Schiava più schiava

  • Scritto da italsex il 16/05/2020 - 16:40
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a porta d’ingresso è socchiusa.

Un ombra minuta si sovrappone con l’uscio e la tua voce rompe sprezzante il silenzio: <>. La ragazza fa un passo. Un tonfo soffocato della porta e in casa ci siete solo tu e Alice.

Sei in cucina, lei si dirige in silenzio verso la sala. Non l’hai ancora vista ma sei sicuro di non sbagliarti

<> dici divertito mentre lei sta appoggiando la giacca sul divano.

Non risponde. Quando entri nella stanza Alice è in piedi vicino al muro. Tu ti avvicini posando sul tavolo un bicchiere <<il tuo Martini, Alice>>.

La ragazza rimane immobile. Avvicinandoti bagni il dito indice nel bicchiere. Sei di fronte a lei. Alice ti guarda imperscrutabile. Posi il dito sul suo labbro inferiore sussurrando <>.

Nessuna risposta, nessun movimento. Con l’altra mano di scatto afferri una ciocca dei sui capelli portandole la testa leggermente all’indietro. Le labbra di lei si dischiudono e il corpo si contorce leggermente per la forte trazione che eserciti sui capelli.

Alice prova ad opporsi, ma la tua presa sui capelli non cede. Alice prende tra le labbra il tuo indice e lecca il Martini con avidità. Solo uno strattone dell’altra tua mano, sempre nei capelli, le fa capire che deve smettere. Ti ricomponi <>.

Ti siedi sul divano, lei ti guarda e dice <<cosa posso fare per te oggi?>>.

Accenni un sorriso e mettendoti comodo rispondi << Intanto togliere la tua giacca dal divano, poi spiegarmi cosa ti riporta qui, Alice >>

<< Mi annoiavo >> civetta Alice.

<< Mi sembra di averti affidato un giochino più che valido questa settimana>> le rispondi serio.

<< Regalarmi qualche ora con una schiava logorroica? Ti avevo già detto che Ilaria non fa per me. >> sbuffa Alice seccata.

Osservi la ragazza divertito << Allora suppongo tu sia venuta ad annoiarti anche qui, sai che non mi piacciono le persone poco riconoscenti. >>

Fai un cenno ad Alice e, senza aggiungere parole, le indichi un angolo a fianco al divano. Alice si avvicina al posto indicato e si mette in ginocchio. << Annoiati in silenzio per favore. E appendi la giacca. Nemmeno a me piace ripetere le cose due volte >>.

Alice esegue l’ordine senza proferire parola. Il tuo sguardo ora non la cerca più. Accendi la tv e riordini dei libri sullo scaffale. Lei è immobile, con il volto chino.

Il tempo scorre. Prendi il cellulare:

Destinatario: Ilaria

Testo del sms: Puoi essere da me tra due ore?

Pochi secondi dopo uno squillo interrompe le voci della tv.

La risposta di Ilaria non si fa attendere “sì, Signore”.

“Ottimo. Ti aspetto”.

Apri un cassetto e prendi una benda. Ti avvicini ad Alice che alza il volto cercando il tuo sguardo.

Le copri gli occhi e leghi la benda. Tutto è buio ora per Alice. Sente il tuo respiro vicino e la tua voce sussurrarle all’orecchio “Magari così ti annoierai meglio. E ci penserai due volte prima di non apprezzare un mio dono”.

Prendi da una scatola una corda da 5 metri.

La passi tra le mani più volte, per assaporare il piacere della juta tra le mani, la leggera abrasione, il fruscio

che arriva all’orecchio di Alice. Si inginocchia vicino a lei e le prende i polsi, li unisce dietro la schiena, li tiene

fermi con una mano e con l’altra sfiora il viso e il collo di Alice con la corda piegata a metà.

<>

Lentamente le leghi i polsi, stretti ma non troppo da fermare il sangue. Le prendi i capelli e li attorcigli a coda

per legarli con la stessa corda, tirando la testa verso il basso e spingendo il volto verso l’alto. Ora la corda

trattiene i capelli uniti ai polsi, la bocca naturalmente aperta da cui esce un sospiro

<>.

