All’alba dei miei 64 anni ero in giardino, e mi godevo la pensione crogiolandomi all’ombra all’albero principale, quando una voce da oltre il cancelletto di ingresso richiamò la mia attenzione: pacco per il signor Zucchetti.
Era un corriere e Zucchetti Alberto ero io. Era un pacchettino.
Lo aprii con curiosità’ non attendendo nulla.
In una bustina trasparente c’era un cd ed un foglio scritto.
Era datato Roma …..alcuni giorni prima.
Andai alla firma finale: Giorgio Panerai.
Conoscevo bene Giorgio. Abbiamo lavorato nella stessa azienda farmaceutica per oltre venti anni.
Avevamo fatto, nella stessa, carriera ambedue. Lui era diventato il responsabile Italia e viveva a Roma, dove era la nostra rappresentanza italiana, ed io ero il responsabile dei paesi del nord Europa e con la mia bella famiglia ho vissuto e vivo a Parigi da oltre quindici anni.
Tutti e due sposati e con due figli per famiglia. Nonostante io fossi di otto anni più giovane di Giorgio lui si sposò alcuni anni dopo di me. Nei primi anni d’azienda più volte mi sono incontrato con lui per sapere ed imparare e lui mi aveva sempre dato la sua piena disponibilità. Nell’azienda in cui lavoravamo ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie, Lia, che mi avrebbe seguito, grazie anche alla disponibilità aziendale in Francia svolgendo lo stesso lavoro che faceva in Italia.
Lo scritto diceva.
Caro Alberto ho settantadue anni e come te sono in pensione, anche se io da molti anni, e sto “rivivendo” la mia felice vita e alcuni degli episodi più cari Uno di questi coinvolge anche te. Capirai vedendo il video nel cd allegato. Ti anticipo che quello che è successo è accaduto una sola volta. Come sia potuto accadere non so spiegarlo, ma non si è più ripetuto per espressa volontà di Lia, tua moglie. Ti confesso che a me sarebbe piaciuto riprendere il discorso, ma lei mi ha detto che amava solo te e che non si sarebbe ripetuto e così è stato. Ti faccio notare che tutti i reati, che non siano omicidi, dopo venti anni vanno in prescrizione e questo è accaduto trenta anni fa. Ti chiedi perché portarti a galla questa verità?
Perché conoscendoti e per tutto quello che ci siamo raccontati dopo un buon, meglio dopo due o tre, bei bicchieri di vino so con certezza che quello che vedrai ti sarebbe piaciuto vederlo già allora, ma forse per il nostro orgoglio, dico nostro perché in molte cose siamo uguali, avrebbe creato danno alle nostre vite.
Ti ricordi quando dicevamo che a tutti gli uomini piacerebbe vedere almeno una volta, una sola volta, la propria donna far l’amore con un altro. Per curiosità, per piacere, per sesso, per capire, per…per… E’successo anche a me, quindi non preoocuparti. Leggevo e cominciavo a sudar freddo. Dopo altre frasi di circostanza la lettura concludeva così: ricorda, tutto è andato in prescrizione. Con affetto e stima Giorgio.
Mentre ormai colto da un raptus di nervosa conoscenza mi recavo nel mio studio per vedere cosa contenesse il cd anche se all’interrogativo la risposta era chiara,ripensai a Giorgio. A lui. A me.
Eravamo abbastanza simili per cultura e per visione del mondo. Ci piacevano le stesse cose e le stesse donne. Prima che diventassi l’uomo di Lia più volte avevamo parlato di lei come di una bella figa (e’ il termine appropriato e usato) che sarebbe stato bella da…
Poi da quando Lia ed io ci mettemmo insieme non parlammo più di lei, ma di altre donne si.
Di Lia mi diceva: sei un uomo fortunato.
Lia la conosceva anche lui e quando si facevano le convention di “gruppo” c’era sempre un momento che noi tre si stava insieme. Le convention si facevano ogni biennio e si tenevano in un diverso luogo europeo.
In quelle occasioni, per abitudine e senso di libertà, anche dopo il matrimonio continuavo a dormire con i colleghi. Cenavamo tutti insieme; ci univamo spontaneamente per aree geografiche. Giorgio non stava con me ( era al tavolo ”italiano”). Erano immense sale ristoranti che contenevano oltre mille persone. Io stavo seduto al tavolo con mia moglie e poi terminavo la serata con i miei amici, colleghi da sempre. Persone con cui avevo lavorato gomito a gomito per anni. Era l’occasione per stare insieme in libertà. Andavamo in giro per la città di turno chiacchierando e bevendo e andando anche in discoteca. Conclusa la serata dormivo con uno di loro in camere doppia. Mia moglie a sua volta usciva con le colleghe di sempre e poi andava a dormire.
Sia Giorgio, che mia moglie, che io eravamo dirigenti, e potevamo avere una camera singola; ma solo io preferivo stare in una doppia . Con uno dei miei amici, anche di notte al buio della camera, si continuava a chiacchierare.
