Finalmente anche l'ultimo degli invitati se ne và. E' stata un'attesa estenuante: la festa è durata 4 ore fino alle 8:30 di sera, e ora sto aiutando Giò a ripulire. Mentre porto via i piatti la guardo: Giovanna, la madre di Nancy, mi è sempre piaciuta. Da piccola, Giò, era esuberante e vivace, già da piccola, aveva un corpo snello ma forte, che prometteva di crescere in quella bella donna italiana, che poi è diventata.
La guardo mentre puliamo il tavolo: le sue tette (una quarta giusta) sono a malapena contenute nel suo vestito scollato, e posso ammirarle ogni volta che si china per raccogliere qualcosa. Porto via un sacco di pattume e passo dietro di lei, ne approfitto per guardare quelle gambe forti e formose e quel culo da donna italiana del sud: grande ma non troppo, abbondante ma fermo. Una vera delizia per occhi e mani. Lei si gira verso di me, e si accorge che la guardo.
“piantala di fissarmi il culo come un cane da caccia!” mi dice con tono allegro e con un sorriso disarmante. “e sbrigati a buttare il pattume, che sono stanca! Voglio finire presto!”
“subito!”, le dico mentre vado ai cassonetti. Finalmente finiamo di ripulire la parte più grossa. Siamo tutti stanchi e Giò, finalmente comincia a preparare la branda per me in camera di Nancy. Ci mettiamo tutti un po' in libertà e Giò dice a Nancy di andare a fare la doccia, una volta soli si avvicina a me, sorridendo. “sono contenta che tu sia venuto
“ma non dirlo neanche... come avrei potuto mancare?” le rispondo in tono rassicurante, mentre sento le sue belle tette, sotto i vestiti, premere contro di me.
“fai dormire Nancy presto, stanotte ok? Sono già le nove, deve riposare!” mi dice in tono matronale.
“preferisci che venga a dormire con te?” le chiedo in tono malizioso. “Ma che dici? Se ci vede a letto insieme si spaventa di sicuro! E poi che gliele spiega tutte le storie? "mi dice con aria ansiosa. “hai ragione.... ma prima o poi la verità salirà a galla, e ci dovremo pensare”, le rispondo in tono calmo.
“quando sarà il momento.... quando avrà almeno 20 anni” mi risponde seria
“decidi tu” le rispondo “sai bene che su questo non ho mai avuto problemi a farti gestire le cose. Ora vado in bagno, che mi serve una doccia fredda!” la bacio stringendola a me e gustandomi la sua bocca per qualche istante, poi me ne vado nel bagno degli ospiti. Mi lavo da capo a piedi ed elimino un po' di peluria dal mio inguine con il rasoio da barba. Voglio essere il più invitante possibile. Sento la doccia nell'altro bagno fermarsi e Nancy che esce dal bagno. “Zio? Sei in bagno? Io ho finito. Vado in camera.” mi dice da dietro la porta
“ok, Nancy tra poco arrivo” le rispondo “ehi, voi due! Guardate che è ora di dormire! Mica stare svegli a chiacchierare!” dice Giò con tono serioso.
“ma certo, mamma... solo due chiacchiere poi dormiamo” risponde Nancy con aria sorniona.
Sento Giò entrare nel bagno e accendere la doccia. Con addosso solo l'accappatoio esco dal bagno e vado nella stanza di Nancy. La stanza è grande abbastanza da ospitare i due letti lasciando spazio ad una scrivania ed un armadio, la finestra fa entrare ancora molta luce, del resto siamo a giugno. Nancy mi aspetta seduta sul suo letto avvolta solo dall'asciugamano, il capelli castani ancora un po' umidi le scendono dolcemente sulle spalle e sulle braccia. Appena mi vede si alza sorridendomi e, senza dire niente apre l'asciugamano aprendo le braccia verso l'alto e tenendo gli angoli con le mani. Io sgrano gli occhi. La vedo tutta, nuda e bellissima: le braccia alte come a voler spiccare il volo, il viso ha un'espressione innocente e maliziosa al tempo stesso, i suoi occhi brillano di eccitazione, le sue tettine appena accennate sembrano caramelle rosa, la sua pancia è piatta e liscia con solo quel delizioso l'ombelico che invita a guardare più in basso. La sua fighetta assolutamente glabra è una piega di pelle che farebbe impazzire anche un santo, i suoi fianchi sembrano più rotondi e invitanti che mai e le sue gambe affusolate sembrano brillare tanto sono sono lisce.
