Ed eccomi a dover superare quest’altra prova.
L’idea le è venuta mentre, con la testa poggiata sul suo ventre, mi dedicavo all’adorazione della vagina. Uso ovviamente solo le labbra e la lingua per pulire e asciugare. Quando decide di usarmi così, non la lava anche per più di 24 ore affinché io possa riempirmi il cervello e l’anima dei suoi sapori.. La mia Padrona è così, dolce e crudele allo stesso tempo. All’inizio credevo fosse solo crudele e capricciosa, poi ho imparato a capire che Lei ha solo uno scopo: educarmi, educarmi ad adorarla….
Mi è venuto spontaneo dirle che avrei riconosciuto il suo profumo, il suo odore, anche ad occhi chiusi. Un attimo dopo, tirandomi su per i capelli e penetrandomi con il suo sguardo di ghiaccio e miele mi dice: “davvero ci riusciresti? bene, vedremo…..”
Ed eccomi a dover superare quest’altra prova. Mi sta addestrando ad adoperare solo l’olfatto per riconoscere il suo odore. Passo ore bendato, le orecchie chiuse con tappi e le mani ammanettate dietro la schiena. Tutti gli altri sensi impediti, per acuire la capacità di riconoscere la sua presenza solo dal profumo, annusando l’aria. Tutto ciò che mi circonda ha il suo odore affinché mi resti, come un marchio nella mente. Indosso solo la sua biancheria usata per giorni da Lei, il suo rossetto mi colora le labbra perché ne riconosca sempre il sapore. Sugli occhi, come benda, calze o collant che spesso scendono a coprire anche il naso. Quando il naso è libero, i suoi slip o anche i proteggi slip, fungono da bavaglio per la bocca. Ogni cosa che è su di me, parla di lei alla mia pelle o ai miei sensi. L’olfatto è penetrato e profanato dal suo odore. Null’altro deve distrarre i sensi, nulla al di fuori del suo odore e del crescente desiderio di LEI……..
Eppure ho fallito la prima prova. Qualcosa mi sfiora le labbra, sono le sue che mi sussurrano con dispetto “Sono qui da più di 3 minuti e non ti sei accorto di me, andiamo maluccio. Dovremo intensificare l’addestramento”. Usa il termine “addestramento” sempre con una strana eccitazione nella voce, è evidente che le piace e la eccita che sia io il soggetto di questa pratica.
E’ da un po’ che sono disteso, legato e bendato come al solito, ma con il viso e il naso immersi nelle scarpe che portava fino a quando era entrata nella stanza. Un ulteriore esercizio a cui ha deciso di sottopormi. La mia evidente eccitazione è alle stelle…..
Entra senza preoccuparsi di essere sentita e mi aiuta ad alzarmi. Sento che mi sposta un po’ il suo reggiseno che indosso, una fitta improvvisa ai capezzoli mi fa capire che ha applicato delle pinzette. “Seguimi” dice strattonando la catenella applicata alle pinzette. La seguo veloce per non aumentare quell’eccitante dolore. Eccoci arrivati…non so dove. Mi fa inginocchiare, mi piega la testa appoggiandola su un bordo freddo…..ecco dove siamo, in bagno ed io ho il viso poggiato sul water. Si siede, ho la testa, il cervello, fra le sue cosce, il profumo è quello dolcissimo del suo sesso. Le sue mani mi bloccano la faccia, la spingono in avanti per i capelli. “Altro esercizio, aspira bene” sibila mentre il liquido dolce e caldo della sua pipì mi scivola sul naso e sulle labbra…”lo riconoscerai sempre quest’odore?”, quasi urla mentre avvicina ancora di più il mio viso al getto ora imperioso. “Si, sempre e dovunque”, per dirlo dischiudo la bocca, un attimo ed è piena del suo liquido, devo ingoiarla per respirare. Ne gode, lo capisco da come freme. “Ora baciala leccala, puliscila bene e………….fammi godere!!!!!!!!!!!!”
È stremata, l’orgasmo le ha quasi tolto il respiro. Il corpo, sdraiato sul pavimento, è ancora scosso da lievi fremiti che urlano il piacere che le mie labbra le hanno regalato. Il piacere maggiore, però, è quello di avermi lì, immobilizzato tra le sue cosce ancora bollenti. Lo percepisco da come le stringe attorno al mio viso, quasi per accertarsi della mia presenza e confermare a se stessa più che a me, la mia totale resa alla sottomissione.
