciare dei piccoli gemiti di piacere, mi stavo mostrando nuda per la prima volta ero come posseduta "accontentala quella bella fichetta, è pronta, dai con la manina... " cominciai a masturbarmi mentre lei si avvicinava per altre foto... posare mi faceva letteralmente impazzire, sapere che qualcuno stava immortalando il mio piacere e se lo sarebbe rimirato una volta sviluppato il rullino mi faceva sciogliere... "Dai monellina fammi vedere le tue tettine, è da stamattina che vogliono uscire allo scoperto..." tolsi la maglia e...

"Mah... e quello!?" disse indicando il timbro sopra il seno sinistro di cui mi ero completamente dimenticata... "non sarà mica quello per i giornali..." "eh si... io...

"ma al giornalaio avrai fatto venire un infarto! Che puttanella che sei... ti è piaciuto eh... ti sarebbe piaciuto farti sborrare addosso da quel porco eh" "Eh non so cosa vul dire..." dissi continuando ad ansimare e a masturbarmi.

Era vero, non sapevo nulla di sborra, cazzi ecc ma il modo in cui Franca me lo disse mi fece incosciamente sentire ancora più troia... "Dai, dai così... stai per venire... dai vieni che ti faccio una foto"(venire era un termine a me sconosciuto allora) appoggiata al tavolo avevo buttato fuori per bene il culo e le gambone con i jeans un po' abbassati e la mia fica si trovava ben scoperta con le dita che ossessivamente la masturbavano... Ebbi un orgasmo intensissimo e lughissimo... il bacino fece alcuni movimenti involontari molto "adulti" per una verginella come me, i glutei si strinsero 2 o 3 volte e mentre gemivo anche la voce si fece più adulta per intensità, sembravo già una donna fatta e finita. Quando il sublime brivido percorse il mio corpo Franca fece un ultima foto al mio volto estatico e poi mi abbraccio baciando la schiena nuda, mi accarezzò con estrema dolcezza ed io mi abbandonai a lei..."Sei un tesoro prezioso!" mi avvolse con una coperta e ci sedemmo sul divano, lei mi bacio amorevolmente(non ancora sulla bocca) coccolandomi ed io stremata mi consegnai a lei. Nonostante la situazione davvero bizzarra, percepivo amore, Franca non fece la porca, si preoccupo di rivestirmi e scaldarmi mentre io mi riprendevo sussurrandomi dolci parole... più nemmeno con un uomo provai le emozioni di quegli istanti. Ero stremata tutta la tensione sessuale di giorni era esplosa in pochi intensissimi secondi (immortalati nella sua macchina fotografica per altro...) e quindi Franca disse "adesso ci mangiamo un po' di salame al cioccolato, direi che ne hai bisogno" e così passammo tenerissimi momenti mangiando quel suo buonissimo dolce e confessandoci l' una con l' altra strette sotto la coperta sul divano. Le dissi che era la mia prima piccola avventura con qualcuno e lei mi confessò di apprezzare più le donne che gli uomini anche se nella sua vita c' erano stati più uomini che donne... le confessai che non sapevo ancora nulla di sesso e che non provavo forte attrazione per quello o quell' altra piuttosto venivo eccitata dalla situazione, come avevo fatto quel giorno coi jeans.

Dopo un po' tornai ad eccitarmi complice anche Franca che mentre parlava mi stuzzicava i capezzoli ed il ventre... "Dai togli i jeans e mettiti nuda" non me lo feci dire due volte... cominciò a baciarmi sulla nuca e a toccarmi ovunque mentre io mi ero appoggiata alo schienale del divano col culetto pronto... "aspetta.. taac!" Franca aveva preso un timbro del convento e me lo aveva stampato per bene sulla chiappa destra facendo ballare tutto il culone! "Ecco fatto, la merce può partire" Scoppiammo a ridere, quel timbro messo lì in maniera così porca mi fece sentire ancor più troia ed ancor più sua!

