Storia a Episodi - EPISODIO 2

  • Scritto da mr Wilson il 15/05/2020 - 16:42
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LA VISTA DEL SESSO

É stata una giornata molto intensa, quella che si sta appena concludendo. Adesso siamo in auto, Alice ed io, sulla strada di casa. A parte la mattinata di lavoro in ufficio con le solite problematiche, nel pomeriggio ci siamo incontrati in centro per fare un po' di shopping. Io adoro fare shopping con Alice. Si lo so che sono un uomo poco consueto e diverso dalla maggior parte degli altri uomini che invece detestano andare in giro per negozi con la propria compagna ma personalmente trovo molto divertente farlo con Alice. Mi piace darle consigli sulle cose che prova e lei si fida molto dei miei gusti quindi l'aiuto a scegliere i modelli e i colori dei capi di abbigliamento da provare. Poi l'accompagno nei camerini e giudico il defilé che improvvisa per me. Poi per strada voglio portare io tutti i pacchi perché adoro guardarla camminare sui suoi spettacolari tacchi, libera da ogni peso o altro impedimento. Mi attardo volutamente di qualche passo per vederla camminare da sola, mentre guarda le vetrine dei negozi e cogliere gli sguardi degli uomini che la incontrano. Mi piace guardare le espressioni compiaciute che fanno nel vederla così libera e bella e anche se lei non da tanta importanza a questi suoi ammiratori, sono sicuro che le piace sapersi ammirata e apprezzata. La fa sentire più sicura di se e più bella. Una cosa che detesta a morte, sono gli apprezzamenti ad alta voce che i soliti maleducati, le rivolgono senza rispetto... allora si rivolge a me e infastidita mi rimprovera di non starle vicino in modo da dissuadere certi cafoni... io le chiedo scusa, le do un bacio rassicurante e ricomincio il giochino... Stasera poi, dopo lo shopping, ci siamo fermati in un lounge bar del centro storico, famoso per degli aperitivi abbondanti che vanno di moda con il nome di aperi-cena... in pratica una cena a base di stuzzichini vari. Abbiamo incontrato degli amici, parlato del più e del meno e adesso stiamo tornando a casa stanchi esausti.

Sotto casa, noto lo scooter della pizzeria. Qualcuno ha ordinato la pizza a domicilio. L'ascensore arriva al nostro piano, usciamo e vedo il ragazzo della pizzeria in attesa davanti alla porta di Mirko. Il ragazzo bussa al campanello e si sente la voce di Mirko che urla dall'interno "arrivo!.... un attimo...." Poi si apre la porta e appare Mirko bagnato e seminudo con un telo da bagno bianco avvolto intorno ai fianchi come una gonna. Noi siamo davanti alla nostra porta e io, distratto dai due, fatico un po' a infilare la chiave nella toppa. Il ragazzo dice il prezzo da pagare a Mirko e gli porge lo scatolo quadrato. Mirko allunga le mani e in quel momento perde la presa del telo e rimane nudo di fronte al ragazzo che non sa cosa fare. Mirko ha le due mani impegnate e anche lui rimane impacciato senza muoversi, guarda me, guarda Alice, guarda il ragazzo della pizzeria, prova a ridargli lo scatolo ma anche lui ha le mani impegnate dai soldi e lo scontrino e non reagisce. Guardo Alice e mi accorgo che anche lei è rimasta di stucco a fissare il siparietto improvvisato dai due maldestri ragazzi e non sa se ridere o voltarsi e nell'indecisione rimane immobile. Li guardo anche io e il mio sguardo viene catturato da ciò che a Mirko copriva con il telo bianco. Noto che il suo pene è floscio ma non ritirato dentro di se come fa il mio quando sono bagnato e sento freddo. Rivolto verso la coscia destra, mi colpisce per il suo spessore e il senso di robustezza, sembra un pesante batacchio adagiato sui testicoli grossi come kiwi. Il glande è quasi del tutto scoperto, di colore rosa più chiaro rispetto alla pelle dell'asta per cui deduco che il giovane pompiere prende il sole integrale se non addirittura fa le lampade... anche il resto del fisico è notevole. Il ventre è pressoché piatto e sono ben evidenti le due fosse inguinali che delimitano il pube e scendono dai muscoli addominali scolpiti come il ventre di una tartaruga. Nonostante fossi assorto dai miei pensieri, riesco a infilare la chiave e apro la porta. Entro con tutti i pacchetti dello shopping che appoggio su una sedia all'ingresso poi mi volto verso Alice che è ancora sull'uscio a contemplare il fisico del vicino e la sveglio dai suoi sogni: "Allora, Alice?... finito lo spettacolo?" Alice sobbalza come se fosse stata svegliata improvvisamente da un sogno. Con lo sguardo basso entra in casa dicendo sottovoce: "cos'hai da urlare? stupido!" .

