Nella #Postadi Giovanna arrivano costantemente nuove storie e nuove intriganti confessioni. Oggi abbiamo trovato un racconto di Jakyboy, uno scrittore che preferisce essere pubblicato da noi... Ovviamente è sempre il benvenuto! Titolo originale: Il professore e la troietta.
Avete presente il classico clichè della studentessa che seduce il professore per avere voti migliori? Molti pensano sia solo una leggenda e che queste cose non succedano davvero.... Bè, questa gente si sbaglia. Mi chiamo Alessandro, Alex per gli amici, faccio l'insegnante di storia e filosofia in un liceo, ma non rispecchio affatto lo stereotipo del filosofo vecchio e serioso: sono alto quasi 1 e 90, ho i capelli neri e mossi, occhi azzurri, non porto barba o baffi. Fedele al motto "mens sana in corpore sano", ho sempre fatto ginnastica, e ho un fisico asciutto e forte, che non ho tema di mostrare in spiaggia. Di solito mi vesto con jeans e polo ben abbinate, e ogni tanto porto la giacca, ma per quanto cerchi di mantenere un profilo basso e di non attirare l'attenzione, non amo essere trasandato, e con tutti gli ormoni che girano in quelle classi, dovrei indossare un burqa per non "turbare le ragazzine". Vi chiederete, perchè mai un insegnante figo e competente come me dovrebbe risponde alle avances delle ragazzine? È presto detto: le ragazze di oggi (e credo pure di ieri), sono TUTTE delle troie. In classe capisci subito chi sono quelle che studiano: sono quelle poco truccate e che espongono meno pelle possibile, le altre si vestono per impressionare i ragazzi, le ragazze e i professori, credendo che questo, in qualche modo, le aiuterà a superare gli esami o a vivere meglio la scuola. E quelle che studiano, direte voi? Bè sono troie anche loro, ma non lo sono a scuola: hanno il buon gusto di aspettare di essere a casa o da altre parti, per sculettare su Tik Tok o per mandare foto della figa ai ragazzi, anche se, ogni tanto succede che si fanno beccare a fare pompini nei bagni o dietro la scuola.... E qual'è il problema? Il problema è che si deve stare attenti a non rimanerci sotto. Giusto l'anno scorso un mio collega, un signore vicino alla pensione che insegnava matematica, si è trovato invischiato in una situazione pessima, in cui venne accusato di molestie da parte di una di queste zoccolette. Ovviamente erano accuse infondate, ma solo col mio intervento e quello di un buon legale, è riuscito ad evitare di perdre la cattedra, cavandosela con il pensionamento anticipato. Quella troietta aveva provato a farsi alzare i voti in cambio di "servizi", ma lui aveva detto "no grazie, studia!", e lei l'aveva sputtanato. Il pensiero che uno che insegna da trent'anni debba essere costretto al prepensionamento per le balle di una puttanella che preferisce allargare le gambe, invece che studiare, mi ha fatto davvero incazzare! Sono riuscito a mettere al suo posto la puttanella (si chiama Eleonora), ma ogni anno, ogni trimestre e soprattutto prima della pausa estiva, le cose diventano sempre di più difficili da gestire, e le ragazze sono sempre meno esitanti. Come difendersi? Semplice: aspettandosi il peggio. Ho smesso di venire a scuola in macchina, e ho cominciato a registrare accuratamente ogni parola e persona che capitava nel mio ufficio durante i ricevimenti. Mi è bastato far girare, nel gruppo wazzap della scuola, un vocale di uno stronzetto che ha pensato bene di minacciarmi, per far abbassare la cresta a lui molti altri coglioncelli come lui. Non c'è stato seguito nei suoi confronti, ma tutti lo hanno riconosciuto, e lui è venuto da me a scusarsi e a chiedermi di cancellare il vocale dal gruppo. Io l'ho fatto, ma gli ho anche fatto capire che avevo tutta la discussione con tanto di foto della faccia, giusto per fargli capire che lo tenevo per le palle. Ma i ragazzi non sono un problema: basta