Il Ristorante

  • Scritto da PiccolaPops il 06/05/2020 - 15:00
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Ho Scelto io il ristorante, un locale che fa specialità tedesche e il cui arredamento ricordava una taverna anche se un po’ chic.

È quasi estate e fa decisamente caldo, indosso un vestito giallo corto con mezze maniche e degli stivaletti.

Stringo il suo braccio mentre entriamo nel ristorante, il suo amico davanti a noi chiede un tavolo per tre.

Era stata una mia idea conoscerlo di persona e l’idea di farlo davanti a un piatto di buon cibo mi era sembrata la scelta migliore, ora però mi sento un po’ a disagio.

È un bel ragazzo, molto alto, soprattutto in confronto al mio metro e cinquanta, ha la barba ma è molto corta e rifinita, due occhi che mi hanno penetrato al primo sguardo e i capelli scuri leggermente lunghi.

Nella mia mente balena l’immagine di me schiacciata contro un muro con le mie mani tra i suoi capelli scuri e le sue labbra che mi baciano il collo mentre la barba mi pizzica leggermente.

Torno alla realtà mentre una cameriera con un vestito tipo tirolese decisamente corto ci accompagna al nostro tavolo e ci lascia il menù.

Siamo in un angolo del ristorante, posso vedere comodamente tutti i tavoli, a destra ho lui, quell’uomo riccio e biondo che mesi prima mi aveva stregato, a sinistra il suo amico moro.

Inizio a sfogliare il menù mentre con lo sguardo in realtà sto studiando il suo amico, indossa una camicia e si intravedono dei muscoli ben definiti.

Le mie mani passano sul suo petto del moro e sui suoi addominali scendendo verso il basso, con la sua mano mi prende i polsi e me li porta sopra la testa bloccandomi.

“E porti anche due birre, tu cosa vuoi?”

“Un piatto con delle salsicce e dell’acqua, grazie”

Sento i capezzoli duri contro il reggiseno, questa cena sarà un tortura.

Ho voglia di provarci e stuzzicarlo ma non so come possa prenderla il biondo, parlandone mi ha sempre detto che lo avrebbe intrigato vedere come mi sarei comportata con un altro uomo, ma lui è un suo amico e non so se posso osare.

“E così da quanti anni lavorate insieme?”

“Non sono tanti, forse 3, però sai in un’azienda piccola come la nostra è facile fare subito amicizia. Voi da quanto state diciamo insieme?”

Dire che stiamo insieme è più facile che spiegare il nostro rapporto, un rapporto in cui la base è principalmente il sesso, in cui scopare è l’unica cosa che ci importa ma che ultimamente ci sta sfuggendo un po’ di mano e i sentimenti stanno iniziando a bussare alla porta anche se nessuno dei due vuole nulla di serio.

“Diciamo che ci conosciamo da qualche mese. Te invece mi ha detto che sei fidanzato”

La mano dell’uomo alla mia destra passa sulla mia coscia nuda, la sento incandescente, un fuoco mi si accende dentro, i capezzoli li sento ancora più duri ed inizio ad essere bagnata. Vorrei che mi prendesse ora, ho voglia di lui e anche del suo amico.

Ho voglia di godere e non siamo neanche all’inizio della cena.

“Si esatto, stiamo insieme da parecchio e da qualche anno viviamo anche insieme ma non so se è per la convivenza o per altro ma ultimamente non andiamo per niente d’accordo”

Immagino di essere la sua fidanzata, aspettarlo a casa dal lavoro per la cena, lui che entra, mi bacia e poi mi scopa a 90 sul tavolo della cucina, facendo attenzione a non far cadere i piatti.

“Mi spiace. Sono sicura che risolverete, sarà solo un periodo così”

Lascio un bacio veloce sul collo del mio biondo, non mi piacciono le effusioni in pubblico soprattutto se a tavola con altre persone, mi mettono a disagio.

In questo momento però ho bisogno di un contatto con lui o potrei impazzire a continuare a pensare al suo amico e in quanti modi potrebbe penetrarmi e farmi godere.

La cameriera torna e lascia le nostre ordinazioni sul tavolo. La ringrazio e la fisso mentre si allontana, in questo momento vorrei baciare pure lei, sto impazzendo, ho voglia e non riesco a controllare i miei pensieri.

Ho bisogno di allontanarmi un attimo o rischio di saltare addosso a entrambi.

Prendo il cellulare e gli mando un messaggio: vado un attimo in bagno o potrei scoparvi entrambi qui e subito, sto anche facendo un pensierino sulla cameriera…

“Scusate, vado a lavarmi le mani prima di mangiare”

Mi alzo e mi dirigo verso il bagno, chissà se l’uomo moro mi stanno fissando. Vorrei che mi seguisse per prendermi a 90 sui lavandini o mi facesse mettere in ginocchio a succhiargli il cazzo.