Ma è il modo in cui si muove la vera delizia: sposta i fianchi per farsi guardare tutta, sorride con le labbra e con gli occhi, oscilla la testa come se fosse davanti ad un fotografo e l'asciugamano bianco che tiene dagli angoli dietro a schiena la fa sembrare un angelo. Io non dico nulla... non riesco a dire nulla. Nancy continua quella sorta di balletto facendo roteare l'asciugamano e girandosi di schiena. Le sue spalle brillano alla luce della finestra, vedo il suo culetto meraviglioso oscillare mentre compie tre passi con l'eleganza e il portamento di una spogliarellista esperta. Arrivata alla scrivania, poggia l'asciugamano e si gira di nuovo verso di me. Alza una gamba e appoggia il piedino sulla sedia, poi inarca la schiena in avanti per poi scattare all'indietro, facendo compiere ai capelli un arco che per un istante sembra un getto d'oro. I capelli le vanno dietro la schiena e lei, mettendo le mani dietro la testa, li raccoglie mostrando il collo sottile. Si lascia illuminare completamente dalla luce che viene dalla finestra: la sua pelle rosa e lievemente brunita è liscia e perfetta, le sue tettine sembrano anche più grandi, e la sua fighetta è così esposta con le labbra appena separte da un solco d'ombra. Quanto tempo è passato? Da quanto la sto guardando? Pochi secondi? Un minuto? Una vita? Non saprei dire, ma quello che so è che non mi serviranno le fotografie per ricordarmi di questo momento. Per un istante mi risveglio dalla trance: “vedo che le tue lezioni di danza, danno ottimi risultati!”
lei ridacchia, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. “Grazie, Zio... in effetti la maestra dice che sono una delle più brave, nella sua classe...” mi risponde con naturalezza e complicità. “deve essere una brava maestra! Ti ha insegnato lei a fare queste cose?” le chiedo falsamente incuriosito.
“in parte sì” mi dice lei. “ma questo l'ho preparato per te. Non sarà perfetto, certo....” mi dice come a scusarsi di qualcosa. “ma che dici? È stato bellissimo... tu sei bellissima. Guarda come sono messo ora!” lascio aprire l'accappatoio sul davanti e il mio cazzo svetta verso l'alto forte e orgoglioso.
Lei lo guarda: i suoi occhi brillano e d'un tratto dal suo viso scompare ogni traccia di innocenza e di gioco. Nancy ha uno sguardo che non le avevo mai visto, uno sguardo da troia affamata di cazzo! Vedo le sua bocca dischiudersi e la punta della sua lingua passare sulle labbra con un movimento assolutamente spontaneo. “avevi preparato qualcos'altro per me?” le chiedo con voce bassa.
Lei, quasi colta di sorpresa, mi dice: “eh? ah... bè ci stavo pensando quando sei entrato....” a cosa pensavi?” le chiedo guardandola in faccia “a questo...” risponde lei con voce roca. Comincia a toccarsi il petto con una mano: le sue dita si muovono in modo voluttuoso sulle areole e sui capezzolini, che in un attimo diventano duri. La sua mano scende sulla pancia e devia sulla coscia. Raggiunge il ginocchio piegato sulla sedia, e poi torna indietro. La sua mano raggiunge la sua fighetta e lei comincia ad accarezzarla guardandomi negli occhi. Le sue dita sottili si muovono con disinvoltura sulle labbra della fighetta, continua ancora un istante, poi con due dita la apre: la luce colpisce il suo clitoride e sue piccole labbra. Sto per scattare: devo averla subito.