mostrare un pò di muscoli e capiscono che è meglio volare bassi, ma le ragazze no! Le ragazze, se vedono che fai il grosso, vogliono farti vedere che sono grosse anche loro, soprattutto se sono nel torto. D'altronde sanno che nessuno gli metterà le mani addosso e che il sistema è dalla loro parte. In questi casi bisogna incastrarle di brutto, con foto e video... oppure trarre vantaggio dalla situazione. E' quello a cui penso, seduto in ufficio il giorno di ricevimento, ad un orario in cui la scuola è pressochè deserta; una delle ragazze, Giada, mi ha chiesto di riceverla perchè "ha una cosa davvero importante da chiedermi". Giada è in una delle classi di quarta ed ha circa 16 anni, siamo alla fine del trimestre e la sua media è del 5: non ci vuole un genio per capire cosa vuole. E' strano, perchè lei è una ragazza sveglia e intelligente: a lezione partecipa e i suoi interventi sono sempre stimolanti, per la classe... ma è anche una che ama il divertimento più dello studio. Basterebbe che si organizzasse meglio i tempi di studio, per avere ben più della sufficienza, e invece credo voglia ripiegare sull'uso della figa.... e quando la vedo ne ho la conferma. Giada si presenta sulla soglia dell'ufficio cinguettando:
"professore?" dice, quasi mettendosi in posa per farsi guardare.
é alta circa un metro e 70, capelli rossi e ondulati, occhi verdi in un volto ovale e spruzzato di deliziose lentiggini, porta una camicetta bianca che mette in risalto le sue fantastiche tette di una quarta misura, piene e sode, a malapena contenute nella scollatura. La camicetta non nasconde la pancia e la vita abbastanza stretta, fasciata da una gonna corta rossa, le cui frange sono appena sotto la linea dei fianchi. Frange che oscillano mentre avanza verso di me, facendo intravedere i fianchi abbondanti che formano un perfetto culo a mandolino. Fingo indifferenza, e tento di non distogliere lo sguardo dal suo viso, che è truccato in modo leggero ma molto attento. Le sue labbra sono piene e carnose, e i suoi occhi brillanti non tradiscono alcuna preoccupazione. Quando si siede lo fà con eleganza e naturalezza, piegando le gambe nude e affusolate senza accavallarle. Ammetto che è difficile fingere impassibilità, ma è importante che si capiscano gli equilibri.
"ciao, Giada....Bel vestito... devi vederti con qualcuno?" dico ostentando freddezza.
"Grazie... ma, no.... ho messo la prima cosa che ho trovato! Sono pure uscita di corsa di casa!"
il modo in cui racconta balle è quasi delizioso: più la guardo e più leggo su di lei la scritta "scopami", sottolineata dal suo profumo fesco e floreale.
"allora... ho visto che i tuoi voti sono molto altalenanti... un 4, un 8, un 5, un 7 e un 3... ora siamo sul 5 e mezzo... che è successo?"
il suo sorriso si spegne per qualche secondo, ma subito si riprende
"bè , prof... anche se non sembra, io sono piuttosto impegnata, con la ginnastica, il lavoro da modella, lo studio delle altre materie.... e poi....bè, si... ogni tanto anche io ho voglia di lasciarmi andare e divertirmi..." comincia a sciorinare la solita tiritera....la interrompo
"...- ma so che riesco a far quadrare tutto, mi serve solo un pò di tempo e un'interrogazione in più...- conosco questa filippica, Giada: mi hai detto la stessa cosa due settimane fà per recuperare il tre, e hai fatto scena muta! Non ho registrato quel voto per farti un favore, e adesso mi vieni a dire che vuoi la sufficenza? Ti ho già dato una possibilità, e l'hai cannata."
le mie parole sembrano non scalfire il suo sorriso sornione, e con una voce serafica risponde:
"ecco era per questo che sono venuta... volevo chiederle di alzarmi la media al 7"
Io resto basito....per un attimo la guardo negli occhi, e vedo che è seria: mi ha proprio chiesto un voto immeritato. Mi alzo e vado a chiudere a chiave la porta dello studio.