Entro in bagno e chiudo la porta, apro la fotocamera del cellulare e lo sistemo sul lavandino, mi tolgo il vestito e lo appendo alla maniglia della porta.

Sono rimasta solo in intimo.

Non mi sembra giusto che l’unica a essere eccitata sia io, faccio delle foto in intimo e gliele invio: è ora di giocare.

Prima di uscire dal bagno mi rimetto il vestito ma non prima di aver tolto tutto l’intimo, nascondo il perizoma in uno stivaletto mentre piego il più possibile il reggiseno per farlo entrare in mano.

Esco dal bagno e torno al tavolo, lui è di spalle ma ha il cellulare in mano, starà ancora vedendo le foto, il suo amico invece mi vede arrivare mentre parla di non so cosa con la forchetta a mezz’aria con un boccone di bistecca.

Riprendo posto e metto nella borsa il reggiseno e il cellulare.

L’uomo a destra mi guarda con sguardo complice ed eccitato, allungo la mano sulle sue gambe e poi distrattamente, quasi per errore, l’appoggio sul suo cavallo, posso sentire la sua erezione al di sotto dei jeans.

“Tu invece cosa fai nella vita?”

Taglio un pezzo della mia salsiccia e la porto alla bocca, invece di mangiare vorrei una salsiccia vera da succhiare.

“Sto ancora studiando, ho deciso di fare infermieristica, sai mi piace aiutare le persone e soddisfare tutti i loro bisogni”

Sento i capezzoli diventare duri, la sua mano che mi accarezza le cosce, chissà se si sono accorti che sono senza intimo.

Lui prende una patatina dal suo piatto con la mano e me la porta alla bocca. Prendo il suo polso e lo trattengo mentre mastico velocemente la patata. Quando ho fatto gli lecco le dita infilandole in bocca senza distogliere lo sguardo dal suo amico che mi fissa senza dire nulla.

“Avrai visto molte cose allora. Cosa ti piace di più?”

“Mi piace lavorare con gli uomini, sia come colleghi che come pazienti, sono molto più gentili e io sono molto disponibile con chi si dimostra carino con me”

Mi scosta i capelli, un suo bacio sul collo, mi morde il lobo dell’orecchio.

“Gioca”

Il suo sussurro nell’orecchio mi provoca un brivido lungo la schiena, sento le cosce che si stanno bagnando e i capezzoli diventare duri.

Mi ha dato il permesso di provocare il suo amico moro e vorrei alzarmi e mettermi subito sulle gambe di quest’ultimo per cavalcarlo, ma siamo in un ristorante circondati da persone e sto ancora prendendo confidenza.

Lui si è accorto che sono senza reggiseno ma non ha ancora portato la mano così in alto da accorgersi che sono senza mutandine.

Il suo amico vedo che abbassa leggermente lo sguardo, il vestito aderente sul seno schiaccia i capezzoli rendendoli meno visibili ma chiaramente riconoscibili.

Porto il mio sguardo su di lui, chiedendomi per l’ennesima volta come sarà il suo cazzo, come sarebbe prenderlo, averlo in bocca e succhiarlo, che sapore potrebbe avere la sua sborra.

“Penso che tutti gli uomini che ti stanno intorno siano ben lieti di averti accanto”

Mi sono stancata di queste frasette, di queste conversazioni banali, voglio scoparli ora, li voglio entrambi su di me a possedermi e farmi tremare di piacere.

“So che lui ti ha mostrato delle mie foto nuda”

Spalanca gli occhi e li fissa sull’uomo alla mia destra che interviene “Te l’avevo detto che era sfacciata”

“Non ti preoccupare, gliel’ho detto io che se voleva poteva farlo, non mi vergogno, mi piace mostrarmi”

“Sì, le ho viste”

“Beh bene, cosa hai pensato?”

Provo a immaginare cosa ha fatto quando le ha viste, se si è eccitato come lui, se, quando è tornato a casa la sera dalla compagna, si è chiuso in bagno oppure se l’ha posseduta pensando a me e a quelle foto.

“Hai un bel corpo”

Lui ride, la sua mano su di me che va su e giù per la coscia mi sta facendo impazzire, gliela fermo e la porto più su, sotto il vestito, fino a fargli sentire quanto sono eccitata.

La mia mano intanto si è stancata di accarezzargli il cazzo da sopra i jeans e sto provando a slacciarli senza però distogliere lo sguardo dal suo amico.

“Solo questo? Mi aspettavo qualche commento in più”

“Cosa vorresti sapere?”

Sono sotto di lui sul letto, la camera è mezza buia, sono nuda con le sue mani che passano su di me, prende un seno fra le mani e porta il capezzolo alla bocca, gemo a quel contatto mentre stringo i suoi capelli scuri.

