La nave scuola

  • Scritto da italsex il 06/06/2020 - 05:30
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La passione per le donne over 40 ce l’ho sempre avuta fin da quando ho scoperto il sesso nell’adolescenza. Ovviamente ho dovuto aspettare un po’ prima di riuscire a trovarne una che fosse disposta a fare sesso con me. Quando però ci sono riuscito è stato fantastico.

Avevo 23 anni, io e la mia ragazza ci eravamo lasciati e così decisi che non avevo niente da perdere, dovevo cercare di realizzare il mio sogno. Da subito lo strumento più adatto mi sembro Internet, così cominciai a chattare alla ricerca di una partner “matura”. Ci provai con 2 o 3 donne facendo degli enormi buchi nell’acqua, poi conobbi lei, si chiamava Anna, era del Vomero (un quartiere di Napoli) e aveva 42 anni.

Era intelligente, simpatica e mi piaceva chattare con lei, dopo qualche incontro virtuale riuscii a guadagnarmi la sua fiducia e decidemmo di scambiarci le foto.

Quasi subito decidemmo di incontrarci per un caffè a Posillipo, quando la vidi ero già in visibilio, era ancora più bella che in foto. Era bionda, alta 1,60 e con le forme tutte al posto giusto.

Prendemmo il nostro caffè, rompemmo il ghiaccio e poi decidemmo di andare a fare una passeggiata nel parco li vicino. Ci fu un feeling istantaneo, io la desideravo da morire e sentivo che lei provava la stessa cosa. Di tacito accordo trovammo un angolo un po’ più appartato e cominciammo a barciarci, dio come era brava. Le nostre lingue si accarezzavano, mentre io esploravo il suo corpo, aveva una magliettina leggera e la mia mano scivolo sotto fino al suo splendido seno (avrà avuto una terza abbondante), sentivo il suo reggiseno di pizzo e i capezzoli duri. Inutile dire che avevo un’erezione stratosferica, se non fossimo stati in un luogo pubblico l’avremmo fatto li subito, purtroppo non avevamo ne tempo ne modo di trovare un rifugio più intimo, così a malincuore dovemmo separarci con la promessa però che l’avremmo fatto al più presto.

Lei era sposata, quindi non potevamo farlo a casa sua e io vivevo con i miei e quindi anche da me era offlimits. Per fortuna un mio amico studente fuorisede (allora ero studente anch’io) mi disse che il fine settimana la casa in cui stava si svuotava e che poteva lasciarmi le chiavi, ero al settimo cielo!!!

In un paio di settimane riuscimmo finalmente ad organizzare l’incontro, l’andai a prendere vicino alla stazione e la portai con me. Io avevo un jeans ed una bella camicia, avevo scelto i miei boxer più sexi e il mio profumo migliore. Lei era a dir poco stupenda, aveva un gonna stretta che metteva in risalto i fianchi larghi e le natiche rotonde. Le calze nere mettevano in evidenza le sue splendide gambe e la maglietta nera incorniciava il suo seno, non vedevo l’ora di spogliarla ero su di giri, ma cercai di controllarmi, volevo gustarmi quel corpo lentamente proprio come si fa con un piatto prelibato.

Appena entrammo in casa accesi le luci, le feci strada e entrammo nella camera che avevo preparato per noi, eravamo entrambi eccitatissimi e non ci staccavamo gli occhi di dosso. Appena nella camera cominciammo a baciarci con la stessa foga del nostro primo incontro, questa volta però non c’erano limiti. Le mie mani cominciarono ad esplorarla, la schiena, i fianchi, poi le alzai la gonna scoprendo due fantastiche autoreggenti con bordo in pizzo. Cominciai a palparle i culo e mi accorsi così che aveva un perizoma, stavo morendo dalla voglia.

Le alzai piano la maglietta, il reggiseno in pizzo nero era la ciliegina sulla torta, io adoro la lingerie e Anna ci sapeva fare. Le baciai il collo, l’incavo del seno, e poi giù giù fino alle cosce mentre le toglievo la gonna e le scarpe. A questo punto fu lei a spogliare me, prima la camicia mentre mi baciava e mi accarezzava il petto, poi i pantaloni senza mancare di accarezzare il mio pacco ormai durissimo. Poi tocco di nuovo a me, prima la spallina sinistra e la mia bocca piano sul suo capezzolo rosa, poi la destra e infine le sue spendide tette erano tutte per me, le palpavo le baciavo era stupendo!!! Poi piano le girai dietro e facendo scorrere le mani lentamente sui fianchi le sfilai le mutandine, che culo stupendo aveva, tondo, sodom un sogno. La sua fichetta invece era depilata e già fradicia quando la raggiunsi con la mano mentre il mio cazzo scivolava fra l’incavo delle sue natiche. Lei cominciava a mugolare, ma poi si gir,o finì di togliermi i boxer e si inginocchiò. Lo prese in bocca piano, lo leccava, lo accarezzava, era una vera maestra, nessuna mi aveva mai fatto un pompino così ed io che ero già al colmo dell’eccitazione, le venni in bocca inondandola di sperma.