"scusa, Giada, voglio essere sicuro di aver capito bene: mi stai chiedendo di farti arrivare allla media del 7, partendo dal 5 e mezzo?" le chiedo stando in piedi sulla porta.
lei con voce chiara mi dice "Esatto prof... ho proprio bisogno di un 7: mia madre ha minacciato di togliermi il telefono e di annullare un viaggio importante, se non rimedio... inoltre la mia immagine sui social ne risentirebbe...."
"silenzio!" dico in tono perentorio. Lei si zittisce subito, guardandomi con gli occhi grandi.
"le interrogazioni sono chiuse. Ho detto in largo anticipo che lo avrei fatto, e che non volevo gente che elemosinasse un 6 o altro..."
lei si alza in pidi di scatto
" la prego, prof! Se non recupero il voto, sono nei guai! Rischio di non passare l'anno!" mi parla con voce supplichevole, incrociando le braccia e spingendo il petto verso di me: in pratica mi sbatte in faccia le tette, dalla scollatura. Viene verso di me, guardandomi con i classici occhioni da cucciolo, e devo dire che è brava... fatico a mantenere un'espressione impassibile.
Mi arriva praticamente addosso poggiando le mani sulle mie spalle e premendo le tette contro il mio petto.
Sembra faccia sul serio, ma devo verificare:
"che fai, Giada? Se non ti conoscessi bene, direi che ci stai provando con me."
lei, senza staccarsi da me, pronuncia l'iconica frase:
"potrei fare qualsiasi cosa per passare l'anno... " dice con voce decisa
"compreso studiare?" la sfotto con aria falsamente sorpresa
per un attimo lei sgrana gli occhi, poi sghignazza e mi risponde con aria da troia navigata:
"lo sai cosa intendo...." dice mentre mi passa una mano sulla patta dei pantaloni, sentendo il mio cazzo inevitabilmente duro.
"vedo che non ti sono poi indifferente" mi dice con aria di sfida.
È ora di fare le mie mosse.
"prima di continuare, vediamo com'è venuta la registrazione?"
"cosa?" dice lei sorpresa.
La scosto di lato e vado verso il suo cappotto: c'è un filo appena visibile che sporge da una delle tasche, lo afferro e tiro fuori il telefono ancora con la funzione "registra" attiva.
"Questa pagliacciata finisce qui. Ti puoi scordare il 7, e questa registrazione farà il giro di tutta la scuola e dei social!" scandisco queste parole nel microfono del telefono per poi spegnerlo.
Giada mi guarda con occhi sconvolti... sembra che non se lo aspettasse.
"questo telefono lo tengo io. Al prossimo ricevimento con tua madre lo sbloccheremo e guarderemo questo bel filmato, assieme a tutti quelli che ci tieni dentro...."
"NO! NO! Ti prego.... " Giada sembra perdere tutta la sua compostezza: ha una faccia davvero impaurita.
"in quel telefono ci sono dei video di... insomma ... privati. Mia madre non deve vederli o mi caccia di casa! Ti prego, ridammelo!"
si avvicina a me tendendo la mano, ma io appoggio il suo telefono sul tavolo e le afferro un polso, stringendo forte.
"mi volevi prendere per le palle, puttanella? Sorpresa! Ora vado in presidenza e ti faccio espellere..." dico spingendola verso la porta.
"No.. Ti prego, NO... aspetta..." dice lei mettendosi in mezzo e afferrandomi il cazzo da sopra i pantaloni. Sento la sua mano avvolgemi il cazzo e stringerlo.
"non volevo ricattarti, te lo giuro! volevo solo una prova per stare tranquilla... Non avrei usato quella registrazione per danneggiarti, ma solo per difendermi..."
mi parla con tono sommesso e con occhi supplichevoli, divenuti lucidi per le lacrime, io ricambio con il mio sguardo più freddo, mentre il mio cazzo, inevitabilmente, si indurisce. Lei lo sente, e con un sorriso da troia, ne approfitta.