Giorgio era poco più basso di me che mi avvicino al metro e novanta. Era più squadrato e con la corporatura del ” grande ” nuotatore e, avendolo visto in costume numerose volte al mare durante i nostri viaggi premi, era molto più peloso di me , soprattutto sul petto. In lui vedevo il vero maschio latino. Nelle riunioni spesso coglievo lo sguardo a lui rivolto delle “signore” presenti e pensavo che non era per quello che in quel momento diceva o faceva. Tecnicamente era preparato quanto tutti noi Gli riconoscevo che aveva fascino; un fascino animalesco che ammaliava le femmine.
Era una persona discreta, ma sapevo che fosse un tombeur de femmes ed i pettegolezzi, a volte circonstanziati, gli avevano attribuito alcune “importanti relazioni” anche con signore accasate al di sopra di ogni sospetto.
Entrato nello studio misi nel pc il cd in riproduzione.
Si apriva con: Roma convention 199… Ricordavo bene quella convention. Si era tenuta al Teatro Sistina. Eravamo al terzo anno di matrimonio e da quasi un anno eravamo genitori del nostro primo figlio che avevamo lasciato in gestione ai genitori di Lia. Lei
allora aveva trentadue anni ed era nel fiore dei suoi splendidi anni. La maternità, se possibile, l’aveva resa ancora più bella. Alta, capelli corvini alle spalle ed occhi chiari. Fisico e gambe da modella di Victoria Secret’s.
Quella sera con gli amici, dopo la cena aziendale, ero andato in un pub romano. Avevamo tirato tardi ed il mattino dopo, un po’ rincoglionito per il tardi ed il bere, ho visto mia moglie al Sistina. Era fresca e riposata come un rosa. Le chiesi cosa avesse fatto la precedente sera. Mi disse: ho chiacchierato un po’ con le amiche e poi sono andata a dormire. Faceva parte del suo stile. Mai che in quelle occasioni facesse tardi
Nel cd c’era un filmato e le sequenze scorrevano. La telecamera che riprendeva doveva essere nell’angolo sinistro della camera da letto. Per le convention venivano usati alberghi da 4 stelle in su con camere simili. Avevano un letto matrimoniale o due letti singoli, un bagno, un armadio ed un comò disposti a seconda della conformazione della camera. La visione della telecamera mi fece pensare che il comò fosse alla base del letto e la telecamera fosse posta ad una altezza leggermente superiore al letto e lo riprendeva dall’angolo di sinistra. Suoni di voci e poi comparve nell’immagine prima Giorgio e poi una donna. Era Lia, mia moglie. Erano al fianco lontano del letto. Dall’ampiezza e nitidezza dell’immagine non più di tre metri da ciò che riprendeva.
Ridevano. Giorgio con il suo bel completo grigio. La cravatta allentata e con il suo sorriso da “lupo” famelico in caccia. Mia moglie che a sua volta rideva e che mi sembrava su di giri. Dai, hai visto? Sono venuta in camera tua per farti vedere che a dispetto di quello che dici non mi fai paura.
Per me doveva aver bevuto e tanto. Non era da lei quello che stavo vedendo. In camera di Giorgio? E perché? Cos’è sta storia della paura? E mia moglie lì che ci faceva?
Lei come al solito in queste circostanze pubbliche indossava un elegante tailleur con gonna a tubino che cadeva poco sopra al ginocchio e che le fasciava perfettamente il culo.
Sopra portava un giacchino con camicetta sottostante. Ai piedi scarpe di vernice nere con un tacco alto, ma non troppo. Sotto, sapevo, indossava reggiseno e slip coordinati e per praticità le collant.
Amava ornarsi da una collana di perle al collo accompagnata da braccialetto sempre di perle e relativo anello. Tutto regalatole da me. E al dito la vera nuziale da cui non si separava mai Una donna elegante e con fascino femminile in grado di sollevare i ….più restii.
Erano molto vicini e le cose, per me, precipitarono.
Lui la prese per un fianco e “caddero” sul letto. Lei si dibatteva, ma Giorgio la teneva, schiacciata dal suo fisico e dalle braccia, sul letto. La sua bocca cercava quella di lei che volgendo il capo cercava di sottrarsi.
No Giorgio. Che fai? Non devi. Non dobbiamo. Ma lui non desisteva. La sua bocca cercava di cogliere i movimenti del capo di lei per riuscire a catturare quella di lei. Questa “lotta” durò diversi attimi ed infine lui vinse. Riuscì a porre le sue labbra su quelle di lei.
A quel punto la resistenza di mia moglie improvvisamente cessò. Le due bocche si incollarono e si fusero.
Giorgio aveva fatto un’altra vittima. Oggi racconto quello che ho visto su un cd che ho poi rotto e buttato via. Ora riesco ad essere abbastanza freddo nello scrivere e raccontare, ma allora ad ogni fotogramma la mia ansia cresceva. Ebbi poi modo di rivederlo sapendo…e posso dire che ne ho gustato, con piacere, alcuni aspetti. Giorgio aveva ragione. A ciascun uomo, sicuramente a me, almeno una volta……….
Erano stretti uno sull’altra. Le mani di lei intorno alle sue spalle. Lui aveva messo le mani sotto la sua schiena ed erano a francobollo. Uniti e vestiti. Si baciarono con passione consumando lingua e saliva nella bocca dell’altro per almeno un minuto poi lui si risollevò e velocemente si liberò di giacca camicia e cravatta rimanendo a torso nudo.