Ti risiedi sull’angolo del divano accanto al corpo di Alice. Le accarezzi le guance e sfiori con le dita le sue labbra. E’ molto bella in questa posizione, pensi.

Alice indossa uno smanicato rosa pallido e una gonnellina a pieghette nera con dei piccoli pois abbastanza corta da regalare alla vista le gambe nude senza collant.

Manca ancora un’ora all’arrivo di Ilaria. Ti diverte la sfacciataggine di Alice tanto quando addomesticarla con il gatto a nove code.

La guardi mentre è in attesa privata della vista e del movimento. Sorridi.

Apri una cassettiera di fianco alla tv e quando torni vicino ad Alice hai tra le mani un vibratore azzurro. Le gambe di Alice sono leggermente divaricate come da dovere quando si trova in ginocchio. Appoggi il giocattolo acceso tra il pavimento e le cosce di Alice.

<< Divertiti>> le ordini. Il formicolio prende alla sprovvista il corpo già eccitato di Alice che inizia con dei piccoli movimenti e strusciarsi sull’oggetto. << Divertiti, ma non di venire senza il mio permesso>> aggiungi.

Torni vicino alla cassettiera senza curarti di Alice, prendi un frustino nero sottile e il cane e li posi delicatamente sul tavolo. Alice incuriosita sente i tuoi passi nella stanza. Tante sensazioni inebriano il suo corpo mentre cerca di immaginare cosa l’aspetta.

<< Alice >>

<< sì? >> sibila assieme ad un piccolo sussulto.

<< quante frustate hai ricevuto la scorsa settimana?>>

<< 21 >>

<< evidentemente non sono bastate>>

<< ma Ilaria…>>

Con voce ferma e severa alzando il tono interrompi le imminenti lamentele << zitta, ora avrai ciò che ti meriti. Magari ti annoierai nuovamente. Ma poco importa. Non si è mai detto che sia tu quella che deve essere compiaciuta. Il piacere spetta a me. >>

Mentre il corpo di Alice si lascia trasportare delle vibrazioni il citofono suona.

Apri la porta e Ilaria fai il suo ingresso in casa.

<> impedisci di parlare a Ilaria ferma impalata sulla porta bloccandola a metà del deferente

saluto che stava per porgerti.

<> Ilaria sorpresa ti segue nel salone e vede Alice impegnata nella sua ricerca e fuga dal piacere, il che disegna una O sorpresa con le sua labbra. Ma nessun suono esce dalla sua bocca.

<<Alice, Ilaria è arrivata, visto che tu ti annoi sarà lei a prepararti per me>>

<> dici rivolgendoti ad Ilaria.

<< Signore…>> sussurra preoccupata Ilaria.

<< Fallo >> le ripeto sedendomi e pronto per gustarmi la scena.

Ilaria visibilmente tesa si inginocchia di fronte ad Alice.

<< Non provare a toccarmi >> sbotta aggressiva Alice.

Stupida ragazzina, pensi, Se non si mette sempre nei guai non è contenta: vediamo di farle passare la voglia di fare giochetti.

Senza nemmeno spostarti dalla tua seduta afferri con forza la coda attorcigliata dalle corde della ragazza e la spingi con grinta, seppur controllando la caduta, con il viso a terra. Premi la sua fronte al suolo mentre la ragazza assume una posizione accucciata a terra con il sedere all’insu. Il vibratore rotola poco lontano.

Ilaria sfila le scarpette di Alice con molta cura e attenzione costante. Prende poi tra le mani il bordo superiore della gonna e la fa scivolare morbida lungo le gambe fino a toccare il suolo. Alice indossa un paio di culotte di pizzo nere. Ilaria cerca il tuo sguardo per avere la sicurezza di poter procedere. Rimani impassibile, l’ordine è già stato esposto. Ilaria toglie l’intimo inumidito dagli umori della ragazza lasciandola con nuda nella parte inferiore.

<< Prendi il vibratore Ilaria>>

<< subito Signore>>

<< Avvicinalo alla bocca di questa cagna, almeno con la bocca occupata ci risparmierà le sue stronzate.>>

e, stringendo nuovamente i capelli, ordini ad Alice << ficcatelo in bocca le leccalo>>.

Volgi lo sguardo ad Ilaria.