"Andiamo, Alex... posso esserti molto più utile stando in questa scuola, che non cacciata via! Anche tu mi vuoi, non negarlo! Hai il cazzo di marmo... e poi dove la trovi un'altra figa come me?"
questa frasi mi fà incazzare: la afferro per il collo e la sbatto contro la porta, lei afferra il mio polso con una mano, ma non lascia andare il mio cazzo. La sua espressione, da sorniona, diventa impaurita.
"Bada a come parli, troietta! Non sei certo la prima figa che vedo, non sarai l'ultima e non sei nemmeno la migliore," lei annuisce, e con voce strozzata dice:
"... ok, scusa.... lo so che sei un figo... quindi? Che facciamo?" la sua mano continua a massaggiarmi il cazzo.
"dovrai fare ben più che qualche carezza, se vuoi che ti tiri fuori da questa situazione." dico a voce bassa, ma ben udibile da lei. Lacio la presa, lei dopo due colpi di tosse riprende quella deliziosa espressione da troia.
"ma certo, prof sai che se mi impegno ci riesco sempre!" detto questo si accoscia in uno squat esperto e mi slaccia la cerniera dei panatloni.
Il mio cazzo, già duro, salta fuori dai pantaloni come una molla e le colpisce la guancia.
"OH, Madonna... che razza di bestia.... sentivo, che era grosso, ma..." dice lei perdendosi in convenevoli. Le afferro la nuca e le ficco il cazzo in bocca di prepotenza
"Hhhhuummgghh"
dopo un attimo di sorpresa, comincia a succhiare avidamente: muove la testa avanti e indietro, da vera professionista, mulinando la lingua in modo fantastico.
"oohhoohh... cazzo che tecnica! Chissà se tutte le modelle sono brave come te" dico, gustandomi la sua bocca e immergendo le dita nei suoi capelli morbidi.
"Slurp... Grazie...slap... te l'ho detto che so rendermi utile" dice mentre mi lecca le palle... Cazzo se è brava! Sposta la testa avanti per prendere quanto più cazzo possibile in bocca, e massaggia il mio cazzo con la lingua....cazzo che trattamento! Continua ad andare avanti e indietro con movimenti di labbra e di lingua esperti... improvvisamente sento l'orgasmo montare dalle palle, la sua lingua saetta sulla sulla mia cappella, insistendo nei punti giusti...
"cazzo, Giada, Vengo! Non azzardarti a perdere una goccia... ecco... vengo, troia!"
spingo in avanti il bacino, mentre sparo una copiosa sborrata nella sua bocca. Giada non si scompone e non arretra, ma succhia ancora più intensamente ingoiando avidamente ogni mia goccia di sborra e ripulendo il mio cazzo da ogni traccia di saliva. Con un ultimo risucchio, stacca la bocca dal mio cazzo, mostrandomela pulita e vuota.
"brava la troietta" dico in tono soddisfatto.
"grazie, Alex" dice lei alzandosi "posso riavere il telefono, adesso?" chiede con voce gentile.
"certo che no! Questo era solo l'antipasto." dico allacciandomi i pantaloni.
"Spero tu non abbia programmi per il resto della giornta e per la sera, perchè ora vieni con me. Ti darò tutte le lezioni supplementari di cui hai bisogno!" dico mentre chiudo l'ufficio e recupero il suo telefono.
"cosa? Oggi? " chiede lei stupita
"si, oggi... e non provare a d inventarti scuse, non è il momento"
in fretta la porto alla mia macchina, la faccio sdraiare sui sedili posteriori, intimandole di non alzarsi, e buttandole addosso il suo cappotto.