“Non lo so. Non posso immaginare cosa ti passa per la testa”

Rimane in silenzio a fissarmi. Io rido

“Va bene, scusami, non volevo metterti in imbarazzo, ti farò un’altra domanda. Dimmi quando mi hai visto qui nel parcheggio cosa hai pensato?”

Passa lo sguardo da me alla persona seduta alla mia destra non sapendo cosa rispondere.

“Sentiti libero di rispondere, non mi offendo per quello che potrai dire”

Le sue dita stanno stringendomi il clitoride e faccio fatica a non gemere, mi fanno malissimo i capezzoli, vorrei che le labbra del suo amico facessero uscire un seno da prendere in bocca.

“Ho pensato che ti avrei voluto vedere di nuovo nuda”

Sono riuscita a slacciare i jeans, intanto lui ha appoggiato il tovagliolo sui pantaloni in modo che la mia mano sia nascosta sotto.

La mancanza del suo contatto, seppur per così poco tempo mi rende famelica.

Inizio ad accarezzargli il cazzo caldo e duro, ho fatto bene a chiedergli di non mettere i boxer.

“Quindi vuoi solo vedermi nuda? Vuoi vedere altre foto mie nuda o vuoi vedermi nuda dal vivo?”

Le sue mani tornano sul mio clitoride più indispettite che mai, lo stringono, lo pizzicano, lo accarezzano, come io gioco col suo amico, lui risponde stuzzicandomi e provocandomi piacere.

Inizio piano a segargli il cazzo per non farmi notare da nessuno, all’ennesimo pizzico al capezzolo mi mordo il labbro e mi appoggio al tavolo con il gomito libero e appoggiando la mano al mento.

“No, non voglio vederti nuda cioè non mi dispiacerebbe ma ora voglio ben altro”

“Tipo?”

Torno ad appoggiarmi con la schiena, mi giro verso di lui che mi sta torturando, mi avvicino al suo collo e lo mordo.

Mentre torno con lo sguardo sul suo amico in attesa di una risposta passo le dita sulla sua cappella bagnata, stuzzicando la zona del frenulo.

Il suo amico non risponde, scruta la mia faccia indeciso su cosa dire.

“Ti pensavo più audace, in questo momento sai a cosa sto pensando? A farmi scopare da voi due su questo tavolo, vorrei il suo cazzo nella mia figa bagnata mentre succhio il tuo. Voglio sapere com’è il tuo cazzo, com’è succhiarlo e vorrei scoprire che sapore hai”

Rimane un attimo a fissarmi, vorrei poter vedere se quelle parole hanno suscitato qualche effetto fisico su di lui e sul suo cazzo ma il tavolo mi nasconde la vista.

Lui ancora non risponde, probabilmente è rimasto scioccato da quello che ho detto.

Il mio biondo invece ha gradito molto quello che gli ho detto, ho sentito il suo cazzo farsi più duro nella mia mano.

“Sai cosa sto facendo ora? Ho la mano sulla sua cappella e ci sto giocando, mentre lui sta masturbandomi”

Lui interviene “Non ti devi preoccupare di dire qualcosa di sbagliato perchè ci sono io, a lei piace provocare e giocare, mi ha chiesto il permesso di giocare con te e gliel’ho dato, si bagna a provocare piacere agli altri soprattutto se c’è il rischio di essere scoperti. È un mio giocattolo ma posso condividerlo, non cambia il fatto che lei sia mia”

Mi stacco da lui e dal suo contatto, spostandogli la mano da me, lo bacio e mi avvicino al suo amico.

“Prima quando sono andata in bagno ho tolto tutto l’intimo, è da quando siamo entrati nel ristorante che ti immagino scoparmi in cento modi diversi, gradirei che mi rispondessi perchè tra due secondi farò cadere il tovagliolo sotto il tavolo, mi inginocchierò tra le tue gambe e ti slaccerò i pantaloni”

Finalmente reagisce.

Porta una mano sulla mia gamba facendola salire lentamente, mi vengono i brividi a quel contatto, sento i capezzoli spingere contro il tessuto del vestito. Si ferma prima di arrivare a sentire quanto sono bagnata

“Sai è da quando ho visto le tue foto che immagino di morderti i capezzoli ed è tutta la sera che penso alle tue labbra intorno al mio cazzo”

Porta la mano verso l’alto, fino a incontrare il mio clitoride, io inizio a fare quello che poco prima stavo facendo con lui, lo accarezzo al di sopra dei pantaloni e posso sentire finalmente la forma del suo cazzo duro.

Intanto prendo la mano della persona alla mia destra e me la porto alla bocca iniziando a succhiare le dita.

Trattengo un gemito mentre il suo amico inizia a muovere le dita avanti e indietro dentro di me.

Dopo qualche minuto lo fermo, poco prima di venire.

“Direi che possiamo continuare questa piacevole conversazione da un’altra parte, se per voi va bene”

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