Riprese a baciarla e facendola sollevare un po’ l’aiutò a disfarsi della giacchetta. Si vedeva la camicetta aperta sul collo e la collana. La bocca di lui e lui stesso scivolarono vero il basso e le sbottonò la camicetta.
Poi le tirò il reggiseno verso il basso facendo uscire le sue tette e gli eccitati capezzoli che diventarono preda delle sue labbra. Li succhiò come un poppante affamato e le mani di mia moglie gli stavano sulla testa. Gli occhi rivolti verso l’alto si godeva questo “massaggio”
Intanto una mano di Giorgio era andata in basso e nella ricerca dell’intimità di lei aveva fatto risalire la stretta gonna verso l’alto. La mano era poggiata tra le gambe, ostacolata dal dare piacere dal nylon delle collant, ma fu un attimo, risalì si infilò dall’alto sotto le collant e le mutandine e raggiunse la meta. La bocca ritornò a quella di mia moglie che allargò le gambe per favorire il suo lavorio. C’era passione.
Erano eccitatissimi tanto che dopo breve, senza nulla dirsi, Giorgio si spostò e mentre mia moglie con i piedi si scalzava e con le mani si “sganciava” la gonna, lui di concerto le tirò giù le collant. Mia moglie intanto si levava, contorcendosi, la camicetta.
Adesso seminuda era alla sua merce. Sarebbe più corretto dire a sua disposizione poiché non aveva visto che l’avesse costretta. Aveva dei virginei slip bianchi ed un reggiseno dello stesso colore. Giorgio la guardava con ammirazione. Anch’io guardavo quel corpo armonico che ben conoscevo e le lunghe flessuose gambe. Sapevo cosa attendeva Giorgio sotto il reggiseno e gli slip.
Gentilmente si piegò su lei facendola sollevare dal letto quel tanto che gli permettesse di sganciarle il reggiseno che lasciò cadere di fianco al letto. Emersero le sue piene e tonde tette. Le larghe, scure, areole portavano dei capezzoli irti pronti da ciucciare. E’ quello che avrei fatto io e che fece anche lui. Prima le palpò con delicatezza i seni e poi strinse leggermente tra le dita i capezzoli facendoli ruotare tra le stesse; poi i capezzoli furono preda delle sue labbra. Mia moglie sospirava di piacere, le mani tra i capelli di Giorgio che si godette per un po’ quelle meraviglie.
Si sollevò guardandola tra le gambe. Il suo sguardo pregustava il piacere della nuova scoperta.
La toccò con una mano in mezzo alle gambe da sopra gli slip. Premette il suo monte da venere e fu ricambiato da un movimento incontrollato del pube. Le spostò a lato gli slip e con le dita la toccò provocandole uno spasmo.
Si portò le dita bagnate dei suoi umori al naso; sentì il profumo di lei. Mi sembrava di vedere scene già note. Poi si pose in ginocchio, bene , tra le gambe . Le mise le mani sotto il culo e tirò le mutandine verso il basso. Lei inarcò la schiena e sollevò le gambe per aiutarlo.
Gli slip erano per terra e lui guardava la vagina di mia moglie. Leggermente bombata, con le “labbra” schiuse che lo attendevano. Solo una striscia di curati, neri e fitti, peli era presente. Era un suo vezzo, diceva di sentirsi pulita; ma io ho sempre pensato che indicassero la strada per raggiugere il piacere. Le disse: sei bella. Si piegò sulla vagina pronto a baciare quel boschetto odoroso e poi quell’ostrica che pareva viva. Annusò prima di leccare e succhiare con ingordigia . Mia moglie respirava affannatamente. Un silenzioso, basso siii accompagnava le leccate di lui.
Quando si concentrò sul piccolo bocciolo mia moglie saltelò muovendo inconsapevolmente il bacino contro le labbra di lui. Le coprì con le labbra la clitoride a con la lingua “appuntita” andava su e giù.
Quando alla bocca aggiunse un dito, che andò a percorrere e premere la parte interna e alta della vagina, mia moglie non resse più Le sensazioni che provava dovevano essere talmente forti che si coprì il viso e la bocca con le mani per non gridare.
Godette. Godette inarcando il corpo tremante contro la bocca di lui per poi cadere sul materasso Lui segui tutti i suoi spasmi di piacere. La sua bocca sembrava incollata alla vagina di lei.
Solo quando fini di “muoversi” la lasciò e sollevandosi, guardandola negli occhi, si portò una mano alla bocca asciugandosi degli umori catturati dalla sua lingua. Poi si adagiò su lei e le loro lingue si unirono nuovamente. Pochi secondi e si alzò da lei e, in piedi di fianco al letto, sotto lo sguardo attento di mia moglie si tolse scarpe, calze, pantaloni e boxer. Aveva il pene eretto. Un bel tosto pene. Scuro, largo e con una bella cappella
Ebbi un brivido. Lo vedevo già dentro mia moglie. Risalì sul letto mettendosi in ginocchio al suo fianco. Vedo che lancia uno sguardo verso la telecamera. Lui sapeva. Era stato lui a preparare tutto. Capisco e da quel momento vedo, nei suoi movimenti e pose, l’intenzione che tutto venisse ben ripreso dalla telecamera a mio uso e consumo (e penso anche suo) come era stato fin dall’inizio. Le rimette una mano tra le gambe e due dita si infilano e si muovono in lei anticipando una vera scopata. Il suo cazzo è all’altezza del viso di mia moglie, che non è per nulla ritrosa a prenderlo in bocca (non si è mai rifiutata di farmi pompini, nei momenti in cui per evitare guai non potevo venire in passera finivo sempre nella sua bocca ed ingoiava tutto). Glielo sbatte delicatamente sul viso e sulle labbra. E ’un chiaro messaggio di cosa vuole. Le poggia il glande sulle labbra socchiuse, morbide, e gentilmente lo spinge per forzarne l’ingresso Dai, fallo le dice.
