Era così plausibile, così normale. Un tempo era capitato a me. Quelle voglie erano capitate a me . Tutto iniziato con la curiosità, il vedere , il provare. E quella sensazione che una volta arrivata non va più via.
PIccoli segnali , li vidi già quando mi chiedeva ancora di esser lavato da me, o se volevo esser aiutata in bagno per passare la spugna dietro la schiena . L'altro segnale era , la scoperta più volte del suo sperma sul mio intimo. Quando prendevo la roba sporca nel cesto per depositarli nella lavatrice , trovavo spesso le mie mutandine più sporche del previsto. E alcune volte ancora con lo sperma suo fresco e tiepido. Ammetto di averlo leccato e di essermi bagnata . Ma poi era finita lì la cosa.
Quando un giorno lo sentivo ansimare forte, mi accasciai dietro la porta della sua stanza e dal buco della serratura lo vidi. Vedevo perfettamente lui che si masturbava e il suo sguardo perso nella perversione , nella depravazione. Mentre bisbigliava : "mamma, ooh mamma ti voglio, mi piaci tanto". E il suo pene eretto che schizzava tutto a terra. Io bloccata , ferma dietro la porta , accasciata con il dito nelle mutandine che mi faceva impazzire. Che si muoveva e mi faceva pulsare tutto il mio corpo. In quell'istante sentivo di tornare indietro di anni e anni, quando ero piccola e spiavo mamma e papà quando scopavano. E il mio desiderio era di aggiungermi a loro e provae piacere nel leccare sia ovviamente lui che chi mi aveva partorito.
Ormai avevo ricevuto la conferma . Lui mi desiderava . Si masturbava su di me, pensandomi nuda e chissà quale altra magnifica oscenità.
Una mattina che andò a scuola , entrai a curiosare come non mai nella sua camera. Mi misi anche a vedere nel suo computer e , tombola!
Sotto al materasso trovai una rivista porno grafica di "mamme in calore". E nel suo computer trovai cose ancor migliori.
Tanti video di cartoni o cosiddetti hentai. Li misi a vedere , avevo tempo. Mio marito lavorava tutto il giorno, mio figlio tornava all ora di pranzo. Mi misi con calma a vedere alcuni di questi hentai , erano non solo disegnati benissimo ma erwno eccitantissimi. Una passione che abbiamo in comune, io e mio figlio è il mondo giapponese dei manga e anime . Molte volte lo accompagno alle fiere. E alcun volte anche io mi travesto da personaggi tipo Lady Oscar , Lamù e Tsunade di Naruto. Lui fa sempre il gelosone . Non gli va che altri ragazzi mi guardano o fissano i miei seni prosperosi. Una madre lo sa.
in quell'istante mentre guardavo quel video hentai nel computer di mio figlio , cominciai a masturbarmi. Per farlo presi il fodero della spada del mio pargoletto. E cominciai all'inizio a strusciarla sulla mia fica piena di peli e bagnata ma poi subito cominciai anche a penetrarmi . Era un fodero corto, perché faceva partedi quelle katane corte dove i samurai facevano harakiri. Il fodero mi dava piacere ma mai come i personaggi di quel video. Una madre che si masturbava in una radura e veniva beccata da due suoi figli . E poi tutti e tre facevano le cose più sconce . Nel frattempo pensavo a mio figlio anche . Lui, qui seduto davanti al computer che mentre guarda e si masturba , immagina me .
inutile dirvi che ho avuto subito l'orgasmo. Tutto ciò mi aveva reso matta e calda pienamente. Dopo aver pulito il fodero per bene e spento il computer tornai nelle mie faccende domestiche.
A pranzo, quando tornò da scuola , a tavola soli, noi due . Io lo guardavo e lui anche incrociava lo sguardo. Io ero eccitata e pronta per qualunque cosa. Mi ero fatta trovare con una camicetta bianca , con i primi bottoni aperti e il seno che si notava visibilmente . Sotto , non avevo il reggiseno e i miri capezzoli turgidissimi che sembravano due biglie si notavano perfettamente sotto la camicia.
Il mio cucciolo con una mano manteneva la posata e mangiava ma con l'altra si toccava l'uccello . Finito il mio piatto mi alzai e mentre armeggiavo con le pentole mi chinai in avanti verso il forno. Lo feci sperando ce lui si accorse che sott la gonna ero senza slip. Me ne accorsi perfettamente dopo qualche minuto , aveva il viso febbricitante. Era tutto rosso e mi chiese se poteva andare un attimo in bagno. Io gli dissi di no. Doveva almeno finire il primo piatto. Poi accarezzandogli la fronte e il collo ciesi se stava male , da dietro gli accarezzai il petto nella magliettina. Gli toccai i capezzoli e le mie dita le lasciai qualche minuto lì. Mentre lo baciai sul collo e sulla guancia la mia mano destra aveva irrigidito perfettamente i suoi capezzoli. La mano sinistra invece era in mezzo alle mie cosce , ero al lavoro , mi stavo masturbando come una maiala soprattutto da quando lui cominciò ad ansimare e gli vidi la cappella tutta pienotta grossa e rossa fuori dal jeans. Gli accarezzai anche quella e lui mentre cercava di parlare , tremava con le labbra. Respirava a fatica e io gli misi la mia lingua in bocca . Succhiavo la sua lingua e gli facevo sentire la mia come erano succosa e grande. Nella sua manina destra gli misi un mio seno caldo e sodo, del quale lui cominciò a tirarmi,a girare il mio capezzolo turgidissimi.come non mai. L'altra manina sua , feci scegliere a lui. Mi misi di spalle , mi scoprì le grosse paffute natiche e leggermente chinata in avanti con entrambi i buchi che mi si vedevano dissi:" scegli tu dove infilare l'altra mano , e poi dove il tuo naso con il resto della tua faccia. "
Ero bollente. Lui, mentre ripeteva più volte "mamma, mamma , mamma" , mi massaggiò prima per bene le natiche baciandomele , mordendomele; poi infilò la faccia in mezzo facendomi sentire il suo naso sul.buco del culo e la sua lingua che penetrava la mia fica . Nel frattempo lo masturbavo e quando mi venne tutto sperma caldo sulla.mano e sul.braccio , mi chiese scusa . Non voleva sporcarmi tutta . Ma io desideravo proprio tutto ciò e mentre gli accarezzavo il viso e ci guardammo dritti negli occhi mentre lui ansimava ancora per l'orgasmo, mi girai appoggiandomi al tavolo e dissi " penetrami mentre ha ancora l'uccello duro e colante . " Lui lo fece. Io ero estasiata , era un qualcosa che non aveva parole che non volevo finisse mai.
Ovviamente ci riposammo, anzi crollammo e poi ci preparammo due enorme coppe di gelato. Le gustammo in pace e in libertà in salotto seduti sul divano , lui col pene di fuori ancora voglioso ed eretto, ed io tutta nuda col suo sperma asciugato sul mio seno . Mi chiese come avevo fatto a capire e cosa lui aveva sbagliato .
lo guardai fisso negli occhi dopo aver mangiato l'ultimo cucchiaio di gelato e dissi con un tono seducente e voglioso : "figliolo, tesoro mio, una madre lo sa". E glielo presi in bocca per riceverla questa volta tutta in gola .
Il signor John
Gilda
Gilda
Mustang
Mariuccia
Alessio
DOTTO
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