La mia schiava dev’essere la mia schiava e non la padrona del gioco, quindi se accetta il suo ruolo, lo può fare anche a tempo determinato, ma durante quel tempo dev’essere schiava a tutti gli effetti.
Non è lei a stabilire i suoi limiti ma sono io a scoprirli e a determinarli, valutandoli con la mia sensibilità: non con la sua!
La mia schiava deve abbandonarsi nelle mie mani, perché ha fiducia in me, non per paura e deve accettare senza riserve il mio operato.
La mio schiava dev’essere per me portatrice di gioia e di piacere, e deve darmi gusto, non seccature.
La mia schiava dev’essere sincera e trasparente, per me.
Se un mio ordine la preoccupa deve comunicarlo con dolcezza e discuterne con me, con la dovuta sottomissione, senza mai perdere di vista il nostro rispettivo ruolo.
La mia schiava deve obbedire prontamente e deve godere del suo servirmi.
La mia schiava deve accettare le punizioni e anche di sottostare al mio piacere erotico, assecondando i miei desideri. Se lo voglio, la mia schiava, deve concedermi quelle perversioni che la altre mi negano.
Dal mio canto, non è difficile promettere di essere un padrone intelligente, attento, sempre disposto a salvaguardare i limiti della mia sottoposta, rispettando l’integrità della sua vita normale, quella al di fuori del nostro contratto di assoggettamento.
Post New Comment