Sul bus della perversione

  • Scritto da Gilda il 23/07/2022 - 03:20
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Eccolo là, finalmente era arrivato dopo qualche minuto di ritardo, il numero 13 che mi avrebbe riportata a casa. Seppur indossavo solo una veste leggera , stavo crepando dal caldo , ma meno male il bus era arrivato così salendo mi rinfrescai subito con l'aria condizionata. Mi avvicinai all'autista , preferivo stare in piedi e farmi due chiacchiere con lui , che sedermi e attaccare la mia pelle sudata sulle sedie bollenti e scomode del bus. L'autista già lo conoscevo, era un ex compagno di università quindi, mi mettevo a chiacchierare con piacere. Lui mi chiese con un bellissimo sorriso cosa ci facevo già a quell'ora in giro, sapeva che ero in ferie , ed io risposi che ero appena stata da una mia amica a farmi la ceretta. Davanti ai suoi occhi girai su me stessa svolazzando il mio vestitino e facendo notare le mie gambe tutte belle pulite da ogni peluzzo. L'autista arrossì un po', poi capì il motivo. Fui molto , molto sconsiderata e sfacciata. Praticamente non indossavo nulla sotto. L'autista fermo al semaforo aveva notato la mia libertà facendo nello stesso tempo i complimenti. 
Pensai per cosa? Complimenti per il mio fisico, o anche per la mia fica pelosa bene in vista? 
Sfacciatamente entrai nel discorso perché ero curiosa di conoscere suoi pensieri e pareri. 
Mi avvicinai di più a lui mentre guidava e piano piano mi alzai un po' la veste mettendo su uno scalino il piede . Aprendo un bel po' le cosce praticamente la mia fica nuda e pelosa ora la teneva quasi sotto al naso. La sua faccia disse tutto. Poi tra il cambio e lo sterzo , la sua mano destra cominció ad accarezzare la mia coscia , fino all'inguine per poi sentire il boschetto. I brividi intensi con quell'aria molto fresca del condizionatore che saliva su tutto il mio corpo da sotto, rendeva tutto ancora più eccitante. Gli Dissi senza peli sulla lingua che quell'aria fresca mi stava asciugando tutto il sudore della patata e i suoi sguardi rendevano sempre più duri i miei capezzoli. Lui guidava e accarezzava . Io estasiavo e sudavo interiormente. Cominciò a toccarmi bene lì sotto dopo che io mi ero avvicinata ancor più a lui e gli avevo fatto segno che aveva il permesso . Mentre mi accarezzava dentro mi sentivo sempre più vogliosa. 
Nel frattempo erano saliti due ragazzi che vedendomi senza slip si avvicinarono da dietro e cominciarono a palparmi il culo , non dissi nulla e continuai a farmi masturbare dall'autista che dopo alcuni minuti si accorse dei due ragazzi. Mi piaceva eccome . Soprattutto lui che si eccitava ancora più vedendomi così disinibita e porca con due ragazzi in pubblico. Capì che non era la prima volta probabile che lo facevo con i giovani e anche in pubblico. Mi cominciò a guardare diversamente e a parlarmi diversamente. Mentre mi masturbava mi chiamò vacca, mignotta e la cosa mi eccitava. Soprattutto quando davanti a lui preso in mano i due cazzi dei giovani e li segavo mentre uno mi palpava e succhiava la mammella e l'altro mi succhiava l'ano facendomi sentire bene il suo naso che si strusciava tra le mie chiappe sudate e quella lingua che usciva dal mio buco del culo ed entrava nella mia passera pelosa e in carne bagnata sia di mio umore che di sudore. 
Li segavo , strofinavo e solleticavo le palle di tutti e tre e li feci schizzare . Facevano a turno . Si, a turno tutti e tre perché l'autista ormai aveva finito il suo e si era accostato in una sosta dove passano pochissime auto. Facevano a turno dentro me , mettendomi a pecorina li facevo impazzire . Continuavano eccitati a dirmi che ero una vacca , che sembravo la loro zia , che dovevo farmi chiavare anche da altri dai loro amici o anche da sconosciuti che dovevo essere la loro nuova mignotta usa e getta . Io Venni come una maiale e feci anche un bel zampillo di piscio . Bagnai tutto il corridoio del bus. Sentivo i loro cazzi pulsare e venire sul mio corpo nudo. Sul mio seno e sui miei capezzoli duri che tiravano forte facendomi urlare a squarciagola. Mi piace a essere trattata così da sconosciuti in modo libero e in pubblico come facevano una volta i selvaggi , quando si viveva in mezzo alla vegetazione e agli animali. 
È così fu il giorno dopo. Sullo stesso bus con lo stesso autista innamorato di me e vittima di questa corsa perversa. 
Lui guidava ed io mi misi in mezzo al corridoio del bus in piedi in posizione vitruviana facendomi vedere ben bene da lui nel retrovisore.  Gambe e braccia aperte e i giovani e vecchi che man mano mi palpavano tutti alla vista del mio culo nudo . Io li che mi facevo violare il corpo , e nel frattempo non perdevo di vista il mio autista che mentre guidava non si perdeva una scena e si masturbava sotto lo sterzo mentre facevo la mignotta con chiunque  lì sul bus . 

 

...sempre eccitante, mi piacerebbe fossi la mia vacca
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