BOOM Dietro di noi una porta sbatte facendoci sussultare. Giò è uscita dal bagno. “SIETE A LETTO?” la voce di giò rimbomba dal corridoio. In pochi secondi io e Nancy ci buttiamo sui nostri letti e ci copriamo coi lenzuoli. Mi metto di fianco in modo da nascondere il più possibile la mia erezione, e per un instante incrocio lo sguardo di Nancy, che sorride come una bambina beccata a fare una marachella. Giò compare sulla porta della stanza: ha addosso solo l'accappatoio e ha i capelli bagnati.
“che c'è non rispondete?” dice... “ma perchè urli? Certo che siamo a letto, dove dovremmo essere?” le dico in tono conciliante. “và bene, và bene... Ma Nancy, non ti metti niente addosso?” dice Giò “Mamma, fa così caldo! Se mi metto il pigiama poi non dormo” risponde Nancy
“e và bene, fa come vuoi, non ho voglia di discutere adesso... vado a letto. Tengo le porte aperte, così gira un po' l'aria, quindi non fate rumore!” “ok mamma, buonanotte” “buonanotte Giò. Tranquilla, a Nancy ci penso io” le dico. Lei mi guarda con un'espressione sarcastica “ok, ma non pensarci troppo! Buonanotte.”
Giò se ne và spegnendo la luce e accostando la porta della stanza, la sentiamo raggiungere la sua stanza e la porta cigolare. Nancy mi guarda.... “Finalmente”, mi dice. Si toglie di dosso il lenzuolo rimanendo nuda sul letto, e facendomi cenno di raggiungerla. Facendo più piano possibile mi alzo dalla brandina e vado sul suo letto, che per fortuna è ad una piazza e mezza. La prendo tra le braccia e la bacio sulle labbra. La accarezzo dappertutto: è così liscia, morbida e profumata...sento le sue mani percorrermi le spalle e la schiena, e sento le sue cosce contro il mio addome. Lei si sdraia su un fianco, appoggiandosi a me. Io le afferro il culetto con una mano, cominciando a massaggiarlo, e con l'altra le accarezzo il viso e i capelli. Lei mi sorride: mi guarda con quegli occhi grandi e marroni che brillano di gioia e desiderio. Mi appoggia una coscia sulla gamba, e con la manina mi afferra il cazzo, che subito torna duro come un sasso.
“facciamo piano” le dico sottovoce. Lei annuisce a comincia a massaggiarmi il cazzo, andando su e giù con la mano. “come hai imparato queste cose?” le chiedo incuriosito. “le mie amiche sono avanti!” mi risponde, sorridendomi con aria sicura. “un giorno ci siamo trovate a casa di Celeste e abbiamo parlato di questo. Prima abbiamo visto un video su internet: ho visto una ragazza che succhiava il cazzo come una matta! Credevo lo stesse mordendo! Poi abbiamo provato tutte con i ghiaccioli e le banane... è stato divertente! Mi è andato anche di traverso il ghiacciolo e ho starnutito tutto dal naso.... abbiamo riso come galline! E poi....” Nancy lasciò il discorso a metà mettendo un'espressione sorniona di chi ha voglia di rivelare un segreto... “e poi? Che è successo?” “... vabbè, te lo dico, ma non devi dirlo a nessuno, ok?” “ok, qualunque cosa sia non lo dirò a nessuno, giuro!” le dico incuriosito
“ok....allora dopo che abbiamo provato coi ghiaccioli, Celeste ha chiamato suo fratello. Quando è arrivato gli ha fatto abbassare i pantaloni e le mutande, e lo ha fatto mettere in piedi sul letto...” io sgrano gli occhi “e poi?” chiedo sempre più interessato. “poi Celeste ha detto “ecco, un cazzo è fatto così”, e noi abbiamo riso perchè era piccolo come un dito mignolo, allora Celeste ha preso una salvietta da un cassetto e ha strofinato il cazzo di suo fratello e poi.....” Nancy si ferma.... le piace tenermi in sospeso. Io le mollo una leggera pacca sul culo, e dico “e poi...? continua!” Lei ridacchia “ e poi Celeste ha preso in bocca il cazzo di suo fratello davanti a noi! Ha cominciato a succhiarlo e leccarlo come fosse un gelato e noi siamo rimaste a bocca aperta! Celeste ci ha spigato che suo fratello era stato in ospedale per fare un'operazione al pisello... gli hanno tolto il perpuzio”
“prepuzio” dico io correggendola. “si, quello... perchè il dottore ha detto che altrimenti avrebbe avuto difficoltà a tenerlo pulito e a farlo diventare duro.”