Gli occhi di mia moglie dicono si. Sicuramente sente anche di dover ricambiare il piacere avuto. Le mette la mano dietro la testa per aiutarla e la bocca si apre mentre va incontro all’uccello. Il glande lentamente sparisce nella bocca. Due movimenti su e giù, ma quella posizione le è scomoda. Si tira su in ginocchio mentre lui si mette in piedi a fianco del letto, corpo spinto in avanti per avere il cazzo vicino alla testa di lei.
Mia moglie è una dea erotica. Gli prende i coglioni in una mano come per tenerlo vicino e poi mette in bocca il cazzo .
Dopo averlo succhiato per qualche istante in sommità, lo lascia per guardarlo e poi solleva lo sguardo al viso di lui; poi riabbassa gli occhi e torna ad occuparsi del pompino. Lo fa scorrere dolcemente tra le labbra e poi lo lecca per l’intera lunghezza. Utilizza la punta della lingua sul sacchetto dei coglioni poi risale
Lui vuole più “violenza”; lo muove per affondarglielo in bocca, quasi la soffoca Lei si adegua. La bocca a circolo circonda e massaggia il cazzo di Giorgio. Le sue braccia gli circondano i fianchi. La sta scopando in bocca.
Poi rallenta la sua anomala scopata; le prende un polso e guida la mano ad impugnargli il cazzo e prima accompagnato dalla sua mano e poi sola la costringe a segarlo mentre la bocca gli succhia la punta dell’uccello.
Penso sia l’epilogo quando lui la spinge indietro facendo scivolare all’aperto l’uccello. All’inizio ero stupito ed arrabbiato per quello che vedevo, ma adesso , pian piano la curiosità e la relativa conseguente eccitazione si stava impossessando di me.
Non era solo una bella femmina che veniva montata da un amico; era mia moglie che veniva montata da un amico.
Stavo vedendo cose che non avrei potuto mai vedere e nemmeno immaginare. Mi accorsi che il mio pene si stava indurendo e che una mia mano stava slacciando i pantaloni per liberarlo dal supplizio degli slip. Da ciò ad impugnarlo, per altro, il passo fu breve. Avevamo ragione tutti e due quando dicevamo che almeno una volta bisognerebbe vedere la moglie trombata senza che sappia della presenza del coniuge.
Intanto Giorgio sale sul letto e gentilmente la fa stendere sotto di lui. Pone il bacino tra le gambe di lei che allarga le gambe sollevandole verso i fianchi di lui. La passera e li che aspetta. Il cazzo non ha bisogno d’aiuto. La punta si impunta, spinge e sprofonda nell’eccita cavità. Posso vedere come le labbra intime si allargano e poi avvolgono il pene di Giorgio.
Mia moglie, sottovoce, gli dice: non venirmi dentro, mi raccomando, non prendo la pillola
Dopo la prima maternità avevamo deciso di aspettare un po’ per decidere se avere un secondo figlio. Nel frattempo avremmo fatto l’amore senza protezione, stando ben attenti. Ciò per uno squilibrio ormonale a seguito della maternità che sconsigliava l’utilizzo della pillola (consulto medico).
Giorgio non rispose. Ecco, sta per iniziare a montarla, ma lui vuole fare prima qualche gioco
preliminare per eccitarla di più .Estrae l’uccello dalla vagina, lo poggia all’imboccatura della stessa , e si limita a fare una sorta massaggio erotico .Le sue mani sono sulle tette di lei, ci giocano lo carezzano. Le sostituisce con la bocca. Le succhia i capezzoli, poi risale e allo stesso modo le succhia la lingua per poi tornare al morbido seno ed ai suoi irti capezzoli.
Mia moglie è nel nirvana. Il massaggio del suo cazzo e la sua bocca la stanno portando al piacere. La conosco, in quei momenti non capisce più nulla. Spinge il pube in su per catturare il pene, che bastardo le sfugge, invitandolo a penetrarla.
Sofferente gli dice: mettilo. Per favore. Mettilo dentro. Dai, lo voglio.
Quella era mia moglie?
Vuole il suo cazzo. Vuole godere. Mi verrebbe da dire che quella non è mia moglie, ma l’oggettività…. Forse io non sono mai stato così bravo? Lui non l’accontenta, ma una sua mano scende verso il basso. Le sue dita frugano, trovano le grandi labbra su cui il pene continua a scivolare.