<< Togli scarpe e pantaloni. E sciogli i capelli. >>

<< Sì Signore >> annuisce la ligia Ilaria chinando di qualche grado il volto e liberando i lunghi capelli castani dalla coda in cui erano intrecciati.

Mentre Ilaria si spoglia, il rumore di giocattolo che cade a terra segnala che Alice non è riuscita a tenere il

vibratore azzurro in bocca. Ti giri, vai verso di lei, la mano già aperta in uno schiaffo che lei sente arrivare

sul viso prima ancora che parta, invece raccogli il vibratore ancora acceso, cerchi e recuperi le mutandine di

pizzo nere madide di umore <>

Le mutandine finiscono appallottolate entro la bocca di Alice, riempiendola del sui stessi liquidi.

<<E questo è per dopo>> dici spegnendo il vibratore e posandolo sul tavolo.

<> rivolgendoti a Ilaria quasi spaventata da questo gesto così repentino

Torni a sederti fissando Ilaria nel suo goffo spogliarello.

Ilaria procede nella svestizione degli indumenti da te indicati. Poi senza tu debba aggiungere nulla torna in ginocchio. La benda, spostatasi dagli occhi, dopo lo strattone precedente scivola a terra. La tua mano guida la postura di Alice che ritorna retta.

Ilaria sbottona la camicia della ragazza. Una volta a aperta solleva il gancetto del reggiseno a fascia che contiene il seno di Alice e lo sgancia.

Alice percependo le difficoltà della compagna accenna una smorfia divertita, che passa inosservata a te, ma non sfugge ad Ilaria.

<< Signore, posso slacciare le corde poter toglierle la camicia?>>

Ridi rumorosamente.

<< La vostra inutilità non smette mai di stupirmi, tieni lontane le mani dalle corde!>>.

Prendi con forza le corde che legano i capelli, le sciogli, facendole cadere a terra, ti chini e prendi i polsi

ancora legati e con un gesto lento ma constante li tiri verso l’alto per slegare anche quelli. I gesti sono fermi

ma con la volontà di far sentire sulle spalle tutto il peso della tua delusione.

Tolte le corde, lasci cadere le braccia di Alice e inizi a riavvolgere la corda.

<>

Senza guardare le due donne ti versi due bicchierini di amaretto di saronno, uno lo lasci sul tavolo e uno lo

porti con te verso il divano…

<< Ilaria, ordina ad Alice di assumere una posa consona al suo ruolo>>

Ilaria volge il suo volto a sinistra verso Alice.

Una vocina poco convincente squittisce << Mettiti a quattro zampe con il viso verso la parete>>

Alice non si muove. Lo schiaffo che prima avevi trattenuto non ha pietà per la coscia destra di Alice << cos’è, non hai sentito?>> tuona feroce la tua voce.

Alice esegue all’istante la tua richiesta. Ilaria inizia ad essere visibilmente stizzita dall’atteggiamento poco collaborativo della ragazza che fa mettere in cattiva luce la sua bravura.

<< Sputa quello che hai in bocca. Niente deve smorzare la tua voce ora.>>

Sorseggi il liquore. << Ilaria toccati per me>> indica la tua voce di nuovo calma mentre posi il bicchierino nella conca della schiena di Ilaria.

<< Ora troietta ribelle, torniamo a noi>>

Mentre Ilaria inizia a toccarsi prima i capezzoli per poi scendere verso il suo sesso, ti avvicini ad Alice,

ponendoti davanti a lei. E chinandoti come fa il conduttore di un cane quando vuole carezzargli la testa

<> le dici con fare quasi gentile <>

Alice lentamente si gira cercando di non far cadere il bicchierino poggiato su di lei.

<< Le ragazzine disubbidienti con me hanno vita corta >>

Un’ombra incupisce il volto di Alice. Forse ha esagerato, pensa. Ti accorgi del suo cambio di espressione, dopo mesi di gioco nulla delle sue emozioni sfugge ai tuoi occhi. << E no, non ho intenzione di venderti. Ma la prossima volta che dalla tua boccuccia usciranno parole che non mi compiacciono il tuo sederino ne prenderà così tante che ti assicuro valuterai l’opzione di annoiarti a casa tua.>>

Alice china il volto. << Ora con molta attenzione prendi tra le labbra il frustino e portamelo. Augurati di non far cadere il MIO bicchiere>>.