“ah....allora è per questo che sai queste cose” dico. “ma aspetta: non ti ho detto la parte migliore! Dopo l'operazione il suo pisello è cresciuto! Dopo che Celeste l'ha succhiato è diventato tre o quattro volte più grosso!”
“addirittura!” dico io poco convito “ l'ho visto io!” mi risponde “era molto più grosso di prima, e poi.....poi tutte noi a turno....” “si? Che avete fatto?” le chiedo
“abbiamo succhiato il cazzo del suo fratellino! Celeste ci diceva cosa fare, come muovere le labbra e la lingua....” “anche tu, l'hai fatto?” le chiedo un po' stupito
“certo!” risponde lei “quando è toccato a me ero un po' nervosa, ma eccitata... gliel'ho preso in bocca e ho ascoltato Celeste... l'ho leccato e succhiato per u po', e poi lui mi è venuto in bocca!” lo dice con un tono tranquillo e serafico, come stesse parlando di gusti di gelato o di vestiti. “davvero? E tu che hai fatto?” le chiedo “niente... ho ingoiato.” dice con tono banale. “non mi dava fastidio e non aveva un cattivo sapore, quindi ho semplicemente ingoiato.... anche se poi, subito dopo, ho sentito la figa bagnarsi...”
“hai capito!” dico io un po' confuso: mia figlia fa i pompini ai fratelli delle amichette! E chissà cos'altro ha fatto! “sei davvero una troietta!” le dico “Grazie zio!” mi risponde rilassata. “fammi vedere quanto sei brava a fare i pompini! Prendimelo in bocca!” “volentieri, zio” mi dice, mentre si sposta rapidamente tra le mie gambe.
“ti sei rasato! Bene! I peli mi fanno il solletico al naso!” e con naturalezza prende il mio cazzo e se lo mette in bocca. Sento la sua lingua roteare attorno alla mia cappella, e le sue mani che cominciano ad accarezzarmi l'asta. Ha gli occhi aperti e mi guarda con aria sognante: una visione magnifica. Le sue labbra si muovono attorno al mio cazzo, come ste stesse mimando un canto, e si sforza di farlo entrare tutto in bocca.... Mi si mozza il respiro. Mi gusto quella lingua che massaggia il mio cazzo quasi con devozione, e quel viso di ragazzina che riamane adorabile anche con il mio cazzo in bocca. “sei bravissima! “ le dico accarezzandole i capelli e premendo sulla sua nuca. “ti piace così tanto?”
le chiedo. Lei, senza staccarsi dal mio cazzo annuisce e vedo le sue labbra ritrarsi in un sorriso a bocca piena. La voglio assaggiare: voglio sentire il suo sapore.
La faccio girare su di me in un classico 69, e metto la faccia tra le sue cosce. Vedo la sua fica da vicinissimo: le labbra esterne sono lisce e paffute, mentre quelle interne sono appena visibili, il suo culo è un buchetto rosa tra due guance invitante e soffici, il suo profumo mi inebria e mi tuffo su quel frutto proibito a bocca aperta. Il suo sapore fresco, pulito e dolce mi fa impazzire. La mia lingua percorre l'interno della sua figa, tra le grandi labbra che bacio con avidità. Le mie mani la percorrono tutta, accarezzandole le gambe e la schiena, poi le afferro i fianchi palpandole il culo e sollevandola abbastanza da leccarle il clitoride, puntandole il naso nella figa. Lei sussulta e trema: non si aspettava tutte quelle sensazioni e la sento ansimare, mentre tiene sempre il mio cazzo in bocca... all'improvviso inarca la schiena portando in alto le spalle e buttando indietro la testa, comincia a muovere i fianchi, spingendo la figa contro la mia bocca. Io inizio a muovere la testa velocemente, come a voler vibrare, mentre sento i suo umori scorrermi sulla faccia. Ansima sempre più forte e si lascia scappare qualche gridolino.
