Una cosa che voglio confessarvi , è un qualcosa che non si impara a scuola , non si impara a casa ma per strada , esattamente sul posto di lavoro.
Io ora faccio un altro lavoro ma anni e anni fa lavoravo in un bar. Facevo un po' di tutto , cameriera, lavapiatti ma ero brava anche dietro al bancone per servire cocktail e altro.
Mi trovavo bene , anche sul posto di lavoro con i capi e le colleghe ma dopo qualche anno decisi di andare via.
All'inizio mi piacevano i complimenti, anche più accesi col passare del tempo, poi cominciarono gli sguardi fissi ammiccanti da perversi , fino poi alle palpeggiate .
Non ero una bellezza , un po' meno curvy e come vi ho detto qualche anno in meno ; circa venti.
Quel che ricordo è che la maggior parte delle cosette che feci e che mi fecero era con dei anzianotti , ben messi alcuni anche .
Quando io cameriera andavo al tavolo , lasciando la consumazione, davo subito le spalle per tornare dietro al bancone , sentivo le mani sul culo. Oppure quando lavavo i piatti, le mani si intrufolavano nella mia camicetta o t shirt aperta . Si, non indossavo il reggiseno ma da sopra non si intravedeva nulla. A meno che non mi si faceva eccitare. Dicevo che alcuni di questi porci allungavano le mani . All'inizio non mi piaceva , dopo mesi e mesi alcuni di loro ben messi mi facevano bagnare , e non poco. Le mani dietro al bancone quando rimanevo sola senza clienti, si fa per dire . Perché rimanevano altri tipi di clienti che, anche quando rimaneva solo una cliente ai tavolini fuori, io l'altro "cliente" lo portavo dietro in bagno oppure nella cucina e lo facevo schizzare come un bambino. Ai vecchietti piace molto la.morbidezza mi accorsi. Si aggrappavano ai miei seni già grandicelli e al mio sedere . Quando lavavo i piatti uno di loro stava spesso a terra dietro di me per succhiamela sotto la veste . Impazzivo , anche adesso mi bagno soprattutto quando ripenso che mentre il vecchietto mi infilava bene dentro la passera la sua lingua , io parlavo e facevo il caffè ad un ragazzo .
Per molto tempo è durata questa situazione, per alcuni vecchi e non solo, ormai si era sparsa la voce che ero la barista vacca della città. Che adoravo i cazzi dei vecchi e che mi piaceva dare piacere e badare in un certo modo ai vecchi maritini insoddisfatti delle loro mogli . Qualche volta mi trovavo anche dei ragazzini che mi scrutavano sotto la gonna o che mi scrivevano bigliettini volgari . Ma se dovevo continuare a fare la troia e a lavorare dovevo succhiare cazzi ai vecchietti e poi soprattutto al mio datore di lavoro .
Perché ho lasciato? Perché quelle voci non mi piacevano . Adoravo fare la porca con loro ma quelle voci mi disturbavano e davano problemi più gravi del previsto .
Comunque due volte mi son davvero divertita e ho goduto davanti a loro .
La prima quando mi son trovata dietro al bancone a bar chiuso con uno dietro a incularmi e l'altro a tirarmi forte i capezzoli immergendomeli nella schiuma del cappuccino . Adoravo che li immergeva nel bicchierone e li leccava e succhiava piano piano spolpando i miei duri capezzoloni. L'altro mi penetrava prima nel sedere e poi nella vagina . Ovviamente col preservativo. La loro età? Tra i sessanta e i settanta .
La seconda volta, quando in bagno , nel didietro del bar mi feci succhiare il punto e gli pisciai in bocca su sua richiesta . Fu bellissimo .
Avrei voluto fare una gangbang e ora di sicuro l avrei fatta , perché per certe cose non trovavo il coraggio. Anche se ero già una bella e morbida vaccona da monta.
Rifarei tutto ? Ovvio che a quell'età no. Ma adesso si eccome . Anche di più. Un tempo no. Non lo rifarei perché anche se ho goduto tanto , ho sofferto molto e molto di più . Non per qualcosa che mi facevano loro durante i rapporti . Per quelle voci . E per altro schifo che io e le persone che conoscevo hanno dovuto subire.
littledickperv
oristano
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