Mi dirigo in macchina al "covo": un trilocale in periferia, tranquillo, ben attrezzato, adattato per le festicciole e che condivido con 5 amici. Scendo in garage e da lì saliamo con l'ascensore. La faccio entrare, e per prima cosa metto il suo telefono nel microonde, dove di sicuro non prende. Poi mi dirigo al frigorifero, in cui prendo qualcosa da bere. Giada sembra confusa, e si guarda intorno nervosamente: il suo sguardo spazia alla sala con divani in pelle dalle ampie sedute, pouf, e un palo da lap dance, circondato da specchi, installato vicino alla parete di fondo.
"ci siamo solo noi, qui.. Siediti" le dico indicando le sedie e il piccolo tavolo accanto al frigo. Lei si siede e prende il bicchierino di prosecco che le offro.
"che posto è questo?" chiede guardinga.
"è dove faccio lezioni alle troiette come te. E la lezione di oggi è: come usare le competenze extrascolastiche, per alzarsi i voti" dico con tono sarcastico.
"ah, giusto... e quali sono i compiti?" mi chiede con aria falsamente innocente,
"ah, nulla in particolare... Devi solo mostrarmi le tue abilità: ora metto su un pò di musica, e tu, dovrai convincermi ad aiutarti, ma solo col linguaggio non verbale." dico guardandola in faccia.
Lei sorseggia il prosecco, ridacchiando...
"quindi niente... "orale"? Sghignazza lei.
"l'orale l'hai fatto prima. Ora è il momento dell'esame pratico." mi alzo dal tavolo e con l'applicazione del telefono imposto le luci della stanza in modalità "disco", attivando anche tutte le fotocamere nascoste, piazzate in punti strategici.
Mentre la musica comincia a diffondersi, la vedo ancora seduta al tavolo...fatico a pensare che ha solo 16 anni, e che pochi minuti fà mi ha fatto un pompino, ingoiando la mia sborra: è davvero fica...ed è tutta mia. Vado verso di lei, che mi guarda con aria rilassata e sorridente, la faccio alzare e la stringo a me, le prendo i capelli, tirando la testa indietro e la bacio con foga e con forza. Sento le sue labbra soffici e piene contro le mie, e la sua lingua calda mulinare contro la mia. Il mio cazzo si gonfia di nuovo e glilelo faccio sentire contro il bacino.
"il palo ti aspetta Giada. Mostrami che meriti il privilegio dei miei favori." dico in tono austero.
"certo Alex." risponde con voce calda e suadente "... mettiti pure comodo, vedrai che ti faccio impazzire!" un sorriso sicuro e complice le appare sulla faccia... Cazzo... è bellissima. Si stacca da me e si avvicina al palo, mentre io mi siedo sul divano. Dopo avere preso qualche misura, aspetta il tempo giusto dalla musica, e comincia la sua performance.
Con la massima naturalezza, comincia a girare attorno al palo con movimenti sinuosi e decisi. La gonna e la camicetta che indossa sembrano abiti di scena, perchè non solo non la ostacolano, ma esaltano le sue movenze in modo provocante. La guardo mentre ondeggia il bacino sinuosamente, e mostrandosi senza esitazione nè pudore. Piroertta su palo facendo ondeggiare il culo e i fianchi in una danza oscenamente sensuale, ed energica. Riesce a portare una gamba all'altezza del petto, avvolgendo si sul palo e ruotando tutta in una piroetta fantastica, inarca la schiena e fà scattare la testa creando un arco rosso coi capelli, e poi fà una capriola, allargando le cosce con studiata oscenità. Appoggiandosi sui gomiti, esegue una spaccata magnifica, alzando e abbassando il bacino, come a vole scopare un cazzo invisibile, per poi ri-alzarsi in piedi con una grazia felina. Lentamente appoggia la schiena al palo e mette le mani in alto, mentre si accoscia, aprendo le gambe in uno squat perfetto. Per un attimo ci guardiamo negli occhi: lei non sembra nè impaurita nè preoccupata, solo divertita ed eccitata.
"la camicia" dice lei, dal piccolo palco.
"cosa?" rispondo io preso alla sprovvista.
"togli la camica e buttamela. Io farò lo stesso."