“Ti ho donato il mio piacere” mi sussurra mentre mi libera gli occhi dalla benda. Finalmente posso vederla. È bellissima, ansima sollevando il seno nudo ritmicamente. Guarda sorridendo la mia eccitazione e ogni volta che scorgo quel sorriso so che sta escogitando qualcosa che metterà a dura prova la mia resistenza. “Hai avuto un regalo immenso, lo capisci vero?”, “si Signora, la ringrazio”. “Uhmmm, pensi davvero che mi basti un grazie da una lurida servetta che ha avuto l’onore di ricevere tra le labbra, non solo la mia piscia ma, addirittura, il mio orgasmo?” “Dimmi cosa sei disposto a fare per ringraziarmi davvero!!!!”. Sono talmente sconvolto e scombussolato che la risposta più ovvia che mi viene è “qualunque cosa lei desideri Signora”. “Bene troietta, hai detto qualunque cosa?” – “si Padrona, qualunque cosa!!!!” – “allora preparati, lo sai che la cosa che mi piace di più e entrarti dentro, sapere che dentro di te c’è qualcosa di me, desidero possederti i tutti i modi”. Ecco, già sento il mio povero culetto sconquassato dal suo fallo, il mio cervello invaso dai colpi del bacino che lo spingono sempre più dentro. Mi guarda come se capisse i miei timori. È una maga nel leggermi il pensiero, “no, non pensare al tuo culo, per ora la lasciamo riposare, lo useremo più tardi”. Si alza e si dirige verso il mobiletto di fianco alla doccia. Sento che armeggia all’interno mentre cerca qualcosa. Non ho la minima idea di quello che mi attende e questa miscela di paura e curiosità rende sempre più eccitante la mia attesa. “Voglio entrarti dentro da dove nessuno mai è entrato, voglio scavarti nell’anima fino al cervello”. Quando si gira ha in mano una pompetta con il beccuccio sottile e lungo, oddio, mica vorrà farmi un clistere? Non reggerò l’imbarazzo di questa umiliazione. “No Padrona, ti scongiuro no….”. “Oh, già ti rimangi quello che hai detto solo un minuto fa?” “- qualunque cosa lei desideri Signora - ricordi?” “ si Signora ricordo, ma un clistere…..” “clistere? Chi ha parlato di clistere. Dopo ci sarà anche quello, ma per ora è un altro il buchetto che voglio violare”.
Sono disteso a terra su un grosso asciugamano e ammanettato al termosifone, una bacinella piena di acqua tiepida è poggiata tra le mie gambe aperte. Le sue labbra sono piegate in un sorriso che non lascia presagire nulla di buono, almeno per me.
Sono questi i momenti in cui mi chiedo perché cavolo mi sono cacciato in questa situazione, poi mi basta avvertire la durezza della mia eccitazione per avere immediatamente la risposta. Mi piace, mi piace da morire trovarmi inerme, indifeso, nelle sue mani. Le sue mani che ora stanno stringendo la mia asta, sento che mi lega i testicoli con un nastro stringendoli alla base, così da farli gonfiare nella pelle tesa dello scroto. Vedo che riempie la pompetta con l’acqua della bacinella, unge ben bene il beccuccio con la vasellina che poi spalma anche sopra al buchetto sulla punta del pene, duro come un pezzo di legno. “Cominceremo con l’acqua, così inizi a prenderci gusto, vedi come è generosa la tua Padrona? Ora farò un lavaggio dentro la fica di questa puttanella”. Sono terrorizzato, non ho mai pensato a niente del genere, non riesco a pronunciare parola. Poggia la cannula sul forellino e comincia a spingerla verso l’interno allargandolo con l’altra mano. Non credevo potesse entrare e invece scivola dentro con facilità, oddio, un po’ brucia, ma avverto la sensazione di essere posseduto fin dentro l’anima, nella parte più intima e nascosta di me. Sono fermo, immobile per paura del dolore, dolore che però non arriva, anzi, sento che nella sua mano il mio pene si irrigidisce sempre di più. Possibile che anche questa prova mi faccia eccitare?
Ora Lei comincia a salire e scendere dentro l’uretra, lo spinge fino in fondo e poi dolcemente lo ritira su. Mi sta scopando il cazzo. Sento un fiotto d’acqua invadermi il canale, arriva dentro, mi sembra di sentirlo in tutto il corpo. So che non è possibile ma, quando lei schiaccia la pompetta, sento l’acqua scorrermi nelle viscere.
Mi guarda con un sorriso quasi crudele, vuole verificare le sensazioni sul mio viso. E quello che legge le piace enormemente. È come se leggesse tutta la mia adorazione, la mia sottomissione nel profondo degli occhi.