Alice si sposta lentamente.

Nel frattempo Ilaria osserva il dialogo infastidita mentre con le dita si procura il piacere che vorrebbe gli venisse dato da te.

Ti avvicini ad Ilaria con il cane in mano.

Fai finta di ignorare Alice, ma controlli che quel bicchierino stia sempre in piedi, con il suo fondo di liquore ambrato.

Ti avvicini a Ilaria, la fedele e obbediente Ilaria, guardi le sue dita entrare e uscire da dentro di lei.

Le tocchi un capezzolo con la punta del cane.

<<non diventare mai come questa impudente cagnetta, ed ora togli quelle dita e metti le mani dietro la testa>>

Inizi a giocare con il cane prima sui capezzoli di Ilaria, e poi percorri il suo corpo con piccoli tocchi di cane, non dolorosi, ma secchi. Noti i liquidi che colano all’interno della coscia di Ilaria, e decidi di umiliare Alice…

Ti giri a guardare Alice e la sua traversata…

Alice ondeggia lenta e sexy con il frustino tra le labbra. Quando è ad un passo da te con un gesto repentino e inaspettato la colpisci con un gesto netto sulla natica destra. Alice sussulta e il bicchierino cade a terra

<< Ops…>> ghigni divertito.

Prendi dalla sua bocca il frustino.

<< Guardami>> le ordini. <<hai fatto cadere il liquore, non ti vergogni>>

Le prendi i capelli, li attorcigli con le dita, e la costringi con la forza a girarsi fino a metter il muso dentro il poco liquore versato per terra

<<leccalo, non si spreca il mio amaretto cosi, cagna>>

Alice, restia tira fuori la lingua solo quando un paio di colpi sulle cosce le rammentano che la punizione è appena cominciata. La saliva bagna il pavimento prima umido del liquore. Intanto raccogli il bicchierino di vetro, lucido, e lo osservi con un sorriso malcelato.

Poggi il bicchiere sul tavolo e indichi ad Ilaria di spostarsi

<< Distenditi con le gambe divaricate. Voglio che ti lecchi mentre io mi occuperò di insegnarle le buone maniere>>.

Ilaria sentendosi finalmente chiamata in causa sorride intrigata dall’immaginare Alice zitta tra le sue cosce.

Alice passa la lingua sulle labbra a raccogliere le ultime tracce di liquore, e si dispone tra le gambe aperte di Ilaria, ti guarda come sperando che sia uno scherzo, che non verrà costretta a leccare la figa di questa melensa schiava da film porno

Fai scivolare il frustino sul culetto di Alice accarezzandone le curve. Inizi con delle piccole percosse ritmiche e veloci.

Alice inizia a leccare, sotto i colpi, non vorrebbe affondare in questi liquidi, nei copiosi umori di Ilaria, che immediatamente dimostra di gradire

Il rumore dei colpi si mescola armonioso ai gemiti di Ilaria e ai sussulti di Alice.

Colpisci le natiche con maggiore potenza.

Alice inizia a stimolarsi il clitoride eccitata.

<<ma cosa fai… sei proprio una puttana ingorda, chi ti ha detto di toccarti, metti le mani davanti a te>> le dici picchiettando con il frustino con più forza, mandando due colpi proprio su quelle dita e sulle labbra sottostanti

Alice soffre il colpo, e affonda l’intero viso nella figa che stava leccando, quasi la morde per resistere al dolore che il frustino le ha procurato, un dolore che dal suo sesso si e trasmesso fino alla bocca, lasciandola senza fiato

<> dici con forza a Ilaria, che ha lanciato un mezzo grido quando Alice si è lanciata sul suo sesso.

Le percosse lasciano i primi segni violacei sottopelle in tante piccole macchie che lentamente si infittiscono.

<< Ilaria, afferrala per i capelli e chiudile la bocca con le mani >> tuoni alla ragazza. Ilaria rabbiosa, ma senza più l’imbarazzo e il timore provato in precedenza solleva la testa di Alice guardandola con aria di sfida. Mentre le tappa la bocca con la mano la fulmina di occhiatacce pensando, hai visto come sono cambiati i giochi stronza?