... intraprendente la ragazza... e và bene, giochiamo. Mettendomi ritto sul divano, mi sbottono la camicia e gliela lancio. Lei la prende al volo e se la passa sulla faccia, come a volerla fiutare. Dopo averla roteata in aria come un lazzo, si slaccia la camicetta, aprendola di scatto, con un gesto quasi violento, e mostrandomi le sue belle tette ancora avvolte nel reggiseno. Con movimenti sinuosi e coordinati mi lancia entrambe le camice, che io afferro e butto sul lato del divano.
Lei si inginocchia, inarcando la schiena all'indietro in un magnifico "ponte" mostrandomi le gambe aperte e tutto il movimento della pancia e delle tette. Poi si rigira di nuovo, appoggiando le mani al palo, e ondeggiando le cosce e il culo. Guardandomi da sopra la spalla, dice in tono quasi perentorio:
"i pantaloni"
Mi alzo dal divano e mi slaccio la cintura. Faccio cadere i pantaloni alle caviglie, rimanendo con boxer tesi dal mio cazzo eretto. Con un solo gesto della gamba, lancio i pantaloni sul palchetto. Lei si mette a quattro zampe tenendo il culo bello alto, e afferra i miei pantaloni come una gatta afferra un topo... si passa sulla faccia anche questi, per poi metterseli tra le gambe e avvolgersi su di essi, e rotolando in una capriola oscena. Subito dopo si rialza, si slaccia la gonna e ,sporgendo indietro il culo in modo esagerato e sinuoso, se la sfila, calciandola via, assieme ai mei pantaloni. Mette le mani dietro la nuca e ondeggia i fianchi per farsi guardare, e io la guardo... E' magnifica... ha un corpo snello ma forte, abbondante dove serve e curvo nei posti giusti. Il mio cazzo è teso quanto una corda di violino. La vedo scendere dal palchetto con movimenti di gambe fluidi e sinuosi, e mettersi davanti a me, e guardandomi in faccia.
"metti una musica lenta"... il suo tono è quasi imperativo. Io eseguo. Dai ritmi veloci e cadenzati della RNB, si passa alla musica ambient, lenta e sensuale. Lei comincia a muoversi davanti a me in modo sinuoso, portando le mani dietro la schiena, e slacciando il reggiseno. Le sue tette quasi trasbordano, spnigendo via le coppe del reggiseno, che cade a terra, sfilato dalle spalle, Ha due tette magnifiche, piene, a goccia, le areole appena più scurri rispetto alla sua pelle leggermente bruita, e capezzoli ritti e appena sporgenti. Me le mostra tutte, mettendo le mani sopra la testa e ondeggiando le spalle, in modo sinuoso. Cazzo... l'urgenza di scoparla comincia a farsi pressante... meno male che ho sborrato prima, o mi sarei già venuto nelle mutande. Lei si appoggia sul palchetto e tendendo le gambe unite verso l'alto, si sfila le mutandine, e subito dopo spalancha le gambe in una spaccata quasi complenta, mostrandomi finalmente lo spettacolo della sua fica umida e invitante e delle sue tette nude e piene. Sono eccitato da morire... la voglio adesso: faccio per alzarmi, ma, con uno scatto felino, lei si avvicina, alza una gamba e mi mette un piede sulla spalla, appoggiando il peso su di me, come a volermi tenere fermo sul divano....
"non ho finito"
... mi dice guardandomi in faccia e facendo ondeggiare i fianchi, avvicinando la figa nuda al mio cazzo... improvvisamente, si alza e con una piroetta, si siede su di me, portando il culo sul mio cazzo e cominciando a fare avanti e indietro coi finachi.
Non ne posso più.... La prendo da sotto le braccia, afferrando una tetta con una mano, mentre con l'altra faccio sgusciare il mio cazzo fuori dai boxer, puntandolo verso le labbra della della fica.
" che fai... aspetta, non ho finito.." ma io non la ascolto: le allargo le gambe, e appena sento le labbra umide della fica, dò una forte spinta da sotto.
