Dopo qualche istante si ricomposero, mia moglie sembrò riassettarsi i vestiti e poi si rivolse al ciccione in quello che mi parve un insistente atteggiamento di richiesta, finché lui, riluttante, le restituì le mutandine che si era ficcato in tasca.
Per qualche minuto sembrarono presi dalla visione del film, del quale io avevo perduto totalmente il filo. Poi ricominciò il tira e molla. Lui che cercava di attrarla a sé con il braccio che aveva intorno alle sue spalle, lei che resisteva spingendolo via. Lui quindi riprese a carezzarla sul petto e a baciarla sul collo. Ci sapeva fare, il serpente. Perché, sia pur accennando al rifiuto, il busto di mia moglie lentamente si piegava sempre più verso di lui. Come avrete intuito lo scopo della manovra era uno solo. E come io fortemente temevo e dannatamente speravo, maledicendo me stesso, la testa di mia moglie prese a fare su e giù, davanti al torace del vecchio maiale. Non riuscivo a vedere chiaramente cosa stesse facendo, quindi ho allungato la testa. Potevo solo scorgere la parte superiore della sua testa muoversi. Inizialmente è stata una cosa lenta. Notai a un certo punto l'uomo raccogliere e stringerle a coda i folti capelli biondo miele della mia mogliettina. Evidentemente voleva godersi anche la vista della sua boccuccia spalancarsi nello sforzo di accogliere le enormi dimensioni di quella cappella. Il gesto sembrò una carezza amorevole e non mi piaceva. Poi lui allungò le braccia distese sugli schienali ai suoi lati e reclinò la testa all'indietro, l'espressione estasiata della beatitudine fatta persona. Katia continuava ora spontaneamente e con grande impegno, senza nessuna di quelle pause irritanti che ultimamente faceva con me, le rare volte in cui mi accontentava. Anzi, il ritmo era sempre più accelerato e il movimento sempre più ampio, segno che accoglieva quel membro imponente sempre più a fondo, nella sua gola. Poi sollevò le mani, con le quali aveva fino allora dato adeguato sostegno alle labbra nello stimolare quel cazzo fuori misura e si aggrappò con la destra alla spalla di lui, con l'altra alla spalliera della poltrona davanti. Assistetti con gli occhi sgranati al pompino più sfegatato mai visto in vita mia. La struggente gelosia fu travolta dalla sorpresa che provavo e, devo dirlo, dall'ammirazione ne confronti di quel lato scatenato e selvaggio, che per più di 20 anni mia moglie aveva tenuto nascosto a me e forse anche a se stessa. Poi la testa si liberò in alto di scatto, la bocca spalancata ed io ansimai nel vederne l'espressione stravolta. A giudicare dal modo in cui si passò una mano sul muso, la saliva le si stava riversando fuori dalle labbra e stava lottando per respirare. Come fosse riuscita a infilarsi quell'enorme affare in bocca e in gola, figuriamoci a succhiarlo come se fosse un ghiacciolo, era un vero miracolo. Il vecchio grassoccio era dotato come un cavallo. Bastardo!
Katia riprese il lavoro a due mani su quel grande, grosso cazzo mentre prendeva fiato. Sembrava scrutarlo attentamente, inclinando la testa da un lato all'altro, soppesandolo e valutandolo mentre muoveva le mani su e giù per tutta la sua lunghezza. Riuscivo persino a vedere il movimento a vortice del suo polso quando con le dita raggiungeva la cappella, terminando la corsa verso l'alto con un gesto aggraziato, prima di ricadere giù lungo il grosso fusto. E poi si chinò di nuovo su di esso, facendo scivolare quell'enorme cazzo dentro la sua bocca delicata, oltre le labbra provocanti e fino in fondo alla gola. Ansimai. Lo stava facendo volentieri, con tutta se stessa. Il vecchio le appoggiò una mano sulla nuca, ma solo per accompagnarla, come una carezza amorevole e senza esercitare alcuna pressione.
Poi il ciccione iniziò a traballare dagli spasmi, capii che stava per esplodere. Sapevo come si sentiva. Ricordai che mia moglie, in un lontano passato, aveva fatto anche a me dei pompini di prima classe. Vidi entrambe le sue mani serrarsi strettamente sulla testa di mia moglie, adesso la stava visibilmente scopando la bocca. Vigliacco!
A questa mossa Katia tentò di reagire. Gli colpiva il petto cercando di districarsi dalla sua presa. Ma il vecchietto grasso era sorprendentemente forte e i suoi tentativi non approdarono a nulla. Vidi il corpo di Katia irrigidirsi mentre il tipaccio dava un'ultima spinta drammatica e dinamica verso l'alto con i fianchi. La teneva fermamente giù stringendole i capelli mentre pompava il suo seme nella bocca di mia moglie e a giudicare dalla quantità di cazzo che aveva infilato dentro, anche in fondo alla sua gola. Katia iniziò a presentare movimenti convulsi e io supposi che non avesse altra scelta che ingoiare quella sua appiccicosa sborra bianca. Non aveva mai ingoiato il mio sperma, quindi questa fu per lei la prima volta.
Alla fine il vecchio rilasciò la sua forte presa sulla testa di mia moglie. Lei si chinò su un fianco e potei vederla sputare quello che poteva. Lo sguardo sul suo viso diceva tutto. Non era contenta. Per niente contenta. Potevo vedere la rabbia scritta su tutto il suo bel visino mentre lo sferzata verbalmente. L'uomo grassoccio aveva invece uno sguardo placido che pareva dire: “Sticazzi!”
Era finita. Lottando per domare a fatica la mia eccitazione, ho rimesso in fretta il mio cazzo ancora palpitante dentro gli slip e mi sono chiuso i pantaloni. Ho visto Katia che recuperato il reggiseno stava cercando di rimetterlo. Il porco glielo stava rendendo difficile, poiché aveva ripreso a palparle le tette. Impressionante! Alla fine lei gli diede una pacca sulla mano, ma non prima che potessi vedere che le stava tirando di nuovo i capezzoli che ora erano potentemente ingrossati. Un segno sicuro che la sua figa era inzuppata e bruciava dalla voglia di essere scopata.
Non c'era più tempo. Il film stava finendo e la gente si stava già alzando e si preparava ad uscire. Un pensiero malato entrò nella mia testa mentre mi facevo rapidamente strada attraverso l'uscita. Ho aspettato sulla porta fino a quando non li ho visti alzarsi per andarsene, poi ho tirato fuori il cellulare e le ho inviato un messaggio: “Mi dispiace tesoro, non sono potuto tornare abbastanza in fretta. Ho avuto un incidente con quella maledetta diarrea e sono dovuto passare da casa a lavarmi. Ci vediamo al più presto al parcheggio del cinema. Stesso posto.”
---------segue----------
Enrico
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