Gay Racconti Erotici e Storie Porno

Sebbene sua sorella mi avesse usato come strumento per il suo piacere, non provai alcun imbarazzo in presenza di Francesco. Non gli dissi niente di quanto avvenuto con Margherita. Le settimane procecevano regolarmente, tra

Francesco mi aveva rotto il culo. Il buchetto mi bruciò per alcuni giorni, ma non era spiacevole perché mi ricordava l'intensità e il piacere di quei momenti, dunque per un po' mi limitai a spompinarlo e a seg

Decisi di far venire Francesco a casa mia un venerdì. Sarei stato solo fin dopo le sette di sera e lui sarebbe venuto intorno alle tre del pomeriggio. Per l'occasione optai per un abbigliamento classico: autoreggenti e mutandin

Francesco mi invitò a una festa e la sera avrei dormito da lui. Ero al settimo cielo. Indossai un paio di jeans attillati, in modo da esaltare il mio culetto, e sotto un perizoma di pizzo nero che, senza dubbio, lui avrebbe gradito. Mi pass

Il giorno successivo, Francesco mi trattò al solito modo: un abbraccio, una battutina, una discreta pacca sul culo. Poi, improvvisamente, prima dell'inizio della lezione, con un tono autoritario disse: "la seconda ora sarò n

Sono sempre stato bisessuale, sebbene con una forte tendenza omosessuale, evidente fin dal fisico. Ho infatti un corpo glabro e flessuoso, assai più simile a quello di una ragazza che di un ragazzo e dei capelli tagliati "alla maschiet

Vittorio raccontò tutto, in fretta, col fiatone, con le lacrime agli occhi e tremando. “Sei un pezzo di merda”, disse Delia, anche lei con le lacrime “dimmi perché dovremmo aiutarti adesso”.

Margherita continuava a non parlare. Suo marito Armando era disperato, non capiva cosa stesse succedendo e non sapeva più che fare. E che fine aveva fatto suo figlio? Per tutta la settimana era andato a fargli visita Vittorio, tut

“Che cosa ci fai qui, Giacomo?” domandò Cosimo, con un’espressione mista tra irritata e spaventata. Giacomo continuava a sorridere in modo cattivo. “Siete voi la coppia più bella del mondo.

Vittorio De Rosa si infilò il casco in testa e salì sulla propria Vespa Special bianca. Indossava un maglione grigio chiaro tendente al bianco, con sopra un giubbotto di pelle, dei pantaloni di jeans neri e scarpe da ginnastica anch&

“Dobbiamo andare via” disse Delia, vestendosi in fretta e furia. “Che succede?” “Cosimo si è svegliato e mi sta cercando, si è accorto che non ci sono”. Giacomo mise i

Il rintocco della campana suonò alle 18, 30 di un nuvoloso pomeriggio di fine settembre, mentre il cielo diventava rosa: come i colori del tramonto. Il suono diventava sempre più lieve, lasciando spazio alla musica e al parlottare de