Appoggi il frustino sul tavolo e ti pieghi verso il sedere di Alice con la mano tesa. La prima sculacciata fa tremare le gambe di Alice che emette un suono strozzato con la voce mentre Ilaria le strattona i capelli.

Continui imperterrito.

<< Falla parlare >> ordini ad Ilaria e appena dopo chiedi ad Alice

<< quante sono?>>

<< 8 >>

<< non ho ben capito…>>

<< 8 >>

La sculacci di nuovo.

<< 9, Padrone >>

<< Brava. Vedi di ricominciare a rivolgerti a me con un linguaggio appropriato >>

<< Ilaria, prendi il vibratore e divertiti. Voglio che questa cagna ti veda impregnata di piacere visto che lei potrebbe non godere più fino alla prossima settimana>>.

<< Grazie Signore>>.

Ilaria prende il giocattolo e si distende di fronte agli occhi della sofferente ragazzina. Prima di iniziare a fottersi con il vibratore lo lecca per qualche secondo guardando Alice.

Alice non vuole crederci una settimana, già sentiva il suo orgasmo crescere e farsi strada dentro di lei ad ogni sculaccione, anche ora il calore che emana la pelle del suo sedere le sembra si riverberi tutto nel suo clitoride.

Ilaria ha saldamente infilato il vibratore dentro di se e lo muove con forza, mentre l’altra mano si accanisce sul clitoride.

Tu vai a riprendere la corda insieme ad altre corde che erano in una borsa

<<lo sai che non sono cattivo, ti aiuto io a resistere alla tentazione>>

Prendi una caviglia di Alice e con rapide mosse leghi la caviglia alla coscia stringendo con forza la gamba con il ginocchio completamente piegato.

Ripeti dall’altra parte, costringendola sulla punta delle ginocchia con il sedere oscenamente sollevato e la schiena incurvata.

Un’altra corda lega i polsi dietro la schiena con le braccia tese e unite da tra loro, la faccia schiacciata a terra, ma premurosamente le giri il viso verso la figa spalancata di Ilaria da cui azzurro esce e entra il succedaneo del cazzo.

La spingi con un piede sul sedere cosi che il viso sia a pochi centimetri dal sesso di Ilaria.

<<ma non voglio che ti senti meno di lei, cosi meglio che anche tu abbia qualcosa dentro no…>>

Recuperi il bicchierino vuoto, lo pulisci con un fazzoletto bianco, e lo posizioni poggiandone il fondo all’entrata della vagina di Alice.

<> dici spingendolo dentro, lasciando fuori il bordo arrotondato, come una lente vedi dentro di Alice, il rosa carico della sua figa umidissima

Con la corda costruisci una mutandina veloce, che impedisce al bicchiere di entrare completamente dentro o di sgusciare fuori, rendendo la tortura completa, 4 centimetri di vetro che si muovono dentro di Alice.

Ti siedi in attesa dell’orgasmo di Ilaria, guardando l’altro bicchierino ancora pieno poggiato sul tavolo.

Inaspettatamente Alice alza il volto e si impone tra le cosce di Ilaria che, dimenticandosi di non averne la facoltà, sposta il giocattolo per lasciare alla lingua di Alice intrufolarsi tra le sue grandi labbra.

Alice alterna movimenti circolari a dei piccoli tocchi sul clitoride voglioso di Ilaria. Decidi di non intervenire sapendo esattamente dove andare a parare.

I gemiti di Ilaria si fanno prepotenti e l’orgasmo non tarda ad esplodere dopo tanto aver atteso. Non appena Ilaria si abbandona a terra stremata ti alzi con in mano il cane e ti avvicini alle due schiave. Con una mano accarezzi le testa di Alice mentre fai scivolare la punta del cane dal sesso bagnato di Ilaria alla sua guancia. << piccola stupida cagna >>

Ilaria sbarra gli occhi.

<< non ero forse stato abbastanza chiaro?>>

<<Dovevi venire da sola, con le tue mani>> Disegnando cerchi e spirali con la punta del cane inzuppata negli umori di quell’orgasmo disubbidiente.

<>

La punta del cane colpisce con forza i capezzoli esposti di Ilaria, che geme e lancia un piccolo urlo

<<dov’è tutta la tua obbedienza puttana>> dici colpendo con cattiveria il viso di ilaria con la mano sinistra aperta.