“oh oh oh....OH...Oh” sposto un dito sul clitoride e comincio a strofinarlo, mentre con la lingua vado sempre più a fondo dentro di lei. “oh OH OH OH OOOOO.....” la sua schiena vibra, ma io continuo a leccarla.
Di scatto si china sul mio cazzo, riprendendolo in bocca e succhiando come non mai....le sue cosce mi stringono la faccia, e io spingo la mia lingua ancora più a fondo.
“mmmmmmmmMMMMMMMMMMMMHHHHHHH” lei viene tenendosi il mio cazzo nella bocca e succhiando forte. Io sento l'orgasmo arrivare, e con un respiro profonodo e liberatorio le sborro in bocca. La sento deglutire almeno tre volte, è in preda a spasmi che le fanno arcuare la schiena, per poi rilassarsi su di me con ancora il mio cazzo in bocca.
La accarezzo sulla schiena, e la sento rabbrividire e tremare, ha il respiro affannato e quasi singhiozza. Con movimenti impacciati si gira di nuovo, sdraiandosi su di me appoggiando la testa sul mio petto. “che.... che bello.” dice mentre si rilassa, e apre le gambe toccando i miei fianchi con le ginocchia.
“non avevo mai sentito così forte.... mi hai baciata così bene...” Non rispondo... mi gusto questo momento, accarezzandola. “ne vuoi ancora?” le chiedo.
“he? Come?” lei è ancora confusa e mi guarda speranzosa. Il mio cazzo è di nuovo in tiro e, con una mano porto la punta verso la sua figa, fino ad appoggiarlo.
Lei sussulta e spalanca gli occhi. “senti come sono duro?” le dico, guardandola negli occhi. Lei sospira, mentre la mia cappella le accarezza la figa. “si... lo voglio... lo voglio sentire dentro. Non importa se farà male”..
. la appoggio a cavalcioni sul mio cazzo, così che possa prenderlo dentro come vuole. Lei lo afferra, e lo punta sulla sua figa, cominciando ad abbassare i fianchi, ma le sue gambe si contraggono. “ ahi! AHI... è così duro....” geme non appena il glande comincia ad aprirle le labbra della figa. “non avere fretta...” le dico in tono Tranquillo.
“no, non ce la faccio.... bisogna che lo fai tu” dice in tono seccato. “cosa? Che devo fare?” dico confuso, mentre lei si alza dal letto e fa alzare anche me “devi entrare dentro tu.... io mi faccio spaventare dal dolore, ma lo voglio....”dice in tono deciso. Si sdraia sul letto sulla schiena e richiama le ginocchia al petto tenendole con le mani, aprendo le cosce come una farfalla e guardandomi con occhi pieni di voglia: che vista magnifica!
“và bene, cerco di fare piano” dico mentre mi avvicino a lei, appoggiandole il cazzo sulla pancia.
Per un attimo lei sembra preoccupata: il mio cazzo è così lungo da raggiungerle l'ombellico e più largo del suo polso. Mi guarda con misto di voglia e paura.
“possiamo fermarci se vuoi”, le dico per rassicurala. “no...lo voglio... mi sento bruciare dentro.... mettilo! Mettilo dentro tutto!” le afferro le ginocchia e le divarico le gambe ancora di più, poi mi chino e le do' un altro paio di leccate sulla figa per essere sicuro che sia bagnata.
Afferro il mio cazzo e comincio a strofinare il glande contro le sue labbra. Lei sospira e geme “dai.... dai.... mettilo! Lo voglio” la sua vocina supplichevole è deliziosa, insinuo il glande tra le labbra. “non preoccuparti, se vuoi gridare, fallo e basta” le dico per distrarla.