Prendo i pacchi e le borse della spesa e li porto in camera da letto. Alice è corsa in bagno per mettersi comoda e anche io tolgo giacca e cravatta e mi metto comodo in soggiorno a guardare la TV. Sono preso dalle notizie del telegiornale serale e non mi accorgo che Alice è ricomparsa silenziosamente in soggiorno con il suo portatile. La vedo assorta nella lettura della sua casella di posta e i messaggi che ha ricevuto. Per alcuni scrive una risposta, altri li apre e li richiude senza interesse poi chiude il PC, si alza svogliatamente e mi dice "io vado a letto, sono stanchissima"... le rispondo senza indugio: "Si, cara, guardo ancora un po' la TV e poi ti raggiungo"... Il telegiornale è finito, aspetto ancora qualche minuto e poi vado in cucina a bere un po' d'acqua. Passo davanti alla camera da letto che ha la porta socchiusa e da cui fuoriesce solo il chiarore del lume sul comodino. Il mio sguardo distratto verso il letto è improvvisamente catturato da qualcosa di strano e interessante al tempo stesso... Alice è distesa sul letto, il cuscino appoggiato alla spalliera le tiene alta la testa, il busto disteso con le gambe divaricate e le ginocchia piegate con i piedi puntati sul letto. Quello che trovo strano sono i movimenti lenti e ritmati che fa... gli occhi sono chiusi per cui non può vedermi e il volume della TV copre i rumori che faccio nell'avvicinarmi per spiare meglio da vicino. Ora la vedo meglio, la mano destra è infilata nelle mutandine mentre la sinistra sta rovistando qualcosa sotto la maglietta. La bocca socchiusa lascia intravedere la punta della lingua con cui si inumidisce le labbra. È bellissima, il corpo freme e il ritmo della mano destra aumenta vertiginosamente. So bene cosa sta facendo e cosa sta provando. Quello che ignoro è cosa sta sognando! Mi accorgo di avere un'erezione ma non mi azzardo a toccarmi... combinerei un macello se lo tirassi fuori adesso e lo toccassi... non riuscirei a trattenermi e imbratterei il soggiorno. Vado in cucina a bere, spengo la TV e raggiungo Alice in camera. Adesso è composta e distesa sul letto normalmente. Probabilmente, sentendomi arrivare, si è ricomposta segno che ciò che stava facendo qualche minuto fa, le procura imbarazzo ma è strano perché tra di noi c'è sempre stato poco pudore, soprattutto per il sesso. Penso che ciò di cui si vergogni sia piuttosto la fantasia che stava facendo e non tanto il masturbarsi in se... Mi distendo al suo fianco ma non ho affatto sonno e non mi sento per niente stanco. Rivedo l'immagine di mia moglie che godeva come una pazza pochi minuti fa e questo mi procura un'altra erezione... Penso che adesso avrà la fica fradicia di umori e che probabilmente ho interrotto un suo momento piacevole e questo mi fa star male... adoro la fica di mia moglie, sono goloso del suo succo e amo saperla godere quindi ritengo che non posso assolutamente stare fermo... le accarezzo i capelli, lei gradisce; passo la mano sul suo volto, lei la bacia; mi volto verso di lei e accenno una carezza sul suo seno libero sotto la maglietta, lei non mi respinge, ha i capezzoli duri. Balzo in ginocchio di fianco a lei e la bacio sul collo, lei rimane ferma ma sento che le mie iniziative non le danno noia, del resto me l'avrebbe detto senza giri di parole e per questo l'adoro. Scendo un po' più giù, scosto il lembo basso della maglietta e le deposito un bacio leggero sullo stomaco... rimango con le labbra appoggiate alla sua pelle e aspiro il suo profumo. Aspetto che mi cacci da quella zona ma la sua reazione invece è invitante... mi accarezza la testa e questo era il segnale che desideravo; significa