Ilaria inizia a piangere, vorrebbe parlare, scusarsi, ma non gli esce niente se non uno squittio, un rumore fastidioso…

<<alzati da terra ridicola ragazzina, e poggia la tua pancia su quel tavolo, piedi a terra immediatamente>>

Ilaria barcolla, si alza, lacrime si formano nei suoi occhi. Mette la pancia sul tavolo, il sedere alto pienamente esposto, i piedi allargati per terra, sa che nessuna punizione le farà riacquistare la sua sicurezza, si è fatta fregare da quella stronza, le ha permesso di farle deludere il suo padrone

Ti metti di lato ad ilaria, misuri lo spazio tra il suo sedere e il cane, e dai un colpo, secco, senza pietà, su quel sedere, senti ilaria gemere.

<<conta cagna, fammi sentire che sai ancora obbedire>>

Ilaria inghiotte le lacrime, e l’aria e quasi grida

<<UNA Signore, posso averne un’altra>>

<< HO DETTO CONTA, non commentare con le tue frasi inutili>>

Il secondo colpo si sovrappone al rossore lasciato del primo.

<< due, Signore >>

Al terzo colpo Ilaria afferra con le mani il bordo del tavolo per cercare di scaricare con la pressione delle dita il dolore che sta violando il suo corpo.

<< Tre, Signore >> dice con la voce soffocata dal dolore.

Accarezzi le natiche roventi di Ilaria per poi far seguire una serie di colpi veloci.

Ilaria grida.

Quando ti fermi dalla sua voce esce solo un labile

<< Dieci, Signore>> mescolato dai singhiozzi.

<< Smettila di frignare>> dici all’undicesimo urto.

Al ventesimo rintocco dici << Basta >>

Ilaria rimane inerme con le gambe che tremano mentre tu appoggi il cane di fianco e lei e ti volti verso Alice.

<<sei stata sfrontata cagnetta, e cattiva>> lasci Ilaria a gemere sul tavolo e raggiungi Alice ancora per terra

<> il suono sibilante della sferzata che fai a vuoto taglia l’aria

<> sorridi <<oppure potrei negarti l’orgasmo per un mese>> la sollevi prendendo le corde di una gamba e passando l’altra sotto il petto e di peso la metti sul tavolo, volontariamente con forza, volontariamente doloroso, inizi a scioglierla facendo scorrere le corde nella maniera più rude possibile

<<oppure potrei scoparmi Ilaria davanti a te, ma anche lei mi ha deluso>>

Le corde svaniscono dal corpo di Alice e vengono amorevolmente piegate e riposte.

Togli il bicchierino che si imponeva tra le labbra di Alice.

<< Voltati >>

Alice è stesa sul tavolo con il volto verso l’alto e le gambe piegate. Ilaria poggia ancora immobile la pancia sullo stesso con le zampe a terra.

<< Mi avete fatto incazzare entrambe. E in egual modo siete state cattive l’una verso l’altra, invece di pensare a esaudire le mie richieste. Tutto ciò deve finire. Ora rilassatevi. Mi occuperò personalmente di voi sperando che questo vi faccia capire chi è l’unica persona a cui dovete la vostra riconoscenza.>>

Le ragazze si lasciano andare al tocco delle tue dita sui loro sessi mentre le penetri dapprima con dolcezza e poi con più foga e decisione.

Il loro orgasmo è quasi simultaneo.

Ti allontani e ti accomodi sul divano e dopo qualche minuti ordini << vestitevi e ripulite tutto>>.

Alice e Ilaria si alzano e velocemente riprendono i loro vestiti, puliscono i resti d’amaro sul pavimento e ripongono gli strumenti che si sono contesi il loro corpo nei cassetti.

Quanto tutto è in ordine le ragazze si guardano complici e sorridono. Alice prende il bicchierino di amaretto rimasto ancora intoccato sul tavolo. Ilaria prende da una scatola un sigaro. Ti consegnano il tutto e si siedono a terra, una appoggiata alla tua gamba destra, l’altra alla gamba sinistra.

Sorseggi il liquore e, una volta iniziato a fumare il sigaro, accarezzi a turno i capelli delle due schiave finalmente perdonate.

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