La penetro: è strettissima e sento l'imene fare resistenza contro il glande. Spingo gradualmente, ma Nancy mi guarda e mi dice “spingi, non importa! Spingi forte”. Mi ritraggo un attimo, come a caricare, e poi affondo. Entro tutto di colpo lacerando l'imene e colpendo l'utero in un secondo. “AAAAhhhhhhaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh”
Nancy caccia un urlo strozzato, porta le mani alla bocca, forzandosi a non urlare, sento i suoi muscoli, le sue gambe, la sua figa contrarsi e il suo viso contorcersi in una smorfia di dolore tremendo. Mi chino su di lei: “ora passa... ora passa tutto! Prendi un respiro profondo!”, le dico all'orecchio. Lei mi guarda con occhi pieni di lacrime, con ancora le mani sulla bocca, e inizia ad inspirare profondamente dal naso. Io le prendo le mani: ha la bocca contratta in un singhiozzo e gli occhi lacrimano. “dovevi lasciare fare me”, le dico sorridendo... lei annuisce e mi mette le mani sulle guance. “tranquillo, mi stà passando... ah..AHI...lasciami qualche momento....” mi dice come a rassicurami. La bacio profondamente: sento la sua lingua che timidamente cerca la mia, finchè non ci intrecciamo nella sua bocca. La sento che si rilassa: il dolore è passato, ma io voglio ancora godermi questa deflorazione. Resto dentro di lei senza muovermi, sentendo i muscoli della sua figa rilassarsi e cominciare ad avvolgermi, io gonfio il mio cazzo al massimo.
Lei sgrana gli occhi, sentire il mio cazzo gonfiarsi dentro deve darle sensazioni fortissime; lentamente comincio arretrando con il cazzo fino alla punta, ma senza uscire da lei. La sua espressione è di stupore e godimento, con attimi di dolore che le fanno arricciare le labbra e aggrottare gli occhi per fugaci e deliziosi istanti. Spingo di nuovo dentro, è strettissima e sento il mio cazzo avvolto come da un guanto. Ho sborrato pochi minuti fa, ma sento comunque una voglia pazzesca! Devo controllarmi e respirare a fondo se voglio farla venire prima di me, faccio scorrere il mio cazzo dentro di lei profondamente e lentamente, vedo un piccolo rivolo di sangue sulle labbra della figa, ma di certo non posso fermarmi adesso. Nancy mi guarda con occhi spalancati e la bocca semiaperta, sospira ad ogni affondo del mio cazzo, e ora ha il volto più rilassato; le sue mani vanno alle ginocchia, e lentamente si divarica le gambe ancora di più per accogliermi meglio. Io la accarezzo sulla pancia e sulle tettine, lei sussulta e geme
“mi senti? Senti come ti affondo dentro?” le dico “ah...ah.... si... siiiiii... ecco perchè le mie amiche dicevano “mi ha sfondata”.... mi hai sfondato la passera....ah...credevo di morire......” “fà ancora male?” le chiedo
“solo un po'.... ma mi piace... mi fa' male, ma mi piace... mi piace da impazzire!” il suo tono non è più sottovoce, e io non ho alcuna intenzione di dirle di fare piano.
Le chiudo le gambe e porto i suoi piedini sul mio mento, lei sussulta: “ah, ha.... così lo sento tutto ancora di più.... sei così grosso...” io sento la sua figa stringersi ancora attorno a me, affondo ancora due volte, ma voglio di più. Mi chino su di lei: la faccio rannicchiare sotto di me, sentendo la punta del mio cazzo arrivarle all'utero. Quando la tocco lei apre la bocca lanciando un breve ma acuto gridolino.
“HAAA”..... poi la bacio, sentendo di nuovo il suo sapore. “piccola troia!” le dico sorridendo “voglio scoparti tutta! voglio che ti ricordi di me per sempre! Sei la mia troia?” le chiedo “si.. si! Sono la tua troia! Scopami tutta” queste parole pronunciate dalla mia Nancy, con la sua vocina dolce da tredicenne buttano all'aria ogni mio autocontrollo.