Franca iniziò a leccarmi il culetto dolcemente, godevo, mi stimolava davanti con la mano e dietro con la lingua... "sei la ragazza più paffuta e dolce che abbia mai incontrato"

mi misi a godere ad alta voce ancora con quella voce matura di prima

"ma sentila come gode, dai che la facciamo venire un' altra volta" disse mentre mi possedeva in entrambi i buchi... Ero talmente eccitata che due dita erano scivolate tranquillamente dentro anche di dietro senza fare troppe storie... Franca mi mangiava tutta, ci baciammo mentre lei mi lavorava per bene, era la mia prima lingua in bocca e la mia prima piccola esperienza anale... "...ah...ah..." mi governò per poco, cedetti subito al piacere estremo perdendo un po' di liquido da davanti, l' orgasmo sembrò arrivare anche nel culetto e fu questa volta se possibile, ancora più intenso.

Da lì in poi io e Franca diventammo amanti segrete per tutta la mia permanenza al convento (fino ai 19 anni quindi...), ci amammo saltuariamente senza che nessuno sospettasse mai di nulla, ci sarebbe molto altro da raccontare e forse lo farò in futuro, sperimentammo parecchio...

Io e Franca ogni tanto ci vediamo ancora (il mio uomo lo sa e nel tempo lo ha accettato, sostenendo di trovare tutto molto eccitante pur non avendo mai voluto "partecipare attivamente", è una situazione strana ...).

Mi rimangono tante foto il più delle quali molto porcelle fatte da lei(e di cui il mio compagno è un grande appassionato...) e i ricordi di quel bellissimo e stranissimo periodo che con il tempo imparai ad apprezzare e a valutare come il più bello della mia vita. Ora insegno all' accademia vicina al convento e passo spessissimo da loro, è come se fosse casa mia. Quando salgo a trovare Franca nella sua stanza, metto sempre dei jeans stretti. Ora purtroppo quelli del racconto non mi entrano più!

 

P.S. Nella foto, che è stata scattata da Franca sono io mentre studio, la qualità è quella che è visto che è stata "ri-fotografata" col telefono. Ero un po' più grandicella rispetto al racconto, notare i famigerati jeans che quasi vogliono esplodere!

Benvenuta cara Silvia. Sei molto brava e, fidati, per chi ama l'erotico non ha molta importanza quante volgarità tu inserisci nella narrazione, il segreto è scrivere bene ed eccitare con storie realistiche ... che danno un bel prurito. E tu ci sei riuscita perfettamente. Complimenti da Giovanna!
Grazie Giovanna mi fa piacere! Beh la mia storia é realistica per il semplice fatto che é tutto vero, questo va a discapito senz' altro della fruibilità, é un erotismo un po' demodé ma a me va bene cosí! È un peccato che non si veda la foto per intero, ho scelto quella proprio perché i capelli mi coprivano il volto e senza essere volgare si vedeva per bene tutta la persona... Non si può fare nulla per sistemarla?
Sarà demodé ma a noi piace tanto. Puoi inviare l'immagine via mail e proviamo a sistemarla. [email protected]
bellissimo racconto, ho imparato molto.. sai è sempre difficile per un maschio pensare come una donna. quando scrive un racconto.
Ciao sono una checca disponibile a farsi trapanare il culo e a fare bocchini con ingoio, anche a domicilio - [email protected]
Silvia,che dire?mi son perso nelle tue parole,un bellissimo racconto e, soprattutto,una bellissima storia..brava brava. La foto è molto molto carina . Ciao da Marco.
Grazie Marco fa piacere sentirselo dire. Spero in futuro di continuare a raccontare quello che accadde in quegli anni straordinari. Per la foto grazie! Ero un bel bocconcino(adesso dovrei mettermi a dieta?) riguardiamo spesso quegli scatti col mio compagno!

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