Le spalancano offrendo una vulva aperta, rosa, bagnata e senza ostacoli; pronta ed ansiosa di essere riempita. Le dita allargano le grandi labbra portando allo scoperto la clitoride. Pare un nocciolo di ciliegia. La tocca, la stringe tra le dita. Ci punta il pene toccandola
Mio moglie ha uno spasmo e si torce… mormora frasi incomprensibili. Pare di sentire un ” oh.. oh Giorgio.. dai, per favore..) E lui, questo lo sento bene: dillo cosa vuoi. Lei non parla , ma i movimenti del pube alla ricerca del cazzo parlano per lei. Cerca di farsi “imboccare”. Ma lui sfugge a quegli inviti.
Le dice ancora; dimmi cosa vuoi che faccia?
E la signora perbene, la mia adorata moglie cede: entra. Scopami. Lo voglio. Non ce la faccio più. Sorridendo da bastardo: come? Non ho sentito. Lei: bastardo, scopami E lui: così mi piaci. il colpo risolutore. La sua femminilità é subito violata dalla verga che vedo penetrare in fondo.
Il suo uccello la penetra per quanto la sua lunghezza lo consente, poi si ritrae e riaffonda ad un ritmo che gradatamente si fa più veloce. Lei è troppo avanti nella sua eccitazione.
Vedo nel suo volto che l’orgasmo sta per avvicinarsi e lo vede anche lui; allora arresta i suoi movimenti per ritardarlo poi riprende a scoparla. Il cazzo entra ed esce come uno stantuffo. E’ una vista sconvolgente, ma anche unica.
Il rallentamento di Giorgio non le è spiaciuto, ha continuato ad essere in un piacere che ritardato darà un risultato esplosivo. Partecipa freneticamente all’amplesso aggrappandosi a lui; andandogli incontro assecondando le sue sempre più frequenti penetrazioni. Ogni volta che lui si accorge che lei è prossima a venire estrae il pene e le carezza i seni e la bacia. Quando la sente “calma” la penetra nuovamente e ricomincia
In questo modo trascorrono almeno trenta minuti di sesso . Io sarei venuto da un pezzo Si vede, che mia moglie sta raggiungendo nuovamente lo sfuggito momento epico. Scuote il bacino, artiglia con le gambe le mani il corpo di lui. Si spinge verso lui per raggiungere il piacere. E’ difficile sottrarsi ai suoi movimenti; ma lui non vuole ancora. Vuole ancora rimandare il piacere di lei ,vuole farla impazzire di desiderio. Vuole che sia un orgasmo unico, Devastante.
Cercando ancora di rinviare il momento magico le sottrae, questa volta parzialmente, l’uccello ritraendosi un po’. Vuole che sia un orgasmo unico, Devastante e prima di catturare con la bocca quella di lei glielo dice.
Devi godere quando voglio io. Devi godere come mai in vita tua. Questa scopata devi ricordala per sempre. Lei forse non capisci, ma dice si, si ed un bacio profondo e lascivo li unisce.
E’un bacio che quasi li soffoca. Le bocche si lasciano e mia moglie, persa, distrutta gli chiede il piacere Basta Giorgio. Non ce la faccio più. Fammi godere. Penso che anche Giorgio sia all’arrivo”
E Giorgio l’accontenta lasciandosi cadere in lei. Il suo pene entra in profondità. La vagina si apre e racchiude il cazzo dando l’idea che questa volta non l’avrebbe più lasciato.
Il ritmo delle penetrazioni ora è parossistico. Mia moglie è in estasi. Il corpo di Giorgio è tirato nello “sforzo”. I suoi muscoli sono contratti. Le mette le mani sotto il culo per farglielo sentire di più. Lei sembra allucinata. La bocca aperta, lo sguardo folle Si Giorgio. Così,siììì . oddio… no… cosa mi sta succedendo…Giorgio vengo .. oh… oh… E qui la follia.
vieni anche tu. Vienimi dentro. Voglio sentire il tuo sperma. Ma avevi detto ….. Sì, si, lo so, ma vieni dentro. Fammi sentire…
Lui insiste: no, non lo fare, fammi togliere
Ma lei lo tiene. Le gambe intorno ai fianchi e le mani sul culo lo tengono premuto sul suo corpo
Giorgio a quel punto desiste ( e chi si sarebbe tirato indietro). Ha ancora dei dubbi lo vedo perché rallenta. Cerca di trattenersi, di riflettere, ma é inutile. Troppo tardi è un processo ormai irreversibile.
Conosco Lia: in quei momenti la sua passera si stringe intorno all’uccello e ti sembra ti stia mungendo. A quel punto non hai scampo. Lei: Giorgio…. ahh.. noo…perché é così bello ?..perché’ ..ohh oohh… é pazzesco.. oohh ohh ecco. Vedo il suo corpo inarcarsi. Sta venendo piantata sul suo cazzo….. ”
Lui non resiste: si Lia .. anch’io….ci sono…ti riempio….aaaah E lei, partita per la tangente ” si…..riempimi… così….cosi Vedo il culo di Giorgio sobbalzare e contrarsi. Si sta scaricando in lei .
Neppure una goccia di seme esce dalla passera di mia moglie. E Giorgio continua a scoparla nel suo stesso seme. Poi si fermano.
Giorgio scivola al suo fianco . L’ uccello è semi rigido dopo l’orgasmo e ricoperto dai loro umori.
