Al suo risveglio, Alex entro in cucina dove la madre stava sistemando alcuni piatti della sera prima
“buongiorno mamma”
“ehi Alex tesoro, buongiorno. Dormito bene amore?”
“sì mamma sì...” disse stirandosi e mettendosi seduto al tavolino che dava sul muro
“a che ora avete finito di lavorare ieri?”
“alle 2:00 mamma...”
“ma oggi devi andare all'Università?”
“no oggi no, vado con gli amici al campo; abbiamo una partita che avevamo organizzato da tempo”
“ah capito, però dopo che torni passa in frutteria così ci aiuti ok?”
“capirai, sempre io”
“dai su...” ed Ines si girò dando a suo figlio caffè e latte con i biscotti
“grazie”
“lo sai tesoro, se non ci aiutate voi in frutteria...”
“si ma io sempre. Mi avete forse messo a lavorare?”
“tesoro in famiglia ci si aiuta o no?”
“sì ci si aiuta sì, sempre il solito pilotto mamma”
“amore non è “il solito pilotto”, è che tu aiuti, mamma ti aiuta. Ci si aiuta tutti quanti. Così è una famiglia, o no?”
“sì ma quando sono rientrato ieri seri col cavolo che mi hai aiutato...”
“ma tesoro di mamma io dormivo, non è che mi potevi certo venire a svegliare per...”
“potevi almeno aspettarmi”
“ma se ogni volta fai orari sballati. E poi mamma si sveglia sempre prima di voi, quindi ad una certa ora avrò anche sonno, no?”
“sì va bene mamma” disse Alex come a finire la conversazione.
Ines si avvicinò a suo figlio
“lo sai tesoro che mamma ti aiuta quando è possibile”
“si ma quando ne ho bisogno...”
“ed ora ne hai bisogno?”
Alex guardò la madre
“io ne ho sempre bisogno mamma”
“allora andiamo in camera tua dai”
“mi si fredda qua...”
“allora finisci la colazione, mamma intanto ti aspetta in camera, ok?”
“va bene mamma, grazie”
E così Ines andò nella camera di Alex. Come al solito la camera del ragazzo era tutta in disordine: libri di qua, libri di là, penne di qua, foglio appallottolati di là, un po' in terra, un po' di appunti appiccicati alla parete. Ogni volte che Ines vi entrata si doveva mettere le mani ai capelli
“una vita, anzi due; due vite ci vorrebbero per sistemare questa camera” diceva fra se e se la donna. Schivando questo e quel libro in terra, Ines aprì la persiana della stanza di suo figlio per far filtrare la luce, che oramai salutava il mattino. Sentì la porta della camera chiudersi a chiava non appena aprì le persiane
“sì, c'è un po' di disordine mamma”
“un po'?”
“sì dai, non ricominciare però: la pulirò”
“prima di andare a giocare a calcio?”
“prima della partita, giuro mamma” disse Alex sorridendole
“va bene tesoro”
“è bello il sole su di te mamma”
Ines sorrise al complimento di suo figlio
“grazie principino di casa” lei spesso lo chiamava così.
Alex si avvicinò a sua madre,e una volta giunto accanto a lei le palpò subito il seno
“stai benissimo mamma truccata come ti trucchi, lo sai?”
“lo so tesoro, me lo dici sempre...e chissà come mai?” disse Ines sorridendo, facendosi palpare senza alcun problema i seni da Alex
“e...come mai mamma?”
“chiediamolo a lui” disse Ines facendo mettere seduto sul letto suo figlio. La donna si mise fra le gambe del ragazzo, in ginocchio, facendogli uscire il pene dai boxer. Il pene si presentava barzotto, con l'odore della notte. Il pene di Alex era molto largo, ma di una lunghezza che non superava i 20 cm. Ines sorrise guardando il volto di suo figlio, per poi abbassare la testa e iniziare ad amoreggiare con il glande dello stesso
“mmmhh...sìì mamma”
l'esperta lingua di Ines roteava sul grande glande di Alex, per poi alternare baci a schiocco e piccole succhiate prima di spingere le testa giù per prendere in bocca tutto quel largo palo di carne del figlio
“mmmmhhh....aaaah mammma ....miaaaaa!”
lentamente Ines estrasse il pene del figlio
“non alzare la voce Alex...”
“va bene mamma...scusa...è che..”
“sì, lo so amore,lo so”
e ritornò a prendere il pene di suo figlio in bocca iniziando così a fare un esperto e magistrale pompino. Le mani si reggevano alle gambe di Alex, mentre la testa scorreva senza alcun problema, colma di passione, sul pene del ragazzo. Il rosso intenso del gloss assaporava ogni centimetro di quel palo di carne duro, marmoreo
“mamma....oohh mamma che labbra...ooohh mamma mia...”
Ines estrasse il pene di suo figlio dalla sua bocca, per andare giù e dedicarsi ai testicoli, depilati per via dello sport di Alex. Li baciava, li leccava, li succhiava e di nuovo gli donava poderose leccate come a volerle recidere, per poi succhiarle nuovamente fra gli spasmi di Alex che tentava di non gridare
“mamma....fammi venire mamma ti prego”
“sì tesoro...”
La mamma premurosa riprese in bocca il pene dell'adorato figlio continuando a succhiare con foga
“mmmmhhh ... ooohhh....cavolo mamma...”
ora la donna si aiutava con entrambe le mani, segando e succhiando il membro del ragazzo per agevolare la sua eiaculazione. Sentendo che era al limite, Ines ingoiò tutto il pene fino a strozzarsi per poi ritornare a succhiarlo...
“mmmmm diooooooooooo mmmmammaaaaa !!” Alex schizzò a volontà dentro la bocca di sua madre. Almeno sei schizzi liquidi e copiosi aggrappandosi per gli spasmi alla testa della mamma, quasi stringendola sul pene. Ines rimase in quella posizione cercando di ingoiare l'enorme flusso che suo figlio aveva liberato dai suoi testicoli.
Appena finito di eiaculare, Alex poggiò la schiena al muro accanto al suo letto. Ines continuava invece a tenere il pene del figlio in bocca, cercando di ripulirlo dai suoi liquidi
“oh mamma...Dio mamma che risveglio”
un ultimo bacio, un'ultima succhiata ed un'ultima passata di lingua su tutta l'asta, e la mamma si alzò da quella posizione sedendosi poi accanto a suo figlio
“piaciuto tesoro di mamma?”
“mamma e me lo chiedi? Hai delle labbra...”
“non essere volgare però...”
“no no, dico che hai delle labbra che farebbero resuscitare i morti”
“ahah addirittura?” rise divertita Ines
“certo; ah mamma senti ma...quando torno vengo in frutteria”
“sì tesoro, così ci aiuti”
“me la fai però la spagnola?”
“poi vediamo dai”
“e dai mamma”
“dai su, se si può lo sai che te la faccio” disse Ines alzandosi dal letto
“vai via?”
“sì, vado in negozio Ale, non svegliare i tuoi fratelli ok?”
“va bene mamma”
“a dopo tesoro, buona giornata e buona partita” disse Ines dando un bacio a timbro sulla bocca del figlio
“grazie mamma, speriamo bene”
e così la donna uscì dalla stanza del figlio.
selen
Il signor John
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