Io e Tatiana

  • Scritto da Italsex il 15/04/2020 - 14:40
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Stavo nella stanza dell’alberghetto dove mi ero rifugiato, non per i soldi, ma perché lì nessuno si stupiva di nulla e c’era un bordello di quart’ordine a pochi passi, dove potevo sfogare i miei desideri impellenti. La poeta si aprì e entro Tatiana senza aver bussato.e disse:

“Cjao! “

E si sedette sul letto a gambe aperte, con la fica ben in vista, riprese dicendo: “Stamattina sono uscita con una voglia matta di essere fottuta, due tipi mi hanno rimorchiato, erano grossi e pelosi, mi hanno portato in una specie di magazzino, mi hanno buttato su una stuoia, se lo sono tirato fuori e io mi sono tolta le mutandine e ho sentito il primo cazzo riempirmi la fica.

Ero molto arrapata: quella situazione mi piaceva. Ma il primo uomo è venuto quasi subito e il secondo dopo pochi colpi ha sborrato anche lui e si è ritirato.

Mi hanno quasi cacciata dal capannone e mi sono ritrovata in strada, senza mutande,con la fica piena di sborra e arrapata più di prima, allora ho pensato di venire da te che mi sai scopare come si deve.” Mentre parlava prese a massaggiarsi la fica, Poi mi invitò battendo una mano sul letto, mi sedetti accanto a lei, le sue mani mi aprirono la patta dei pantaloni ed estrasse il mio cazzo duro e teso: mentre percorreva l’asta con le dita, disse:

“A volte penso, chi me lo fa fare a farmi sbattere in giro quando c’è un cazzo come il tuo, che neanche un somaro,,,”

“Non ti dispiacerebbe vero se venissi più spesso, magari con qualcuna delle puttanelle che mi vado facendo in giro” sottolineò quest’ultima affermazione con gesto con la lingua. Poi cambiò posizione e appoggiò la schiena al cuscino e disse:

“Leccami la fica”e mentre io avvicinavo al ciuffo di peli neri soggiunse:

“Mi arrapa che lecchi la fica di una che si e fatta scopare da due sconosciuti e non si è neppure fatta un bidet”,

Io che molto attaccato a Tatiana e mi piace assecondare i suoi avvicinai la lingua a quel ciuffo di peli, umido delle sue secrezioni di prima e di adesso, della sborra dei due sconosciuti, mentre l’odore pungente di fregna eccitata mi penetrava le narici: Le sue cosce essi stringevano in torno al collo, mentre dalla bocca le uscivano parole incoerenti. Finalmente il bacino di Tatiana fu preda di ampie oscillazioni ritmi e tra le grida la sua uretra emise alcuni spruzzi di liquido caldo.

La Fanciulla si riversò all’indietro e rimase qualche minuto come morta. Quando rientrò in sé, cambiò posizione e offrì le natiche alla mia vista, se la allargò con le mani e mostrò il buchino delizioso; io avvicinai la bocca e presi a passare la lingua sul suo buco del culo.

La sentii dire:

“Ho voglia che tu m’inculi”.

Mi inginocchiai sul letto e spostai il mio cazzo durissimo, non avevo goduto per niente fono ad ora, all’altezza dell’orifizio di Tatiana e l’infilai nel buco umido.

Lo sfintere cedette dolcemente e cominciai a un movimento ritmico.

Sentivo intorno al mio uccello i muscoli di Tatiana contorcersi dagli spasimi, mentre con la mano si sgrillettava spasmodicamente ,la fica. Quando la sentii venire, anch’io mi abbandonai all’orgasmo e le riempii il culo di sborra. Restammo abbracciati, in silenzio, per un po’ poi Tatiana portò le mano sul mio uccello cominciando un lento su e giù, di tanto in tanto mi vellicava i coglioni.

Quando mi venne di nuovo duro, lei mi disse: Scopami”.

Fui di nuovo dentro di lei e cominciai a muovermi dolcemente, cercando di stimolarle l’uretra che sapevo essere sensibile, lei accompagnava miei movimenti con sapienti oscillazioni del bacino

Finalmente la sentii gridare e sciogliersi in una sequela di orgasmi.

Anch’io venni e le riempii la fica di sborra.

Restammo per un po’ esausti, l’uno sull’altro, finché Tatiana dando prova della sua straordinaria vitalità si alzò e si diresse verso il piccolo bagno, disse mi do un risciacquata e poi usciamo.

Terminate le abluzioni e quando anch’io mi fui lavato e ci fummo rivestiti, Tatiana aprì la borsetta ed estrasse un paio di mutandine, le guardò un istante, poi le rimise dentro e disse:

“Mi piace di più senza”.

Scendemmo in strada e camminammo abbracciati come due innamorati.

Lei mi disse in un orecchio:

“Vuoi bene alla tua Tatiana, Anche se è così troia…”

Risposi:

“ Lo sai che ti voglio bene da sempre”

Lei allegramente:

“Finiremo con lo sposarci, così tu mi scoperai ogni volta che ne ho voglia e io ti metterò tante belle cornette…”.

Infine qualche parola sulla protagonista di questa storia:
Tatiana è una bella ragazza di statura media, dai capelli neri, ha un corpo elastico e muscoloso, due tette deliziose che riempiono la classica coppa di champagne, il culo è grosso e ben tornito, gambe lunghe, mani e piedi piccoli e graziosi. Un folto ciuffo di peli neri, che lei ama lasciare incolti sul pube, dal ciuffo sporgono lievemente le labbra della fica. Il viso è un ovale quasi perfetto, il naso è una deliziosa patatina, con le narici piuttosto grandi, gli occhi sono scuri, le i pupille si agitano nervosamente continuamente alla ricerca di qualcosa, la bocca è grande con le labbra tumide e carnose, che inumidisce continuamente con la lingua.

Bello. A volte non lineare ma bello

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