Una mamma nel buio

  • Scritto da italsex il 13/04/2023 - 03:25
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Da Amaporn importiamo un bel racconto incestuoso e svvincente di #SirM, autore che speriamo presto di annoverare tra gli amici di raccontierotici.eu. Titolo originale: Glory Hole.

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Glory Hole, è la moda del momento, niente impegno sentimentale, nessun problema di appuntamenti chiacchiere aperitivi cene cinema, ecc ecc. Entri paghi e scegli il "buco" che vuoi, totalmente a tua disposizione, caldo accogliente sconosciuto e soprattutto a tempo determinato. Finito l'exploit del momento nessun obbligo ed impegno emotivo, nessuna promessa di amore eterno, ti rivesti e vai. E' quello che in questo periodo della mia vita desidero, sesso senza impegno. Dopo l'ultima esperienza di coppia finita con un sms dove mi annunciava che preferiva il suo ricco amante pronto a mantenerla, ho deciso di prendere un lungo periodo di riflessione sui rapporti e fidanzamenti a lungo termine. Sono a casa, il telefono:

  • Ciao che fai?
  • Niente, guardo la TV.
  • Ti va di provare il nuovo "Glory Hole" che hanno aperto la settimana scorsa nella zona industriale?
  • Ok, dammi 10 minuti, mi vesto e scendo.
  • A tra poco, ti suono quando arrivo. 10 minuti dopo salgo in macchina ed andiamo. Il locale è in una strada laterale della zona industriale, un vecchio capannone riadattato. Entriamo, fila per il ticket.
  • Quanto vuole spendere? 30 o 50?
  • Che differenza c'è?
  • 30 tutti in una stanza comune, 50 in privé anonimo e con maschera.
  • 50, privé. Entro in una stanza in penombra, un letto al centro un lavello sulla parete ed una sedia all'angolo. Lei stesa sul letto con solo una maschera che la copre dalla fronte al naso lasciando libera la bocca. Si alza in silenzio con movimenti sensuali, si avvicina e mi porge una maschera come la sua, senza parlare mi indica la sedia per i vestiti ed il letto per il piacere. Indosso la maschera e nudo mi stendo sul letto. La sua mano inizia ad accarezzarmi il petto giocando con i capezzoli, poi lentamente scende fino a raggiungere il mio sesso che già chiede attenzioni. Lo afferra delicatamente, le dita risalgono lente dalla base verso la punta e poi ritornano indietro, ripete più volte finché non ritiene di aver ottenuto la giusta consistenza. Si abbassa e le sue labbra avvolgono la mia virilità risucchiandola in un vortice di calore e sensualità, continua a spingere fermandosi solo quando il suo naso tocca il mio pube. Ritorna indietro lentamente stringendo lievemente i denti che stuzzicano la pelle provocando brividi di piacere mai provati. Continua questa piacevole tortura felice di sentire i miei gemiti ed apprezzando il mio turgore ormai al massimo. Si alza sale su di me e con un movimento rapido e deciso lo fa sparire dentro di se. Si muove leggera e sensuale, sento la muscolatura risucchiarmi dentro ritmicamente, il suo pube struscia sul mio mentre emette gemiti di piacere provocati dallo sfregamento del suo clitoride eretto e turgido contro la mia pelle liscia libera dalla peluria. Aumenta il ritmo sempre più, ora è spasmodico concitato, i gemiti sono diventati rumori gutturali profondi, un grido unico lungo liberatorio ed il suo piacere mi inonda. La sua bocca cerca la mia e le nostre lingue si incontrano giocano si rincorrono in una danza di piacere infinito. Si sposta e di nuovo le sue labbra sull'asta ancora turgida, la lingua scorre su di essa la lecca assaporando e gustando i suoi umori vaginali di cui è ricoperta. Poi lo riprende nella gola lasciando che la saliva lo ricopra completamente. Si alza e la sua mano mi invita a fare altrettanto; poco dopo ventre e seno si stendono sulle lenzuola, allarga le gambe e con le mani espone la sua rosellina offrendola, pronta, accogliente. Mi avvicino e la penetro in un unico colpo, un grido sommesso esce dalla sua bocca seguito da gemiti di dolore. Inizio a muovermi dentro di lei prima lentamente poi sempre più veloce attento al variare delle sue reazioni; da lamenti di dolore passa a gemiti di piacere fino ad arrivare a suppliche di una penetrazione sempre più forte e profonda. Arriviamo al culmine insieme io riempiendola e lei godendo del liquido caldo dentro di se. Il mio corpo è su di lei adagiato mollemente sulla sua schiena, le sue braccia prima abbandonate lungo i fianchi si muovono indietro cercando la mia pelle, una carezza dolce affettuosa:
  • Caro è stato bellissimo, ma è ora di andare. Mi alzo di scatto, la sua voce, quella voce. Sudo freddo, mi vesto come un automa, il respiro affannoso, un sospetto mi turbina nella testa bloccando ogni altro pensiero. Un unico imperativo: sapere! Mi volto vado verso di Lei e le tolgo la maschera:
  • Mamma!
  • Figlio mio!

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