Tra le gambe di mia moglie fa capolino il fluido trasparente da lui depositato che lentamente scivola sul lenzuolo. Lei gira il capo verso Giorgio e poi gli guarda il pene e come spinta da un raptus si piega e lo ripulisce con la bocca degli umori che lo ricoprono. E’ come se volesse ringraziare quel cazzo che le ha regalato un piacere immenso.
Giorgio è stupito ed anch’io. Segue una fase di quiete. Soddisfatti e stanchi non parlano di quel che è successo e si godono il momento. A questo punto io mi sarei alzato e sarei andato in bagno a lavarmi ed anche mia moglie avrebbe fatto lo stesso. In quei momenti il trillo di una suoneria. Giorgio dice : è il tuo. Lei: sarà mio marito.
Lui: non rispondi?
No. Domattina lo chiamerò e gli dirò che stavo già dormendo e che ho visto la telefonata solo allora. Giorgio non disse nulla.
Dopo alcuni minuti di condiviso quiete Giorgio allunga un braccio per attirarla a sè. Gira la sua testa alla sua. Le lingue escono e ricominciano a baciarci. Le prende una mano e la porta sul suo uccello invitandola a toccarlo a coccolarlo per risvegliarlo. Lei partecipa ai suoi desideri. La stessa cosa fa Giorgio con le tette e poi la passera di lei. Senza fretta, piano, piano, il tempo lentamente trascorre Non è possibile.
Sì stavano nuovamente eccitando. Mai successo tra noi due. La mano di mia moglie ha riportato il pene di Giorgio in erezione. Il movimento del bacino di lei mi fecero pensare che anche le dita di Giorgio ebbero il loro giusto effetto. Scivolavano nella figa allargandola e scavandola. Intanto in alto continuavano a limonare.
Poteva ammirare quello splendido inviolato culo in tutta la sua sferica bellezza e i due fori in evidenza. La mise e si mise alla fine del letto, leggermente in diagonale affinchè i fori fossero ben visibili alla telecamera.
Poi si godette con il tatto della lingua la cavità tra le mezze lune. leccando ed entrando con la punta della lingua in ambedue i fori che si vedevano bagnati.
Mia moglie non aveva mai avuto rapporti anali. Diceva che erano contro natura, ma quella sera non si sottraeva ai “toccamenti “ di Giorgio. Giorgio doveva aver pensato a tutto, anche a quello. Inoltre sapeva da me che il sesso con mia moglie era tradizionale e non comprendeva quello anale. Ne avevamo parlato a lungo nei nostri incontri. Non mi e ci comprendeva, ma tant’è e …. Per coinvolgerla cambiò posizione e potei assistere ad un bellissimo 69. Potevo vedere in primo piano come mia moglie imboccasse il suo cazzo e come giocasse con bocca e lingua sui suoi coglioni. Sembrava si divertisse a stimolarli e a far muovere le palle nello scroto.
Gli stava facendo produrre tanto sperma. Poi Giorgio volle tornare come prima. Lei con il suo culetto a fondo letto mentre lui dietro leccava e con le dita la penetrava. A terra, di fianco al letto prese un tubetto e con una sola mano ne spremette il contenuto versandolo dall’alto al basso nella cavità posteriore di Lia che non se ne accorse. Doveva essere oleoso ed a temperatura ambiente e mischiato al sudore del corpo non ne doveva sentire la presenza.
Titillandole con dita e lingua gli orifizi lo sparse nella cavità ed in particolare lo dispose intorno e sopra il foro anale. Era sicuramente un lubrificante. Stavo assistendo oltre trenta anni dopo alla deflorazione del culo di mia moglie senza potervi fare nulla. Era pronta per tutto.
La prese alla pecorina. La teneva di sotto per le tette mentre la scopava come una cagna. Il liquido sparso su tutto il culo favoriva lo scivolare dei loro corpi e dopo breve potei sentire i gemiti piacere di mia moglie accompagnati da parole che mai avrei pensato di sentire. Si, scopami così, come una cagna; fammelo sentire fino in fondo. Aprimi. Riempimi del tuo cazzo.
Cos’era successo a mia moglie? Non potevo credere a quello che vedevo, ma non mi dispiaceva di vedere che era una femmina da monta. Mi chiedevo se in tutti gli anni del nostro matrimonio avesse rinunciato alla sua sessualità castrandosi per mantenere anche a letto un’immagine “sana”.
Giorgio approfittò del piacere di Lia per metterle una falange prima e poi favorito dal lubrificante un intero dito nel suo culo. Lei pur nel piacere disse; cosa fai? No li. Ma non dovette provare un fastidio particolare e Giorgio continuò a scoparla ed ad incularla con il dito. Lo faceva ruotare per fare nuovo spazio e tanto fece che pian piano riuscì ad introdurre un secondo dito. Adesso potevo vedere il foro ben dilatato e Giorgio un paio di volte tolse le dita per permettere alla telecamera di ben riprendere l’avvenuta dilatazione.
Poi senza fatica gliele rimetteva in culo allargando pian piano il passaggio Mia moglie forse non si accorse neanche ella presenza in culo del secondo dito. Forse la sostanza oleosa era in parte anestetizzante. Poi, con mia sorpresa, la scopò come se volesse portarla al piacere esortandola a parole :scopa cagna. sentilo. Godi questo cazzo. E lei si, si.