Mi ritiro fuori da lei, le afferro le mani e la faccio alzare. Lei rimane un attimo in piedi con aria dubbiosa ma io la faccio subito voltare e la spingo sul letto, mettendola a pecorina. “che bella la mia cagnetta!” le dico, avventandomi sul suo culetto; lei fa scattare in alto la testa e inarca la schiena, mentre io tuffo la mia faccia ancora tra le sue belle chiappe, e la lecco tutta. “ah.. OH, OH ZIO...” i suoi gemiti si fanno più forti, e quando sento che è abbastanza bagnata mi piazzo dietro di lei e la penetro nella figa. “AH!”Nancy geme inarcando la schiena e scattando in alto con la testa. E' una visione fantastica: le affondo dentro con il cazzo, mentre con le mani le afferro i fianchi e massaggio quel suo bel culetto a piene mani; vedo la sua schiena madida di sudore inarcata per accogliermi meglio, e i suoi capelli castani sulle sue spalle. Respiro a pieni polmoni il suo profumo, e mi accorgo di un dettaglio che avevo trascurato, nella foga della scopata: la porta.
La porta della stanza è solo accostata, nella fessura, appena visibile si sorge un ciuffo di capelli biondi e un occhio. Giò ci stà spiando da dietro la porta. Non è intervenuta, quindi di certo non vuole interromperci ma, conoscendola, sono certo che si stia gustando questa visione, nonostante lo shock e la sorpresa. Sapere che Giò mi guarda, mentre mi scopo sua figlia, anzi nostra figlia, a pecora il giorno della sua prima comunione mi riempie di una strana eccitazione... una perversa energia mi pervade e decido di dare a Giò uno spettacolo indimenticabile. Comincio a dare colpi brevi e veloci alla figa di Nancy e con una mano le raccolgo i capelli, per poi triarle indietro la testa, lei manda brevi gridolini e drizza le braccia, così da inarcarsi ancora di più. Che sensazione....”ti piace, troia?” le dico tirando ancora. “aaahaaaaahhaaaa.... ssssssiiiii” sibila lei. Le tiro i capelli ancora un pò, sempre colpendola nella fighetta bagnata con rapidi colpi secchi, poi le afferro le braccia e la tiro sopra di me. Le allargo le gambe in modo osceno, e affondo il cazzo dentro di lei facendo forza con gli addominali. Lei appoggia le mani sul letto, inclinandosi all'indietro, mentre io la tengo con le gambe divaricate. Mi assicuro che il tutto sia ben visibile dalla porta: voglio che Giò mi guardi mentre il mio cazzo affonda dentro Nancy. Porto una mano sulla sua fighetta e inizio a sfregare il clitoride, lei comincia subito a gemere forte e a tremare. “oooooooHOOOOOOoooAAAAAAAAAAHHH” inizia a stillare e a dimenarsi, mentre l'orgasmo la travolge. Io la stringo a me, continuando ad affondare dentro di lei, mentre sento il mio cazzo esplodere e riversarle dentro un fiume di sborra. “AAAAAAHHH”... lei strilla e si butta su di me in preda agli spasmi. Resto ancora dentro di lei, gustandomi la sua figa che mi stringe il cazzo. Lei è praticamente svenuta: il suo respiro è affannoso, e decido di lasciarla riprendere per due minuti. Mi alzo dal letto, mi dirigo verso la porta, e la apro di scatto. Non vedo nessuno, ma cè un odore inconfondibile di femmina, e con un piede sento del bagnato, sul pavimento. Giò si è goduta lo spettacolo.
Vado nel bagno e mi do' una sciacquata all'uccello, mentre penso a cosa fare: se Giò ci a visti, forse domani ci saranno rogne, e non voglio che succeda. Meglio muovermi subito: esco dal bagno e mi dirigo verso la stanza di Giò.
Tullio
Gianni
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