Capisco che anche lei è eccitata, quando con una mano stringe il cazzo e con l’altra la pompetta riempiendomi di liquido, si morde le labbra come se mi stesse davvero scopando. È così presa da questo gioco da non accorgersi di come stringe le cosce e i glutei per contenere il suo piacere. L’idea di eccitarla in questo modo mi riempie di felicità. Nel mio cervello si moltiplicano gli orgasmi che ho imparato a riconoscere. Orgasmi diversi, senza eiaculazione ma altrettanto appaganti.
Ha terminato, ha estratto il beccuccio e posato l’aggeggio nella bacinella. Ancora una volta sembra leggere i miei pensieri. Si è infilata una mano tra le cosce estraendola bagnata dai suoi umori. Me la poggia sulla bocca mentre con l’altra mi stringe un capezzolo tra le dita. “Lecca…..Lecca, fammi sentire che ti eccita il mio sapore. Eccita la fantasia, supera i tuoi limiti, desiderami perché ora voglio….”, avvicina le labbra al mio orecchio e con un alito mi sussurra ciò che io già sapevo: “….voglio riempirlo con la mia pipì, voglio che dal tuo cazzo esca la MIA piscia” . Ho sgranato gli occhi, ma è servito solo a convincerla ancor di più. Senza staccare lo sguardo dal mio, quasi a volermi ipnotizzare con quel sorriso da strega, si è accovacciata sulla bacinella riempiendola con la sua pioggia dorata. È bastato questo gesto a farmi sentire completamente perso in lei, nel suo gioco, come catturato dalla ragnatela che ha teso per farmi suo.
Mentre la cannula scivola dentro il piccolo foro sulla cappella, il liquido caldo mi invade il corpo attraverso la vescica, si insinua dentro di me, occupa tutti gli spazi, ogni singola cellula è piena di lei, del suo prezioso dono. Sento il sapore della sua urina arrivarmi nella gola, invadermi il cervello. Si, sto eccitando la mia fantasia, sto superando i miei limiti così come la Padrona mi ha chiesto. La desidero come femmina e come Padrona, desidero i suoi piedi sulle mie labbra, i suoi sapori nel mio cervello, TUTTI!
Sento la sua voce giungermi ovattata - “desiderami, desidera essere la mia schiava, la mia puttana, ahh siiiii, voglio go-go-dere di te, su di te, ahhhhhh, dentro di te, si ohhhh” – “voglio il tuo corpo, lo voglio, voglio po- ahhh- ssederlo in ogni modo”.
Non so cosa mi succede, è come se stessi perdendo i sensi, tutto è ovattato, anche la luce, ogni muscolo del mio corpo sta vibrando mentre con mano decisa lei continua a scoparmi il cazzo con quella pompetta; anche il suo corpo vibra, lo sento, sento il sudore che le imperla la pelle, sta godendo, non l’ho mai vista godere così, trema tutta ma le mani sono sicure, su e giù, dentro e fuori al mio cazzo continuando a spruzzare dentro tutta la sua pioggia dorata. È un attimo, un fiotto di pipì si insinua dentro l’uretra ma rischizza fuori insieme al mio sperma, sto godendo anch’io, un orgasmo che mi arriva da dentro la vescica, interminabile, non so più cosa fuoriesce, sperma, acqua, pioggia dorata, tutto insieme in un orgasmo che mi squassa il corpo e l’anima.
L’ho vista accasciarsi sul pavimento mentre, spalmandosi il mio liquido sul seno, si infilava le dita nella fica per portare a termine il profondo orgasmo che l’ha travolta, poi ho chiuso gli occhi…………!
Non so quanto tempo sia passato. Secondi, minuti, ore? Quando li riapro sono sempre ammanettato al termosifone. Lei è lì in piedi. Avverto un lieve fastidio all’ano, provo a muovermi ma la situazione peggiora. Mi regala il suo sorriso beffardo, “te lo avevo detto che il clistere lo avresti avuto dopo, più ti agiti e più schiacci la peretta così la mia pipì ti riempie la pancia”.
Si accovaccia sul mio viso, poggia il culetto sulla mia bocca, “su, ora ripulisci ben bene la tua Padrona con la lingua”. Non resiste all’idea, “voglio umiliarti ancora di più….”….spinge, il buchetto si allarga e un piccolo fiotto della sua cioccolata mi riempie la bocca.- ”Ricorda, eccita la fantasia, supera i tuoi limiti”. Cerco di rifiutarla ma la mano è pronta a tapparmi la bocca con la sua mutandina bagnata…..”mangia cucciolo, ingoia tutto, è della tua Padrona”
Pensiero Stupendo
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