Cara Giovanna Esse, devo ammettere che leggerti è un vero piacere. È sicuramente e decisamente erotico! La pornografia dei video o la svogliatezza di tantissimi racconti illeggibili non hanno paragoni con il gusto sensuale delle tue storie. Mai in vita mia avrei pensato che, in tarda età, mi sarei accostato alla “letteratura” erotica, che già avevo scartato in età giovanile, visto il basso valore e lo scarso interesse. Per questo motivo ho deciso di affidarti alcuni miei ricordi, confessioni, riguardo a episodi della mia vita che, a causa di alcuni e NON trascurabili particolari, è stata veramente prolifica di “speciali” occasioni e avventure, incancellabili dalla memoria. Per prima cosa, sono stato iniziato al sesso passivo (con una violenza vera e propria) da un vecchio parente. Quand’ero adolescente sono stato abusato per anni. Inoltre, e probabilmente anche a causa di queste esperienze, sono entrato in un rapporto morboso con mia madre fino a divenirne amante, in tutti i sensi e per tanti anni. Per concludere, ovviamente non mi nascondo dietro un dito, tutti questi rapporti estremi, mi avranno anche segnato psicologicamente, ma indubbiamente me li sono goduti, o al momento, oppure nel tempo, quando ricordavo ciò che mi era capitato. Quindi, per questi motivi, sono sicuramente classificabile come bi-sex, sessualmente parlando.
Sono anziano ma ancora valido e continua a piacermi il sesso. In passato, per vari motivi, dopo aver provato l’esperienza gay con quel parente, i ricordi mi avevano spesso portato a ripensare a quei momenti e a desiderare il cazzo, o comunque la penetrazione passiva, il piacere di averlo in bocca... Pochi anni fa questo desiderio è diventato impellente! Durante l'attesa di una noiosissima e lunghissima elaborazione del computer, girovagavo per siti, finché mi sono imbattuto in una nuova (ed ennesima) chat erotica. Dopo una prima occhiata mi sono iscritto ed ho cominciato timidamente a navigare per prendere confidenza col sito. Era un modo come un altro per passare il tempo; come si sa, le probabilità che qualcuno, veramente deciso e disponibile, risponda nelle stanze Hot sono molto vicine allo zero. Gira gira, curiosando, sono finito nella stanza Franci_sex, e miracolo! Appena entrato sono stato assalito da richieste di chat. Ho iniziato a rispondere e, quando qualcuno mi ha trattato più come una puttanella arrapata che come un signore distinto, un calore perverso mi ha pervaso: di scatto, è venuta fuori quella mia natura, che tenevo chiusa in me da tanti anni. A questo punto è giusto precisare che le “violenze” sessuali subite da ragazzo, non è che poi mi addolorassero così tanto. Agli inizi burrascosi, che mi lasciarono spesso eccitato ma assai confuso, nel tempo è cresciuto sempre di più, in me, il piacere proibito di essere sodomizzato, o di essere adoperato per farsi fare un pompino, e infine ricevere una dose di calda sborra in bocca, con l’ordine tassativo di berla tutta! E sì, Giovanna, al sesso orale mi costringevano, ma dopo tanti anni devo confessare che quell'atto di assoggettamento alle voglie di quei vecchi, mi davano molto piacere. Il mio lato femminile veniva appagato soprattutto quando i porci mi imponevano di indossare gli abiti di mia madre, che il mio parente sceglieva accuratamente dalla cesta dei panni sporchi, affinché quando approfittavano di me potevano godere anche degli odori intimi degli indumenti della mamma, ancora non lavati. Così, in chat, ho cominciato a provare piacere nel chiacchierare con maschi, lasciando trapelare con evidenza e vanità, quel mio lato da troietta, quello che avevo sempre tenuto segregato nel mio animo. La mia personalità bi-sex, che tendeva ferocemente alla passività, stava venendo alla luce prepotentemente, procurandomi rossori ed eccitazioni del tutto femminei. L’astinenza, certo, ingigantiva questi miei desideri sopiti. Alla fine, dopo tanta insistenza da parte di un mio contatto accettai di incontrarlo e lo feci venire nel mio ufficio. Aveva certo più dell’età dichiarata, di sicuro aveva più di 60 anni, ma fermo e deciso. Lo aspettai giù al palazzo, ci presentammo, ritenni di potermi fidare. Fu subito chiaro che voleva solo sesso e nulla più. Anzi, devo dire che quella sua determinazione... a senso unico verso il sesso, un poco mi spaventò: per me era la prima volta dopo tanti anni e la prima volta da adulto! Erano anni che “facevo il maschio”; ero un uomo sposato, avevo avuto dei figli, tra l’altro ormai grandi. Il sesso gay faceva parte solo dei miei sogni occasionali, durante i quali mi masturbavo, sentendomi “femminuccia”, magari penetrandomi, nei momenti di maggiore “foia”, con qualche piccolo oggetto di forma fallica. Così, in realtà, non è che volessi tirarmi indietro, ma desideravo iniziare una conoscenza di tipo amicale, magari ci saremmo potuti toccare il pene reciprocamente... magari se insisteva, pensavo di potergli fare una sega. Ma la sua virilità ebbe la meglio, perché la parte di femmina che nascondevo dentro esplose, mi rese eccitato, e mi sottopose in pochi istanti al maschio volitivo che era al mio cospetto. Il signore non volle prendere neppure un caffè, mi disse che aveva fretta. Non mi disse il suo nome... per essere sincero, mentre salivamo le scale, non mi degnò di una sola parola. Subito dopo aver chiuso la porta dell’ufficio, però, mi prese immediatamente le chiappe tra le mani, strizzandomi il culo, con una confidenza che non mi veniva usata da decenni. Senza proferir parola, aggirò la scrivania e sedette sulla mia poltrona. Tirando verso il basso i jeans e gli slip, face svettare un pene di notevole grandezza, e già abbastanza in tiro. Non mi aspettavo tanta immediatezza, restai come congelato a vedere uno sconosciuto, di cui a stento iniziavo a comprendere i lineamenti, già col cazzo fuori, in casa mia... come ci conoscessimo dalle elementari. Lui doveva essere strafottente a tutti questi miei arzigogoli, con un cenno della testa mi invitò a inginocchiarmi tra le sue gambe aperte ... LEGGI TUTTA LA STORIA
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