BAM
"hhhhHHAAAAAAAHHAAAA" strilla Giada mentre il mio cazzo le entra dentro tutto di colpo, raggiungendo l'utero. Mentre le affondo dentro, sento il calore della sua fica avvolgermi il cazzo, e la sua pancia contrarsi e stringermi.
"aaaaAAAAHHAAAAAGGGHHH....." geme Giada tremando tutta sopra di me. Con una mano le tengo le tette, mentre con l'altra le massaggio il clitoride: i suoi gemiti e tremolii si vanno più intensi...
"GGGGGhhHHHHOOOOOOOOOOOOOOooooooo"
Giada è scossa da un altro orgasmo...
"Cazzo, Giada, sei già venuta! Davvero non potevi più aspettare! Sei così bagnata che ti ho impalata senza alcuna fatica...." le le dico ghignando... lei gira la testa veso di me, mentre con una mano mi accarezza la nuca.
"ah...ah.... si... sono venuta...grazie"... si sporge verso di me e mi bacia a tutta bocca, fancendo mulinare la lingua sulla mia. Questo bacio profondo mi risveglia il cazzo, e comincio a martellarle la figa da sotto, tenendole le cosce apere con le mani e dando un ritmo sempre più fotre...
"ah... ah..ah.ahahahaaaAAAaaaAAAA... sssssiiiiii "Giada comincia a far roteare il bacino sul mio cazzo, mentre io continuo a sbatterla da sotto.
AAAHHH ... che fica stretta... comincio a sentire l'urgenza di sborrare...
lei ad un tratto si ferma...e si sposta un pò più in avanti, così da poter appoggiare i piedi per terra.
"aspetta.... fammi provare... ecco... sporgiti più in avanti... ecco... ora guarda"
si sistema su di me in modo ad stare del tutto a cavlcioni del mio cazzo, e da poter piegare le gambe a piacimento.
"aaahh... dai così"... lei ridacchia mentre comincia a stendere e piegare le gambe, e roteare il bacino...letteralmente balla impalata sul mio cazzo.
"vedi come ti cavalco?...aaaahh.. che bel cazzo... tutto mio....AAAhhhhh..." sentire la sua figa roeare attorno al mio cazzo, con quel "su e giù" così intenso...è troppo... sento l'orgasmo montarmi dalle palle...
"Giada... troia... mi mungi il cazzo...ti sborro dentro!"
"si, alex... sborra dentro, non preoccuparti.. AH... prendo la pillola..."
dò dei colpi forti, affondando tutto dentro di lei...
"SBORROOOO....." la afferro per i fianchi e affondo forte, mentre il cazzo mi esplode in una sborrata incredibile,
"AAAAAHH SSSSIIIIII GGOODOOO.... " giada trema e spinge contro i miei fianchi, facendosi inondare la figa della mia sborra, per poi accasciarsi su di me tremante. io le afferro le tette e faccio gli ultimi movimenti dentro e fuori, per gustarmi ancora quelle fresche labbra che mi avvolgono il cazzo.
"aaaahhh...aaahhhh....cristo,... non sono mai venuta così forte...." dice lei, mentre cerca la mia bocca. Di nuovo la bacio profondamente.
"ora è meglio andare in bagno dice lei facendo sgusciare il mio cazzo fuori dalla figa, poi si alza e mi chiede dov'è il bagno, io glielo mostro, poi mi dò da fare con il suo telefono.
Lo sblocco con la banalissima combinazione numerica, e poi lo collego al telefono "omnia" del covo: in pochi secondi, il telefono di Giada è interamente clonato in una partizione del telefono "omnia". Tutti i suoi dati, tutti i contatti, tutti i video, tutte le foto, tutte le app, ora sono copiati e in mano mia. La sento uscire dal bagno: è ora della stoccata finale.
"Bè... Giada, penso che posso darti la media che desideri, dopotutto hai dimostrato molta competenza" dico in tono sarcastico.
"grazie Alex... è stato un piacere prendere lezioni da te." ridacchia Giada, ancora nuda.