Ovviamente non era finita li, ora toccava a lei godere, la tirai su e la portai sul letto, lei capì subito e allargò oscenamente le cosce. Io cominciai a baciarla dalle gambe ancora splendidamente incorniciate nelle calze e poi giù, giù fino alle sue grandi labbra glabre. Mentre la mia lingua andava sempre più a fondo lei cominciava ad ansimare e a mugolare in quel modo che farebbe impazzire qualsiasi uomo e allora io le tormentavo il clitoride e la leccavo più a fondo, ero eccitatissimo!! Fu così che il mio cazzo non tardò a tornare duro, era il momento, volevo che fosse mia, la baciai sull’inguine a salire poi l’obellico , le tette, il collo. Infine entrai fra le sue cosce e glielo misi dentro, era calda come una fornace e fradicia, il mio cazzo scivolava alla perfezione e comincia a pompare furiosamente e più pompavo più lei ansimava, ero in trance!!. Le accarezzavo le cosce, le tette la guardavo dimenarsi e mordere le labbra e poi mi venne voglia di scoparla alla pecorina. Così uscii da lei e cominciai a baciarla sulle cosce, sui fianchi a girarla dolcemente. Lei capì subito e si mise carponi, che spettacolo quel culo perfetto, stavo per penetrarla quando vidi che stringeva le cosce e allargava le natiche, lo voleva nel culo!!!

Io l’avevo fatto solo un paio di volte con la mia ex e non era andata un gran chè perché a lei l’idea non piaceva molto. A me però era rimasta una voglia matta e quel culo così tondo e sodo era un invito irresistibile. Allora presi la crema idratante che avevo nel cassetto e cominciai a cospargerle l’incavo tra le natiche e poi le massaggiavo il culo giocando piano con la sua fichetta e poi con il buchino. Continuavo a palparle quelle splendide rotondità mentre lei mugolava piano, poi mi spalmai un po’ di crema sul dito e cominciai ad insinuarlo nel buchino. Lei già ansimava mentre il mio dito le tormentava il culo, lo sfintere aveva ceduto quasi subito, si vedeva che l’aveva fatto molte volte. Quando i suoi mugoliii si fecero più forti tolsi le dita e finalmente arrivò il momento. Feci entrare prima la cappella cominciando a spingere piano e poi colpo dopo colpo arrivavo sempre più giù fino a quando non fu tutto dentro.

Era stupendo cominciai a muovermi, prima piano poi sempre più forte mentre il suo ansimare si faceva quasi affannoso. Ad un certo punto non le basto più mugolare, e cominciò “si dai così sfondamelo, dai”. Io non ci vedevo più, adoro parlare mentre scopo, ma non l’avevo ancora fatto perché non avevo perso del tutto i freni inibitori, ormai però eravamo in sintonia. “Sei proprio una gran troia è, ti piace prenderlo nel culo” le risposi. Fu un crescendo “Si sono la tua troia, scopami, scopami nel culo” mentre io ormai la cavalcavo selvaggiamente. “Si sei la mia puttana, la mia cavalla, mi fai impazzire” e spingevo sempre più forte “Si spingi, spingi così, fammi venire, ah ah ah”.

Inutile dire che la sua fica era fradica e colava umori e il mio cazzo voleva soltanto sborrare. Lei stava venendo ed io avevo bisogno solo di un’altra piccola spinta “Si troiona mia, si fammi sborrare, si, si si “. Venimmo quasi contemporaneamente e l’orgasmo ci lasciò stremati.

Sotto le coperte poi chiacchierammo, di noi, di come ci piaceva fare sesso, della scopata fantastica che avevamo fatto, era davvero piacevole. “Tra un po’ devo andare disse” posso prendermi un bicchiere d’acqua è si alzò dal letto con solo le calze autoreggenti. Dio c e spettacolo quelle poppe a pera, quelle calze così sexy e quel culo stupendo, insomma mentre la guardavo camminare mi venne di nuovo duro. Quando tornò mi trovò con il cazzo il mano e una voglia da matti, “Dai bella maiala vieni a impalarti, se è ancora duro è solo merito tuo”, non se lo fece dire due volte, mi salì a cavalcioni e se lo mise nella fica. Cominciò a muoversi piano, con maestria ed io le accarezzavo le cosce, le tette, mi tiravo su per succhiarle i capezzoli “Si che tette stupende che hai, muoviti così da vera troia!!!”, “Ah si sei un porco e sono la tua troia, voglio farti godere, sono la tua puttana in calore, si, si”. Eravamo in trance ci dicevamo le peggiori porcate che ci venivano in mente e intanto lei ondeggiava in modo quasi ipnotico. Ero in paradiso e sembrava non finire mai, io ero già venuto due volte e quindi non sarei venuto tanto facilmente, ma lei era stupenda!!!!

“Dai Anna fammi godere, si, si, sei la donna più troia che ho mai incontrato, ma mi piaci così, vogliosa di cazzo, puttana” ormai non avevo più pudore, ma neppure lei “Si sono la tua baldracca vogliosa di cazzo, si voglio il tuo cazzo duro così, così” e alzava il ritmo di pari passo con il suo ansimare, io stavo impazzendo stavo per godere”. Poi sentii la sua fica contrarsi e il suo “Ah, ah, aaaah” era venuta un attimo prima di me, ma mi fece uno splendido regalo. “Siii ti voglio in bocca, voglio berti” disse, mi mise la testa in mezzo alle cosce e cominciò a spompinarmi in un modo fantastico ovviamente io venni quasi subito “Si, succhiamelo si, così si, si , si…”

Questa volta era davvero finita, ma che esperienza!!! m’è rimasta nella testa per settimane e ancora oggi quando ci ripenso mi eccito, non so se incontrerò mai più una donna così, magari le signore che stanno leggendo possono darmi una mano………..

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