Le suggerì di masturbarsi, di toccarsi le la clitoride per godere di più e sul più bello, quando sembrava che lei fosse sulla via dell’orgasmo, usci dalla figa ed in un battito di ciglia posizionò la punta scura del suo membro all’entrata del pertugio ancora dilatato e lubrificato. Mentre lei era presa nella masturbazione, iniziò a spingere ed in quell’unico movimento, accompagnato da un noooo di mia moglie, vidi la cappella scomparire ed il cazzo entrare, centimetro dopo centimetro, nel suo sverginato culo.
Giorgio si era spinto in avanti facendola distendere prona e bloccandola con il peso e le mani. Mia moglie gemeva al suo avanzamento; quando fu entrato completamente e le sue palle battevano sul culo lasciò che si abituasse alla nuova presenza.
Le disse: calma è fatta. L’hai tutto nel culo. Vidi come mia moglie rassegnata accettasse lo sverginamento
Attese il suo rilassamento poi si sfilò quasi del tutto e poi riaffondò, fece questa cosa più volte, una volta appurato che il canale era aperto e che lei non faceva resistenza, spinse con più forza e velocità. Lia, su suo suggerimento, riprese a masturbarsi con foga, seguendo il ritmo col quale Giorgio la sodomizzava.
Non era poi stato per lei così terribile. Il dolore iniziale cedette e pian piano anche lei provò piacere da quella nuova penetrazione. La mano sulla clitoride continuava a masturbarla.
Le pompò il culo per più minuti. Lei era una bella bambola che sobbalzava ad ogni spinta, ma adesso non si lamentava più. I suoni che emetteva apparivano come suoni di piacere
Vedevo quel tronchetto scuro entrare e uscire dal culo di lei e l’anello anale dilatato ed elastico circondarlo senza frizioni. Era un grosso buco.
L’atto, l’inculata (forse mai da lei prevista) dovette provocarle qualcosa di sconvolgente, nel corpo e nella mente. Era in trance sessuale. Il suo corpo vibrava e le sensazioni dovettero coinvolgere anche il culo e l’ano poiché Giorgio disse : mi stai stringendo il cazzo con il culo. Se continui vengo
E lei: vieni, ti prego, vieni voglio sentirlo anche nel culo. Spingeva il culo indietro, mentre lui spingeva sin dove potesse arrivare. Le palle arrivano a poggiarsi sul culo di lei e le mani ora artigliavano con cattiveria le sue pendenti tette.
Era una cavalcata che scuoteva le loro menti. Le parole gli fuggivano. Quelle che meglio udii: che culo che hai. Come potevi essere ancora vergine? Non è possibile.. E altre che non comprendevo e intanto il suo cazzo le limava il culo.
Poi come un fantino con il cavallo al galoppo, senza lasciarle le tette si spinse in avanti . La sua testa raggiunse quella di lei. Baciami. Era un ordine. Vidi la perversione in quell’atto quando lei a fatica girò la testa. Le bocche erano vicinissime, ma non riuscivano a toccarsi ed allora furono solo le lingue a congiungersi. Le vedevo toccarsi e vedevo la saliva cadere da esse.
Poi , soddisfatto, tornò nella precedente posizione. La mano di mia moglie si stava muovendo più velocemente. Le sue dita carezzavano la clitoridee si addentravano segno di piacere imminente .Infatti a breve gli disse: sto per venire. Allora Giorgio aumentò la velocità dell’inculata facendo scempio del canale anale alla ricerca del suo orgasmo che arrivò solo pochi istati di quello di mia moglie. Chiaramente sborrò nel suo culo e poi crollò su lei con il cazzo ancora in fondo al condotto anale Dovette avere un orgasmo incredibile; anche questo non solo fisico ma soprattutto di mente. Chissà se anche mia moglie ebbe un orgasmo anale
Steso su lei le fece girare il capo dandole un bacio carico di passione.
Poi esausto, con un sorriso: sei una porca, una bellissima porca, fortunato Alberto.
Purtroppo non è stato proprio così. In quel movimento, complice lo spostamento di Giorgio e la fuoriuscita del suo pene ormai mollo, ebbi l’occasione di vedere di quanto fosse ben aperto l’ano di mia moglie e di vedere in sommità la presenza del seme di lui che occludeva parzialmente il foro.
Avevo assistito a due faticosi ed intensi amplessi e pensavo fosse finita ed invece no. Il video non era terminato. Il timer diceva ancora 30 minuti.
Rimasero ancora minuti fianco a fianco a limonare e scambiarsi bacetti con lui che le carezzava il viso, le tette e lei che lo lasciava fare. Poi lui le disse: me lo succhi un po’?
Cosa altro voleva fare? Dove trovava tutte quelle energie? Era parte quel fascino particolare che le donne percepivano? Lei, come se fosse una naturale richiesta, glielo succhiò; adesso non bastarono pochi secondi per tirarlo su. Ci volle un discreto impegno della sua bocca.
Ma perché mia moglie si prestava ad ogni suo desiderio? Infilò il glande in bocca e succhiò. Le mani di lui si infilarono tra i sui folti capelli. Li strinsero.
Gli passava la lingua dal glande a scendere sino ai testicoli. Poi non appena vide cenni di risveglio lo prese dall’alto e scese cercando di prenderne il più possibile arrivando quasi all’attaccatura con le palle. . La sua erezione non era ancora piena, ma quando dopo un po’ la bocca di lei si alzò notai come la “cura” avesse fatto effetto. Ora non riusciva a prenderne che la metà.