che posso procedere ed essere più intraprendente quindi abbasso l'elastico dei pantaloni fino alle caviglie e lo sfilo poi mi inginocchio in mezzo alle sue gambe e affondo la testa tra le sue gambe. La sua fichetta è bagnata come immaginavo. Il suo odore mi invade le narici e mi inebria il cervello. La bacio e la lecco un po' dappertutto prima di procedere a leccarla come merita e come stava aspettando. Avrà goduto almeno due volte per come è calda e infiammata. Avrei voglia di sapere cosa stava fantasticando ma temo di rovinare tutto... del resto ho la netta sensazione che quella fantasia non l'abbia abbandonata. Sempre leccando a fondo, alzo gli occhi per guardarla e la vedo di nuovo assorta nel suo sogno e non m'importa più nulla di ciò che sta fantasticando. La voglio far godere più che posso perché mi piace troppo sentirla godere nella mia bocca. Adesso la sento più calda, qualcosa di sconvolgente sta per accadere nel suo cervello e credo che fra qualche secondo pervaderà tutto il suo corpo. Mi preparo mentalmente e insisto con la punta della lingua dove so che le fa più effetto. Inizia a tremare, mugola qualcosa di sconnesso, si contorce un po' e poi parte a razzo... fortuna che mi ero preparato. Sembra un cavallo imbizzarrito, salta dal letto con il bacino cercando di divincolarsi dalla mia presa ma io la trattengo più che posso e insisto impietoso con la lingua a leccare le parti più sensibili. Mi sento un boia ma so che se provassi un minimo di pietà per lei, lasciando la presa, mi odierebbe a morte (e a ragione) allora resisto ai suoi balzi. Il suo corpo è in preda agli spasmi di un orgasmo fantastico e sento la bocca invasa dal suo piacere e man mano che gode, mi affoga con il suo liquido corporeo dolce- amaro e lentamente si rilassa e si calma. Adesso sono veramente felice e soddisfatto. Mi sento il suo maschio anche se molto probabilmente, nelle immagini della fantasia che l'hanno fatta godere, non c'ero io o almeno non SOLO io... ma non mi importa più adesso... A un tratto mi sento afferrare per i capelli e mi costringe a ribaltarmi sulla schiena. Con un balzo felino, Alice mi monta a cavalcioni sulla faccia e in un baleno mi tappa la bocca con la fica. Sono sottomesso al volere della mia meravigliosa femmina che come una cowgirl cavalca il suo puledro. Adesso è lei che decide dove devo leccare. Le sue cosce strette intorno alle orecchie non mi fanno percepire del tutto chiaramente cosa sta mormorando. Sono un misto di incitazioni e imprecazioni. Sembrano rivolte a me ma evocano qualcun altro che, a suo dire colpevolmente, non c'è adesso a darle piacere e la cosa la rende nervosissima. Mi afferra la testa dai capelli e guida la mia bocca dove vuole lei. Io eseguo tutto senza opporre resistenza perché questo è il suo momento e io non esisto. Ringrazio dio per avermi dato in dote una buona lingua e ringrazio le mie donne precedenti che mi hanno insegnato a leccare bene una fica. Alice è di nuovo in preda agli spasmi ma questa volta non sembra voler scappare dalla mia bocca e dalla mia lingua e in pochi secondi sono costretto a bere tutto quello che mi sta riversando in bocca, per non affogare... Rimane dritta un po' e poi crolla letteralmente al mio fianco, esausta e madida di sudore. Il suo respiro è ancora un po' affannato ma trova il fiato e la forza per dirmi... "amore mio, sei un bastardo!... mi hai stremata. Adesso però se devi arrivare, vai a finirti da solo in bagno. Io non ho più le forze per far nulla. Scusami ma adesso voglio solo dormire..."

Bel racconto. Ciao.

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