"vogliamo vedere la registrazione?"
"quale registrazione?" chiede Giada guardinga.
"non avrai pensato che volessi perdermi la tua magnifica performance." dico con aria sarcastica.
"che vuoi dire? Non mi ridai il telefono? Chiede Giada timorosa. Per tutta risposta io le afferro un braccio e la spingo verso la testiera del divano; le faccio appoggiare le mani sul divano, e le allargo le gambe, mentre con l'app. Faccio partire il maxi schermo messo su un lato della stanza. Dopo qualche secondo le immagini riprese dalle telecamere appaiono sullo schermo: Giada che balla, che si spoglia, che cavalca il mio cazzo, che ansima e che viene riempita dalla mia sborra...
"cos'è questo? Quando le hai fatte? " dice impietrita.
Lei sembra sconvolta dalla visione di quelle immagini, ma io mi piazzo dietro di lei e infilo il cazzo, ancora barzotto, tra le sue chiappe rotonde ed invitanti, strusciando il cazzo contro la figa, mentre le afferro le tette e le massaggio con gusto.
"Vedi Giada, anche io volevo una prova per difenderemi." le dico accostandomi al suo orecchio.
"prova ad giocarmi qualche brutto scherzo, a parlare di cose che non devi, o a disubbidirmi, e tutti i tuoi contatti del telefono riceveranno questi video, e non solo loro: tutti i tuoi follower dei vari social e altri... hai capito?" dico continuando a massaggiarle le tette e a farmi scaldare il cazzo dalle sue chiappe.
"Si, ho capito, Alex...ma non c'era bisogno di questo... ti avrei ascoltato lo stesso"
in effetti sembra stranamente rilassata...
"vabbè... tu obbedisci e andrà tutto bene. E ricordati che i voti vanno mantenuti, hai capito?"
"si, Alex... ho capito..." mi dice afferrando le mie mani e ondeggiando il bacino
dopo qualche istante il mio cazzo torna duro
"vuoi scopare?" Mi chiede Giada con voce sommessa
"no" rispondo io " abbiamo già fatto molto tardi" dico staccandomi da lei.
Ci rivestiamo in fretta e la riporto a casa: durante il tragitto lei sembra tranquilla e soddisfatta... mi chiedo se abbia capito davvero in che posizione si trova. Comunque presto capirà che il suo culo ora è mio. Una volta sotto casa sua, Giada mi prende la testa tra le mani e mi bacia con passione.... non so perchè quel gesto, così dolce e amorevole, mi spiazza;
"ciao... alla prossima" mi dice con occhi pieni di una dolcezza straniante... sono così sorpreso che non riesco a rispondere.
La vedo entrare in casa, e pochi istanti dopo vedo una notifica sul telefono: un messaggio video da Giada. Il video sembra essere stato fatto oggi, lei ha lo stesso vestito, e lo registra nel bagno della scuola; premo "play" e la voce di Giada comincia a risuonare dal telefono.
"ciao Alex. Se stai vedendo questo video, significa che sono riuscita a convincerti ad aiutarmi e che abbiamo scopato di gusto. Si ... è quello che spero possa succedere...ti sarai chiesto il perchè di questa pagliacciata, bè... so bene che noi due non avremmo mai potuto avere una storia "normale", ma una relazione proibita... qualcosa da tenere nascosto e su cui esercitare potere.. bè SI. In questo modo non avremo paura nè di tradimenti, nè di delusioni, ci sarà solo complicità e divertimento... almeno finchè durerà. Aspetto la prossima volta in cui vorrai scoparmi, o che vorrai usarmi in altra maniera. Con amore, Giada." appena termina il messagio, ne vedo arrivare un'altro sempre da Giada.
"p.s.... quella grossa cicatrice che hai sul fianco... è molto visibile nelle registrazioni. Ricordati di rimuoverla."
sono impietrito..... Il potere è un'illusione. Il controllo è una doppia illusione.
Micaela
Giovannaesse
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