I fianchi di lui si mossero spingendo il pene in avanti. Mia moglie ebbe un conato di vomito. Avrebbe voluto entrare tutto in quella bocca, ma on era ancora possibile. Mia moglie non era ancora pronta a questo, ma nel futuro?
Scoprii che mia moglie era una donna intelligente anche a letto. Con una mano gli accarezzava i coglioni, con l’altra lo impugnava alla base per impedire che le sue spinte glielo spingessero troppo in dentro. In questo modo lo massaggiò con la bocca a lungo.
Giorgio strinse gli occhi. Era pronto ad eiaculare in quella vorace bocca, ma come al solito lui era diverso, imprevedibile. Con un vistoso sforzo la spinse supina sul letto. Le salì sul petto mettendo le ginocchia ai lati del corpo.
Mise il cazzo tra le sue tette, le unì con le mani, e lo fece scorrere tra esse. La mitica spagnola… Poi le disse: tienile tu e quando le mani di mia moglie si sostituirono alle sue lui poté puntellarsi meglio e far scivolare agevolmente il cazzo tra quelle magnifiche tette ancora grandi dell’allattamento del piccolo.
Il cazzo scivolava nel solco tra le mammelle e quando il glande arrivava in alto le sfiorava la bocca. Allora lui con una mano le fece piegare il collo perché le arrivasse bene alla bocca. Capito l’antifona ad ogni arrivo del glande la sua bocca si apriva e con l’aiuto della lingua lo leccava.
Poi Giorgio prese un cuscino e glielo mise sotto la testa perché il viso fosse più in alto, le prese la mano sinistra e la portò ad impugnare il cazzo appena sotto la cappella. Le disse: masturbami; fammi venire sulla tua faccia, nella tua bocca. Mia moglie fece un viso di stupore; forse riflettè su quella particolare richiesta, ma dovette decidere che quella notte fosse disponibile a tutto. Riprese a leccarlo, adesso poteva anche succhiarlo e masturbarlo. Tenne la bocca aperta sino a che giunse il momento che lui si liberò del suo sperma sborrando tre o quattro schizzi.. Era ormai alla frutta, ma furono sufficienti per centrarle la bocca ed imbrattarle viso ed occhi. Mia moglie deglutì quanto giunse in bocca e quando lui con un dito le raccolse lo sperma sul viso gli succhiò anche quello.
Moglie senza limiti. Poi le disse con il sorriso: mi hai distrutto e lei di rimando: perché tu no?
Come due ragazzini limonarono ancora per un pò . Poi lui le dice: sono le tre. E’ tardi. Meglio che torni in camera tua prima che qualcuno si alzi e, girando per il corridoio, ti veda rientrare. Mia moglie disse: è vero. Si alzò e raccattò la sua roba. Si rivestì senza rimettere l’intimo.
Sembrava avesse riacquistato il controllo di sé. Gli disse: Giorgio ascoltami bene, grazie; è stato bello, ma non si ripeterà più. Amo mio marito e volevo togliermi un desiderio che non sarei riuscita a soddisfare in casa per diversi motivi. Tu eri la persona giusta e penso sia piaciuto anche a te. So che sei un signore…Grazie ancora
Poi si chinò su lui che la guardava sorpreso e forse anche ammirato di tanta sicurezza e bellezza e. Gli diede un ultimo bacio a fior di labbra.
Lui rimase silenzioso, non so se turbato o pensieroso. Quando lei usci dalla camera, passò qualche minuto con lui riflessivo sul letto, infine venne vicino la telecamera e pareva mi vedesse tanto che disse: tua moglie è veramente una stupenda femmina e una donna intelligente. Sono convinto che quando vedrai questo video non ti arrabbierai, ma ne sarai felice.
Ciao Alberto a vederci… la ripresa si interruppe Avrebbe avuto ragione
Nei giorni successivi più volte rilessi la sua lettera dove diceva che vi era stata un’unica volta. Una domanda senza risposta mi premeva. Si saranno incontrati ancora al di là quello che lei aveva detto e lui scritto? Dopo Roma di convention ve ne furono una decina prima che lui, ante Fornero, andasse in pensione e scomparisse dalle mie conoscenze, e poi avrebbero potuto incontrarsi a Parigi, a Milano o in altro luogo. Sperai che davvero fosse stata l’unica volta e che mia moglie si fosse voluta togliere in quell’occasione i suoi repressi desideri.
Tenni quel cd per oltre un mese e confesso che ogni volta che lo guardavo mi eccitavo e a volte mi masturbavo. Poi lo ruppi e lo gettai via onde evitare che lo trovasse lei
Un giorno provai a ricordare di Giorgio a mia moglie, ma lei schivò la domanda con indifferenza. Disse che l’ultima volta l’aveva visto ad una convention oltre venti anni prima. Un unico cruccio mi rimane: non che mia moglie sia stata scopata ed inculata da un altro dopo il matrimonio, ma che io non abbia mai avuto il piacere di incularla. Siamo nonni felici e speriamo di vivere insieme ancora tanti bei anni.
Per info e contatti con italsex: [email protected]
baxi
baxi
Post New Comment